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domenica 5 aprile 2020

Diamo i numeri

Questa quarantena fa dare i numeri.
Oggi vorrei tirare un po' le somme, guardarmi indietro e fare un po' di conti.
Quindi dai, facciamo quel giochino in cui uno si alza e si presenta agli altri. Serve principalmente a me, che sono un pessimo archivista e ancor più pessimo promoter di me stesso. Poi magari potrebbe servire anche chi non ha bene idea della storia.

Sono un professionista dal 1994, nel senso che da quella data hanno iniziato a pagarmi per il servizio che offro.

Ho ideato, da solo o con altri autori, tre serie in edicola: L'Insonne, Cornelio e The Secret per un totale di 33 albi e di circa 3000 pagine sceneggiate. De L'Insonne e di Cornelio sono stati fatti degli adattamenti in live action.

Nel formato bonellide, come disegnatore, in coppia con altri autori, ho mandato in edicola oltre 400 pagine complessive tra Mister No, Lazarus Ledd, Samuel Sand, Diabolik ed altro.

In 18 anni ho realizzato, da solo o in coppia, 25 albi della serie regolare di Diabolik per un totale di circa 3000 pagine.

Ho pubblicato in Francia per Les Humanoïdes Associés tre volumi per un totale di circa 150 pagine.

Ho lavorato dal 1998 al 2008 per la pubblicità di GIG e Giochi Preziosi. Se eravate bambini in quegli anni, almeno il 60% degli spot di giocattoli di quelle aziende, che vedevate facendo merenda, mi hanno avuto come storyborder o sceneggiatore. Non posso contarli ma direi almeno 500 spot televisivi.

Insegno fumetto da 13 anni e per due anni sono stato orgogliosamente Editor per il settore italiano Star comics, contribuendo a portare in edicola moltissimi albi.

Ho scritto un romanzo e alcuni racconti brevi per un editore regolare, non Self Publishing o robe così.

Ah, e la pagina di Wikipedia non me la sono fatta io.




mercoledì 3 settembre 2014

Aneddoti di vita di un fumettista buoni anche come guida di sopravvivenza


Se non siete tra i miei contatti di Facebook probabilmente non sapete che, più di una volta, alcuni utenti illuminati hanno biasimato il fatto che mettessi in vendita delle mie illustrazioni.
Se siete habitué del mondo dei fumetti sapete bene che si tratta di una prassi molto comune: disegnatori famosi e giovani autori fanno disegni su commissione, vendono gli originali e per far questo affittano spazi alle fiere o usano eBay. Niente di nuovo, quindi, anzi, io ho intrapreso questa strada molto tardi rispetto ai colleghi.
Perché lo faccio?
Lo spiego QUI, ma ve lo riassumo in due parole: mi ero stufato di vedere gli sketch che regalavo alle fiere rivenduti a decine di euro in rete. “Gli rovino il mercato”, mi sono detto, “vendo in prima persona e a prezzi di partenza molto bassi, in modo che tutti possano permetterti un mio disegno o una mia tavola”.
Qualcuno ha protestato. Su Facebook protestano tutti, anche se non hanno capito una cippa, loro protestano. Qualcuno ha detto che mi svendevo, altri che ero caro. Un tizio, meraviglioso, mi ha scritto che non apprezzava di vedere i link di eBay sulla mia pagina di Facebook, perché mi aveva chiesto l'amicizia “per avere gustosi dietro le quinte e anticipazioni”. Insomma, lui voleva tutto a scrocco e io non potevo neppure postare le mie aste sulla mia pagina privata. Non fa una piega.
Oggi, comunque, sono in vena di confessioni e vorrei svelarvi che c'è un altro motivo per il quale ho iniziato a vendere i disegni, una cosa che per anni mi ero rifiutato di fare.
Occhio, è una storia strappa lacrime per cui vi consiglio di prendere i kleenex.
 Era il 2006, stavo lavorando per una casa editrice francese e contemporaneamente scrivevo le storie de L'Insonne. Purtroppo, nello stesso momento i due editori smisero di pagarmi. Io consegnavo il lavoro ma c'erano mille ragioni per rinviare il pagamento. Come molti avevo un mutuo sulle spalle, stavo andando in rosso in banca, ma non avevo la minima intenzione di chiedere soldi ai miei genitori. Non l'avevo fatto a vent'anni e non volevo farlo a trentacinque. Quindi chiamai un amico che vendeva su eBay, impacchettai i giocattoli della mia infanzia e li affidai a lui. Avete presente i Micronauti e svariati robottoni dell'epoca? Tutti conservati gelosamente per anni, volarono ma mi permisero di pagarmi la spesa. Di mangiare. Non ditemi mai: "non hai provato la fame", perché l'ho provata. Feci tutto senza dire nulla alle persone che mi stavano intorno. Per vergogna, certo. L'anno scorso ho raccontato questa storia ai miei genitori e per la prima volta li ho visti quasi piangere. Ecco, mi sentivo di avere un debito col mondo, per questo, gli spicci che guadagno dalle vendite dei miei disegni li investo per sedare il bambino che urla dentro di me. E sapete quanto urlano i bambini quando gli si tolgono i giocattoli, vero? 
Non sono bellissimi?
Sì, mi sono comprato la serie vintage di Star Wars, e c'è a chi non è piaciuto neppure questo. Si è preso la briga di monitorare i miei acquisti e polemizzare su come buttassi i miei soldi. Questa è l'epoca della condivisione, ma un comportamento di questo tipo è più simile all'ossessione.

