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mercoledì 13 marzo 2013

...senza rancore, eh!



Ho meditato a lungo se fosse il caso di rispondere ad un commento apparso in coda a QUESTO post.
In un primo momento mi sono detto di lasciar stare, che i troll più li consideri più li alimenti, che tanto è il solito rosicone e che magari va capito, visto che tra corna e prostata avrà altro a cui pensare, ma poi, siccome sono una brutta persona, non ho resistito ed eccomi qui.

Non discuto la critica a questo o a quel fumetto.

Ci mancherebbe. Se non condividete i miei gusti va benissimo. Aneddoto time: una volta, a Mantova, un tizio disse ad alta voce: "a me Cornelio fa cagare". Io ero lì e non sapeva che fossi uno degli autori. Le persone che erano con lui e che mi conoscevano bene, collassarono dall'imbarazzo. Bene, oggi siamo amiconi e ci sbellichiamo ripensando al bel modo in cui ci siamo conosciuti. A lui Cornelio fa ancora cagare e la cosa non intacca minimamente la bella amicizia nata quel giorno. Ergo, non abbiate timore a dirmi che una mia opera non vi piace, anzi, mi interessa conoscere il vostro punto di vista. Ne trarrò informazioni per le mie scelte future.
La faccenda cambia quando si dicono fesserie.
Nel commento sopra citato è scritto:
<<L'operazione cartacea di Davvero è stata fallimentare e non è certo colpa dell'autrice. Il colpevole è l'editor che ha permesso un tale scempio.>>
Salve! Lo scempiatore sarei io. Presente! E' vero: io ho presentato alla Star Comics Davvero, insieme ad altre proposte. La casa editrice ha scelto tra il materiale portato da me e quello che avevano ricevuto. Rifarei immediatamente la mia proposta, e la motiverei allo stesso modo. Me ne prendo le responsabilità ma, aimé, non ho voce nelle decisioni finali dell'editore.
Ficcatevelo in quella testolina da fumettofili. Se vi rispondo io, personalmente, per dirvi che la serie che avete presentato non è stata accettata, non potete avercela con me.
Non sono un editore... sono un editor, parola che non mi piace neppure tanto, ma che mi tengo, visto che non c'è una parola figa che riassuma: "il tizio che aiuta gli autori e l'editore a presentare un prodotto a fumetti il meglio possibile".

Il commentatore rincara la dose: <<Solo un ingenuo poteva pensare che i like di facebook si potessero tradurre in copie vendute in edicola.>>
E solo un minchione può pensare che io mi sia lasciato influenzare dai "mi piace" feisbocchiani. Un minchione o un provocatore.

Ancora: <<il colpevole è l'autore di questo blog che non ha idea delle dinamiche editoriali e che si trova a ricoprire un ruolo quasi per caso, senza merito.>>
E certo. Passavo di qui... ma guarda a volte la vita. Che ingiustizia, probabilmente ho soffiato il posto a uno qualificatissimo che da anni si sbatte tra una realtà editoriale e l'altra, ma che sta sulle palle a tutti. Capita.

L'usurpato prosegue: <<Ha solo fatto fiaschi nella sua vita e fatto buttare soldi a tanti editori mandando a gambe all'aria, tra gli altri, l'Edizioni Arcadia con una sciagurata versione dell'Insonne da 100 pagine per la sola fumetteria.>>
Ecco, lascio a Mario Taccolini la risposta a questa delirante (e falsa) versione dei fatti.
<<Non mi risulta che Cornelio e The Secret, le uniche "altre" serie di Giuseppe Di Bernardo, siano state fallimentari. E, a scanso di equivoci: non mi risulta perché SO che sono andate bene. Me l'ha detto mio cuggino. Piccolezze, però, rispetto alla frase sulle Edizioni Arcadia: una falsità assoluta scritta sulla base di non so cosa. Gli albi in formato bonelliano che ho pubblicato de L'Insonne sono andati bene e, anzi, mi hanno aiutato ad arginare il passivo di altri fumetti, costati di più e che hanno venduto decisamente meno. Giuseppe, inoltre, si è sempre messo a disposizione della casa editrice e degli autori, sorbendosi anche lamentele che esulavano completamente dalle sue responsabilità e, al contrario di altri, ha sempre pubblicizzato le uscite e ha speso tutto sé stesso nella promozione. TUTTI gli albi de L'Insonne (nonostante la mancata distribuzione del terzo ed ultimo numero) hanno raggiunto il pareggio e anche qualcosa di più, dandomi la possibilità di scoprire gente come Emanuela Lupacchino (quotatissima autrice Marvel) e Walter Trono (attualmente al lavoro su Dragonero della Bonelli), scovati tra i banchi di una scuola fumetto, e di soddisfare la passione di centinaia di lettori.>>
Potete leggere tutto il post QUI, sul seguitissimo blog di Mario.



