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mercoledì 25 luglio 2012

Strane Storie - "Il Critico"

Mentre osservo rapito una katana appesa vicino al bancone del bar, vengo richiamato dai saluti concitati dei miei amici. Il Critico è sbucato tra la folla di una calda convention di fumetto e si infila tra di noi come l'allegato in un quotidiano. Capisco che scrive per la rivista di uno dei presenti, quindi, dopo i convenevoli, iniziamo ad annusarci il sedere.
Ne ha per tutti.
Non gli piace niente, sono tutti un po' fessi questi autori, solo capaci di riempire le sceneggiature di buchi narrativi neppure fossero dei groviera.
Il discorso cade sulle produzioni della casa editrice con cui collaboro.
“Uh, Cornacchio... non è che fosse un capolavoro” dice sorseggiando uno sciroppo di tamarindo. "Cominciamo male" penso. “Ha venduto molto più di altri..." aggiungo.
"Merito di avere Panzarelli in copertina..."
"Merito nostro che l'abbiamo coinvolto" uno a zero, palla al centro e pubblico in festa.
"Ah, quindi è colpa tua se Quandomai da fumetto web diventerà cartaceo... ho letto qualche puntata: che palle... e poi certe idee sono davvero poco plausibili. Cioè, quella stronzetta compra la spesa per tutti e loro la trattano a pesci in faccia?"
"Vabé, se uno si sente umiliato ci sta che reagisca come i coinquilini di Marty, te lo dice una che ha una coinquilina che te la raccomando..." interviene la mia metà.
"Seeé... anche io ho convissuto..." solo con maschi, immagino "... e se mi compravano la roba gratis me la sbafavo con tanti saluti."
Lì mi accorgo che il tizio sta iniziando a valutare la mia ragazza.
La guarda con occhi torbidi e un sorrisetto sbieco sulla bocca. Sarà una paresi imminente? lo spero.
Oddio, non è la prima volta che mi lumacano la donna sotto al naso, perché lei piace specialmente ai fumettisti. Soprattutto a quelli attempatelli, ma questa è un'altra storia. Vabè, meglio tornare a bomba nel discorso, prima che le chieda di che colore ha le mutandine.
"E' un piccolo patto col lettore..." dico "serve alla crescita del personaggio, è una specie di romanzo di formazione, e..."
"Macchè formazione, vuoi dirmi che quella lì cambierà? Non è credibile, una così non cambia. Quandomai è praticamente un fumetto di fantascienza."
"Di cosa ti occupi?" chiede la mia Dea.
"Cinema." Bella mossa, giaguaro. A tutte le ragazze piace il cinema. Cosa le proporrai di vedere, ora? Il divano del produttore?
"Oh! Che bello" dice lei. "'Fanculo" penso io.
Lui sente la lenza tirare e prova a girare il mulinello "Curo un programma televisivo di critica cinematografica..."
"Vedo un sacco di film orrendi, ad esempio, ce n'era uno di fantascienza che si intitolava Sei gnomi sulla terra, imbarazzante! Un delirio..."
"Io sono amico del regista" dico. Per la serie, datti una calmata o i tuoi denti salteranno come specchietti in una strada stretta.
"Dai, amore... quel film è proprio imbarazzante" dice la mia Lei. E non posso darle neppure torto.
"Ha il merito di averci provato, però. Non capita spesso che in Italia si provi a trattare certi argomenti" mi innervosisco. Intanto si è alzato un vento terribile, una bora caldissima che fa volare delle tavole a fumetti che i miei amici stavano valutando. Per poco, una pagina di Harry Freak non finisce nel vassoio degli aperitivi.
" La serie TV Frigne, ti piace?" spero di trovare un terremo neutro per continuare la conversazione.
"Per carità, mi ha annoiato fin da subito..." niente da fare.
"L'hai visto “Ogni cosa è retro-illuminata”?" Chiede la mia unica ragione di vita.
"Oh, delizioso..." dice lui, mentre gli aumenta la salivazione.
"Gli fa schifo tutto quello che piace a te e gli piace quello che piace a me..." dice la mia signorina ridendo sotto i baffi e infilzando una cotoletta fritta fritta fritta.
"Già... chissà perché."
"Qual'è il tuo attore preferito? Insomma, che tipo di uomo ti piace?" le chiede.
"Ce l'hai sotto gli occhi, razza di un pirla" penso.
Dovrei ribaltare il tavolo, ma faccio finta di nulla. Alle medie facevo la stessa domanda alle ragazzine per capire se rientravo nel modello preferito.
E poi, Il Critico, ricomincia la lista di tutti i fumetti che non gli son piaciuti. Spesso adduce la mancanza di credibilità come discriminante. Come se la credibilità fosse un dato oggettivo, ma c'è gente che crede in tutto, addirittura nelle fesserie che dice la critica.
Ci sono due tipi di critica, una si arrovella per sottolineare i difetti, l'altra sottolinea il bello. Comprendo solo la seconda, perché l'altra mi pare somigli più a superbia capace solo di carbonizzare quello che incontra.
"Ah, la sceneggiatura di quel fumetto ha più crateri della luna!" insiste.
Ma dove li vede tutti questi errori macroscopici. Forse sarò miope, oppure troppo indulgente. Oppure rapito dalla sospensione dell'incredulità. Penso a tutto quello che sta dietro la realizzazione di un fumetto. Tutta quella fatica non può essere sepolta dal sorrisetto sardonico di chi crede di saperla lunga. Perché il più delle volte il critico è un uomo che conosce la strada, ma non sa guidare l'auto.
"E poi, per non parlare di quella cagata de La Sonnambula..."
No, questo è troppo. Nessuno può toccarmi impunemente Ofelia Fetus, La Sonnambula
Con calma Zen, mi alzo e a passi lenti mi dirigo verso la parete di fianco al bar. Allungo la mano verso la katana, l'afferro e la sfodero.
Un colpo secco e la testa del Critico, passando sotto gli sguardi paralizzati dei miei amici, rotola sul tavolo tra le birre e i Martini, andando a fermarsi sulle tavole a fumetti.
Ora finalmente quella testa ha una utilità reale.
Un fermacarte.
Purtroppo per te, ora non potrai dire che questa storia è piena di buchi narrativi.



