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lunedì 1 luglio 2013

Di Dick Drago e di Augusto Chizzoli

Oggi ho letto per caso, un post sul forum di ComicUS.




Trattava di Dick Drago, testata a fumetti di metà anni '90, pubblicata dalla stessa casa editrice che mi fece debuttare come autore e che ha dato i natali a L'Insonne.
All'epoca ridevo dei disegni di Dick Drago, ma leggendo oggi questa testimonianza, mi rimangio ogni risatina beffarda che è uscita dalla mia bocca, perché era fatta da un ragazzetto di vent'anni e che credeva di avere più talento di quello che poi si è accorto di possedere.

Oggi ho il terrore che possa capitare anche a me quello che ha passato il disegnatore di Dick Drago: rimanere vittima delle proprie scelte e dei propri sogni, quando la giovinezza sfiorisce e non c'è nessuno ad aiutarti.
Mi dispiace tanto, Augusto.

Ecco il testo dell'intervento:


Salve a tutti, ho notato questo topic e, visto l'interesse, ho pensato di condividere una mia esperienza diretta di quasi venti anni fa.
Sono stato, proprio in quel periodo, collaboratore esterno della casa editrice Fenix. cominciai dalla testata di cui ho preso il nome, proseguendo poi per altre pubblicazioni di infima qualità. Per il momento, vista la delicatezza di alcune situazioni, preferisco non firmarmi.
Il motivo principale è che mi spinge a scrivere è per ricordare una persona che non c'è più, e che ebbi modo di incontrare in alcune volte nel 1994.
Si tratta del disegnatore di Dick Drago, Augusto Chizzoli.
Chizzoli è sempre stato un disegnatore un po' ai margini. Non era dotato di un grande talento, era un fumettista "da battaglia" come ce n'erano tanti nell'editoria degli anni '70. Illustrava rebus per la settimana enigmistica, faceva i porno tascabili. Non era mai riuscito ad approdare all'editoria "seria". Alcuni suoi vecchi fumetti erano inchiostrati molto meglio di Dick Drago.
Anche lo sceneggiatore veniva dai porno, credo che invece la D'Agostino non avesse fatto niente prima. Mandelli (lo sceneggiatore) lo incontrai solo un paio di volte, un vecchietto gioviale, raccontava di qualche suo successo del passato di cui nessuno tra noi giovani aveva mai sentito parlare. Era fissato con una sceneggiatura erotica sui mondiali che riproponeva inutilmente ogni 4 anni. Nonostante i modesti risultati, affrontava il suo lavoro con una certa serietà: aveva comprato un computer e, oltre a impaginare con quello le sue sceneggiature, scansionava e inseriva una discreta quantità di immagini per la documentazione, ricerca che in genere ricadeva invece sul disegnatore. Per l'epoca (era il '94, io usavo una macchina da scrivere elettrica Olivetti) era una novità, soprattutto in questo livello di produzioni.
Ci si trovava ogni settimana nella periferia di Milano, nella casa/ufficio del coordinatore, Vincenzo Jannuzzi, un fumettista dallo stile un po' datato. Anche se se la tirava da grande autore, mi era simpatico. Era veramente molto bravo con il colore, ma sembrava più orgoglioso dei suoi lavori in B/N pieni di tratteggi. Di tutto il gruppo era l'unico di cui avevo visto precedentemente qualcosa, sulla rivista 1984. Ma, a dire la verità, l'avevo confuso con un altro autore.
Jannuzzi aveva ottenuto quell'incarico e aveva radunato un po' di vecchi fumettisti e un po' di esordienti acerbi, probabilmente accomunati dal fatto di costare poco e stare quindi nel budget dato dalla casa editrice romana. Ricordo con piacere quegli incontri generazionali, quello è stato senza dubbio l'aspetto più simpatico di tutta la vicenda. Si produceva tanto sia come testi che come disegni che però non veniva pubblicato subito, non si sapeva bene neanche dove: oltre ai bonellidi, strane riviste aprivano e chiudevano, molto materiale non è mai stato pubblicato.
Chizzoli vide in Dick Drago una forma di riscatto per la sua carriera. Seppi che non se la passava benissimo economicamente e che, producendo tutte le 96 pagine ogni mese, stava per la prima volta guadagnando decentemente con i suoi disegni. Era un uomo di mezz'età, dalle mani grandi, squadrate, quasi da contadino. Gentile e aperto con tutti, molto umile, strideva un po' con l'istrionismo di Jannuzzi.
Seppi poi che per superare i suoi limiti e riuscire consegnare le 96 pagine ogni mese era arrivato a non dormire quasi più, ma nelle occasioni in cui lo incontravamo cercava di non trasmettere a nessuno il terribile stress a cui si era sottoposto.
Ora, dovete tenere presente che nel 1994 non è che i dati delle vendite arrivassero subito. Minimo passavano 3 mesi. Se ci fate caso, la vita media di molte pubblicazioni era quella, perché quando si mandava in stampa il terzo numero arrivavano i dati di vendita del primo e, se era andata male si chiudeva.
Dick Drago, un po' per la gente che si confondeva col logo, un po' per il gusto trash, un po' per la curiosità, qualcosa all'inizio vendeva pure. Naturalmente la cosa non era destinata a durare e dopo qualche mese ci fu il crollo. Qualcuno cominciò ad accusare il povero disegnatore che, oggettivamente, non poteva proprio fare di più.