Vi affido questo mio segreto, e so che ne farete un cattivo uso. La gente è perfida, ma non mi fa paura nulla. Il callo è bello spesso.

Veniamo a questioni più concrete e ad un aneddoto divertente. La prima notizia è che potete trovare sulla mia pagina eBay, per la prima e ultima volta, delle tavole originali di Diabolik. Sono tavole tratte dall'episodio fuori serie Colpo a Rimini del 2002 e Evalkiria una storia breve pubblicata su Walhallah e su I Miti Mondadori - Diabolik - Inafferrabili del 2010.
VAI ALL'ASTA

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Forse non lo sapete, ma le tavole di Diabolik restano di proprietà della casa editrice, infatti è quasi impossibile trovare degli originali della serie regolare in vendita. Questa è una occasione quasi unica, vi consiglierei di approfittare.

La seconda notizia riguarda sempre Diabolik e eBay. Curiosando in rete ho trovato questo...
 
C'è un disegnatore croato che ha copiato un paio dei miei disegni e li vende. No, non sto bullandomi verso un ragazzino che mi copia. Tranquilli, sono una brutta persona, ma non fino a questo punto. Questa cosa mi diverte molto e gratifica il mio ego, quindi non lo cito per polemica ma solo per vantarmi un po', in fondo sono stato più fortunato di altri, a me non hanno detto: "guarda, incapace, si fa così!".
Segnalo anche che la base d'asta delle sue copie è praticamente la stessa degli originali copiati, questo dovrebbe valere come risposta a chi mi accusa di fare prezzi troppo alti (LOL) e che ho inflazionato il mercato.
Se ci sono gli imitatori vuol dire che c'è ancora spazio... come dentro certe testoline vuote. Get a life!


sabato 23 giugno 2012

Parlando di Quabbala, Internet e fumetto

Passo molto tempo on-line, nel senso che Facebook e Blog risucchiano una fetta della mia giornata che potrebbe essere destinata ad altro: tornare in palestra o al corso di tango con la mia splendida signorina, ad esempio.
O semplicemente a creare.
Magari creare porcherie, ma comunque creare.
Il pc è sempre acceso. Navigo pochissimo ma, mentre disegno ascolto audiolibri, o conferenze di vario genere, dalla teologia, ai misteri del cosmo, passando per le cronache di efferati delitti. Insomma, la rete mi serve e diciamolo, mi fa compagnia in questo piccolo studio, occupato, oltre che da me, da qualche zanzara e moschini di variegate specie. Però, non posso fare a meno di pensare che la rete sia davvero quello che dice il suo nome: una rete, una trappola.
Nell'alfabeto ebraico le lettere venivano usate anche per scrivere i numeri, così la nostra W (la Vav) corrisponde al numero 6. Quel "WWW" di "world wide web" diventa quindi anche inquetante per le ragioni che potrete facilmente dedurre. Ma la W rappresenta anche il "nodo", un nodo che ci lega tutti ma che potrebbe anche serrarci la gola o semplicemente trattenerci qui, invischiati dal nostro stesso EGO. Un ego che a volte ha l'aspetto di semplice compiacimento di sé stessi e a volte si scatena in assurde e sterili discussioni virtuali, mentre sarebbe tanto più sano darsi un appuntamento e, a seconda dei casi, bersi una birra insieme o sfasciarsi la faccia a furia di cazzotti. Confessatelo, quante volte, invece di schiacciare i tasti, vorremmo schiacciare delle teste? E invece le dinamiche umane, lontano dalla rassicurante tastiera, cambiano incredibilmente: spavaldi col mouse, timidi e impacciati di persona. Internet non sarà il demonio, ma certamente rappresenta, come ogni demone che si rispetti, un limite da superare.



E visto che ancora non sono assunto ad una coscienza più alta, e il mio sistema limbico mi tiene ancora per gli attributi, approfitto di questo post per mostrarvi qualche tavola tratta dal mio prossimo Diabolik e inchiostrata, come sempre, da Jacopo Brandi. Esce a Luglio. Ne riparleremo.