Disclaimer: "Strane storie" sono solo dei vaneggiamenti il più delle volte dovuti al caldo. Se credete di riconoscerci questa o quella vicenda realmente accaduta, è solo un vostro problema percettivo.



9 commenti:

  1. Per la mia attività di recensore di fumetti e non vale purtroppo il pensiero di Wilde: che il critico sia un artista fallito.
    Perchè come dice Anton Ego, spietato recensore di ristoranti d’alto livello nel delizioso film Pixar, Ratatouille (http://ilrompicoglioni.blogspot.it/2011/09/il-critico.html), con un pianto e un sospiro mi dovrò rassegnare al fatto che nel grande disegno delle cose, anche l'opera più mediocre ha molta più anima del giudizio che la definisce tale".
    Quindi dal mio punto di vista è meglio, se sei capace, farla l'arte piuttosto che criticarla....

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  2. Ecco la scena di Ratatouille citata:
    http://www.youtube.com/watch?v=0CMIiVuvRI0

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  3. ti prego: dimmi solo che questi vaneggiamenti non derivano dalla cena di venerdì... non sopporterei di essermela persa solo perché non ho sentito le tue telefonate!

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  4. Ah, ah! Meglio di "Fumetti al telefono" del Diegozilla ;-)

    Alla "calda convention" c'ero anch'io, e conoscendo Il Critico si capisce benissimo chi è ;-)) E comunque è meno cattivo di come lo dipingi, nel senso che è proprio bravo

    alla prossima!

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  5. Ahahaha!
    Mario, in parte sì, ma la compagnia (comunque gradevolissima) mi ha solo suggerito un racconto satirico.
    Non si tratta di cronaca ma di fiction ;)

    Evviva la critica! :P

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  6. Anonimo delle 15:54

    Perché parti dal presupposto che sia "tutto vero"?
    E'vero anche che taglio le teste alle persone con la katana, dunque? :)
    A volte, certi discorsi o certe frasi, mi fanno germogliare nella fantasia delle situazioni surreali. E ne approfitto. Se ce l'ho davvero con qualcuno glielo dico a voce :D

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  7. Io per esperienza potrei dire che non tutti coloro che si atteggiano a critici, poi lo sono.
    Come non tutti i critici sono artisti falliti...spesso sono solo cultori della materia.
    Io trovo valida la critica da chiunque venga, quando costruttiva e ponderata, cioè non si limitano a criticare ma ti spiegano come sono giunti a tali conclusioni ...potrei non condividere, ma rispettare...per quanto riguarda il katana l'avrei usata volentieri anche con certi miei colleghi.
    Un piccolo aneddoto:
    Una volta stupii un critico che esaltava un dato lavoro...sperticandosi in elogi pubblici su di un palco d'avanti a parecchie persone...io minimizzavo tentando di cambiare discorso, lui vantò la mia modestia...poi chiese come mi fosse nata...ed io candido risposi:"NON L'HO FATTO IO!"...

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    Risposte
    1. Ciao Pino, grazie per il tuo aneddoto e per il tuo intervento.

      Ovviamente generalizzavo SOLO per scrivere una piccola storiella assurda. Ci sono ottimi critici e sono anche molto utili.

      Approfotto per spiegare ancora una volta che il post non è riferito a nessuno in particolare. Ho preso in prestito una vicenda è l'ho TRASFIGURATA esagerando le situazioni e incollando storie e personalità diverse per rendere la figura del Critico odiosa e grottesca :)

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  8. MAI regalarti una katana :P
    ;)
    saluti

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