Augusto Chizzoli morì proprio in quel momento.

Qualche tempo dopo mi telefonò la vedova Chizzoli. Stava chiamando le persone che avevano avuto a che fare con lui in quell'ultimo periodo. Fu molto toccante. Tra le altre cose mi chiese se era vero che disegnasse così male, a lei non sembrava.
Oggettivamente Chizzoli non era Magnus, ma il problema di Dick Drago non era probabilmente quello. Il problema era insito in un gruppo di persone al comando, prive di esperienza e affascinate dal boom di Dylan Dog. Tanti entrarono nell'arena delle edicole pensando di seguire l'onda. Indipendentemente da come ne uscirono, ci fu chi si buttò con delle idee (tipo Michelangelo La Neve o Giuseppe di Bernardo) e chi di idee proprio non ne aveva.
Da lì a poco, comunque, vennero a mancare i pagamenti e cominciarono le azioni legali. Intanto alcuni fumettisti, se non sbaglio di Roma, proposero la nuova versione che uscì solo come numero zero. Probabilmente erano all'oscuro della dipartita del disegnatore, ma non credo certo lo fosse la casa editrice: la copertina di Dick Damon al cimitero con la tomba di Dick Drago, l'ho sempre trovata di un cattivo gusto inarrivabile.
Da quasi vent'anni, quando sento deridere i disegni di Dick Drago, mi intristisco. Per questo ho voluto approfittare di questo forum per ricordare con rispetto un disegnatore un po' mediocre e sfortunato, che amava forse troppo il suo lavoro.


Trovate l'intervento e gli altri commenti QUI.

Il seguito di questo post QUI

26 commenti:

  1. Lo ricordo...

    Dietro ogni progetto ci sono persone, con sogni e aspirazioni... Dick Drago era anche questo.

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  2. Ho letto e gradito il ricordo. Avrei preferito fosse firmato, anche perché è scritto molto bene.

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  3. E' una storia molto triste, ma è una bellissima storia.

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  4. Gia..peccato che io sia vivo.
    Non saro certo magnus(sferzante ma autocompiacente)
    E non scrivero' come giulio rapetti.
    Ma non era trash.
    Nel n 10 spiegavo che drago era un mitomane innamorato di un fumetto italiano.dd

    E che quindi voleva imitarlo..
    Non ho avuto il tempo.
    Parlero con la sprea.

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    1. Saresti Giovanni Mandelli o Augusto Chizzoli?
      Spiegati meglio, sempre tu non sia un fake :)

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  5. Grazie per questa testimonianza, che svela degli inaspettati retroscena.

    Ero adolescente quando si pubblicava Dick Drago, compravo 7-8 serie ogni mese (ora 0) e ricordo bene che scrissi alla sua redazione una disgustata lettera in cui li accusavo di aver copiato Dylan Dog 1000 volte peggio, cadendo nel ridicolo.

