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domenica 4 settembre 2022

Augusto Chizzoli. Ricordarlo nel giorno della sua tragica scomparsa.

 Oggi, 4 settembre (anche se secondo alcuni, domani) ricorre l'anniversario della morte di Augusto Chizzoli. Augusto, disegnatore prevalentemente erotico degli anni 70, è legato anche al personaggio di Dick Drago. Proprio a causa di questo personaggio edito nel 94 dalla Fenix (la stessa della prima serie de L'Insonne), piovvero addosso al povero Augusto le critiche e la feroce ironia dei lettori, dei critici e dei colleghi del mondo del fumetto. Le sue tavole (mai pagate) furono derise e forse anche per questo, Augusto se ne andò tragicamente.

Dietro alle pagine disegnate c'è sempre una persona, con i suoi drammi personali e con la sua fragilità da rispettare.

Se avete voglia di rileggervi la sua storia e la sua vicenda (fortunatamente, recentemente è stata anche fatta una pagina wiki dedicata a questo autore), vi lascio i link a dei pezzi scritti tanti anni fa, perché anche gli autori che non hanno avuto successo col "mestiere più bello del mondo" hanno diritto ad essere ricordati nel modo corretto.



Il mio pensiero va a tutti coloro che ancora lo ricordano con affetto. Grazie.

domenica 1 marzo 2020

Ancora su Dick Drago e la prematura morte di Augusto Chizzoli




In questo vecchio post parlavo della vicenda umana e lavorativa di Augusto Chizzoli di Capergnanica, provincia di Cremona, del suo lavoro su Dick Drago, fumetto simbolo dei b-comics degli anni 90 e della sua morte prematura.
Qualcuno nei commenti al post sostenava addirittura di essere lui in persona e di essere ancora vivo.



 Ho avuto l'occasione di parlare con un amico della famiglia Chizzoli e ho potuto verificare che le cose stavano diversamente.
Augusto, dopo una vita difficile, non è più tra noi e se n'è andato prematuramente in modo drammatico e lo stesso ha fatto l'amato figlio. La persona che mi ha raccontato di loro, scrive:

"Del padre Augusto mi raccontava sempre della sua passione per la boxe, di quando disegnava i fumetti di Geppo,di come avesse sempre la matita in tasca pronto a disegnare anche su un tovagliolo di carta, di come, il più delle volte non venisse pagato e di tutti i bidoni che circolano nell'ambiente dei fumetti.
Ora, è facile capire che non puoi disegnare al top se non dormi per la fretta di consegnare, se non ti pagano e se la tua vita è un inferno. Dietro a una tavola a fumetti c'è sempre una persona e, seppure io non l'abbia conosciuto di persona, ero molto amico del figlio e ci tengo che la figura del padre Augusto venga considerata."


Ringrazio l'amico della testimonianza. Sono profondamente d'accordo e mi impegnerò a fare qualcosa. Sto infatti cercando di organizzare una cosa che poi verrà dedicata anche alla memoria di Augusto.
Fatta questa piccola e tardiva puntualizzazione sul caso, non mi resta che pensare con imbarazzo umano al "simpatico" burlone che era intervenuto su queste pagine spacciandosi per Augusto.
Non c'è fondo al pozzo della miseria e tristezza umana.


lunedì 1 luglio 2013

Di Dick Drago e di Augusto Chizzoli

Oggi ho letto per caso, un post sul forum di ComicUS.




Trattava di Dick Drago, testata a fumetti di metà anni '90, pubblicata dalla stessa casa editrice che mi fece debuttare come autore e che ha dato i natali a L'Insonne.
All'epoca ridevo dei disegni di Dick Drago, ma leggendo oggi questa testimonianza, mi rimangio ogni risatina beffarda che è uscita dalla mia bocca, perché era fatta da un ragazzetto di vent'anni e che credeva di avere più talento di quello che poi si è accorto di possedere.

Oggi ho il terrore che possa capitare anche a me quello che ha passato il disegnatore di Dick Drago: rimanere vittima delle proprie scelte e dei propri sogni, quando la giovinezza sfiorisce e non c'è nessuno ad aiutarti.
Mi dispiace tanto, Augusto.

Ecco il testo dell'intervento:


