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venerdì 31 dicembre 2010

Scelte

Se avessi ascoltato mio padre non avrei neppure frequentato il liceo.
Mio padre, che non ha mai letto un libro in vita sua fino a quando ho pubblicato il mio, proprio non capiva il mio interesse verso lo studio. Mi voleva falegname come lui.
Lavoro dignitosissimo e creativo, ma un falegname famoso di nome Giuseppe c'era già e io avevo una certa ambizione da primadonna.

Se avessi ascoltato mio zio non avrei mai fatto fumetti. "Non era un lavoro" diceva. "Come li camperai i tuoi figli?" Di figli non ne ho, ma un tetto me lo sono comprato. E ci godo tanto, pensando che mi ha aiutato il "ladro" per antonomasia.

Se avessi ascoltato quelli che mi dicevano di lasciar perdere con L'Insonne, Desdemona sarebbe morta nel 1995.
E invece no.
Ci credevo, e tra mille sfighe è arrivata viva e vegeta fino ad oggi, quando comincia ad incassare i frutti dell'amore che ha seminato. Tranquilla, Desdemona, non ho intenzione di farti morire proprio adesso.

Se avessi ascoltato quelli che mi dicevano di smetterla di scrivere, che avrei guadagnato di più disegnando e stando al mio posto, oggi forse avrei qualche soldo in più ma avrei inventato meno mondi e vissuto solo la mia piccola vita.
Non ci sto zitto al mio tavolo da disegno.
Come dice questo blog, "la vita non può essere segregata nel riquadro di una vignetta".

Se avessi ascoltato quelli che mi dicevano: "Lascia stare, lei è troppo giovane per te", avrei perso la gioia più grande che la vita ci può dare.
Parlavano di me come di una cariatide.
Santo cielo quanto conformismo nelle persone.
Gli stai sulle scatole quando cambi, quando vuoi qualcosa che sia davvero adatto a te, alla tua anima. La loro vita è un bel puzzle e i pezzi devono stare al loro posto, altrimenti mettono in discussione tutto. Anche loro. Se li avessi ascoltati non avrei conosciuto l'Amore Vero, quello che ora che è lontano mi fa male da impazzire.
Se li avessi ascoltati sarei morto dentro e avrei fatto morire chi era intorno a me.

Scegliere vuol dire vivere.

Ecco, questo è un buon proposito per il prossimo anno: scegliete.

Non ascoltate le ranocchiette che gracidano intorno a voi. Seguite solo quello che sentite giusto. Agite anche avventatamente, se necessario. Ma non fatevi condizionare da gli altri.
Seguite la vostra anima, lei sa dove condurvi, lei è l'aria che gonfia le vele nel mare della vita.

E ora, che manca meno di un'ora a mezzanotte, riempio ancora il mio bicchiere di whisky e torno al lavoro.
No, non bevo di solito, ma stasera, per mille ragioni e come in un pessimo romanzo noir, c'è solo una bottiglia a farmi compagnia.
Chissà che finalmente scriva qualcosa di buono. Almeno crederò che lo sia se lo leggerò da sbronzo.

Buon anno...

Caro 2010, tra poche ore lascerai il passo a tuo figlio sulla linea del tempo.
Non devi fartene un cruccio, non devi dispiacerti, perché è nella natura delle cose. Per l'uomo moderno il tempo, tuo padre, è una linea retta orizzontale che va da un punto imprecisato del passato ad un punto imprecisato del futuro. Per le culture antiche, invece, il tempo era ciclico, formato da un continuo ripetersi di eventi. Comunque vada, caro 2010, devi toglierti dalle scatole, perché si sa: "tutte le ore feriscono, l'ultima uccide". E vale anche per te.
Sei stato un anno doloroso, ma non esiste un parto senza dolore. Per cambiare bisogna soffrire, e come una madre guarda con immenso amore il figlio che con la sua nascita l'ha fatta gridare di dolore, io oggi guardo quello che mi hai lasciato con grande riconoscenza.
Stasera, comunque, non festeggerò.
Lavorerò fino a tardi, spero, perché nel 2011 ho il compito di svelarvi il segreto e devo essere certo di averci messo tutto il mio impegno, se non il talento.
A mezzanotte certamente sarò al telefono, perché ci sono seicento chilometri che mi dividono dall'altro mio piccolo cuore e se la telepatia funziona, il cellulare aiuta.
Sì, lo ammetto, avrei preferito passare il capodanno diversamente, ma visto che le sue braccia sono lontane, coglierò l'occasione per abbracciare me stesso.
Sarà un po' come ricentrarsi.
Raccogliersi in silenzio e guardarsi dentro. Fare davvero il punto della situazione e non solo dei brindisi.

