Firma per riportare L'Insonne in edicola! Bastano pochi click!

venerdì 21 giugno 2013

La chiusura di Davvero - parte prima



Prossimamente scriverò della prematura chiusura di Davvero.
Non l'ho ancora fatto per il solo motivo che non ho avuto materialmente (sempre che il tempo sia qualcosa di materiale) il tempo di farlo. Intanti, sempre che non lo abbiate già letto, questo è il comunicato Star che sottoscrivo.

Con immenso dispiacere comunichiamo ufficialmente che la miniserie italiana "Davvero" di Paola Barbato e Matteo Bussola conclude la sua avventura con Edizioni Star Comics al volume quattro, uscito in edicola e fumetteria lo scorso Marzo.
Le difficilissime condizioni del mercato e della distribuzione non hanno permesso a questo prodotto innovativo e di grande qualità di ricevere il successo che meritava. Siamo però certi che sia stato un esperimento importante di cui resterà segno nella storia a fumetti di questo paese.
La casa editrice ci tiene a ringraziare gli autori e tutti i collaboratori che hanno dato vita alle avventure di Martina e che hanno lavorato con passione e dedizione per la riuscita di questa scommessa editoriale.
Scusandoci con i lettori per questa interruzione prematura, li ringraziamo per l'affetto che ci hanno dimostrato e comunichiamo a tutti gli appassionati che i numeri 5 e 6 verranno pubblicati dalla casa editrice Edizioni Arcadia e saranno disponibili esclusivamente in fumetteria.
Per ulteriori informazioni in merito alla serie, continuate a seguire il sito web www.davvero.org e la pagina Facebook di DAVVERO.

Fonte

Gli episodi 5 e 6 di Davvero, saranno pubblicati per le fumetteria dalle Edizioni Arcadia di Mario Taccolini. QUI qualche dettaglio in più.

QUI, invece, trovate un'intervista a Paola Barbato che tratta dell'argomento in questione.
Dice Paola: "L'esperienza in sé è stata bellissima e la ripeterei subito. Certo, è stata faticosa, ingrumata di polemiche sterili e pretestuose, finanziariamente un disastro, però era importante provarci. Io ho creduto molto nel progetto e credo ancora che nel mercato italiano ci sia lo spazio per questo genere di storie. La cosa più bella è stata la collaborazione con lo staff, una continua contaminazione reciproca che ha dato grande arricchimento a tutti noi. Delle due fasi quella della pubblicazione online (che è stata massacrante, diciamocelo) è quella che ha lasciato un segno -positivo- indelebile che ci ricorderà sempre che questo mestiere si fa principalmente per passione."







67 commenti:

  1. E la stessa fine farà "suore ninja"!

    RispondiElimina
  2. L'avevo detto io, fin dallo scorso Febbraio...Senz'altro le cause vanno ricercate nel mercato difficile, nella distribuzione non all'altezza, nel prodotto troppo innovativo...ma anche e soprattutto nel fatto che le storie pubblicate sono storie già lette, e la cadenza bimestrale poi gli ha dato il colpo di grazia...i lettori e acquirenti vogliono ben altro!

    RispondiElimina
  3. Ragazzi, mi piacerebbe leggere qualche nome, però.

    Dunque, posso dire che Suore Ninja ha avuto un ottimo riscontro di pubblico, quindi non dovrebbero esserci rischi.

    Per Davvero, ne riparleremo. Certamente il fatto di riproporre una storia già letta on line ha pesato. Ovviamente non c'è la controprova, ma potrebbe essere una delle cause. Sì.

    RispondiElimina
  4. Hai già i numeri di vendita di Suore Ninja? Io non credo, perchè non sapevi nemmeno i numeri di The Secret. Che infatti ti facevi dire da altri. Anche per "Davvero", Recchioni- ad esempio - ha sbandierato ai quattro venti che non era vero che la testata vendeva poco e poi è andata come andata. Ma è così difficile prenderti le tue responsabilità e dire che quello che tu e la Bovini avete scelto come titolo non è piaciuto ai lettori, invece di cercare la scusa della distribuzione (come se gli altri non avessero lo stesso problema...)? Rischi di passare alla storia come l'editor che ha seppellito il glorioso fumetto bonellide della Star. E per fortuna che chi ti critica lo fa perchè vuole il tuo lavoro. Sempre se un lavoro da editor ce lo avrai ancora quando anche Suore Ninja ci saluterà prematuramente. Perchè per me non supera il 4 come Davvero.
    Cordiali saluti
    GM

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Guarda chi si rilegge! :)
      E' sempre un piacere, Giorgio.

      I dati delle suore ce li ho e certamente li conosci anche tu, Quindi è inutile che facciamo il teatrino :)

      La testata, per adesso, va bene. Ovviamente del doman non v'è certezza.
      Io non "gufo" nessuna testata italiana perché dietro ad testata c'è il lavoro di tanta gente che rispetto e quando posso supporto. Chiedi in giro per saperne di più.

      Le mie responsabilità me le prendo. E certamente ho fatto degli errori, nel senso che avrei potuto consigliare diversamente le persone che mi stanno vicino.

      E non ho mai detto che chi mi critica vuole il mio lavoro di Editor. Se la Star Comics riterrà di avvalersi della consulenza di altri soggetti sarò felice di fare un passo indietro. Nessun problema, anche perché è stata la casa editrice a chiedermi di ricoprire questo ruolo.
      Perché piaccia o meno, io resto sempre un autore che è stato chiamato a supervisionare i prodotti pubblicati dall'editore. Non dipendono da me la scelta e la vita delle pubblicazini. E neppure il piano editoriale :)

      Grazie di essere intervenuto.


