In questo bel video realizzato da Massimo Montigiani, parlo un po' della vita del fumettista e della Scuola Internazionale di Comics dove insegno dal 2007.
Nel filmato ci sono anche tanti illustrissimi colleghi e credo sia interessante sia per chi ha velletà di diventare autore, sia per i semplici curiosi.
Bello, vero?
E pensare che qualche anno fa ho avuto anche un simpatico allievo che mi ha minacciato di spaccarmi le gambe perché non gli avevamo dato il massimo dei voti.
Firma per riportare L'Insonne in edicola! Bastano pochi click!
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giovedì 10 ottobre 2013
Cosa si fa al corso di fumetto della Scuola Internazionale di Comics di Firenze?
venerdì 6 maggio 2011
Un giorno qualsiasi in una importante scuola del fumetto
Il prof e l'allievo.
Il Prof: "E dimmi, quali sono i tuoi autori di riferimento?"
L'allievo: "..."
Il Prof: "Insomma, che fumetti leggi?"
L'allievo:"Non leggo fumetti..."
Il Prof: "Male..."
L'allievo:"Non leggo fumetti ma guardo molti film."
Il Prof: "..."
Insomma, come uno studente di medicina che dice: "Non leggo i libri di chirurgia, però guardo sempre Dr House."
Quando è un solo studente a risponderti così non è un problema. Capita. Quando nello stesso giorno sono in tanti a dirti che non leggono fumetti, la cosa diventa preoccupante.
Come pensate di conoscere il mezzo senza sapere quello che fanno gli altri?
Non siete spinti dalla curiosità? Si tratta di uno smisurato ego o solo di pigrizia?
Altro dato inquietante, i lettori di fumetto "bonelliano" tra gli studenti della Comics sono 1 su 60.
Forse dovremmo svegliarci ed accorgerci cosa ci sta succedendo ai fumetti italiani.
Il Prof: "E dimmi, quali sono i tuoi autori di riferimento?"
L'allievo: "..."
Il Prof: "Insomma, che fumetti leggi?"
L'allievo:"Non leggo fumetti..."
Il Prof: "Male..."
L'allievo:"Non leggo fumetti ma guardo molti film."
Il Prof: "..."
Insomma, come uno studente di medicina che dice: "Non leggo i libri di chirurgia, però guardo sempre Dr House."
Quando è un solo studente a risponderti così non è un problema. Capita. Quando nello stesso giorno sono in tanti a dirti che non leggono fumetti, la cosa diventa preoccupante.
Come pensate di conoscere il mezzo senza sapere quello che fanno gli altri?
Non siete spinti dalla curiosità? Si tratta di uno smisurato ego o solo di pigrizia?
Altro dato inquietante, i lettori di fumetto "bonelliano" tra gli studenti della Comics sono 1 su 60.
Forse dovremmo svegliarci ed accorgerci cosa ci sta succedendo ai fumetti italiani.
mercoledì 20 ottobre 2010
"WAR" – guerra all’arte svenduta. Parliamone.

Ricevo dalla Scuola Internazionale di Comics un interessante documento che invita gli autori di fumetto impegnati alle fiere, a farsi pagare ogni qualvolta che realizzano un disegno per i lettori.
Ritengo che questo sia pure giusto in senso ideologico ma nel mio caso di difficile realizzazione e ora vi spiego perché.
Personalmente non mi piace maneggiare soldi.
Cioè, se fosse per me, si starebbe ancora al baratto e non mi ci vedo proprio a incassare, fare i resti, emettere scontrino per ogni schizzo realizzato. L'ho fatto una volta a Milano invitato da uno stimato collega, ma la cosa mi ha imbarazzato in maniera terribile.
Dovrei avere un cassiere che prende le ordinazioni e mi passa le richieste... tipo cuoco di carta e china.
Già, ma questa cosa già esiste e si chiama "commission".
Le commission sono le richieste fatte all'autore che ha un suo tariffario, e che per cura e qualità, differiscono dallo sketch gratuito.
Ecco, questo sarebbe un altro punto: amici lettori, quando mi beccate alle fiere, non chiedetemi: "Diabolik ed Eva che si baciano e sullo sfondo Ginko con la pistola e Altea che guida la Jaguar", perchè per prima cosa vi mando a quel paese io, poi dimostrate una ingordigia imbarazzante, testimone del fatto che vi interessa solo un disegno di "provato" valore, non una testimonianza dell'autore.