domenica 26 dicembre 2010

Pranzi di Natale

26 dicembre, ore 16:38...
Finito di abbuffarvi?
Non avete proprio posto per un'ultima, innocua, insignificante... mentina?

sabato 25 dicembre 2010

Buon "Newtonale" a tutti...

Tanto per ribadire un concetto a me caro...



Aggiungo che l'albero di Natale deriva probabilmente dall'albero della vita ebraico, dove la prima sefirà Kefer, la volontà prima, è rappresentata dal puntale dorato mentre le altre palline sono le restanti sefirot.
Vabé, non importa. Come non detto.

Dannate assurde convensioni.

Dannata fila al supermercato il 24 pomeriggio.
Dannato panettone che mi resta sullo stomaco.
Dannati inutili regali.
Dannati TAG natalizi.
Dannate ipnosi di massa.
E ora mi aspetta anche il pranzo dai miei...
Sono già in ansia.
Cheppalle.

Auguri... ne abbiamo tutti bisogno.

AGGIORNAMENTO

Non è disprezzo verso il Natale, è che non soffro questo teatrino di buonismo e zucchero a velo.
Ognuno è libero di narcotizzarsi spacchettando regali inutili o tenendosi per mano di fronte all'albero cantando canzoncine appropriate. Se questa pratica lo fa tornare un po' bambino, quando non aveva ancora perso le prioprie illusioni, che lo faccia pure.
La gente mi odia abbastanza in questo periodo.
Io sono irritato dal mondo intero e finisce che io irrito chi mi sta intorno.
Non che la cosa mi crei problemi... ma Pinocchio per non sentire il grillo parlante, lo schiaccia.
Il mio non è sterile cinismo...
Volete festeggiare l'amore? Fatelo tutto l'anno, amate, rispettate, perdonate, non avventatevi su oggetti inutili che vi riempiono i cassetti e non l'anima.
Non fate regali solo perché gli altri si aspettano che lo facciate. Fatelo se lo sentite, altrimenti sarete solo condizionati. Un altro aspetto della gabbia invisibile che abbiamo intorno.
E ora uccidetemi perché dico che il re è nudo.



(per disattivare il tango scorrete la pagina)

venerdì 24 dicembre 2010

Disegni per i lettori



Video realizzato presso il Castello di Donnafugata di Ragusa, una location di grande fascino, dove l'architetto Giuseppe Micciché e la gentilissima consorte hanno organizzato un evento legato al fumetto che ha attratto e incuriosito tantissimi visitatori.

...

giovedì 23 dicembre 2010

Gli auguri di Desdemona

Coerente alla mia mancanza di coerenza, dopo avervi detto che non mi piace il natale e chiesto di non taggarmi in bigliettini natalizi di varia natura, vi propongo gli auguri di Desdemona.
E' che lei ci teneva così tanto...



la voce è di Isabella Mancini che ringrazio come al solito.
Per disattivare il "tango" andate alla fine della pagina.

mercoledì 22 dicembre 2010

Bigliettini natalizi e Facebook... mi avete sinceramente trapanato i gioielli di famiglia

Basta.
Vi prego.
Sono stremato.
Iniziarono le mail di auguri semplici. Poi è stata la volta delle mail con il "disegnino natalizio allegato".
Ok, bene. Grazie del pensiero.
Oggi, nell'era di facebook, la più appiccicosa usanza che ci siamo creati è il TAG sui bigliettini natalizi.
Se ti taggano gli amici, passi, lo sopporto. Ma quando ti tagga un perfetto sconosciuto la faccenda inizia ad irritarmi.
la pratica inizia lentamente, verso il 20 di Dicembre per poi raggiungere il suo picco il 24 con replica il 31. I più rompicoglioni ci riprovano anche per la Befana.
Non è quello, ma l'alluvione di messaggi di auguri che seguono al bigliettino e che mi intasano come la stipsi la mia povera casella mail.
Sono un cafone?
Può essere, ma vediamo se così sarò gentilmente esentato da questa mielosa pratica.