    Non ricordo quale ragione mi abbia spinto a fare una ricerca su alcuni vecchi fumetti italiani, portandomi su questo blog, ma di sicuro associavo Dick Drago al peggio del peggio... invece ha resistito una decina di numeri!

    Fa sorridere ricordare come 20 anni fa non esistesse internet, e avessi modo di esternare i miei giudizi solo a pochi amici, mentre ora posso ritrovare le stesse opinioni nelle parole di tanti sconosciuti invecchiati insieme a me.

    Certo questa vicenda trasmette molta amarezza, sia per le vicende personali dell'onesto Chizzoli, che per tempi più gloriosi e avventurosi del fumetto quando ci si azzardava a buttarsi in imprese strampalate. Non rimpiango certo Dick Drago, ma la vitalità e la varietà che riempiva le edicole di quei tempi sì.

    Ho anche un paio di numeri de L'Insonne conservati da qualche parte ;-)

    Un caro saluto

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  6. Leggo solo adesso questo post su Chizzoli che non incontrai mai ma a cui subentrai sul fumetto Dick Drago che divenne poi Dick Damon. Sono rattristato nel leggere questa storia. All`epoca ero un giovane esordiente con la voglia di spaccare il mondo. Comprai Dick Drago in edicola a Torre del Greco (NA). La mia carriera comincio` quel giorno. Lo comprai e in tutta onesta`, pensai, "se pubblicano questi disegni ho qualche possibilita`". Certo, saro` stato irriverente ed indelicato nel pensare cio` ma il mio pensiero era riferito ad uno standard qualitativo medio/basso della casa editrice e non certo alla persona. A dirla tutta, in quel periodo, in edicola c`erano moltissime di testate che alzavano il livello della mia autostima. Scelsi Dick Drago forse proprio perche` infondo c`erano delle assonanze con Dylan Dog che mi stimolavano maggiormente rispetto agli altri fumetti. La cosa ando` esattamente cosi`: Decisi di fare degli studi (tipo model sheet) sul personaggio e li presentai in fiera a Roma 1993 allo stand della Fenix. Mi trovarono interessante e insomma, decisero di far avere un incidente al vecchio character che poi in virtu` di una plastica al viso avrebbe preso le nuove fattezze somatiche del nuovo Dick. Riguardo l`idea della copertina di Dick sulla tomba, 1, simboleggiava il passaggio dal vecchio al nuovo Dick. 2 era un idea dell`editore. 3 non credo fosse relativo alla scomparsa di Chizzoli che tra l`altro moriva molti mesi dopo. Ripeto non l`ho mai conosciuto ma l`ho sempre molto rispettato. Mi venne detto che era un artista (pittore?) prestato al fumetto. Oggi da professionista del settore capisco le difficolta` e lo stress di chi deve lavorare con la pressione di scadenze impossibili. Non sapevo che facesse 96 tavole mensili e questo spiega molte cose. Dopo il numero 0 prepara il numero uno che pero` non vide mai la luce perche` la Fenix si diede alla macchia coi soldi e con tutte le tavole del primo numero. Qualche anno fa seppi che una fumetteria le aveva messe in vendita su e-bay.Tutto sommato conservo un buon ricordo di quei tempi e della Fenix. Infine , rivolgo qui un affettuoso pensiero ed un sentito ringraziamento ad Augusto Chizzoli che in qualche maniera c`entra con l`inizio della mia carriera.

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  7. Li comprai tutti, anche se orribili i disegni , le storie e gli errori...
    e li custodisco ancora gelosamente. Quel fumetto rappresentava per me un calcio nelle zone basse alle potenti grandi case editrici, e in realtà speravo che potesse migliorare e continuare la sua vita editoriale.
    Non conoscevo questa storia e fino ad ora avevo sempre usato questo fumetto come cattivo esempio.
    Mi chiedevo effettivamente come facesse un disegnatore solo a mandare avanti un albo ogni mese, quando alla bonelli all'epoca ce ne erano almeno una dozzina...Probabilmente il disegnatore avrebbe potuto fare meglio in una situazione normale, ma è un'altra vittima delle speculazioni fatte sui sogni altrui.
    Dispiace leggere di questa triste vicenda, terrò gli albi di Dick e Demon Story ancora più gelosamente.
    Concludo che forse hanno contribuito a farmi "apprezzare" i divertenti "mockbuster" tipo i film della Asylum, o in generale i thrash, con i quali mi diverto tantissimo.
    Respect

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  8. non era tanto male come storie, in tempi recenti su dylan ho letto di peggio

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  9. Mi..ma mi volete morto a tutti i costi?
    Io mi collego poco,faccio ego searching e mi trovo morto almeno 5 volte.
    Avete la mia email,vi posso dare in PDF nuovi numeri ..però ora basta.