Ciao, SilvANO, senza rancore, eh!

venerdì 14 ottobre 2011

Parole, parole, parole...

Alcuni recenti miei post hanno provocato qualche problema.
Colpa mia. Erano sibillini e facilmente equivocabili.
Non ce l'ho con nessuno, tranquilli.
Per questo li ho cancellati. Mi spiace solo per i vostri commenti e mi scuso per questo.

Ci rileggiamo presto.
O forse no.
Devo pensarci... le parole sono importanti.

sabato 30 luglio 2011

Cous cous di fine luglio

"Salve care amebe..." Erano mesi che volevo esordire con questo inizio tanto caro agli editoriali di DYD degli anni novanta.
In queste ore sto finendo "The Secret", sistemo le ultime pagine di sceneggiature, e seguo la realizzazione grafica degli ultimi tre episodi. Niente vacanze per il sottoscritto. Non è una novità, non le faccio da due anni, ma finire bene questo progetto ha la priorità.
Ricordando ai più distratti che in edicola c'è il quinto numero, vi segnalo anche questa bella intervista che mi hanno fatto su Corriere.it. Un grazie speciale all'amico Flavio Vanetti.
Dopo una luna di miele durata quattro mesi in cui era difficile trovare commenti negativi sulla serie, ora qualche genio comincia a farsi sentire. Su Youtube leggo: "fumetto patetico, un accozzaglia di argomenti interessantissimi trattati in modo confusionario e banale".
Guarda, minchione, ti rispondo così:



Stammi bene, rosicone.

Prima di spararvi nei prossimi giorni, un paio di post a tema strettamente fumettistico (post che faranno discutere, spero), vorrei dedicare il mio pensiero agli amici che ogni tanto passano di qui e intervengono sui post che trattano di scie chimiche.
Spesso chiedono: "ma le prove?"
Ho messo le mani su un documento che attesta le analisi dell'acqua piovana su Firenze.




ALLUMINIO: 20,2
BARIO: 4,7

Da poco i valori dell’alluminio presenti nell’acqua potabile sono stati alzato da 50 a 200. Invece gli specialisti del laboratorio sostengono che non esiste un tetto per il bario che deve essere assente.
Dunque?
Ve lo dico subito: se sospettate che il documento sia un falso investite un po' dei vostri sudati risparmi e fate analizzare anche l'acqua del vostro paesiello. Poi ne riparliamo.

Un amico che frequenta il blog, mi ha poi mandato questa curiosa foto...
Si tratta di un giornale del Mugello...



Ah, il perché del titolo del post? Perché ne sto mangiando così tanto che cambierà il mio nome in Youssef.

venerdì 10 giugno 2011

The Secret un'arma delle Illuminati?

Freeanimals, sul suo blog dice parlando di The Secret:

"Era già successo con i tarocchi chiamati le carte degli Illuminati e con qualche gioco elettronico tipo play station. Che senso ha tutto questo? Fumetti e giochi elettronici sono destinati a persone di giovane età: c’è uno scopo nell’aver scelto questo genere di “target”? Si tenta in questo modo di assuefare le giovani generazioni a concetti originali come il Nuovo Ordine Mondiale? The secret si può considerare una specie di cavallo di Troia per traghettare nella mente dei futuri schiavi dell’Oligarchia prossima ventura, l’idea che, in fondo, è non solo normale ma anche desiderabile che esistano sette segrete che aspirano ad assumere palesemente il Potere?"


Insomma, noi di "The Secret", siamo marionette in mano ad un Governo Occulto? Siamo al soldo della CIA? Forse i disegnatori sono rettiliani e il sottoscritto è controllato da qualche microchip alieno?
Ho sinceramente l'impressione che a volte, ai "complottisti" scappi la briglia della dietrologia. Il nemico sembra essere nascosto ovunque. Con trame indegne neppure del peggior fumetto che abbia mai scritto, l'avversario si rivela essere proprio chi certe teorie le ha raccontate per primo. Ecco che David Icke viene tacciato di essere al soldo dei servizi segreti, Alex jones, idem, etc etc etc.

Potranno mai le giovani e innocenti menti italiche essere soggiogate da "The Secret", questa infernale pubblicazione luciferina?

Continuate a seguirci e scopritelo da soli. Sarete più onesti di chi si è limitato a leggere un episodio su otto e ha comunque tirato le sue rispettabili, ma affrettate, conclusioni.

giovedì 24 febbraio 2011

Storia di fumettisti, leoni e di mosche...