Tanti auguri e vi lascio alla mia personale visione del Natale.


martedì 21 dicembre 2010

Amore, nerd e fumetti

Io non credo di essere un nerd, anche se i nerd mi stanno simpatici.
Non credo di essere un nerd, ma non è detto che non lo sia. Diciamo che mi sforzo di non esserlo, anche se dentro di me, come in Gordian, ci deve essere un bimbetto brufoloso e sudato che tenta di guidarmi.

Oddio, forse il paragone era proprio da nerd.

Forse gli appassionati di fumetto sono strani, ripetitivi, "stramboidi", ma spesso, dentro quella busta di plastica in cui si sono impacchettati, hanno solo un cuore troppo sensibile. Un cuore incapace di affrontare una realtà dolorosa e incomprensibile in cui sono stati scaraventati. Infantili o semplicemente increduli di fronte alle sofferenze del mondo? Come biasimarli se si rifugiano nelle pagine patinate di uno spillato?

Comunque... quanti di voi fumettisti e fumettari che passate da qui vi riconoscete in questo video?
La faccenda del ritratto funziona, ma soprattutto tutti noi conosciamo un "Capitan Tuta".

(Per disattivare il tango scorrete la pagina fino alla fine)

sabato 18 dicembre 2010

Storie di Lucca, workshop e pallate di neve...



Il workshop

Dal 13 al 18 dicembre ho soggiornato a Lucca.
Per uno che fa fumetto, Lucca senza stand, cosplayer e fumetti appare paradossalmente irreale.
È un po' come visitare un palcoscenico senza attori e spettatori. L'impressione è stata che comunque, i comics, facciano ormai parte integrante del tessuto della ricca cittadina toscana.

Nella terra di Ilaria del Carretto ci sono stato per un workshop organizzato dallo Staff di Lucca Comics dove, ad un manipolo di promettenti disegnatori, viene offerto un laboratorio dedicato al fumetto, guidato da Lorenzo Bartoli e dal sottoscritto. L'iniziativa, giunta al secondo anno, meriterebbe molta più pubblicità rispetto a quella che riceve.
Quindici giorni comprensivi di vitto e alloggio di altissima qualità, in cui otto giovani autori realizzano tavole a fumetti e assorbono come spugne le indicazioni, i trucchi e i suggerimenti dei professionisti. Devo davvero ringraziare lo staff di Lucca Comics per la splendida accoglienza che ci hanno assegnato, in particolare Dario, Paola e Stefano che hanno vegliato su di noi come veri angeli custodi. Siete favolosi. Un abbraccio da Marisa e da me.
Un saluto ai ragazzi e le ragazze del corso, per la simpatia e la voglia di ascoltare e di imparare un mestiere che non è un lavoro ma una specie di vocazione. Grazie per le pallate di neve dell'ultima sera e per l'allucinante disegno che abbiamo fatto tutti insieme. Mi avete fatto ringiovanire di vent'anni.
Agli altri aspiranti disegnatori, suggerisco di appuntarsi questa iniziativa che, fondi permettendo, si ripeterà anche l'anno prossimo. Non capita spesso una occasione come questa.

La nevicata

Dopo il diluvio dei giorni della fiera, non poteva mancare che una nevicata record nei giorni del Woprkshop. Consiglio di non fare altre iniziative dedicate ai fumetti, se non vogliamo vedere Piazza Napoleone colpita da un inaspettato tsunami.
Se Marisa ci ha messo sei ore per arrivare a Firenze il venerdì 17 (e tralascio le battute sulla sfiga), io ce ne ho messe cinque il giorno dopo. E meno male che non avevo preso la macchina, sennò "The Secret" sarebbe uscito postumo..
Spero che tutti i ragazzi del corso siano rincasati senza troppi problemi. Aspetto vostre notizie!
La cosa sconvolgente è stata che non funzionavano i cellulari. Questo mi ha fatto pensare quanto siamo dipendenti dalla tecnologia e mi sono chiesto cosa succederà in occasione di una bella tempesta magnetica come quella capitata a fine '800.
Ci decidessimo a riscoprire la telepatia che è nascosta dentro di noi?

