Ne ha per tutti.
Non gli piace niente, sono tutti un po'
fessi questi autori, solo capaci di riempire le sceneggiature di
buchi narrativi neppure fossero dei groviera.
Il discorso cade sulle produzioni della
casa editrice con cui collaboro.
“Uh, Cornacchio... non è che
fosse un capolavoro” dice sorseggiando uno sciroppo di tamarindo. "Cominciamo male" penso. “Ha venduto molto più di altri..."
aggiungo.
"Merito di avere Panzarelli in
copertina..."
"Merito nostro che l'abbiamo
coinvolto" uno a zero, palla al centro e pubblico in festa.
"Ah, quindi è colpa tua se Quandomai da fumetto web diventerà cartaceo... ho letto
qualche puntata: che palle... e poi certe idee sono davvero poco
plausibili. Cioè, quella stronzetta compra la spesa per tutti e loro
la trattano a pesci in faccia?"
"Vabé, se uno si sente umiliato
ci sta che reagisca come i coinquilini di Marty, te lo dice una che
ha una coinquilina che te la raccomando..." interviene la mia
metà.
"Seeé... anche io ho
convissuto..." solo con maschi, immagino "... e se mi
compravano la roba gratis me la sbafavo con tanti saluti."
Lì mi accorgo che il tizio sta
iniziando a valutare la mia ragazza.
La guarda con occhi torbidi e un
sorrisetto sbieco sulla bocca. Sarà una paresi imminente?
lo spero.
Oddio, non è la prima volta che mi
lumacano la donna sotto al naso, perché lei piace specialmente ai
fumettisti. Soprattutto a quelli attempatelli, ma questa è un'altra
storia. Vabè, meglio tornare a bomba nel discorso, prima che le
chieda di che colore ha le mutandine.
"E' un piccolo patto col
lettore..." dico "serve alla crescita del personaggio, è
una specie di romanzo di formazione, e..."
"Macchè formazione, vuoi dirmi
che quella lì cambierà? Non è credibile, una così non cambia. Quandomai è praticamente un fumetto di fantascienza."
"Di cosa ti occupi?" chiede
la mia Dea.
"Cinema." Bella mossa,
giaguaro. A tutte le ragazze piace il cinema. Cosa le proporrai di
vedere, ora? Il divano del produttore?
"Oh! Che bello" dice lei.
"'Fanculo" penso io.
Lui sente la lenza tirare e prova a
girare il mulinello "Curo un programma televisivo di critica
cinematografica..."
"Vedo un sacco di film orrendi, ad
esempio, ce n'era uno di fantascienza che si intitolava Sei gnomi
sulla terra, imbarazzante! Un delirio..."
"Io sono amico del regista" dico. Per la serie, datti una calmata o i tuoi denti salteranno come
specchietti in una strada stretta.
"Dai, amore... quel film è
proprio imbarazzante" dice la mia Lei. E non posso darle neppure
torto.
"Ha il merito di averci provato,
però. Non capita spesso che in Italia si provi a trattare certi
argomenti" mi innervosisco. Intanto si è alzato un vento
terribile, una bora caldissima che fa volare delle tavole a fumetti
che i miei amici stavano valutando. Per poco, una pagina di Harry
Freak non finisce nel vassoio degli aperitivi.
" La serie TV Frigne, ti
piace?" spero di trovare un terremo neutro per continuare la
conversazione.
"Per carità, mi ha annoiato fin
da subito..." niente da fare.
"L'hai visto “Ogni cosa è
retro-illuminata”?" Chiede la mia unica ragione di vita.
"Oh, delizioso..." dice lui,
mentre gli aumenta la salivazione.
"Gli fa schifo tutto quello che
piace a te e gli piace quello che piace a me..." dice la mia
signorina ridendo sotto i baffi e infilzando una cotoletta fritta
fritta fritta.
"Già... chissà perché."
"Qual'è il tuo attore preferito?
Insomma, che tipo di uomo ti piace?" le chiede.
"Ce l'hai sotto gli occhi, razza
di un pirla" penso.
Dovrei ribaltare il tavolo, ma faccio
finta di nulla. Alle medie facevo la stessa domanda alle ragazzine
per capire se rientravo nel modello preferito.
E poi, Il Critico, ricomincia la lista
di tutti i fumetti che non gli son piaciuti. Spesso adduce la
mancanza di credibilità come discriminante. Come se la credibilità
fosse un dato oggettivo, ma c'è gente che crede in tutto,
addirittura nelle fesserie che dice la critica.
Ci sono due tipi di critica, una si
arrovella per sottolineare i difetti, l'altra sottolinea il bello.
Comprendo solo la seconda, perché l'altra mi pare somigli più a
superbia capace solo di carbonizzare quello che incontra.
