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venerdì 26 novembre 2010

Articolo


Un grazie all'amico Enrico Zoi per questo articolo apparso su "Metropoli Chianti" del 26/11/10.

giovedì 25 novembre 2010

"Uno scrittore in realtà è un costruttore di casini."

Seconda lezione del Diegozillalab, il laboratorio di scrittura creativa virtuale di Cajelli. Come al solito, leggere Diego è un piacere. In questi giorni non credo che la cosa sia reciproca perché si sta sorbendo le mie sceneggiature di "The Secret". Coraggio, Diego, il cestone natalizio sta per arrivare e ci metterò del Malox.

Della lezione mi sono appuntato un paio di perle. Ecco la prima:

"Forse dovevo dirtelo prima, ma può essere che se ci capiamo al volo, ti rovinerò per sempre il rapporto che avrai con le storie che ti racconteranno in futuro. Film, telefilm, romanzi e quel che ti pare, non riuscirai più a guardarli con gli stessi occhi di prima. Non si tratta di “indovinare” come sarà il finale, a indovinare sono capaci tutti. (Parentesi: Anzi. Più uno è un grezzone, più non sarà in grado di stabilire il giusto patto di complicità con la storia che ha di fronte. Quindi, al mondo, ci sono una serie di tamarri che si vantano di indovinare il finale di un film o di un telefilm non perché hanno capito come funzionano i meccanismi narrativi, ma perché hanno inconsciamente rifiutato la narrazione.)"


Quanti ne conosco di grezzoni...

La seconda è da farci una maglietta:

"Uno scrittore in realtà è un costruttore di casini."

Ci sono anche i compiti a casa. Malgrado la fretta che mi assilla in questo periodo giuro che li farò. Sono sempre stato un bravo studente, io. All'incontro con i genitori le prof. dicevano a mia madre: "S'impegna, studia, si applica... ma non esce il sangue dalle rape neppure strizzandole."

Incipit

Qualche anno fa ho scritto un paio di racconti neri per l'editore Marco Del Bucchia. Il secondo che ho pubblicato si intitolava "Delitto in livrea" e raccontava di un delitto, come si evince dal titolo, ambientato durante una partita del Calcio Storico Fiorentino.
Cos'è il calcio storico fiorentino?
Date un'occhiata al video...



Oggi vi regalo l'incipit di quel racconto.

Delitto in livrea

Anche se chiudo gli occhi, quell'immagine non scompare.
È enorme il Cecchi, veramente grosso. Mi ricorda un cinghiale con quei suoi capelli neri ritti sulla testa come setole. Lo vedo sdraiato a terra, faccia in su, a non più di un paio di metri da me. Respira ancora mentre la macchia di sangue inzuppa quella che fino a pochi minuti fa era una candida livrea bianca. Scalcia, il Cecchi, e si tiene le mani sporche di rena strette intorno alla carotide. Fissa un punto in alto nel cielo sopra le teste delle ottomila persone accalcate sulle gradinate di ferro montate in piazza signoria. Stanno tutti zitti, il boato del pubblico che ha accompagnato la caccia dei bianchi si è smorzato improvvisamente.
Al Cecchi piaceva l'idea di avere tutti gli occhi addosso, per quello era diventato un giocatore del calcio storico, ma ora sembra anche imbarazzato mentre tutta quella gente lo guarda a pochi metri dalla rete degli azzurri.
Il Cecchi, ora è più simile alla fontanella di vino di Carmignano che a un marcantonio di quasi cento chili.