Prendo spunto dalle parole dell'amica Manuela Soriani che ha commentato un mio precedente post. Manuela è un'ottima disegnatrice, una persona che si è davvero rotta la schiena per fare fumetto. Ora si è allontanata dal nostro “piccolo mondo antico”, ma credo che prima o poi troverà l'occasione di rientrare nel giro, anche se non è detto che sia la sua strada.

Inizia tutto con questa mia chiosa: "E tenete presente una cosa... una cosa che dentro non volete sentir dire: quelli bravi davvero li prendono subito."

Manuela: Non soltanto, Giuseppe. Lavorano anche quelli che hanno le amicizie giuste.

Giuseppe: Forse va detto che anche sapersi coltivare le “amicizie giuste” potrebbe essere considerato un merito, se l'autore in questione vale davvero.

M: E che i giovani esordienti non pensino che la buona volontà venga premiata.

G: No. Serve anche il talento. La buona volontà aiuta, come aiuta essere dei professionisti veri.

M: Quelli che lavorano sodo e con dedizione finiscono in mezzo alla strada come tutti gli altri, e senza nemmeno un "ciao".

G: Posso dissentire? Io, di autori validi "scaricati" ne vedo pochi. Dovremmo farla finita di comportarci da vittime. Dovremmo essere padroni della nostra vita e smetterla di considerare un nemico l'editore che ci pubblica. Nella mia ultima esperienza, che sto proprio vivendo in questi giorni con la realizzazione di “The Secret”, ho avuto una percezione molto diversa della faccenda. Tantissimi disegnatori mi hanno detto di “no”. Altri hanno chiesto se avevo una storia e quando gli ho detto sì, hanno cambiato opinione. Altri hanno affrontato l'impegno con superficialità, non rispettando la sceneggiatura, le indicazioni e la documentazione. Altri invece, hanno dato molto di più di quello che mi aspettavo. E la sai la cosa curiosa? Che a “tradire” sono stati proprio i “professionisti”, mentre gli esordienti al primo lavoro sono stati bravissimi e umili. Forse perché ancora non hanno capito come stanno le cose? Può darsi, ma sono certo che un paio di loro, tra qualche tempo saranno a lavorare per editori davvero grossi, mentre gli altri staranno ancora a barcamenarsi in qualche modo. Perdonami, ma quello che ci è successo (e che non rivelo per amicizia) avrebbe troncato le gambe a tutti, avrebbe fatto gridare allo scandalo su tutti i blog e i forum e poteva finire in tribunale. Invece io sono qui, insieme a colleghi disponibili e di valore a ritoccare le vignette fatte male e a cercare di salvare una barca che rischiava di affondare prima del varo.
Non sto incolpando nessuno.
Capisco che certe cose possano capitare e sto al gioco, ma d'ora in poi ascolterò con molta più sufficienza le lamentele degli autori verso gli “editori cattivi”. Non sempre a “finire in mezzo a una strada” sono gli autori.

M: E molto spesso non hanno nemmeno il tempo per migliorare nel corso degli anni, visti i tempi medi di consegna che vengono richiesti.

G: Dissento di nuovo. Guarda che disegnando tanto si migliora comunque. Se si smette di "crescere" è solo colpa nostra. Io capisco, e ci sono passato, che se c'è da pagare un mutuo siamo costretti a "trottare" con le consegne, ma non ce l'ha prescritto il dottore.
Si fanno delle scelte.
Alcuni preferiscono aspettare il "treno buono" e magari un giorno passa, altri, come il sottoscritto, fanno qualsiasi lavoro per andare avanti, perché altrimenti "si deve fare un lavoro serio e abbandonare i propri sogni".

M: Questo li danneggia ulteriormente, perché quando cercano di proporsi altrove si ritrovano con portfoli scarni e di qualità medio bassa.

G: E allora, se si vuole fare il "salto di qualità", o meglio, se si vuol provare a farlo, ci si prende tre mesi, sapendo che non si guadagnerà un euro, e si lavora ad un portfolio dignitoso. Ora stai a vedere che se i portfoli sono scarsi è colpa degli editori che ci pubblicano.

M: Ci sono davvero un sacco di buoni motivi per non fare fumetto.

G: Su questo sono profondamente d'accordo. Non facciamolo. Facciamo altro! Io è una vita che voglio darmi all'imbiancatura. Se domani mi chiuderanno tutte le porte in faccia, farò altro, e non è detto che continui a disegnare o scrivere. Cambiare è sempre fonte di crescita.

