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Visualizzazione post con etichetta UFO; Alieni; Film. Mostra tutti i post
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venerdì 17 maggio 2013

The Secret ancora una volta su X Times!


Sulla prestigiosa rivista X TIMES del mese di maggio, in edicola già in questi giorni, troverete un episodio inedito di quattro pagine della serie a fumetti "The Secret". Una occasione imperdibile per i nostalgici di Adam Mack. Non sapete di cosa parlo?

Nell'aprile del 2011 ha fatto capolino in edicola per la Star Comics, la prestigiosa casa editrice di fumetti perugina, una strana miniserie a fumetti tutta made in Italy, nel fortunato formato “bonelliano”.
La serie, composta da otto episodi, aveva come titolo The Secret e raccontava le avventure di Adam Mack, un ex poliziotto di Glastonbury, impegnato in un incredibile giro del mondo alla ricerca della sua amata Soul, dichiarata morta nel crollo delle Torri gemelle e riapparsa inspiegabilmente nello stesso luogo ma a distanza di anni. Ho voluto fortemente realizzare questa serie che oggi è pubblicata in Serbia per la casa editrice PaDora e disponibile anche in digitale sull'App Store.

 I primi tre albi dell''edizione serba di The Secret.

The Secret, infatti, nasce dalla mia passione per il mistero e l'ufologia, una passione iniziata leggendo, ormai quasi trent'anni fa, Non è terrestre di Peter Kolosimo. The Secret è stata una fiction a fumetti basata su fatti reali, testimonianze e studi effettuati da importanti e controversi ricercatori di confine come Zecharia Sitchin, David Icke e il nostro Corrado Malanga, che ha anche dato il volto a Malcor, uno dei personaggi della serie. Seguendo il protagonista Adam Mack, dal volto di Joseph Fiennes, abbiamo provato a far luce sui miti moderni del complottismo e delle teorie della cospirazione, cercando di unire i puntini e capire che tipo di relazione potesse esserci tra i cerchi nel grano, gli UFO, le sette esoteriche, la simbologia magica di stampo massonico, la fisica quantistica e le profezie apocalittiche. Ci siamo spinti indietro al tempo dei Sumeri e dei loro "Dei caduti dal cielo" e nel cielo abbiamo cercato di capire cosa fossero le misteriose scie chimiche che appaiono sopra le nostre teste, ma soprattutto abbiamo viaggiato dentro di noi alla riscoperta dell'Anima. Ma The Secret è anche una storia d'amore e un viaggio allucinante che porta il lettore a scoperchiare il vaso di Pandora e a scoprire l'incredibile esistenza di un governo occulto ed antichissimo che segrega gli esseri umani in una prigione per il corpo e un inferno per l'anima. Amatissima dal pubblico del mistero, The Secret, ha vinto il premio di settore Comicus Prize 2011 come "Miglior serie italiana formato Bonelli". 
 

X-Times ha già ospitato due brevi avventure di Adam Mack, la prima, Oopart raccontava di manufatti fuori dal tempo, l'altra, Wandjina, ci parlava degli spiriti venerati dagli aborigeni australiani, entità misteriose dai grandi occhi neri in tuta e casco, che scesero sulla Terra nella notte del tempo provenendo dal Mondo del Sogno. Questa volta, invece, gli eroi di The Secret approdano in Giappone, per indagare sul misterioso caso di Utsuro-bune, forse un incontro alieno del terzo tipo durante il periodo Edo. Sceneggiata da Francesco Matteuzzi e disegnata mirabilmente da Andrea Meneghin, due professionisti delle nuvole parlanti, ci auguriamo che questa storia breve possa confortare i nostalgici di The Secret e intrattenere chi ancora non ha incrociato i nostri piccoli sogni fatti di carta e china.

Per chi trovasse difficoltà a reperire la rivista X Times di questo mese in edicola può ordinarla tramite Booxtore: http://www.booxtore.it/ Oppure, per chi preferisce il digitale, suo sito, www.xpublishing.it nella sezione Shop!
Lo staff di The Secret e i suoi personaggi a fumetti, ringraziano la direttrice di X Times, Lavinia Pallotta, per lo spazio che ci ha regalato!

giovedì 6 settembre 2012

Breve storia degli UFO a Fumetti

In questi giorni trovate in edicola un simpatico albetto dal titolo: "Breve storia degli UFO a fumetti". Il titolo originale doveva essere: "Breve storia dell'ufologia a fumetti", ma poi era troppo lungo e per esigenze grafiche è stato accorciato in redazione.

Di cosa si tratta? Avete presente "La storia d'Italia a fumetti?" Ecco, la stessa cosa ma per la casistica ufologica. Certo, l'argomento è forse più leggero e io, di certo, non sono Biagi.