Sono seduto in una stanza della caserma dei carabinieri di Firenze, ho le manette ai polsi e la mano destra ferita, eppure non riesco a smettere di sorridere. Ho ancora i pantaloni della livrea addosso, mentre sulle spalle mi hanno buttato una giacca di chissà chi. Il sudore mi ha seccato la rena sulla pelle e ho il labbro rotto. No, non è stato uno scontro di gioco, non ne quasi avuto il tempo. Mi hanno rotto il labbro con un pugno. Volevano linciarmi, ma la sicurezza mi ha trascinato via.
La partita era iniziata da quindici minuti, almeno credo, perché sinceramente avevo un po' perso il senso del tempo. I miei compagni non facevano altro che riprendermi. Il Pini, uno dei cinque Sconciatori, il più stronzo, mi è venuto davanti a pochi centimetri dal muso e ha gridato:
“Ma che cazzo fai, Brogi? Stai dormendo? Ti passano accanto e neppure te ne accorgi!”
Per forza, ho pensato. Non li guardavo i miei avversari, ne puntavo uno, uno degli Innanzi dei bianchi, e aspettavo il momento che entrasse nella mia zona di campo. L'avevo quasi acciuffato un paio di volte.
“Brutto figlio di puttana!” Glielo avevo urlato in un orecchio, mentre gli serravo il collo tra le braccia, ma lui era riuscito a divincolarsi e non sembrava neppure avermi sentito. La seconda volta era finita in una mischia e il Maestro di campo ci aveva diviso.
Era giovane il Cecchi, quasi dieci anni meno di me, e quando non faceva il calciante era bidello del Liceo Artistico, la scuola di Silvia. Silvia, la mia bambina.
Silvia frequenta il secondo anno e una sera, al mio rientro dal cantiere, mi corse in contro e mi disse:
“Lo sai che il nostro bidello gioca nei bianchi?”
“Bella razza!” gli risposi io, “In Santo spirito c'è solo gentaccia.”
“Ma smettila, babbo, mica siamo più negli anni settanta! Ancora con queste menate sui quartieri storici. Guarda che non è di Santa Croce, il mio fidanzato!”
Che fidanzato? Silvia ha appena quindici anni, è solo una bambina.
Ecco che mi torna l'immagine del Cecchi agonizzante nel catino di Santa Croce. Ti sta bene, Cecchi, e se tornassi indietro lo rifarei senza pensarci troppo su. Eri un porco e sei finito sgozzato come un maiale.


Qui potete trovare la scheda del libro.

mercoledì 24 novembre 2010

A Halo preferisco Coelho

Ogni guerriero della luce ha avuto paura di affrontare un combattimento.
Ogni guerriero della luce ha tradito e mentito in passato.
Ogni guerriero della luce ha imboccato un cammino che non era il suo.
Ogni guerriero della luce ha sofferto per cose prive di importanza.
Ogni guerriero della luce ha pensato di non essere guerriero della luce.
Ogni guerriero della luce ha mancato ai suoi doveri spirituali.
Ogni guerriero della luce ha detto “sì” quando avrebbe dovuto dire “no”.
Ogni guerriero della luce ha ferito qualcuno che amava.

Perciò è un guerriero della luce: perché ha passato queste esperienze, e non ha perduto la speranza di essere migliore.


Paulo Coelho, da “Manuale del guerriero della luce”

Cosa deve esserci in un contratto e cosa no...

Riporto un interessantissimo articolo dell'amico Michele Ginevra su cosa deve esserci e cosa non deve esserci in un contratto di edizione. Per successivi dettagli vi rimando al suo blog. Ringrazio caldamente Mattia Bulgarelli per la segnalazione.

LE COSE CHE DEVONO ESSERCI

- La data di stipula
- Il nome dell'autore
- Il nome e la ragione sociale dell'editore
- Il titolo e la descrizione dell'opera
- Descrizione apporto creativo dell'autore
- Dichiarazione di responsabilità della paternità dell'opera
- Il tipo di pubblicazione prevista
- Periodicità e tiratura
- Tempi e modalità di consegna
- Attribuzione proprietà originali e materiale preparatorio
- Luogo/nazione di pubblicazione
- Compenso e modalità di erogazione per la pubblicazione
- Eventuali ristampe e compensi previsti
- Altri possibili sfruttamenti, quali traduzioni all'estero, pubblicazione su altri supporti etc.
- Compensi e modalità di erogazione per gli altri utilizzi
- In caso di più autori, modalità di collaborazione e percentuali di ripartizione compensi e diritti
- In caso di creazione di serie, modalità di intervento sugli apporti creativi degli altri autori
- In caso di collaborazione a serie create da altri, modalità di intervento sul proprio apporto creativo
- In ogni caso, modalità di intervento dell'editore sull'opera
- Durata del contratto e modalità di modifica e rinnovo