      Elimina
  5. ciao Giuseppe,

    vorrei dire la mia da semplice lettore di bonellidi. ho avuto l'impressione che granparte dell'insuccesso di davvero sia stato addebitato alla distribuzione e ad una promozione non felicissima del prodotto. io vivo in un paese di 60000 abitanti del profondo sud della sicilia e quasi tutte le edicole hanno ricevuto almeno una copia di davvero quindi non ho percepito un problema di distribuzione. Ho notato però che gli albi di davvero,in quanto bonellidi nel formato venivano sistemati negli scaffali vicino agli altri bonellidi e lontano dai manga che sono quelli che a conti fatti attirano il target di davvero. per essere più chiaro: la ragazzina interessata a certi temi non lo guarda nemmeno di striscio il reparto bonellidi ma va diretta in quello dei manga. quindi,secondo il mio modestissimo parere uno degli errori più grossi è stato il formato. per ultimo: penso abbiate valutato tutte le possibili cause del perchè di questa disfatta ma vi siete posti la domanda che forse il genere trattato interessasse a pochi lettori e che quindi sia stata una scelta sbagliata puntare su questo genere di storie?

    un saluto e grazie per l'attenzione

    Paolo Notarnicola

    RispondiElimina
  6. ciao Giuseppe,

    vorrei dire la mia da semplice lettore di bonellidi. ho avuto l'impressione che granparte dell'insuccesso di davvero sia stato addebitato alla distribuzione e ad una promozione non felicissima del prodotto. io vivo in un paese di 60000 abitanti del profondo sud della sicilia e quasi tutte le edicole hanno ricevuto almeno una copia di davvero quindi non ho percepito un problema di distribuzione. Ho notato però che gli albi di davvero,in quanto bonellidi nel formato venivano sistemati negli scaffali vicino agli altri bonellidi e lontano dai manga che sono quelli che a conti fatti attirano il target di davvero. per essere più chiaro: la ragazzina interessata a certi temi non lo guarda nemmeno di striscio il reparto bonellidi ma va diretta in quello dei manga. quindi,secondo il mio modestissimo parere uno degli errori più grossi è stato il formato. per ultimo: penso abbiate valutato tutte le possibili cause del perchè di questa disfatta ma vi siete posti la domanda che forse il genere trattato interessasse a pochi lettori e che quindi sia stata una scelta sbagliata puntare su questo genere di storie?

    un saluto e grazie per l'attenzione

    Paolo Notarnicola

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non posso darti torto.
      hai centrato uno dei "problemi", ma che è stato discusso ed esaminato. Ne parlerò meglio in un prossimo post. Grazie!

      Elimina
  7. Ti ringrazio per non avere censurato il mio commento. Sei molto gentile rispetto all'ultima volta. I dati di Suore Ninja non ce li hai. Stai solo difendendo quello che rimane del fortino dicendo che "va bene".
    A proposito, perchè, caro il signor Editor che non decide niente, la Barbato dice che in un'intervista con "Davvero" ci ha rimesso economicamente?

    Prendi questa domanda come se fossimo ad una conferenza stampa. :)

    RispondiElimina
  8. Odio la censura ;)

    Abbiamo le proiezioni delle vendite del numero 1. Proiezioni considerate attendibili da parte della casa editrice. Gli autori a cui le abbiamo comunicate, possono testimoniare.

    Per quanto riguarda i compensi, naturalmente bisogna girare la domanda a Paola.

    RispondiElimina
  9. Spiegami una cosa, signor edito: perchè se "Davvero" ha fatto flop per colpa della distribuzione ora mi vieni a raccontare invece che Suore Ninja "va bene" perchè le proiezioni del distributore vi soddisfano e la casa editrice li ritiene "attendibili"?
    Ti rendi conto che è un cortocircuito e che c'è puzza di bruciato per tutto il fumettomondo così?
    O il distributore vi danneggia (è questo quello che in pratica sostenete nel comunicato stampa) e quindi è inaffidabile anche nelle proiezioni (anche in quelle che vi vanno bene), o avete dato la colpa di un fallimento al distributore per non ammettere che avete sfornato un prodotto che non interessa ai lettori. Delle due, una. Non c'è scampo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Nel comunicato si parla di "difficilissime condizioni del mercato e della distribuzione".
      Immagino che il motivo del non buon riscontro nelle vendite sia stato causato da una concomitanza di numerosi fattori.

      Le condizioni difficili del mercato persistono anche con Suore Ninja, purtroppo, ma i riscontri, fin a questo momento appaiono migliori.

      Vedremo.

      .

      Elimina
  10. E spiegami un'altra cosa, perchè a parità di "difficilissime condizioni del mercato e della distribuzione", ci sono prodotti di altri editori che vendono più di "Davvero"?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il successo è frutto di una alchimia di fattori difficilmente comprensibile ;)


      Elimina
  11. Davvero? Ho letto tutti e 4 i numeri usciti, e a parte il primo, veramente ben disegnato e coinvolgente, per gli altri ho provato noia...magari non sono stata la sola...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Intanto, grazie di averlo letto... e chiedo scusa per l'interruzione.

      Elimina
  12. Eccoti i dati, non le proiezioni.

    http://www.fumettodautore.com/notizie/fumetti/4370-suore-ninja-vende-4500-copie-quando-la-puerile-satira-anticlericale-fa-flop-in-edicola

    Ognuno ha i successi che si meritano.

    GM

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai detto bene, Giorgio: in edicola.
      Non mi pare di aver parlato esclusivamente di edicole. no?
      Esistono le fiere, le fumetterie etc.

      Confermo che al momento, il riscontro del pubblico è ottimo, visti i tempi.