Salve a tutti, ho notato questo topic e, visto l'interesse, ho pensato di condividere una mia esperienza diretta di quasi venti anni fa.
Sono stato, proprio in quel periodo, collaboratore esterno della casa editrice Fenix. cominciai dalla testata di cui ho preso il nome, proseguendo poi per altre pubblicazioni di infima qualità. Per il momento, vista la delicatezza di alcune situazioni, preferisco non firmarmi.
Il motivo principale è che mi spinge a scrivere è per ricordare una persona che non c'è più, e che ebbi modo di incontrare in alcune volte nel 1994.
Si tratta del disegnatore di Dick Drago, Augusto Chizzoli.
Chizzoli è sempre stato un disegnatore un po' ai margini. Non era dotato di un grande talento, era un fumettista "da battaglia" come ce n'erano tanti nell'editoria degli anni '70. Illustrava rebus per la settimana enigmistica, faceva i porno tascabili. Non era mai riuscito ad approdare all'editoria "seria". Alcuni suoi vecchi fumetti erano inchiostrati molto meglio di Dick Drago.
Anche lo sceneggiatore veniva dai porno, credo che invece la D'Agostino non avesse fatto niente prima. Mandelli (lo sceneggiatore) lo incontrai solo un paio di volte, un vecchietto gioviale, raccontava di qualche suo successo del passato di cui nessuno tra noi giovani aveva mai sentito parlare. Era fissato con una sceneggiatura erotica sui mondiali che riproponeva inutilmente ogni 4 anni. Nonostante i modesti risultati, affrontava il suo lavoro con una certa serietà: aveva comprato un computer e, oltre a impaginare con quello le sue sceneggiature, scansionava e inseriva una discreta quantità di immagini per la documentazione, ricerca che in genere ricadeva invece sul disegnatore. Per l'epoca (era il '94, io usavo una macchina da scrivere elettrica Olivetti) era una novità, soprattutto in questo livello di produzioni.
Ci si trovava ogni settimana nella periferia di Milano, nella casa/ufficio del coordinatore, Vincenzo Jannuzzi, un fumettista dallo stile un po' datato. Anche se se la tirava da grande autore, mi era simpatico. Era veramente molto bravo con il colore, ma sembrava più orgoglioso dei suoi lavori in B/N pieni di tratteggi. Di tutto il gruppo era l'unico di cui avevo visto precedentemente qualcosa, sulla rivista 1984. Ma, a dire la verità, l'avevo confuso con un altro autore.
Jannuzzi aveva ottenuto quell'incarico e aveva radunato un po' di vecchi fumettisti e un po' di esordienti acerbi, probabilmente accomunati dal fatto di costare poco e stare quindi nel budget dato dalla casa editrice romana. Ricordo con piacere quegli incontri generazionali, quello è stato senza dubbio l'aspetto più simpatico di tutta la vicenda. Si produceva tanto sia come testi che come disegni che però non veniva pubblicato subito, non si sapeva bene neanche dove: oltre ai bonellidi, strane riviste aprivano e chiudevano, molto materiale non è mai stato pubblicato.
Chizzoli vide in Dick Drago una forma di riscatto per la sua carriera. Seppi che non se la passava benissimo economicamente e che, producendo tutte le 96 pagine ogni mese, stava per la prima volta guadagnando decentemente con i suoi disegni. Era un uomo di mezz'età, dalle mani grandi, squadrate, quasi da contadino. Gentile e aperto con tutti, molto umile, strideva un po' con l'istrionismo di Jannuzzi.
Seppi poi che per superare i suoi limiti e riuscire consegnare le 96 pagine ogni mese era arrivato a non dormire quasi più, ma nelle occasioni in cui lo incontravamo cercava di non trasmettere a nessuno il terribile stress a cui si era sottoposto.
Ora, dovete tenere presente che nel 1994 non è che i dati delle vendite arrivassero subito. Minimo passavano 3 mesi. Se ci fate caso, la vita media di molte pubblicazioni era quella, perché quando si mandava in stampa il terzo numero arrivavano i dati di vendita del primo e, se era andata male si chiudeva.
Dick Drago, un po' per la gente che si confondeva col logo, un po' per il gusto trash, un po' per la curiosità, qualcosa all'inizio vendeva pure. Naturalmente la cosa non era destinata a durare e dopo qualche mese ci fu il crollo. Qualcuno cominciò ad accusare il povero disegnatore che, oggettivamente, non poteva proprio fare di più.

Augusto Chizzoli morì proprio in quel momento.

Qualche tempo dopo mi telefonò la vedova Chizzoli. Stava chiamando le persone che avevano avuto a che fare con lui in quell'ultimo periodo. Fu molto toccante. Tra le altre cose mi chiese se era vero che disegnasse così male, a lei non sembrava.
Oggettivamente Chizzoli non era Magnus, ma il problema di Dick Drago non era probabilmente quello. Il problema era insito in un gruppo di persone al comando, prive di esperienza e affascinate dal boom di Dylan Dog. Tanti entrarono nell'arena delle edicole pensando di seguire l'onda. Indipendentemente da come ne uscirono, ci fu chi si buttò con delle idee (tipo Michelangelo La Neve o Giuseppe di Bernardo) e chi di idee proprio non ne aveva.
Da lì a poco, comunque, vennero a mancare i pagamenti e cominciarono le azioni legali. Intanto alcuni fumettisti, se non sbaglio di Roma, proposero la nuova versione che uscì solo come numero zero. Probabilmente erano all'oscuro della dipartita del disegnatore, ma non credo certo lo fosse la casa editrice: la copertina di Dick Damon al cimitero con la tomba di Dick Drago, l'ho sempre trovata di un cattivo gusto inarrivabile.
Da quasi vent'anni, quando sento deridere i disegni di Dick Drago, mi intristisco. Per questo ho voluto approfittare di questo forum per ricordare con rispetto un disegnatore un po' mediocre e sfortunato, che amava forse troppo il suo lavoro.


Trovate l'intervento e gli altri commenti QUI.

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