LE COSE CHE NON DEVONO ESSERCI

- La rinuncia alla paternità dell'opera
- La possibilità da parte dell'editore di modificare l'opera senza una preventiva intesa
- La cessione di tutti i diritti per sempre (a meno di super compensi a cui non si può dire no...)
- L'assenza di una data o della durata del contratto
- L'assenza di un compenso o di altro bene/valore morale approvato dall'autore.
- La cessione gratuita degli originali
- La menzione incerta o assente dei diritti ceduti
- La ripartizione ingiusta di compensi e diritti tra co-autori

- Il pagamento delle spese di edizione parziale o totale da parte dell'autore
- L'obbligo da parte dell'autore di acquistare parte della tiratura o le copie invendute (che invece possono essere diritti da esercitare e concordare)
- La possibilità di subire riduzioni del compenso vessatorie in caso di ritardo nelle consegne, o peggio di dover pagare multe
- La mancata comunicazione delle copie vendute
- La mancata comunicazione di iniziative di promozione dell'opera
- L'incarico di proseguire l'opera attribuito ad altri autori, senza previa e congrua intesa
- L'accettazione di modalità di lavoro e consegna pesanti o umilianti
- L'imposizione di riprodurre opere altrui, senza il consenso degli aventi diritto

Sull'argomento vi consiglio di tenere d'occhio il blog di Claudio Stassi

martedì 23 novembre 2010

Quando ce vo' ce vo'!

Oggi pubblico un post che non volevo pubblicare. Lo avevo scritto qualche giorno fa e poi tagliato perché la persona a cui era dedicato risulta essere una specie di "troll" che ce l'ha a morte (per problemi suoi) con la Star Comics. Per quieto vivere e per non dargli troppa soddisfazione avevo deciso di non replicare ulteriormente sul mio blog, ma oggi leggo il suo prevenuto commento su "The Secret" che il nostro amico, che chiamerò "Corinna", giudica:"la solita mini povera di contenuti, di idee originali, frutto di una pianificazione imparagonabile a quelle bonelliane, che non avrà un seguito, che non diventerà mai (e ci mancherebbe altro) serie regolare."

Ora... va bene tutto, ma ancora prima di leggerlo già lo giudichi così? In questo modo palesi la tua faziosità e il tuo preconcetto.

Con le persone obiettive, discuto, con i prevenuti non uso argomenti, ma solo una grassa pernacchia.



La rete è bella perché permette a tutti di dire la propria: un ortolano della Rufina può sparlare di macroeconomia, come una pensionata di Villamagna può lasciare il suo parere sul complessino Hip Hop del momento. Sono i vantaggi svantaggi dell'era dell'eccessivo accesso.
Capita così, che grazie all'anonimato, non si perda occasione per attaccare questo o quello, magari perché ci si rode d'invidia se una casa editrice ci ha rifiutato il progetto o ci ha scartato come disegnatori.

A proposito della nuova serie N.O.X. di Alessandro Bottero leggo un commento che considera “fallimentare” la politica editoriale della Star Comics.
Tutto è migliorabile, certo, ma tutto il veleno che leggo in giro verso la casa editrice di Perugia mi pare francamente fuori luogo e sinceramente fazioso.

Ecco cosa scrive l'amico che chiamerò "Corinna":
"Caro Direttore, devo dirti che sono un po' scettico nei confronti di questi progetti di miniserie della Star Comics (...) L'esempio di questo modello è la Bonelli: tanti soldi, ma anche tanti collaboratori, tanto tempo per affinare un progetto e renderlo eccezionale. La Star Comics, invece, non si caratterizza per questi elementi e gli ultimi, fallimentari progetti lo dimostrano. Sia Factor V che Valter Buio si avviano (e non c'erano dubbi) a non avere seguiti. E vogliamo citare la fine ingloriosa dei progetti precedenti (...) Come sarà Nox? Avrà una sola possibilità, non due, nemmeno tre. Solo una. E' vero che un'opera non si comprende dal primo numero, ma tutti i progetti Star sembrano germinare degli stessi, fallimentari elementi fin dall'inizio. Dunque, una sola chance. Sono convinto che la Star otterrebbe risultati migliori se, invece di editare 3 o 4 mini per volta, si concentrasse su una sola (o al massimo due), innestandovi gli sforzi di un lavoro almeno biennale. Ma non sta avvenendo e i risultati (miseri) si vedono.”

