venerdì 3 settembre 2010

Comunque, ti tirano le pietre...


Leggo dai commenti dell'interessante (ve lo consiglio) blog di Luigi Bicco questa frase riportata da un "Anonimo" a proposito de "La vendetta di Ginko", l'ultimo episodio di Diabolik disegnato da Jacopo Brandi e dal sottoscritto:

“non ne ho idea ma la vendetta di ginko l'ho trovata brutta forte come storia... nemmeno io leggevo diabolik da tempo, e ho preso l'allegato di panorama in vacanza e l'ho trovato una lettura piacevole (al di là dei colori sui retini che non ci stavano, però la storia, i personaggi erano caratterizzati bene e la storia scorreva).
La vendetta di ginko è: prendi un pezzo di the shield, mettici la faccia di angel di dexter, frulla il tutto e metti una spruzzatina di diabolik e il cocktail è pronto. Per carità, immagino che sia un omaggio, ma mi ha infastidito in fase di lettura. Ha un senso in dexter che si vesta così perchè comunque è ambientato in una città di mare. A clerville sembra solo un demente ;-)”

Caro "Anonimo", prima di tutto grazie di aver investito così il tuo tempo e il tuo denaro. Non parlo del soggetto, della sceneggiatura dell'albo e dei metodi di scrittura che caratterizzano Diabolik. E' un argomento che non mi compete. Posso solo dire che, in mezzo ad un calo generalizzato delle vendite, il nostro vecchio e caro “Re del terrore” continua a procedere egregiamente, quindi immagino che la formula adottata sia, con tutti i suoi limiti, vincente.
Riguardo alla comparsata di “Angel” di Dexter specifico che l'idea è venuta in completa autonomia al sottoscritto, nessun ordine di redazione. Neppure mi immaginavo che si notasse tanto la somiglianza. Spesso usiamo degli attori per caratterizzare i personaggi. Una volta ho usato anche Dana Scully di X-Files ma non se n'è accorto nessuno. In questo caso morivo dalla voglia di disegnare Angel e non mi sono domandato se le sue camicie hawaiane potessero farlo sembrare un “demente” in vacanza a Clerville. Io, di tizi che vanno in giro abbigliati in modo eccentrico ne ho conosciuti parecchi, e non erano più dementi di altri.

Non mi abituerò mai alla ferocia dei lettori.

Mi piacerebbe, però, che ogni tanto si pensasse, anche solo per un istante, all'enorme lavoro che c'è dietro una serie a fumetti (almeno 5 mesi solo per i disegni di un albo). Lavoro che, vi assicuro, non è neppure ben pagato e che espone spesso, in questa società della rete, ad una girandola di veleni gratuiti.


3 commenti:

  1. Parlo da semplice lettrice di fumetti, non da moltissimi anni forse (una quindicina) ma con un pò di esperienza a riguardo, credo.
    Ho sempre apprezzato questo lavoro, chi lo fa con passione e chi sa esprimere attraverso parole e disegni o addirittura solo disegni delle emozioni; che siano il divertimento, la tristezza, la rabbia, l'angoscia e via discorrendo.
    Trovo intelligenti solo le critiche costruttive, quelle fatte da una persona che capisce, o almeno ci prova, ad immaginare tutto l'impegno che si è messo nel creare una determinata opera (e creare un fumetto non è certo robetta da poco come forse i più sono portati a pensare). Un parere negativo sulla storia, sulla trama o sui disegni ci può anche stare, questione di gusti. Mettere in discussione il lavoro degli altri proprio no.
    Prima di criticare bisognerebbe anche riflettere su tutto il lavoro che c'è voluto.

    Detto questo, ho trovato bella questa storia, poco importa che ci fosse la scelta di ispirarsi a Dexter. Ogni autore dovrebbe essere libero di scegliere come procedere nel suo lavoro. ;)

    Danny

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  2. Ammetto che ancora devo leggerlo....ho una montagna di cose arrretrate....però ovviamente l'albo è già in casa ^_^
    Adoro Dexter...ora che so della citazione non vedo l'ora di leggerlo.

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  3. Ciao Giuseppe.
    Ho visto questo post solo ora (vai a capire perchè). Ti ringrazio tanto per la segnalazione. Arrossisco. E mi spiace che ti abbia colpito il commento anonimo. Naturalmente non ci sarà mai una storia, indipendentemente dal fumetto, che accontenterà tutti. Il gioco è anche lì, ma in effetti non credo che la cosa sia andata a scapito dell'albo in questione. Anzi.

    Grazie ancora, Giuseppe.
    A presto.

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