Qualche mese fa, incontrando l'amico Dott. Roberto Pinotti ad una conferenza di Ufologia, fui cooptato per realizzare un volume che doveva raccontare i principali casi dell'ufologia mondiale in un modo diverso e più visivo rispetto al solito.
Perché io? Perché conosco bene la casistica UFO e, rispetto ad un qualsiasi altro sceneggiatore avrei scritto il testo più velocemente e con meno fatica, visto che sapevo dove andare a cercare e cosa cercare. Anzi, a dire il vero la mia ricerca è stata minima. Ho fatto a memoria e ho solo controllato date e luoghi. Altro motivo della scelta è che avevo scritto quel "The Secret" che proprio il bravissimo Rosario Raho, aveva illustrato magnificamente. L'ultimo motivo è che solo un pazzo come il sottoscritto avrebbe potuto accettare di scrivere la sceneggiatura di una storia che altro non è che il collage di moltissime vicende scollegate tra loro. In "The secret" avevo a disposizione otto episodi per imbastire anche una trama vera e propria, ma qui è stato davvero duro non limitarmi ad un semplice elenco dei casi.

 La mia vita di autore di fumetto si è incrociata spesso con gli Ufo, anche se solo la mia carriera, visto che nella realtà, sbirciando il cielo, non ho mai visto nulla che non fosse un innocuo palloncino sfuggito di mano a qualche marmocchio. Il fenomeno delle interferenze aliene, però, mi ha sempre affascinato, e l'occasione di trattarlo nei miei fumetti, per fortuna, non è mancata. In passato ho disegnato e pubblicato una storia breve a tema ufologico sul “Giornale dei Misteri”, scritta dall'amico Moreno Burattini e nel 2000 ho curato, in collaborazione con il Dott. Roberto Pinotti, un allegato a “Ufo Notiziario”, dal titolo “Presenze”, un fumetto che trattava le cosiddette "mutilazioni animali misteriose".
 Il mio approccio al fenomeno Ufo è sempre stato divulgativo. Non mi interessava scrivere solo una bella storia, volevo veicolare, attraverso il fumetto, le teorie che più mi affascinavano e soprattutto le vicende che giravano intorno al fenomeno dei rapimenti alieni. Nel 2011, l'occasione giusta si è presentata con “The Secret”, dove ho potuto realizzare una fiction a fumetti basata sulle testimonianze e gli studi effettuati da noti ricercatori di confine come Corrado Malanga, Budd Hopkins, Zecharia Sitchin, David Icke. Seguendo Adam Mack, il protagonista del fumetto, il lettore ha provato a far luce sui miti moderni dei rapimenti alieni, del complottismo, dei cerchi nel grano, passando per la fisica quantistica e gli antichi testi sacri, fino a giungere al tempo dei Sumeri e dei loro "Dei venuti dal cielo". Rispetto a "The Secret", questo nuovo volume vuole essere meno fumetto e più documentario. Ho cercato di raccontare i fatti come vengono riportati nei numerosi saggi sull'argomento. Un lavoro obiettivo, anche se alla fine della storia, l'alter ego di Roberto Pinotti espone la sua opinione personale su cosa siano questi strani oggetti che continuano ad essere avvistati sulle nostre teste. Prima di accettare l'offerta di scrivere la sceneggiatura e curare la realizzazione dell'albo per i tipi della Light & Darkness, ci ho pensato sopra a lungo. Avevo un problema, e il problema era rappresentato proprio dalla mia precedente esperienza con “The Secret”. In quel fumetto, appoggiavo apertamente le teorie del ricercatore Corrado Malanga, che vede la presenza aliena come “negativa” per il genere umano. Una visione opposta a quella di Roberto Pinotti che invece propende per considerare gli extraterrestri alla stregua “fratelli maggiori” della nostra umanità. Questi due modi di pensare sono inconciliabili e hanno dato luogo a una vera battaglia di fazioni nel mondo dell'ufologia italiana.
 Io come la penso? Oddio, per prima cosa bisognerebbe capire se gli UFO esistono realmente. Io propendo per ascoltare con serenità ogni pensiero e ogni teoria. Ognuno, poi, si farà la propria idea. Questo mi ha portato ad accettare l'incarico, una mossa che è stata vista da qualcuno come “un salto della quaglia”, o addirittura un tradimento. E' vero che io cambio idea così spesso che questo fa di me una persona coerente, ma la scelta è stata dettata proprio dal voler dare al lettore un punto di vista diverso, proprio nel rispetto delle opinioni di tutti. In fondo anche Steven Spielberg, prima ha fatto "E.T." dove l'alieno è dolce e simpatico, ma poi, successivamente, ha girato la “Guerra dei Mondi”, dove il rapporto tra umani ed extraterrestri era di tutt'altro genere. “Breve storia degli UFO a fumetti” è un'opera scollegata da “The Secret”, ma visto che i protagonisti di quella serie mi mancavano moltissimo, non ho potuto fare a meno di fargli fare una piccola apparizione all'inizio dell'albo. Per questo, e per tutti i motivi citati, consiglio comunque il volumetto ai nostalgici delle avventure di Adam Mack.  