Ed ecco come la penso io:

“Per prima cosa faccio i miei migliori auguri ad Alessandro Bottero e a tutto il suo staff, per la nuova avventura editoriale. Di auguri e di energie positive ne abbiamo tutti bisogno.
Scrivo anche per rispondere all'intervento di "Corinna" che mi pare un po' troppo negativo e disfattista nei confronti della Star Comics.
Caro amico, parli di "progetti fallimentari", ma lo sono probabilmente solo ai tuoi occhi, l'oggettività della cosa non parla di fallimento se da anni la Star Comics sta investendo tanto su nuove serie danto da mangiare, permettimelo, a tantissimi disegnatori che non avrebbero altri spazi espressivi. Questa mi pare, a prescindere, un'opera meritoria.
Dalla tua impietosa analisi, si evince che investendo tempo, soldi, e tanti collaboratori si ottenga la formula del successo. Magari fosse così. Il "successo" è un'alchimia, non una formula matematica.
La storia del fumetto è piena di serie nate con un budget limitato e che sono entrate nel mito, mentre altre, invece, nate con grandi aspettative sono naufragate perché senz'anima.
La parola che più ricorre nel tuo intervento è "fallimento". Lo sarebbe se la casa editrice chiudesse i battenti o interrompesse le miniserie a metà. Cosa che è capitata, ma è capitato anche il contrario con una miniserie come "Cornelio" che, malgrado il mal di stomaco di tanti palati sopraffini del pubblico nostrano, ha raddoppiato i le sue pubblicazioni.
Una serie che non ci piace non è detto sia fallimentare."

Realizza un episodio de L'INSONNE (Verticalismi e Edizioni Arcadia)



E' davvero con grande orgoglio che vi invito a questa iniziativa promossa da Verticalismi.
L'obiettivo è realizzare, reinventare, riscrivere, ridisegnare, L'Insonne. Avete capito bene, proprio quando si è conclusa la miniserie del nostro personaggio la palla passa ai lettori o a chi capita qui per caso.
Iscrivetevi e partecipate!



...e complimenti anche per la scelta di un tango per la colonna sonora.


Eccovi il comunicato ufficiale:

Verticalismi è orgoglioso di presentare: L’insonne feat. Giuseppe Di Bernardo

Finalmente è giunta l’occasione che aspettavi, realizza un fumetto de l’Insonne (da solo o in team creativo) nel tipico formato “verticale”(Jpeg, 700 pixel di larghezza e lunghezza libera).

Per la prima volta al mondo, la licenza di una serie a fumetti coperta da diritto d’autore viene estesa a tutti gli utenti di un sito-web.

Grazie alla collaborazione con edizioni Arcadia, avete la possibilità di sbizzarrirvi a creare la vostra versione di Desdy Metus e di realizzarei vostri personali episodi completi, solo su Verticalismi.it .

Come partecipare?

Loggati o iscriviti e inserisci un commento di adesione in fondo a questo post. Riceverai via e-mail le istruzioni su come e quando procedere.

Conosciamo meglio il mondo de L’insonne

Desdemona Metus è la conduttrice della trasmissione “L’Insonne” su Radio Strega a Firenze, gli interventi degli spettatori durante la messa in onda inducono Desdy a indagare su oscuri misteri italiani.

Nato dalla mente di Giuseppe Di Bernardo e Andrea Polidori, questo cult comic tutto italiano è anche un libro scritto dallo stesso Di Bernardo (con prefazione di Carlo Lucarelli e Mauro Smocovich) e un vero programma radiofonico (qui puoi ascoltare tutte le puntate in streaming).

Scarica gratis i fumetti in formato PDF dal sito ufficiale.

Ascolta il programma radiofonico.

Visita il sito-web e il blog de L’insonne.

Guarda lo spot su Youtube e Vimeo.

Trovi i fumetti de l’Insonne in tutte le edicole e fumetterie.

Il disegno utilizzato per il flyer è della mitica Elena Casagrande .

lunedì 22 novembre 2010

Intervista su "Fumetto d'autore"

Vi segnalo una lunga e interessante intervista apparsa su Fumetto d'autore.
Si parla di "The Secret" e non solo.
Ringrazio il collega Alessandro Bottero per il pezzo, e colgo l'occasione per fargli i miei migliori auguri per N.O.X. la sua nuova avventura editoriale made in Star Comics.

martedì 16 novembre 2010

Il fumettista non esiste, è solo il frutto delle nostre menti malate

Oggi, tornato dalla mia spesa tra gli scintillanti scaffali della Coop, ho trovato nella cassetta della posta una lettera che mi ha fatto credere che qualcosa, nella mia professione, stesse cambiando.