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    1. Caro Fortunato Fragola, io non ho la tua mail :) Se sei davvero Augusto sarò felice di verificarlo, altrimenti dovrò immaginare che tu sia uno dei tanti giocherelloni della rete.
      Quindi, se Augusto è vivo, accoglierò la notizia con gioia e provvederò a rettifiche :) Io sono qui.

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    2. A giudicare da questo necrologio fumettistico Augusto sarebbe morto il 4 settembre del 1994. Dunque, caro Fortunato Fragola, se sei Augusto contattami e troverò il modo di farti "rinascere", altrimenti sei un fake e pure di cattivo gusto.

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  10. Che tristezza. Grazie Giuseppe per quello che hai scritto in questo post, ricordo pure io di aver visto molti fumetti cercare il successo e fallire nell'intento ma ricordo pure Esp uno dei fumetti che amai anche se era tristissimo, ricordo Lazarus Ledd, Samuel e Sand e ovviamente l'insonne. Colgo l'occasione per farle i complimenti per come ha sceneggiato Cornelio Bizzarro, lo sto leggendo ora, grazie ad una amica che ha svuotato la sua libreria da diversi fumetti e me li ha regalati :D. Veramente un lavoro ottimo ironico ed appassionante!

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    1. Grazie! Merito anche (e soprattutto di carlo e Mauro Smocovich!!)

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  11. Ti chiedo scusa.
    Prima di tutto questo è un Nick ..sarebbe la traduzione di lucky strawberry..una ragazza di un mio fumetto.
    Dimostrare l esistenza?
    Beh..siccome non mi crederesti al telefono, t invito a cercare nel registro comunale della mia regione.
    Credo si possa fare anche via web.

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    1. Questa storia è incredibile.
      Contattami privatamente!!!!

      dibernardo.giuseppe@gmail.com

      Se davvero (come spero) questo non è il commento di un buontempone, contattami!!! che

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    2. che rendiamo la cosa pubblica, facciamo qualche intervista e togliamo di giro questa diceria!

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  12. Salve Giuseppe, mi sono appassionato a questa storia... ma allora Augusto Chizzoli è vivo o no? E, se sí, a che si dedica ora (avrebbe più di 70 anni se non erro)? Da rapido controllo in Internet, a Gavardo effettivamente esiste una persona che si chiama così.

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  13. Non ho avuto altre notizie. Spero che Augusto o i suoi familiari mi contattino. Attravesro le persone che conosco potremmo raccontare la sua storia e dedicargli lo spazio che merita!
    Augusto, aspetto un contatto!
    dibernardo.giuseppe@gmail.com

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  14. Purtroppo Augusto Chizzoli è davvero morto, il fake che ha scritto quel commento dovrebbe vergognarsi. L'autore del pezzo su comicus sono io, lo scrissi perché mi addolorava leggere battutine su di lui e creai un account per difenderne in qualche modo la sua memoria. Ci sono particolari ancora più spiacevoli che ho preferito non raccontare per non aggiungere ulteriore dolore alla famiglia.

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  15. io adoravo Dylan Dog (tuttora ho numeri originali dal 1 al 300, ma il mio cuore era grande abbnastanza da amare anche Dick Drago. cosi tanta fu la nostalgia che ho comprato di recente dalla borsa del fumetto i numeri 1-11 per averli con me fino alla fine. <3

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  16. Presto qualche novità sull'argomento. E confermo, Augusto ci ha lasciati tragicamente, e quel genio che ha commentato (e ha anche chiuso l'account) dovrebbe correre a nascondersi la faccia.

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  17. Ho aggiornato il blog con un nuovo post sull'argomento. https://dibernardocomics.blogspot.com/2020/03/ancora-su-dick-drago-e-la-prematura.html

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