      Elimina
  13. Giorgio Messina è la summa di ciò che rende questo mondo, non solo fumettistico, così insopportabile. Cazzo ma scrivi, intervieni, ti sbatti, litighi e fai qualcosa anche a favore di un autore/fumetto/causa? O tutta la tua vita è un misero inseguimento alla ricerca della rissa e dell'insulto? Capisco che nella vita reale la gente ti ha sempre riso dietro, ma non è così che rendi meno triste l'esistenza che conduci, mamma mia...

    Il Gigione

    RispondiElimina
  14. Certo, Giuseppe, certo, arrampicati sugli specchi, finchè ci sono specchi su cui arrampicarsi. :)

    Mi sa che alla fine della giostra, nessuno pagherà più bollette con la Star e sarà tutto merito tuo. :D

    A ciascuno il suo posto nella storia del fumetto italiano... a te quello di avere seppellito praticamente i bonellidi.

    Auguri per un futuro ancora più radioso di questo presente ricco di successi. ;)

    Cosa massacrerai la prossima volta? Cosa ti metteranno in mano da distruggere al prossimo giro? Sono proprio curioso.

    GM

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sei molto gentile!
      Grazie!
      Ricambio con affetto e ti ringrazio per l'attenzione che mi dedichi ;)

      Elimina
  15. Lo so io con cosa fa rima Gigione... :)

    @GDB: in realtà sei il mio preferito. Io tifo sempre per i più "sfortunati". Non credo esista nessun altro nel piccolo Fumettomondo antico che possa vantare la tua stessa serie di flop. Meriteresti un saggio apposito per capire come fai in pratica da 20 anni a questa parte a collezionare flop e trovare ancora chi ti mette in mano la possibilità di produrre altri flop. Ecco perchè ti dedico attenzione, perchè abituato ad un mondo "normale" dove i risultati contano, mi sembri un anomalia tra le anomalie. Niente di personale però, solo uno studio di settore a tempo perso.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Già! Tra poco faccio vent'anni di carriera. Devo ricordarmi di festeggiare ;)




      Elimina
  16. Se vuoi, per festeggiare meglio, ti vergo un dettagliato articolo dove indico tutte le tue castronate da editor su Davvero e Suore Ninja, poi però non piagnucolare che chi ti critica lo fa perchè ti vuole fregare il lavoro :)

    RispondiElimina
  17. Salve, non entro del merito delle sterili polemiche, non ho tempo né voglia.
    Intervengo solo per una rapida precisazione. qualcuno ha scritto sopra che:

    "A proposito, perchè, caro il signor Editor che non decide niente, la Barbato dice che in un'intervista con "Davvero" ci ha rimesso economicamente?"

    Perchè è la pura verità. Ma Paola si riferiva esclusivamente all'esperienza del Davvero on line. Tutti si sono scomodati infatti al tempo a lanciare strali relativi al fatto che sfruttavamo i poveri e consenzienti disegnatori gratis, ma nessuno ha riflettuto sul fatto che anche Paola ha lavorato gratis, e che tenere on line un fumetto per quasi un anno, scrivere (da sola) 400 pagine di sceneggiatura, supervisionare, impaginare, eccecc, ha un costo elevatissimo in termini di tempo e risorse. In parole povere, se Paola avesse speso lo stesso tempo per scrivere 400 pagine per la Bonelli avrebbe probabilmente impiegato meno tempo, meno energie, si sarebbe beccata meno insulti, e il suo conto corrente starebbe oggi molto meglio.
    Detto questo, è chiaro che anche il lavoro per la Star, rispetto alle tariffe bonelliane a pagina cui la Barbato è abituata, è per lei un lavoro "in perdita", economicamente parlando, dato che le tariffe Star sono nettamente inferiori come tutte quelle delle case editrici di media fascia. MA Paola ha accettato le condizioni Star fin dall'inizio, perciò lo sapeva e bene così. Infine, questo dovrebbe comunque dare la misura anche di quanto si è creduto in questo progetto, dato che lavorare in condizioni economiche svantaggiose non è da tutti (e infatti la Barbato si è beccata serenamente della cogliona da più parti, anche per questo). Insomma tanto non se ne esce, come ti muovi, sbagli.
    Fine precisazione.
    Saluti

    Matteo Bussola

    RispondiElimina
  18. Un vero peccato, il primo numero mi era piaciuto parecchio e ci avevo creduto...al punto da comprarne una decina di copie con la speranza di rivenderlo e guadagnarci una volta che il fumetto avesse preso il volo...Peccato!

    RispondiElimina
  19. @Matteo Bussola: la tua precisazione è "inutile". Sembra quasi che a scrivere e realizzare Davvero tu e Paola abbiate fatto un favore a tutti e che ora siete delle povere vittime degli eventi che meritano solo comprensione perchè il vostro progetto alla fine si è rivelato fallimentare. Un consiglio: cercate di rimanere al sicuro e al coperto dentro la Bonelli, fuori è rischioso, assai rischioso anche per chi si presenta come "quella di Dylan Dog"...

    Cordiali saluti
    GM

    RispondiElimina
  20. @ConteDiCagliostro: tu sei libero di pensare ciò che vuoi e di proseguire nelle tue dietrologie, non c'è nessun problema.
    io ho solo risposto ad una domanda diretta, dato che tu l'hai rivolta a Giuseppe, ma in questo caso ero io - oltre a Paola - l'unica persona qualificata per fornirti una risposta corretta.
    ma sciocco io a caderci ancora una volta. dimentico sempre che quando qualcuno scrive solo per alimentare una sua personale polemica non è mai interessato alle risposte. perciò a posto.
    per quanto riguarda le tue personali considerazioni, direi che si commentano da sole. ma ti ringrazio dei preziosi consigli non richiesti, che credo ignoreremo serenamente dato che siamo persone abituate a metterci faccia e nome, anche negli errori, soprattutto in quelli. errori che continueremo pervicacemente a commettere anche in futuro, puoi scommettterci. dato che è l'unica maniera di crescere e di tentare strade nuove e che senza rischio non esiste cambiamento.
    Saluti.
    M.