La missiva aveva come mittente "L'Ente Nazionale di Previdenza e di Assistenza per i Lavoratori dello Spettacolo e Sportivi Professionisti" (ENPALS).

Per un attimo ho pensato che FINALMENTE si fossero accorti di noi poveri fumettisti, neppure cinquemila persone che si occupano, più o meno professionalmente, delle italiche strisce (no, non parlo di cocaina).
Apro la lettera e mi trovo di fronte una richiesta di "chiarimenti" a proposito di alcune note spese fatte anni fa. Non entro nello specifico per evitare una denuncia, ma mi veniva richiesto che tipo di PRESTAZIONE avessi fornito all'azienda sotto la lente d'ingrandimento degli ispettori.

Quale mansione avevo svolto? Queste erano le possibilità:

"Attore, Figurante"
Io non so recitare neppure le preghiere, ma di figuracce, nella mia vita ne ho fatte parecchie.

"Fotomodello"
Ecco, una mezza idea mi era venuta, visti gli addominali scolpiti, la folta chioma e lo sguardo magnetico...

"Operatore di ripresa, tecnico"
No. Ho difficoltà ad accendere anche il cellulare... poi nelle foto taglio le teste.

"Scenografgo, musicista, sceneggiatore, regista"
Mmm... No. Mi sa che sono l'unico in questo paese che non vuole fare cinema. Musicista? No, non so suonare neppure il campanello.

e infine...
"Disegnatore o creatore di fumetti per animazione"

Ecco... Avete fatto bene. Scrivere "animatore" avrebbe fatto pensare ai villaggi vacanze... ma "Fumettista" vi faceva proprio schifo?

I fumettisti non esistono.
Ora l'ho capito, finalmente!
Ci hanno fatto credere di essere disegnatori di fumetto, ma siamo in un enorme Truman Show per malati di mente che vogliono vivere disegnando le loro assurde fantasie.

Ma io sto guarendo.
Ho capito il vostro gioco ed uscirò da questa realtà virtuale.
Ehi, lassù, in regia... sto venendo a prendervi a calci in culo.




:)

giovedì 11 novembre 2010

Si torna a scuola...

“Non si finisce mai di imparare.”
Non è solo un luogo comune. Se ci si mette nell'ottica che chiunque, anzi, qualsiasi cosa ti possa essere maestro, ti garantisci una buona probabilità di sviluppo.
Per questo ho deciso di frequentare il Diegozillalab, il corso di scrittura on-line di Diego Cajelli, collega che stimo profondamente.
Dopo aver scritto una ventina di albi “bonelliani”, a qualcuno è sembrato strano, anzi, addirittura dequalificante che partecipassi a una “scuola” di scrittura, quando io stesso insegno alla Scuola Internazionale di Comics. Premettendo che io insegno “disegno” proprio perché non sarei capace di insegnare tecniche di scrittura. Quando scrivo sono come un uomo di neanderthal con un sax in mano. Non ho tecnica ma solo istinto. Vado ad orecchio, faccio le cose senza sapere come e perché. Sono un giocatore indisciplinato che ogni tanto azzecca una giocata, ma che rischia anche delle figure tragiche. Per questo, alla soglia dei quarantanni, Giuseppe Di Bernardo torna a scuola da chi, lo strumento scrittura, lo ha smontato e osservato da vicino. Perché non bisogna mai vergognarsi di imparare, se uno come Leonardo diceva di essere “Uomo senza lettera”.
Riempio la cartella cercando di non scordare la merenda, e al suono della campanella dell'intervallo, tutti in cortile a correre dietro ad una palla fatta di parole da addomesticare.

Dalla prima lezione porto con me alcune chicche che vi ripropongo:

"Per prima cosa, mettiamo le cose in chiaro. Qui facciamo storie di genere. Raccontiamo storie che possono essere collocate su uno scaffale e divise per generi narrativi. Poi, è chiaro che i generi non stanno mai fermi e si mescolano."

