Dite quello che vi pare. A me è piaciuto...
Beh, certo che quella pettinatura è imbarazzante.
Mi è parso comunque un dignitoso compromesso.
Se si leggono i commenti sulla rete ci viene il dubbio di essere circondati da dei geni della regia, sceneggiatori prodigiosi (ma certamente incompresi) e integerrimi difensori degli ideali fumettistici, che mai e poi mai avrebbero permesso al "demone hollywoodiano" di deturpare il mitico indagatore dell'incubo.
I cambiamenti, anche se minimi, non piacciono ai lettori.
I lettori sono spesso sclerotizzati, in cerca di rassicurazioni. Sì, posso dirlo perché anch'io sono un lettore.
Nel 2005, quando è uscita per la seconda volta "L'Insonne", il mio editore dell'epoca ha ricevuto una lettera imbestialita di un lettore. Il genio diceva più o meno così: "Caro Editore, sono veramente sconvolto per l'incredibile incoerenza della serie L'Insonne. Nell'albo "Crimini dimenticati" Desdy dice di avere 23 anni, ma come è possibile, visto che nell'albo del 1994 diceva di averne 24? Oggi dovrebbe averne 35!!!"
I personaggi dei fumetti sono idee che si materializzano attraverso un silenzioso impasto di carta e china. Ma restano idee.
Le idee immutabili sono idee già vecchie appena concepite.
A me piacciono i personaggi che rinascono dalle loro ceneri, che crescono e cambiano con l'autore.
Mi piace far misurare i miei personaggi con tante situazioni diverse.
Mi piacerebbe poter esagerare e vedere Desdemona come un'astronauta, oppure in un western, oppure in una storia degna di una retrospettiva sovietica.
Io la chiamo "sindrome di Big Jim".
Una malattia strana che colpisce chi ha giocato troppo con il pupazzo dal pulsante sulla schiena.
C'era il Big Jim calciatore, pirata, avventuriero, campeggiatore e tanti altri. Ah, che buon odore avevano quei giocattoli...
Oggi mi chiedo cosa fare con Desdemona.
Farla rinascere e sperimentare un nuovo mondo col rischio di far sentire i lettori traditi, oppure continuare una strada già battuta che potrebbe anche portare da nessuna parte?
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Un omaggio a DyD - Matita G.Di Bernardo, China J. Brandi |