Gli sketch dovrebbero essere poco più che delle firme (anche perché alle fiere spesso le file sono interminabili) e realizzati per chi dimostra un minimo di attaccamento al personaggio (a proposito, se non leggete Diabolik, L'Insonne o Cornelio, non chiedetemi nulla, eviterete di essere infamati davanti a tutti).
In secondo luogo, più che di un accordo tra autori, forse avremmo bisogno di un accordo tra editori... Se sono ospitato da uno stand, l'editore in questione potrebbe omaggiare i suoi clienti (leggi: che comprano qualche albo) di un disegno d'autore. Insomma, io sarei per lo skatch sull'albo o insieme all'acquisto dello stesso.
Oltretutto, fare un super accordo tra autori sarà molto difficile, molti potrebbero usare questa regola per ingraziarsi i lettori: "Vedi, io sono magnanimo e non ti faccio cacciare il grano", oppure i lettori prenderanno d'assalto gli stand con disegnatori esordienti che pur di farsi notare, tradirebbero comprensibilmente l'accordo.
In fine, ritengo che ognuno debba essere libero di vendere, svendere o regalare la propria arte (oltre che il corpo, l'anima e i parenti). Certo, anche a me fa inca**are come una serpe vedere i miei disegni svenduti si eBay (sappiate che se lo fate con i miei lavori vi coglierà una sfiga di oltre 14 anni), ma posso solo invitare i compratori a SCRIVERMI per richiedere un disegno che vi costerà meno rispetto all'acquisto sul noto sito di aste on line..
Io, comunque, vi riporto il testo completo dell'iniziativa. Fatene l'uso che volete.
Nel caso vi interessi dire la vostra o sottoscrivere l'accordo ecco la mail della scuola: firenze@scuolacomics.it Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
E naturalmente aspetto le vostre opinioni su questo blog.
Testo della mail:
Buongiorno a tutti. In allegato troverete il manifesto "WAR" – guerra all’arte svenduta, che abbiamo intenzione di lanciare in occasione di Lucca Comics. Se siete d’accordo con questa petizione, Vi preghiamo di sottoscrivere il documento e di "firmarlo" dando la propria approvazione. E' consigliabile che tutti mandino una mail in sede con oggetto: "leggo e sottoscrivo il manifesto "WAR" dando la mia adesione e approvazione all'iniziativa" L'iniziativa dovrà avere un certo numero di adesioni fin da ora in modo che alla pubblicazione ufficiale ci siano già dei nomi a fare da traino al resto. E' molto importante in questo momento la celerità, quindi vi pregherei di curarvi di questa iniziativa impegnandovi in tal senso. Aspettiamo le adesioni di tutti Voi insegnanti e degli autori entro giovedì, grazie. Tra l'altro il manifesto "WAR" (se l'avete letto) chiede ai disegnatori che presenzieranno allo stand della Scuola, di far pagare i propri disegni ai visitatori, quindi per Voi sarebbe anche occasione. Saluti a tutti lo staff nazionale della Scuola Internazionale di Comics
Allegato
CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE PER LA DIFESA DEL LAVORO DEI DISEGNATORI DI FUMETTO
Manifesto: La Scuola Internazionale di Comics intende promuovere una campagna di sensibilizzazione per la difesa del lavoro di tutti i disegnatori del fumetto. Poiché siamo quotidianamente a contatto con tanti professionisti, abbiamo raccolto le loro riflessioni e ci facciamo portavoce del loro malcontento. Come loro, anche noi crediamo che sia necessario cambiare una pessima abitudine che negli anni si è consolidata: il fumetto è un’arte, ma in Italia soffre di una svalutazione culturale, nonostante le capacità dei disegnatori italiani. Anche questo può aver contribuito a far nascere una falsa idea del lavoro dei disegnatori del fumetto, diffondendo la convinzione che la loro opera abbia minore dignità rispetto a quella di altri artisti. Sempre più spesso i disegnatori si sentono traditi nel loro entusiasmo di condividere il loro lavoro con i fan. Ecco la principale fonte di malcontento tra i disegnatori: alle fiere regalano infaticabilmente la loro professionalità e la loro arte per poi vederla svenduta su internet: spesso vediamo disegni “svenduti” anche per 5 euro, in questo modo anche il talento del disegnatore è svalutato. Tutto il loro lavoro, la loro esperienza, la loro fatica vengono