Nota davvero dolente: la tipografia che lo ha stampato è la stessa che stampava "L'Insonne". Pagine fuori registro, mancano i numeri delle pagine, costolina brossurata così e così etc etc etc.
Il lupo perde il pelo ma non il vizio.

Speciale Dark Magazine (NUMERO UNICO)
Prezzo 2,70 euro.

ADDENDUM del 7 settembre 2012.

Per saperne di più leggete anche:

ERMETICAL
UBC fumetti

martedì 8 marzo 2011

Un'immagine vale più di mille parole



Vedere questa immagine disegnata dal bravissimo Rosario Raho mi ha davvero emozionato. Per me è realmente il coronamento di un sogno che cullavo da anni: parlare di "interferenze aliene" nei fumetti. Parlarne seriamente, senza alieni con il mantellino e le tutine colorate.

L'albo si intitola "Predatori di anime" e vedrà la luce il 23 aprile 2011.
Il primo numero di "The Secret", invece, sarà in edicola dal 23 marzo.

venerdì 4 marzo 2011

Sul filo del rasoio

Sto correggendo le ultime tavole di The Secret e mi sento un po' così...



Siamo sul filo del rasoio e la tipografia scalpita. Purtroppo io sono un maniaco compulsivo di dettagli che il lettore non vedrà mai, quindi sono intervenuto personalmente su tante tavole a sistemare piccolezze che non riuscivo a ignorare.
Oddio, piccolezze... Pantaloni che cambiavano colore, eterocrmia contagiosa, tute policrome, una bimba dall'altezza mutante, tatuaggi mobili, foto fatte dove non c'erano fotografi, espressioni non corrispondenti allo stato d'animo dei personaggi, sceneggiature reinterpretate, coperte che diventano pellicce...
Sono troppo puntiglioso e alla fine i disegnatori mi odiano. Il problema è proprio che sono un disegnatore anch'io, e diaboliko, per giunta. Su Diabolik c'è una ricerca ossessiva dell'errore e del dettaglio. Una eredità che mi porto dietro. Mi spiace, ragazzi.
Tanto ci finiremo lo stesso su "nuvoleanomale".
Secondo me i disegnatori lo fanno un po' intenzionalmente, è come finire a Blob o a Striscia.
Comunque è quasi finita. A causa dei problemi pregressi è andata fin troppo bene e ringrazio chi sta ancora lavorando per mandare in edicola questo piccolo grande sogno.



Piccola news, ho raggiuto un accordo per pubblicare due pagine inedite di The Secret sulla rivista X Times di Lavinia Pallotta.





La disegnerà Francesco Mucciaccito, autore molto bravo e in crescita.



Riflessione del giorno.
Se voi foste un giovane autore, un autore non ancora pronto per lavorare professionalmente (il perché non si è "pronti" posso argomentarlo facilmente), accettereste di fare 2-3 tavole di un personaggio noto su una sceneggiatura professionale?
Si tratta di bieco sfruttamento o di una opportunità di testare sul campo le capacità?
Ve lo chiedo, perché ho reazioni diverse... magari, pessimi disegnatori non muovono la matita se non sotto giusto compenso, altri, magari più bravi, accettano con entusiasmo l'opportunità.
Voi come la pensate?

mercoledì 18 agosto 2010

Il quarto tipo




Di solito non faccio recensioni cinematografiche e non temete, questa sarà la prima e ultima volta.