"Ah, la sceneggiatura di quel
fumetto ha più crateri della luna!" insiste.
Ma dove li vede tutti questi errori
macroscopici. Forse sarò miope, oppure troppo indulgente. Oppure
rapito dalla sospensione dell'incredulità. Penso a tutto quello che
sta dietro la realizzazione di un fumetto. Tutta quella fatica non
può essere sepolta dal sorrisetto sardonico di chi crede di saperla
lunga. Perché il più delle volte il critico è un uomo che conosce
la strada, ma non sa guidare l'auto.
"E poi, per non parlare di quella cagata de La Sonnambula..."
No, questo è troppo. Nessuno può toccarmi impunemente Ofelia Fetus, La Sonnambula.
Con calma Zen, mi alzo e a passi
lenti mi dirigo verso la parete di fianco al bar. Allungo la mano
verso la katana, l'afferro e la sfodero.
Un colpo secco e la testa del Critico,
passando sotto gli sguardi paralizzati dei miei amici, rotola sul
tavolo tra le birre e i Martini, andando a fermarsi sulle tavole a
fumetti.
Ora finalmente quella testa ha una
utilità reale.
Un fermacarte.
Purtroppo per te, ora non potrai dire
che questa storia è piena di buchi narrativi.
Disclaimer: "Strane storie" sono solo dei vaneggiamenti il più delle volte dovuti al caldo. Se credete di riconoscerci questa o quella vicenda realmente accaduta, è solo un vostro problema percettivo.
Per la mia attività di recensore di fumetti e non vale purtroppo il pensiero di Wilde: che il critico sia un artista fallito.
RispondiEliminaPerchè come dice Anton Ego, spietato recensore di ristoranti d’alto livello nel delizioso film Pixar, Ratatouille (http://ilrompicoglioni.blogspot.it/2011/09/il-critico.html), con un pianto e un sospiro mi dovrò rassegnare al fatto che nel grande disegno delle cose, anche l'opera più mediocre ha molta più anima del giudizio che la definisce tale".
Quindi dal mio punto di vista è meglio, se sei capace, farla l'arte piuttosto che criticarla....
Ecco la scena di Ratatouille citata:
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=0CMIiVuvRI0
ti prego: dimmi solo che questi vaneggiamenti non derivano dalla cena di venerdì... non sopporterei di essermela persa solo perché non ho sentito le tue telefonate!
RispondiEliminaAh, ah! Meglio di "Fumetti al telefono" del Diegozilla ;-)
RispondiEliminaAlla "calda convention" c'ero anch'io, e conoscendo Il Critico si capisce benissimo chi è ;-)) E comunque è meno cattivo di come lo dipingi, nel senso che è proprio bravo
alla prossima!
Ahahaha!
RispondiEliminaMario, in parte sì, ma la compagnia (comunque gradevolissima) mi ha solo suggerito un racconto satirico.
Non si tratta di cronaca ma di fiction ;)
Evviva la critica! :P
Anonimo delle 15:54
RispondiEliminaPerché parti dal presupposto che sia "tutto vero"?
E'vero anche che taglio le teste alle persone con la katana, dunque? :)
A volte, certi discorsi o certe frasi, mi fanno germogliare nella fantasia delle situazioni surreali. E ne approfitto. Se ce l'ho davvero con qualcuno glielo dico a voce :D
Io per esperienza potrei dire che non tutti coloro che si atteggiano a critici, poi lo sono.
RispondiEliminaCome non tutti i critici sono artisti falliti...spesso sono solo cultori della materia.
Io trovo valida la critica da chiunque venga, quando costruttiva e ponderata, cioè non si limitano a criticare ma ti spiegano come sono giunti a tali conclusioni ...potrei non condividere, ma rispettare...per quanto riguarda il katana l'avrei usata volentieri anche con certi miei colleghi.
Un piccolo aneddoto:
Una volta stupii un critico che esaltava un dato lavoro...sperticandosi in elogi pubblici su di un palco d'avanti a parecchie persone...io minimizzavo tentando di cambiare discorso, lui vantò la mia modestia...poi chiese come mi fosse nata...ed io candido risposi:"NON L'HO FATTO IO!"...
Ciao Pino, grazie per il tuo aneddoto e per il tuo intervento.
EliminaOvviamente generalizzavo SOLO per scrivere una piccola storiella assurda. Ci sono ottimi critici e sono anche molto utili.
Approfotto per spiegare ancora una volta che il post non è riferito a nessuno in particolare. Ho preso in prestito una vicenda è l'ho TRASFIGURATA esagerando le situazioni e incollando storie e personalità diverse per rendere la figura del Critico odiosa e grottesca :)
MAI regalarti una katana :P
RispondiElimina;)
saluti