"Se qualcuno ti dice che può insegnarti la creatività picchialo. Ti autorizzo a farlo. In altre parole: Questa è una scuola di guida acrobatica, ma devi venirci con la tua macchina. Ti insegno a guidare, ma se non hai almeno una Panda non possiamo fare niente."

"Il primo passo per scrivere è capire una differenza. Una differenza sottile, forse ovvia, ma spesso sottovalutata.
Non confondere mai l’azione di battere i tuoi ditoni sulla tastiera, o di pasticciare su un foglio con una penna, con l’atto di scrivere. Azione e atto. Vanno separati."

mercoledì 10 novembre 2010

Vivamente consigliato

La macchina del capo



"Grande capo scandalo, t'hanno coperto di fango, ma t'han reso bello agli occhi di chi sta votando, perchè il fango in sto paese fa bene come una spa, scoparti quella roia ti ha reso una vera star..."

Ci si indigna per i festini e non per le leggi ad personam.
Il bunga-bunga fa più parlare delle sue affermazioni sugli omosessuali.
I presunti rapporti con "quasi maggiorenni" ci preoccupano più che quelli, sempre presunti, con la mafia.
Non so se questo paese sia più ipocrita, bigotto, sprovveduto o in mala fede.



Un racconta balle di prima categoria, ma non mi serviva Cal Lightman per capirlo.



Chiariamoci subito. Non sono fazioso, sono uno che sostiene che desdtra e sinistra siano le sue facce della stessa faccia del potere. I veri potenti, quelli che tirano le fila, non li vedrete mai in TV.

lunedì 8 novembre 2010

Mi piace... non mi piace...



Sono d'accordo, parola per parola.

Il futuro di Desdemona



In tanti hanno avuto paura che L'Insonne non avrebbe più vissuto le sue avventure, che la nostra amata DJ avrebbe, con l'ultimo numero della serie, interrotto le sue trasmissioni. Chi mi conosce bene sa che per me sarebbe come strapparmi un occhio, un braccio o semplicemente smettere di vivere.

Infatti Desdemona continuerà a vivere con me e dopo di me (Herry, rassegnati).

Desdemona è un personaggio di carne di carta e sangue di china, e per questo ha il diritto/dovere di mutare nel tempo. Ad ogni trasformazione, ad ogni rinascita, la fenice cambia livrea, e così vorrei che fosse il nostro personaggio.

Se avrà la possibilità di un'altra vita editoriale, vorrei tornare sulla "commedia umana" sulle storie di amore e morte e su un disegno più "ggggiovane". Dopo "The Secret" sarà la mia nuova missione. Riuscirà il nostro eroe a condurre in porto questa nuova follia editoriale?

Ma per fare un viaggio bisogna compiere certamente un primo passo, e l'occasione me l'ha data Mauro Gabba patron del Associazione Alberghi del libro d'oro, una fantastica azienda che regala ai clienti di prestigiosi hotel dei preziosissimi libri, ed eccezionalmente questa volta toccherà ai fumetti. Al nostro fumetto. Nell'epoca del Ipad noi facciamo controtendenza oltre che controcultura. O siamo degli sprovveduti o siamo dei geni (incompresi, ovviamente).

Le tavole che vedete sono state sceneggiate da Francesco Matteuzzi e disegnate da Francesca e Cristina Flotta. Lo stile ci piace da impazzire e vorremmo continuare su questa strada. Voi cosa ne pensate? Maggiori informazioni nei prossimi giorni.

mercoledì 3 novembre 2010

Esci, Diabolik!


Grazie a Jacopo per la segnalazione.

E mi auguro che Diabolik non smetta MAI di uscire ;)

martedì 2 novembre 2010

The Secret a Lucca Comics

La Lucca Comics di quest'anno è stato un vero bagno... non solo di folla. Ma tralasciando le condizioni meteo è stato comunque sempre bellissimo incontrare i vecchi amici e i lettori.
Presentato in anteprima in fiera, ecco il comic trailer della serie a fumetti "The Secret" in edicola da marzo 2011 per le edizioni Star Comics.
Video di Alex Dante, disegni di Rosario Raho, musiche originali di Alessandro Circhirillo.



Presto i riflessi filmati della presentazione.



Giuseppe Di Bernardo e Rosario Raho.