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sabato 23 aprile 2011

Tra il serio e il faceto

Ultimamente, quando cito il sottotitolo di “The Secret”, “La verità è dentro di TE”, mi fanno tutti la stessa battuta: “E come direbbe Quelo, ed è sbagliata!”.

Non si tratta di ammollare "facili" verità, amici miei. Dire che "la verità è dentro di noi" non è qualunquismo new age. Certo, la frase è semplicistica perché si tratta di uno slogan, ma è frutto di un lungo percorso che è, guarda caso, personale.
Fare dell'ironia sulla spiritualità è facile. Ridicolizzare chi ha convinzioni filosofiche “altre” è come rubare le caramelle ad un bambino. Discutere di teologia, filosofia e spiritualità è un po' più complesso. Bisogna avere le basi.
C'è chi sostiene, probabilmente a ragione, che la “new age” sia: “inconsistente, superficiale e che il pensiero positivo è una forma di autosuggestione inconcludente e priva di veri risultati. È la trasformazione commerciale e popolare del buddhismo zen e della culla orientale della civiltà. In poche parole, il pensiero positivo non è altro che l’ennesima sovrastruttura a una mente, la nostra, già confusa e condizionata.”
Esattamente (in parole più povere) come andare a messa per sentirsi in pace con la coscienza e con i vicini di casa.
Come molta gente rigetta la spiritualità per un materialismo ad oltranza, io rigetto il materialismo e cerco altro. Questo non vuol dire che mi faccio abbindolare dal cartomante, dal guru o dal prete di turno.
Non dobbiamo credere a quello che altri ci propinano per vero, perché niente è vero in un universo quantico come il nostro. Un fotone può essere particella o onda in base all'osservatore che perturba la realtà. L'unica grande verità è che la realtà è soggettiva. Soggettiva. Non ci credete? Perfetto. La vostra sarà una realtà oggettiva, indipendente da voi. In parole povere abituatevi all'idea di essere “vittime”. Mi direte: “Ma se ti metto sotto con la macchina vuoi vedere che sono reale e te crepi?”. Sì e no. La tua azione, quella di spalmarmi sull'asfalto, provoca una reazione nell'universo in cui tu sei l'osservatore.
Però, visto che professo il dubbio ad oltranza, cercherò di convincerti a non spalmarmi.
La verità, torno a dirlo, è dentro di noi. Anche se per adesso non l'abbiamo trovata.