    RispondiElimina
  21. @Matteo Bussola: alla fine della giostra sempre 4500 copie avete venduto quando ci avete messo faccia e nome fuori dal caldo ventre di papà Bonelli. E' un dato di fatto, che vi piaccia o no.
    E di quali rischi parli? Voi siete stati pagati. Quindi che avete rischiato? Avete rischiato i soldi della Star? Mah.
    Cordiali saluti
    GM

    RispondiElimina
  22. Paola ha rischiato da un lato, appunto, faccia e nome come tu stesso dici, visto che Paola è "quella di Dylan Dog", e avrebbe potuto starsene comoda. Ha rischiato non proponendo il "solito" progetto noir, che è ciò che le chiedono nel 99% dei casi. Ha rischiato volendo scrivere qualcosa a cui teneva e che le sarebbe piaciuto leggere. E abbiamo rischiato proprio "fuori dal ventre caldo di papà Bonelli", dove stiamo tanto comodi, no? E la star ha rischiato con noi, ovviamente, quello della star chiama rischio d'impresa, sono sicuro che ne avrai sentito parlare. Aggiungo che, ovviamente, nessuno ha obbligato la starcomics a pubblicare Davvero, la star ha fatto le sue valutazioni e ha intravisto un investimento proficuo, evidentemente. L'equivalenza non hai venduto abbastanza=merda secca, in ogni caso, è decisamente superficiale, dato che le ragioni delle scarse vendite di Davvero non credo siano ascrivibili alla sua qualità. E anche gli unanimi consensi da parte degli addetti ai lavori (al netto delle inutili polemiche sugli aspetti produttivi e i disegnatori sfruttati eccecc) mi confortano in tal senso. Il tuo stesso direttore aveva speso sia per il progetto che per la bontà dello stesso parole pregevoli, ricordo bene, ma ovviamente nel momento in cui le cose non vanno come si sperava è molto più semplice dare addosso, e la cosa vi fa molto onore, complimenti.
    Detto questo, ripeto che io sono intervenuto solamente per rispondere a una precisa domanda, non certo per "giustificarmi" di qualcosa. Ciò che abbiamo venduto quello è - che non è comunque quello che scrivi tu, almeno per i primi due numeri, i dati che voi fornite sono sempre parziali e anche qui il giochino è ormai scoperto - e anche se le ragioni per cui sarebbero complesse e varie, il risultato non cambia.
    Ma ci dev'essere un equivoco: io non sono interessato ad avere l'ultima parola, e questa conversazione è totalmente sterile. Per cui non interverrò oltre.
    E tu hai completamente ragione, ciao.

    RispondiElimina
  23. @Matteo Bussola: lo sai perchè è inutile discutere? Perchè voi non prendete minimamente in considerazione il fatto che Davvero non ha venduto per un semplice motivo: perchè non è piaciuto. Avete solo pagato la vostra presunzione con un fallimento che era telefonato. Non c'è altro. "Quella di Dylan Dog", senza Dyd vale 4500 copie. Dovreste prendere in considerazione questo dato e ripartire da lì. Mannò, è più comodo dire che c'è un cattivo deus ex machina che non vi ha permesso di vendere ecc. ecc. I dati di vendita che abbiamo dato sono quelli delle edicole, fa la differnza le 700/800 copie vendute in fumetteria? Se capissi veramente di distribuzione da edicola, diresti di no, perchè le copie vendute in fumetteria ripagano le rese delle edicole. Ma vabbè, son dettagli vero? Scusami se mi sono permesso di non incesarvi come hanno fatto i miei "colleghi" all'unisono. Ma fin dalla versione on line Davvero è stato un progetto studiato male. Ah, proposito, e quando vi ho difeso contro Recchioni tu dove eri? Non mi pare ringraziasti all'epoca, ora però dici che "nel momento in cui le cose non vanno come si sperava è molto più semplice dare addosso, e la cosa vi fa molto onore, complimenti". Complimenti a te per la doppia faccia.

    Ps: io e il mio direttore non siamo un duplex. Io ho una testa e lui un altra. Come te e Paola, si presume.
    Pps: gli addetti ai lavori che incensano, come vedi, non equivalgono a vendere in edicola.

