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sabato 10 marzo 2012

Big Comic Menù

Mi segnalano che in qualche sottobosco dei comics, una frase di questa intervista non è stata ben capita.

"L'ideazione di una miniserie dipende più dall'ispirazione degli autori o dalle preferenze del pubblico? “È sempre una via di mezzo. In «The secret», ad esempio, c'era la mia voglia di raccontare certi argomenti (principalmente la tematica delle interferenze aliene), e nello stesso tempo c'era l'interesse del pubblico verso argomenti quali il complottismo, le teorie sulla fine del mondo, ecc... Ho cercato di mettere insieme ciò che volevo raccontare con quello che presumevo potesse piacere al pubblico. Il problema è che non lo si sa mai a prescindere, è un'alchimia che nasce misteriosamente”."


Poi aggiungevo:
" L'unico modo per riuscire a ritagliarsi uno spazio è proprio quello di creare qualcosa di diverso".

Sì, mi rendo conto che per i lanciatori professionisti di sterco che affollano il fumettomondo, evidenziare questo apparente ossimoro fosse una occasione ghiotta.
Ben mi sta, a esprimere frettolosamente dei concetti complessi ad un intervistatore nella calca di una fiera. Ha ragione Gideon a dire che non bisognerebbe rilasciare interviste. Gli autori a scrivere e i lettori a leggere. E ognuno al suo fottuto posto.

Dopo questa l'intervista qualche purista dell'arte del fumetto ha gracidato allo scandalo.
E un po' posso pure capirlo.

Purtroppo, cari amici faziosi, la verità sta nel mezzo.

Se si fa fumetto popolare bisogna tener presente i gusti della "massa". Non vuol dire essere supini al mercato, né tanto meno fare del fumetto un prodotto da McDonald's.
A mio modesto parere bisogna cercare dei compromessi, tra la tradizione e il rinnovamento, tra il classico e il moderno, tra il prodotto di largo consumo e l'arte.

Senza il fumetto francese d'autore, non avremmo avuto il nostro fumetto contemporaneo.

La verità sta nel mezzo, dicevo, come la vita non è fatta di bianchi e di neri, ma da un'infinità di grigi.
C'è chi sceglie qualche compromesso per vivere della sua passione e chi preferisce lasciare un mondo in cui non è riuscito ad affermarsi per poter starnazzare come le oche del Colosseo e gridare all'invasore che sta distruggendo "l'arte del fumetto".

Io, a differenza di molta gente, rispetto e ascolto le opinioni di tutti, ma poi vado per la mia strada. Faccio quello che credo giusto e per adesso ho avuto ragione.

La ragione di questa immagine la capiranno in pochi, ma quei pochi rideranno parecchio.

3 commenti:

  1. Semplicemente alcuni non hanno voglia di comprendere e/o non colgono alla prima occasione il vero senso di quel che sentono perché si limitano a 4 parole e non leggono fra le righe. (Poi si sa che lo "scandalo" acchiappa più persone)
    Sta a loro rifletterci con più calma, non di certo a te spiegarti meglio.
    Inoltre, da quel che ho compreso, è stata un'intervista celere, mica potevi fare i miracoli per spiegare per bene i concetti che esponevi.
    Un pò di comprensione da parte loro, in questo caso, sarebbe stata molto utile.

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  2. Attenzione...
    Prima che qualcuno me lo faccia notare, so benissimo che le oche erano del Campidoglio...
    Trattasi di messaggio criptato.

    :)

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