M: E solo chi osserva dalla distanza, avendo cambiato settore, può capire quanto questo mercato sia ristretto e limitato.

G: Anche dall'interno appare ristretto, ma sono le dinamiche umane che ci fregano.
I fumettisti sono persone che riflettono nel lavoro la loro personalità. Se un autore ha una crisi lo si vede nel lavoro che fa. Il fumettista non è tutelato, non ha pensione, non ha malattia, viene pagato spesso pochissimo, viene sfruttato, viene vessato, ma è libero. Libero anche di non consegnare la storia che aveva preso l'impegno di realizzare a 40 giorni dall'andata in stampa. Libero di cambiare lavoro e libero di fare altro. Le regole sono sbagliate e spesso non ci sono? Fare altro, cambiare settore è l'unica cosa da fare. Se un posto non mi soddisfa posso andarmene o cercare di cambiarlo dall'interno.
La sapete la leggenda curda della mosca e del leone?

"Un giorno la mosca ritrovandosi collocata sulla pancia di un leone, decise di diventarne amica e per fare questo tentò di attirare l'attenzione del re degli animali. Non riuscendo nell'impresa si avvicinò all'orecchio del leone invitandolo a stringere un patto di amicizia, ma il re non prese in considerazione la proposta, derise la mosca e la scacciò in malo modo. Quest'ultima meditò una vendetta e si infilò in fondo alle narici del leone disturbandolo notevolmente al punto da costringerlo a dare una serie di musate su una roccia finendo così con l'insanguinarsi il naso; a causa della presenza della mosca, il leone piano piano impazzì e si gettò da una rupe e morì. Appena un attimo prima la mosca uscì dalle narici per chiedere nuovamente al leone se voleva fare la pace e stringere una amicizia."
(Ringrazio Francesco Matteuzzi di avermela raccontata)
Capita la metafora?

M: E quanto danneggi le potenzialità stesse dell'artista.

G: Ma siamo artisti o artigiani? Io propendo per la seconda definizione, anche se vedo molti modesti artigiani comportarsi come "artisti", ma nella accezione negativa del termine: meteoropatici, non professionali, raffazzonati, primedonne mancate etc. Ci manca che devastino le camere d'albergo, poi siamo a posto.

Poi "Max" interviene:
Concordo pienamente con la brava Manuela Soriani. Del resto sono le stesse sensazioni che provo io leggendo le cose che escono in edicola

G: Un bel gatto che si morde la coda. E' sempre colpa del gatto. Forse la situazione è tale perché i lettori diminuiscono a vista d'occhio, oppure i lettori diminuiscono perché si fanno prodotti approssimativi e senza professionalità e amore? Anche in questo caso, nessun dottore prescrive l'acquisto di fumetti.

Grazie a Manuela e Max per il loro prezioso intervento.

lunedì 31 gennaio 2011

I delitti di una bimba mai nata



Mentre il mondo dei comics nostrano mi pare un po' snobbare l'iniziativa, L'Insonne, la serie a fumetti creata da Andrea Polidori e dal sottoscritto nel 1994, sta vivendo la sua ennesima reincarnazione sulle pagine virtuali di Verticalismi.

"I delitti di una bimba mai nata" era il quinto episodio della serie uscita nel 1995. Un episodio che non vide mai la luce ma che era già stato interamente disegnato. Le tavole sono dell’illustratrice Lucia Mattioli, un vero fenomeno del pennello (vi invito a visitare il suo blog). I testi sono di Aureliano Di Carlo e del sottoscritto. Abbiate pietà di noi… all’epoca avevamo poco più di vent’anni e niente esperienza.

Vi ricordo che chiunque voglia potrà interpretare le avventure di Desdemona approfittando delle pagine di Verticalismi. No... non potete stamparvi e vendervi L'Insonne. No... Però potete scriverla, disegnarla e inviarla al sito che la pubblicherà.

Ma anche voi lettori restate freddini all'iniziativa...
Siete capaci di svenarvi per un albetto comprato su ebay, ma se vi regaliamo le storie non vi eccitate per nulla? Volete la carta o i contenuti? Pensate anche a qualche alberello, ogni tanto, tra un imbustamento e l'altro.

lunedì 30 agosto 2010

L'Insonne, la "falsamente impegnata"

Harry, nel suo blog, parla ancora de L'Insonne, definendola "Falsamente impegnata". Alla mia richiesta di spiegazioni, risponde così:

"falsamente impegnata" non è certamente un processo alle intenzioni, ma un parere personale sul risultato, su quello che il tuo fumetto mi comunicava.
perdonami, ma leggere l'insonne mi dava la sensazione di storie posticce, senza convinzione, meccaniche, prive di quella vitalità che i temi da te trattati richiedevano.
detto ciò, non voglio certo fare accanimento.
credo che non abbia giovato il tentativo di inserire quelle tematiche in quel modo, all'interno di una costruzione "avventurosa".
secondo me semplicemente non centravi il punto.
tutto qui.
parere personale.

harry

Caro Harry, non discuto il parere personale, ma vorrei difendere qui, non sul tuo coltissimo blog, le mie scelte.
Ritengo che parlare di temi impegnati in contesti atipici e nel nostro caso avventurosi, sia un ottimo modo per fare passare messaggi importanti tra le righe. A me piaceva De Crescenzo, che parlava di filosofia in modo semplice e divertente, mi piace la musica allegra che, con un motivetto leggero, denuncia i costumi discutibili della nostra società.
Mi piacciono quelli che non si prendono troppo sul serio.
Relegare tematiche impegnate a libri che vendono, se va bene, trecento copie è, ai miei occhi, inutile. Se mi trovassi a vendere i miei volumi "porta a porta" ad un numero di persone che sono un quarto dei miei contatti di Facebook, cambierei lavoro. Subito.
Io voglio parlare a tanti, e non me ne vergogno. Magari lo faccio male, ma questo è un altro discorso. Più lettori ci sono meglio è. Per farlo, però, devo usare un linguaggio adatto che, a una analisi superficiale e faziosa, potrebbe apparire di scarsa qualità.

Parere personale, come dici tu.

Infatti a me non piacciono le cattedre, i club di lettura, le accademia della crusca fumettistica, i pipponi mentali e le storie introspettiche di neo glam/guro dei comics. Certi personaggi il più delle volte mi appaiono come arroganti alternativi vintage, finti poeti intellettuali depressi, tutti armati moleskine e di una buona dose di "rosichella" (che non è un panino da consumare in autostrada).

Parere personale!

Volevo postare Guccini, ma J.Ax mi sembra renda meglio l'idea.

"e stringo mani sporche
mani sporche coi calli
i calli quelli che non hai
che dicono grazie per quello che fai
non smettere mai"

Parere personale! ;)

domenica 22 agosto 2010

Una fredda e una calda



Per fortuna che ogni tanto mi imbatto per caso in qualche testimonianza di stima spontanea. Grazie davvero all'anonimo lettore.
Trovate la discussione qui.

venerdì 20 agosto 2010

Ogni scarrafone è bello 'a mamma soja

Questo post è uno spin-off del precedente che prendeva spunto da un intervento di Mario Taccolini a proposito della vita editoriale delle Edizioni Arcadia.
Per vie traverse mi hanno segnalato questo interessante commento ad un post del blog di Harry dice inserito dallo stesso coltissimo padrone di casa.

Il nostro Harry dice, letteralemente:

"Ho una vera allergia per l'insonne, pretenziosa, mal sceneggiata da sempre, falsamente impegnata, e dal respiro corto."

Bene.
C'è altro?
Tipo che abbiamo l'alito cattivo, oltre che il respiro corto?

Ad un certo fumetto impegnato, d'autore (con un bel po' di puzza sotto il naso), le mie cose hanno fatto schifo da sempre. Legittimo e ampiamente corrisposto.
Purtroppo credo di incarnare il loro peggior incubo: disegno per una delle testate che vendono di più e che da decenni sta in edicola e, come se non bastasse, ho pure la presunzione di scrivere (ovviamente male) albi di fumetto popolare.


Amici, avete già massacrato "L'Insonne" e "Cornelio" e so già che massacrerete anche "The Secret". Poi succede che L'Insonne vive da sedici anni e che Cornelio è stato pure già ristampato.
Fate una bella cosa, risparmiate tre euro, non compratelo il mio prossimo fumetto, tanto sarà pretenzioso, mal sceneggiato, falsamente impegnato, e col fiato cortissimo. Solo otto numeri e poi vi avrà liberato un posto in edicola per la favolosa rivistina d'autore che tanto amate.

C'è poco da fare. Ideologie diverse, non solo gusto o pareri discordanti.

Ovviamente sono speranzoso di leggere una critica più articolata (e magari costruttiva) a L'Insonne, un fumetto, a cui ho dedicato LA VITA. Per questo, prima di tutto, vorrei RISPETTO. Proprio per l'amore che ho infuso in quelle sceneggiature, non posso sopportare che il mio lavoro venga trattato con affermazioni così sbrigative.

Resto in attesa. Ma senza molta speranza.