    RispondiElimina
  24. "Quella di Dylan Dog", senza Dyd, vale un premio Scerbanenco vinto con uno dei suoi romanzi, un serial per Sky con Fabrizio Bentivoglio, un film con Cattleya, solo per citare tre cose a caso che non riguardano nemmeno strettamente il campo dei fumetti ma riguardano la QUALITA' della sua scrittura. E su questo non si discute. E se lo vuoi mettere in dubbio sei solo o una persona in evidente malafede o banalmente uno che di scrittura e sceneggiatura non capisce un cazzo. Che Davvero non sia piaciuto nessuno lo nega, ma sostengo anche che nessuno potrà mai saperlo con la certezza che avrebbe meritato. Un fumetto (nuovo) ha bisogno di tempo, di regolarità e della giusta diffusione per poter avere una chance VERA di vendere. E soli quattro numeri di cui due bimestralizzati in corsa secondo me lasciano un (grosso) margine di dubbio. Non serve che ti rammenti gli esordi di Dylan, appunto, che all'inizio andava malino o lo stesso Uomo Ragno starcomics che non vendeva un cazzo e stava per chiudere con il numero 8 e invece poi Bovini scelse di tenere duro e fu boom. Ma qua siamo nel campo delle opinioni, e la mia vale quanto la tua. Perciò, date le condizioni, nessun problema ad ammettere che i quattro numeri di Davvero così come sono usciti in edicola sono stati un fallimento, senza appello. Contento? Quindi non capisco le tue illazioni riguardo al fatto che noi "non prendiamo in considerazione". Lo prendiamo in considerazione al punto che a fronte di un contratto firmato che avrebbe obbligato Starcomics a stampare e distribuire anche il 5 e il 6, non abbiamo invece obbligato nessuno. E gli addetti ai lavori che incensano, per usare la tua espressione, mi confortano sulla qualità del prodotto, visto che è gente che ne capisce, non mi sono mai sognato di sostenere che questo signficasse vendite in edicola. Ma mi conforta relativamente al COSA abbiamo mandato in edicola. Infine, noi almeno ci abbiamo provato, a differenza di chi si nasconde dietro una tastiera a sputar sentenze o di chi continua da 40 anni a scrivere lo stesso fumetto dell'omino con la pistola che fa pum. Il resto delle tue considerazioni su Recchioni e la doppiafaccia e blabla, invece, si commentano da sole e non meritano alcuna risposta.
    Ma ora basta, dai. Stai dando un nuovo significato all'espressione "perdita di tempo".

    RispondiElimina
  25. Dimenticavo: i dati di vendita di Davvero sono superiori del 50% rispetto a quelli che tu ti ostini a diffondere. Il cinquanta per cento, non cento copie. Questo non sposta di una virgola il "fallimento" in edicola di Davvero, ma sposta di molto la tua/vostra attendibilità nel fornire le notizie, e visto che sei uno che "dovrebbe" fare informazione, in pratica ti qualifica O come un bugiardo O come uno che non sa nemmeno fare il suo lavoro.
    E' tutto.

    RispondiElimina
  26. adorabili le battaglie di fumetto d'autore contro il logorio del fumetto moderno
    e contro di bernardo che ha tagliato le serie di bottero che vendevano oh sì che vendevano ma che ha preferito pubblicare davvero...

    chissà quando inizieranno a fare le pulci alle realtà fallimentari che lascian buffi in giro per l'italia che però, essendo loro amici, non vengono mai nominate o citate...

    Sconte Di Scagliostro

    RispondiElimina
  27. @Matteo Bussola: i dati veri sono quelli che ti ho detto io. Se aveste venduto il 50% in più non sareste passati al bimestrale e non avreste chiuso al 4. Non c'è altro. Se non la ridicolaggine di cui ti stai coprendo. Oggi in edicola non c'è più tempo di aspettare come 30 anni fa. Oggi o vendi subito o sei fuori. Non c'è un altro. Ripeto: restate nel ventre caldo di papà Bonelli a fare "quelli di Dylan Dog", è meglio per tutti.

    Ps: io non sto dietro una comoda tastiera, mi occupo di fumetto on line ad esempio dal 1996, ma vabbè forse pensavate che arrivando voi non c'era nulla prima che aveva esperienza...

    RispondiElimina
  28. E dicono che sono i fumettisti a non avere una vita sociale!
    Maro'...

    RispondiElimina
  29. Appunto, Conte, quel che dicevo io: ti nascondi dietro una comoda tastiera dal 1996!:)
    Non sono affatto io che sono ridicolo. Sei tu-che-sei-un-bugiardo, o in malafede. o hai dati sbagliati, è semplice.
    Il numero 1 di Davvero ha venduto quasi 7000 copie tra edicola e fumetteria, per fare un esempio. Non 4500. Nè 4500 + 700, come sostieni tu. ma non sono state sufficienti perché il breakeven era più alto di almeno 2000, e questo è un fatto.
    Davvero ha iniziato a vendere introno alle 4500 dal numero 3, guarda caso quello da cui è partita la bimestralità. Per questo una MIA personale ipotesi è che la bimestralità abbia forse fatto più male che bene, spaesando (forse) i lettori. MA è una mia ipotesi personale. Mentre invece hai ragione tu, Davvero ha chiuso perché faceva CACARE, contento?:)
    Ovviamente, e non ci sarebbe bisogno di sottolinearlo ma voglio essere sicuro, la differenza tra me e te è che mentre tu le cifre te le inventi o le trai dai resoconti parziali dei distributori, io - oggi - le ho tutte nero su bianco in una raccomandata firmata dall'editore in persona. e non sono "proiezioni" ,ma sono i dati definitivi. ed è spero altresì superfluo evidenziare che per ovvi motivi non avrebbe alcun interesse a mentirmi/ci (l'Editore), dato che - al limite - visto che abbiamo chiuso potrebbe avrebbe interesse a dirmi che abbiamo venduto qualcosa di meno (AL LIMITE), no?
    Tutto ciò, solo per fare un esempio della tua maniera di fare "informazione". Addirittura dal 1996. Seduto dietro una comoda tastiera. Con una mano a scrivere e l'altra nel sacchetto dei Fonzies.
    Ma ora basta, non mi diverto più e come ho detto non sono interessato ad avere l'ultima parola. Sbugiardare le stronzate invece, quello purtroppo è un altro discorso. Lascio dunque qualsiasi ulteriore, eventuale, replica a chi vorrà farlo. Anche se spero sinceramente abbia di meglio da fare.
    Saluti.
    M.