Come qualcuno di voi sa, mi interesso da sempre di UFO, e specialmente del controverso fenomeno delle “abduction”, ovvero i presunti rapimenti da parte di entità aliene, così ho accolto con entusiasmo e speranza il film “Il quarto tipo”, interpretato da Milla Jovovich e diretto da Olatunde Osunsanmi (sospetto che con questo cognome non farà molta carriera), che in questi giorni è nelle sale cinematografiche.
In breve, gli incontri con gli alieni sono stati classificati da J.Allen Hynek negli anni '70 in quattro tipi: il primo è l'avvistamento di un UFO, il secondo è il reperimento di un segno nell'ambiente, il terzo è il contatto diretto e il quarto è il rapimento.
“Il quarto tipo” vuole raccontarci di quest'ultimo genere di contatti e lo fa con una struttura narrativa particolare. All'inizio, Milla Jovovich ci spiega che lei è un'attrice e nel film interpreta la dottoressa Abigail Tyler, detta Abbey, in una ricostruzione drammatica di fatti realmente avvenuti nei primi giorni dell'ottobre del 2000 nella cittadina di Nome in Alaska. Naturalmente, per proteggere la privacy delle persone coinvolte, i nomi sono stati cambiati. Però, ci viene detto che il regista ha inserito del reale materiale d'archivio, girato dalla stessa Abbey che compare a raccontarci degli avvenimenti. Lei sembra subito la più aliena degli alieni. Will, il marito di Abbey, è stato misteriosamente ucciso una notte mentre dormiva accanto a lei. Per capire qualcosa della sua morte, Abbey prosegue gli studi di Will e si reca a Nome, i cui abitanti soffrono di persistenti disturbi del sonno. Si svegliano di soprassalto e ricordano d'aver visto uno strano gufo alla finestra. La regressione ipnotica di uno di loro scatena poi una tragedia con la morte di tutta la famiglia del paziente. Su un nastro rimangono impresse delle misteriose parole che vengono poi tradotte dal dottor Odusami come Sumero. I sumeri avevano avuto contatti con gli alieni? Basterebbe ricordare le teorie di Zacaria Sitchin e del suo pianeta Nibiru. Dal punto di vista registico il film è figlio di pellicole come “Blair Witch Project”, “Rec” e “Cloverfield”, dove l'horror mira a dare l'illusione che quelli che vediamo siano orrori reali, ma le parti del film che dovrebbero essere documento autentico sono troppo perfette per essere vere, e a me hanno fatto lo stesso effetto della famosa autopsia aliena di Roswell.
Ma questo non è un semplice film horror. E' chiaro che si è tentato di fare un film documentario, altrimenti l'intreccio narrativo sarebbe dovuto essere molto più articolato. Infatti, in soldoni, in questo film non accade quasi nulla e non si danno risposte. D'altra parte, le risposte sul mistero delle abduction, ancora non ci sono.
Però...
Però ci sono dei dettagli che mi hanno fatto riflettere. Particolari apparentemente minori nella casistica UFO, ma secondo me, nei dettagli si trova sempre la verità.

1-Il gufo che i pazienti di Abigail Tyler vedono fissarli dalla finestra e anche dall'interno della camera da letto nel bel mezzo della notte, arriva direttamente dal best seller “Communion” di Whitley Streaber, dove viene presentato come un “ricordo di copertura”, una “pecetta” messa dagli intrusi nella memoria dei rapiti. Sembrerebbe infatti che gli alieni, o chi per loro, non gradiscano molto essere “visti”, per evitare che l'umano prenda coscienza della loro esistenza. Se è così, deve esserci anche un motivo.

2- I pazienti di Abigail parlano anche di un cattivo odore che accompagna il ricordo del rapimento e lo associano alla “cannella marcia”. Sempre in “Communion” si parla di un odore sgradevole come di formaggio e cannella. E la “puzza” è un elemento regolarmente connesso e testimoniato dall'incontro con i “grigi”.

3- Il Sumero come lingua aliena. Beh, questo è l'elemento più interessante che ho trovato nella pellicola di Osunsanmi, perché un risultato simile emerge dal controverso ricercatore italiano Corrado Malanga, il quale, sotto ipnosi, farebbe emergere quelle che chiama “memorie aliene attive”, ovvero delle tracce innestate nella mente umana per vari scopi. Queste memorie parlerebbero una lingua che sarebbe simile al sumero.

4- Ne “Il quarto tipo” si realizza anche un importante ibridazione tra alieni e demonologia, un po' “Incontri ravvicinati”, un po' “L'esorcista” infatti gli alieni non vengono presentati solo come viaggiatori spaziali che fanno esperimenti sui poveri terrestri, ma qualcosa di molto più spaventoso e agghiacciante. Qualcosa che sconvolge i protagonisti del film tanto da fargli perdere ogni speranza. Gli alieni sono nella mente degli addotti, profondamente conficcati nel loro inconscio, forse a succhiare la loro energia vitale. Sono qui da sempre, siamo di loro proprietà e non c'è speranza. I diavoli del medioevo sono gli alieni di oggi? Sono le nostre stesse paure inconsce che generano il fenomeno oppure sono loro che vestono diversi aspetti in base al nostro grado di percezione?

Come dicono i protagonisti alla fine del film: "tocca a voi decidere in cosa credere".