svenduti per niente. Questa situazione marcia parallelamente a quella in cui un disegnatore si trova a dover rispondere a quesiti umilianti del tipo: “Tu chi sei? Che fumetti hai fatto? Ah! Allora mi fai un disegno?” per poi magari vedere il foglio accartocciato da qualche parte perché in fondo averlo non era poi così importante. La Scuola Internazionale di Comics vuole sostenere e accompagnare i disegnatori in una rivoluzione di questo sistema che sminuisce la loro professionalità, per cercare di dare il giusto peso alla loro arte. Per questo chiediamo a tutti quelli che condividono questo pensiero e che intendono attivamente spalleggiarci in questa battaglia educativa, di sottoscrivere questo documento per far sentire la loro voce e di rifiutarsi, nelle manifestazioni a venire, di prestare la loro opera gratuitamente. Da ora in poi chi vorrà un disegno potrà averlo dietro compenso o dopo aver acquistato le pubblicazioni dei disegnatori. La Scuola Internazionale di Comics da parte sua, si impegnerà a far circolare questo documento e inviarlo poi ai media, agli organizzatori delle fiere e alle case editrici, ai suoi studenti e a tutti quelli che seguono le attività della scuola perché chi lo condivide possa sottoscriverlo. Per dare l’avvio a questa nuova tendenza, noi della Scuola Internazionale di Comics, in occasione di Lucca Comics chiederemo ai nostri insegnanti di esporre il loro tariffario quando disegneranno per i fan presso il nostro stand. E chiederemo loro di applicare senza timore le tariffe che hanno stabilito. La campagna vede il contributo dell’avvocato Eleonora Trigari, che si esprime a favore del manifesto. Eleonora è un avvocato milanese esperta in diritto d’autore che presta la sua opera ad artisti su tutto il territorio nazionale. Qui di seguito potete leggere il suo contributo: “Molto correttamente la Scuola Internazionale di Comics utilizza l’espressione “svalutazione culturale”. In Italia all’arte sequenziale non viene infatti riconosciuto un adeguato valore artistico, come invece avviene in altri Paesi. Ciò nonostante lo studio, la passione e la dedizione che stanno dietro alle opere a fumetto. Si consideri che in Italia il fumetto non gode nemmeno di una tutela legislativa specifica. Esiste una proposta di riforma volta ad introdurre una disciplina ad hoc per le opere a fumetto, ma si tratta di un progetto tuttora arenato (disegno di legge n. 3298 del Senato della Repubblica, XIV legislatura, “Protezione del diritto d’autore delle opere a fumetti“ - comunicato alla Presidenza l’11 febbraio 2005-). Sarebbe invece di grande importanza una riforma, tra l’altro, per il valore in sé dell’espresso riconoscimento, anche a livello legislativo, del fumetto come forma d’arte. Infatti, le conseguenze della svalutazione culturale dell’’arte sequenziale sono molteplici. Innanzitutto, ciò incide, in negativo, sulle condizioni lavorative dei disegnatori. Basti pensare agli innumerevoli contratti a progetto che malcelano rapporti di lavoro subordinato e che i disegnatori, soprattutto i giovani artisti, si trovano “costretti” a sottoscrivere pur di poter lavorare. Oppure al mancato riconoscimento della proprietà degli originali delle tavole da parte delle case editrici. Gli stessi disegnatori sono direttamente vittime della svalutazione culturale dell’arte sequenziale, in quanto molto spesso non sono consapevoli dei diritti loro spettanti e non sono quindi in grado di tutelarli. Ne è un esempio palpabile il fatto che molti pensano che una volta firmato il contratto di edizione tutti i diritti di autore si trasferiscano automaticamente alla casa editrice, mentre non è necessariamente così. Occorre quindi che i disegnatori per primi rivendichino a gran voce la dignità artistica delle loro opere e il valore del loro lavoro e che si impegnino attivamente per la tutela dei loro diritti, dei quali anzitutto devono prendere coscienza. Tutti coloro i quali hanno a cuore la cultura e l’arte dovrebbero appoggiarli, perché tutto ciò che non favorisce la diffusione dell’arte e della cultura è di per sé negativo dal punto di vista sociale. “ Avv. Eleonora Trigari
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