    RispondiElimina
  30. @Matteo: allora prendi quella raccomandata, facci una scansione e mandala a redazione@fumettodautore.com e noi la pubblichiamo. Altrimenti rimane la tua parola contro la mia e io so benissimo dove abbiamo preso i dati di vendita e lo sa benissimo anche Di Bernardo che ti potrà confermare che i nostri dati di vendita sono non attendibili, ma attendibilissimi quando li pubblichiamo.

    Attendo la scansione.

    GM

    Ps: dal 1996 sto talmente dietro la tastiera da avere messo in piedi questo www.cagliostroepress.com e avere scoperto prima di te molti che hanno collaborato a Davvero...

    RispondiElimina
  31. hahahaha, come sei prevedibile:)
    bene, ti rassicuro. NON lo farò, per tre semplicissimi motivi:
    1. non m'interessa né avere ragione né dimostrarti alcunché. io so, Giuseppe sa, Paola sa, e tanto mi basta.
    2. sono dati riservati, è una lettera che l'Editore ha mandato a me (noi) e non vedo la necessità né l'opportunità di divulgarla. per cosa, poi? per una polemichetta su un blog? essù.
    3. perdonami, ma vista la credibilità che vi siete costruiti con le vostre ultime sparate, la mia parola contro la tua basta e avanza, e di parecchio. e credo sia lo stesso ragionamento che fa Giuseppe a proposito di Suore Ninja.
    dunque magna pure tranquillo:)

    RispondiElimina
  32. Io vedo solo "quella di Dylan Dog" e il relativo consorte che nella loro spocchiosa presunzione non accettano di avere fatto un floppone galattico fuori dal ventre caldo di papà Bonelli.

    Sono mesi che parliamo dei dati di vendita di Davvero (e ora di Suore Ninja) su Fumetto d'Autore (testata di informazione accreditata con tanto di numero ISSN...) e ti sei chiesto come mai lo stesso editore che ti manda le (presunte) raccomandate non ci abbia mai smentito pubblicamente con gli stessi dati che invia a te in privato e inoltre non ci abbia fatto ancora scrivere dal suo avvocato se davvero i dati che diamo sono falsi come tu dici? Chieditelo, tra una spacconata e l'altra.

    Il tempo è galantuomo.

    Cordiali saluti a te e a famiglia.

    Ps: scusa se mi levo un sassolino dal mocassino, ma se c'è una persona che passa la vita davanti alla tastiera ad ammorbarci su fb con i cazzi di casa vostra - che francamente non fottono a nessuno - quella è Paola.:)

    RispondiElimina
  33. Caro Conte, adesso hai veramente passato il segno. Quando uno si attacca a considerazioni riguardanti la famiglia dell'altro significa che ha davvero finito. E su facebook ognuno scrive il cazzo che vuole, dato che sono profili privati e che non mi risulta tu sia amico né mio né di Paola, dunque ti fai pure "informare" su quanti pannolini sporchi girano in casa nostra, ma la tristezza proprio.
    Detto questo, stai ormai uscendo dalla ridicolaggine e entrando nel psichiatrico. Perché la starcomics non vi ha smentito? Perché non vi hanno mosso contro gli avvocati? Hahaha. Chieditelo, se vuoi, ma devi essere onesto con te stesso nella risposta: Perché ti considerano meno di una merda sotto la suola di una scarpa. Perché con la tua modalità di argomentare ti dimostri un essere con cui è totalmente inutile confrontarsi, sei come un disco rotto. E voi come FdA siete totalmente ridicoli: vaneggiate su dati che se avete avete parziali, al più, ma non li mostrate MAI chiedendo agli altri di smentire le vostre menzogne, comodo no? La cosa che continua a sfuggirti è che posto che i primi numeri di Davvero abbiano venduto in edicola ciò che dici tu (e hanno comunque venduto di più) tu non tieni conto delle fiere, dei conti vendita, delle fumetterie. Ciò che porta il conto intorno ai settemila, come dicevo. Stessa cosa per suore ninja, per le quali il conto aumenta ancora e comincia con un 8 davanti. Ora ti chiedo: questo è fare informazione? O non è solo il ridicolo e patetico accanimento di una persona che ormai è oltre la vergogna e ha MOLTO tempo da perdere? Perché non ti smentiscono, mi chiedi. Io l'ho fatto, è servito a qualcosa? La mia smentita vale quanto la tua affermazione, dato che NEMMENO TU hai esibito alcun dato. Quindi finiamola qua, mi avevano avvertito che è completamente inutile parlare con te, sei una persona livorosa e piccina, ma non pensavo a sti livelli. Mi fai pena, ma sul serio.

    RispondiElimina
  34. Noi abbiamo sempre parlato di dati di vendita da edicola. La notizia che abbiamo dato è che in edicola Davvero vendeva quello che vendeva ed essendo una serie da edicola che ce ne frega di quanto vende nel tuo condominio?
    Lo stesso dicasi per Suore Ninja. Repetita iuvant: i dati che abbiamo presentato sono quelli delle vendite in edicola, di quelli che DLR spaccia all'UARR poco ce ne importa.

    Sei solo un poveretto che si sta costruendo un moloch e una serie di sovrastrutture pur di non prendere in considerazione: AVETE FATTO FLOP.

    Fattene una ragione e non ci scassare i cabbasisi. :)

    Adesso puoi andare in pace, figliolo, almeno fino al prossimo floppone che farete fuori da papà Bonelli, sempre se prima non finiate di affossare Dyd con il vostro talentuoso contributo.

    RispondiElimina
  35. Mamma mia, la disonestà intellettuale fatta persona. Neghi perfino ciò che hai detto. E non leggi ciò che scrivo. E pretendi di essere credibile citando solo i dati CHE VUOI TU? Che insisto, sono in ogni caso parziali anche per l'edicola (i definitivi li ho avuti da poco pure io). E a tutte le fumetterie e fiere e librerie d'Italia farà molto piacere essere state definite come "il mio condominio". Questa sì che è informazione fatta come si deve, complimenti! Lo capisci che se sulle vendite di un prodotto il 35% è stato venduto altrove dall'edicola, e tu non citi quel terzo, stai raccontando una balla o quantomeno distorcendo fortemente la verità? Ci arrivi? O i proventi che arrivano dalle fumetterie a bovini gli fanno schifo? O chi acquista in fumetteria è da considerarsi un lettore di serie "b"?
    Concludo dicendo che io non ho MAI negato l'insuccesso di Davvero, basta rileggere i miei interventi, qui sopra o altrove. Ho solo detto - cosa di cui sono profondamente convinto - che l'insuccesso (o il "flop" per usare le tue parole) non dipende dalla qualità del prodotto (o non solo) ma è frutto di una serie di concause e di une serie di scelte anche editoriali col senno di poi sicuramente poco felici. Questo non è non voler vedere un insuccesso, ma sforzarsi di "leggerne" le ragioni e cercare di valutare oltre alle proprie responsabilità anche le responsabilità di altri. Non c'è altro. Il resto è solo dietrologia tua, meschinità gratuite, frecciatine da bulletto da tastiera quale sei, vomito per riempire la tua triste vita. E se penso che quando si parla di "critica fumettistica" in italia tu fai tuo malgrado statistica, mi prende lo sconforto.

    RispondiElimina
  36. Certo, Matteo, certo. La critica che non incensa la famiglia Barbapapà del fumetto italiano è meschina perchè osa rivelare che un prodotto da edicola in edicola vende 4000 copie ed è un flop in edicola. Il vostro prodotto poi non è che non vende perchè non piace, giammai, è di assoluta qualità e se non ha venduto è perchè c'è un dio della distribuzione cattivo e dispettoso che vi vuole solo danneggiare. Ma solo a voi, eh... mica gli altri editori che in edicola vendono più di voi hanno gli stessi problemi... Al limite potete anche dire che è il lettore che non capisce un cazzo visto che non ha comprato il vostro fumetto non capendone fino in fondo la qualità e l'innovazione. Certo.

    Voi siete i Barbapapà, insuccessi di successo, e se noi poveri "critici" non vi incensiamo, non siamo un cazzo. La critica buona è solo quella che vi lecca il culo sperando che magari un giorno gli date lavoro, giusto?

    Scarica la tua frustrazione su di me, balla per me, batti per me i piattini più forte che puoi. Mi diverte. E il flop, resta. E resterà nella storia del fumetto italiano.

    Perchè ti piaccia o no, oggi siete anche "quelli di Davvero".

    Ma d'altronde siamo in casa del tuo editor, uno che dopo 20 anni ci abbuffa ancora la guallera con Desdy Metus e si inventa petizioni da 1000 (!) firme per riportare l'oggetto della sua necrofilia editoriale in edicola. Cioè vi rendete conto? Cercare di riportare un personaggio già condannato dal mercato delle edicole almeno 2 volte con una petizione di 1000 firme quando con 4000 copie un prodotto chiude.

    Ma esattamente di che stiamo dicsutendo? Mi sembrate tutti molto lontani dalla realtà effettiva che vi circonda. Ma per carità, meglio questo di lavorare davvero no? Magari vi dovete alzare pure alle 6, prendere il treno e fare 8 ore di lavoro come i comuni mortali che vi (e non vi) leggono... meschini anche quelli, vero? Bah.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Stai cercando di trascinarmi nella baruffa attaccando la mia dolce Desdemona?
      :)
      "Vi abbufferò ancora la guallera" a lungo, perché per farmi smettere dovrai spararmi un colpo di cacciatorpedinere ;)

      E poi, mica ti costringo a leggerla o pubblicarla! Cos'è? La libertà d'espressione vige ormai solo per la preziosa critica?

      Elimina
    2. PS
      "Necrofilia editoriale" è fantastico :D te ne do atto :D

      Elimina
  37. Personalmente penso che le poche vendite di Davvero siano da imputare soprattutto a un'errata confezione-collocazione.

    Si tratta di un prodotto con temi "adolescenziali", soprattutto per ragazze, e credo che il classico formato bonellide non fosse per niente adatto.

    Penso che se fosse stato un prodotto colorato, sfavillante, in carta patinata, col disegno magari più stilizzato ma "stiloso", magari con riferimenti grafici vagamente manga, avrebbe "acchiappato" di più il suo target di riferimento. Una cosa alla Barbucci, se capite cosa intendo. Magari qualcosa da vendere anche in libreria.

    Magari mi sbaglio, eh? Però sono convinto che un prodotto così confezionato avrebbe avuto molte più chance.

    Poi mi direte: "Ma la Star non fa fumetti del genere, fa solo bonellidi". E io vi dirò "E invece dovrebbe".

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Guarda, Giorgio, queste considerazioni spero di farle in un prossimo post... Giusto per parlare di contenuti e anche di scelte magari sbagliate ma che possono creare un precedente per il futuro.
      In buona parte hai ragione, ma c'erano dei limiti tecnici che spero di spiegare.

      Elimina
  38. 2BRA, poi mi dici chi è, con i tempi che corrono, quell'editore pirla da edicola a cui gli porti una petizione da 1000 firme e investe qualche decina di migliaia di euro per fare ritornare uno zombie editoriale in edicola. A meno che tu non abbia trovato un pollo neofita da spennare, io non ne vedo. Ma per carità da un'insuccesso di successo come te mi aspetto anche clamorosi colpi di scena...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non parlo di editori su carta, per L'Insonne.
      Lo faccio perché mi va di farlo e da molto tempo lo faccio gratis, così come lo fanno gratis quelli che la disegnano o la scrivono. Per loro liberissima scelta. Non chiedo mai. ;)

      La raccolta firme, per la cronaca fatta da Enrico Ruocco, che collabora con FdA, è solo simbolica. Un modo per dimostrare che ci sono anche solo mille persone che amano ancora il personaggio. Ma non te ne crucciare, è solo un mio piccolo divertimento. Non fa male a nessuno ;)

      2BRA(2 Braccia rubate all'agricolutura), come ami chiamarmi, fa fumetti perchè gli piace. Potevo fare altro, il pubblicitario, il grafico, il falegname... perfino il militare, pensa un po' che nel 1991 volevano a tutti costi farmi restare all'84° fateria Venezia, ma quella è un'altra storia. Poi ho scelto di vivere di questo, lavorando 14 ore al giorno ;) come tantissimi come me. Mi spiace se la mia presenza urta tanto qualcuno (non parlo di te, eh!) ;)



      Elimina
  39. 2BRA, esiste anche la libertà di critica ma tu te ne vai in giro a dire che ti critica lo fa perchè vuole il tuo posto... Ma c'è libertà e libertà vero?

    Ps: anche io faccio critica e faccio l'editore no profit perchè mi piace, ma non dirlo troppo in giro.

    Pps: il discorso che fai sui militari e sul fatto che tu lavori 14 ore al giorno è un insulto a chi sta anche mesi interi fuori da casa per la patria e la famiglia. Pulisciti il muso prima di paragonarti a chi lavora 24 ore al giorno per mesi, rischia la vita e lo fa per molto meno di quello che vale il proprio servizio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Magari non sono stato chiaro :)

      Ho scritto che "io", come tanti (in ogni lavoro), ho lavorato 14 (e anche più) ore al giorno. Punto.

      Il riferimento ai militari è alla opportunità che mi era stata offerta di restare a prestare servizio, era solo un aneddoto. Non intendo di certo mancare di rispetto all'esercito.

      Era solo un aneddoto.

      Ah... e non vorrei mancare di rispetto neppure ai falegnami, ai grafici e ai pubblicitari, eh!

      ;)






      Elimina
  40. che poi, trasuda pari pari da questi commenti l'invidia del pene di chi invece di dire "sono quella di Dylan Dog" al massimo può dire "sono quello che ha un sito che è una testata registrata e grazie alle minchiate che dico sono schifato da tutta italia"

    Sconte di Scagliostro

    RispondiElimina
  41. PS Enrico Ruocco non collabora con FDA, inoltra le domande standard (sai quelle "che cosa vorresti disegnare" che mandano anche agli sceneggiatori") a cani e porci

    RispondiElimina
  42. In generale, possiamo finirla?

    Abbiamo spiegato ognuno le proprie posizioni.
    Tutte rispettabili.

    Quindi, continuare, mi sembra davvero inutile e nocivo.

    Vi ringrazio e sono certo che la diatriba possa finire qui! Grazie per la collaborazione ;)

    RispondiElimina
  43. Dedicarsi ad un fumetto, da lettore o da autore, significa sognare. Non vedo una parola più adatta e naturale da accostare a questa nobile arte spesso sottovalutata. Sognare una utopica rinascita di Desdy è sognare. Sei talmente innamorato di una cosa, talvolta, fino ad evadere dalla realtà. E così sogni che possa essere girato un nuovo Indiana Jones, scritto il seguito del Signore degli Anelli e che Harry Potter possa tornare a impugnare una bacchetta (Dyd per fortuna ancora campa :-P). In egual maniera sogno un ritorno in edicola di Desdy. Se il significato del fumetto è sognare ed evadere dalla realtà, perchè smettere di sognare che prima o poi possa rivedere disegnata la mia eroina sulle pagine di una nuova serie ? Viva i sogni e la gente che sogna ancora. Nonostante tutto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Di nulla, per così poco..... un abbraccio a te e Desdy. La passione e l'amore per una cosa non si contano con i numeri e con i soldi guadagnati. Dal mio modestissimo punto di vista fai bene a continuare a tenere duro e credere che ciò che fai abbia la giusta ricompensa. Basta amare ciò che si fa. Con affetto, Davide A.

      Elimina
    2. :'-)
      Grazie ancora a te di averci seguito!!!

      Elimina
    3. Grazie Giuseppe per tutte le emozioni che hai saputo regalarci in questi anni. Forse verrò accusato da qualcuno....di leccarti il culo, ma in tutta sincerità posso dire che a me hai regalato tante emozioni a partire dalla prima pagina del i primo numero di Desdy fino al retrocopertina dell' ultimo Diabolik......flop compresi. Grazie
      A.Agati

      Elimina
  44. Mi dispiace per "Davvero". E' un prodotto che ho seguito con piacere on-line ed ho sperato in un successo, in quanto portatore di novità.
    Hai fatto bene, caro DiBe, a scommettere su questo prodotto, ci vuole coraggio e voglia di provare in questa vita.
    Ora bisogna capire gli errori, farsi forza e ripartire da capo...
    Il talento non manca di certo.

    Un abbraccio

    Denny

    RispondiElimina
  45. Quando leggo NOI DI... Mi viene da pensare a una Setta di Satanisti. Poi leggo dei falegnami di tutto rispetto.

    Ah, ora è chiaro! Sette di "Falegnami" che sanno usare solo seghe e ne tirano giù a commenti e commenti. Perfetto. Scusate ma mi ero perso per strada.

    RispondiElimina