La curiosità

Dalle parti di Prato, è salita sul mio treno una famigliola formata da madre, figlia, figlio, fidanzata di quest'ultimo e cagnetto. Tutti tirati al lucido erano la quintessenza della superficialità della nostra specie. I discorsi, esposti in maniera impeccabile, denotavano una certa cultura ma messa al servizio del loro encefalogramma piatto. Io che sul treno cerco di leggere, parto prevenuto con chi chiacchiera a voce alta, ma l'allegra combriccola non smetteva di parlare di borse, vestiti, fidanzatini, trucco, vacanze costose, lavoro ecc.
Un vero esempio di schiavi del sistema.
Contenti perché inconsapevoli di esserlo.
Il culmine dell'assurdo è stato toccato quando qualcuno ha detto che il cagnetto era razzista perché abbaiava alle persone di colore. La spiegazione parascientifica del fatto è stata data da una delle ragazze che sosteneva che il quadrupede percepisse lo stato d'animo di chi gli stava vicino e che quindi abbaiasse a chi aveva cattive intenzioni. Avrei voluto spiegare come la faccenda fosse assurda visto che gli avrei prese a sonori scappellotti, mentre il cagnetto non dava segni di nervosismo.
Imploravo una slavina mentre sentivo che avrebbero voluto anche mettere una medaglietta del Duce al povero cagnetto.
Questa società è marcia dentro.

sabato 11 dicembre 2010

Presentazione di The Secret a Lucca Comics 2010

Presentazione tenutasia a Lucca Comics 2010, della serie a fumetti "The Secret" che sarà in edicola da marzo 2011 per le edizioni Star Comics.
"The Secret" è una fiction a fumetti che si basa su fatti reali, testimonianze e ricerche effettuate da importanti scienziati di confine.
Otto episodi a cadenza mensile che cercheranno di scoprire IL SEGRETO che si cela dietro l'esistenza stessa del genere umano.
Malcor, uno dei personaggi della serie, è costruito sulle teorie e sulla figura del discusso ricercatore italiano Corrado Malanga.

venerdì 10 dicembre 2010

2012



Alle Invasioni Barbariche della brava Daria Bignardi (dalla "Gipiesca" sigla) si parlava del 2012. Quando si parla di quella fatidica data in televisione è un po' come quando si parla di fantasmi tra amici: qualcuno racconta storie, qualcuno si spaventa, qualcuno ride, altri escono a fumare.
Come la penso io sul 2012 è presto detto: se fosse per me dovrebbe arrivare un'onda talmente alta da spazzare via tutto il genere umano da questa terra, ma, purtroppo per i miei gusti plumbei autodistruttivi, non ci sarà nessuna fine del mondo. Il pollaio va tenuto in ordine, altrimenti addio uova. Non succederà un bel niente, neppure il salto quantico tanto auspicato, perché guardandomi intorno, di gente "evoluta" ne vedo sempre meno, rassegnati al nostro vivere di materia e per la materia.
Comunque, durante la trasmissione abbiamo assistito all'ennesima performance del figlio "illegittimo di Piero Angela" con Igor Sibaldi, studioso di teologia e di storia delle religioni che, tanto per gradire, ha pure tradotto Guerra e Pace di Tolstòj, mica il manuale delle Giovani Marmotte.

Ho letto tutti i libri di Igor e lo conosco personalmente e vederlo aggredito in quella maniera becera dal mangiatore di molluschi, mi ha dato veramente ai nervi.
Nella trasmissione, Cecco Pavone recita l'unico copione che gli ha permesso di sopravvivere mediaticamente negli ultimi anni. Aggredisce e sbeffeggia.
Igor Sibaldi non parla di "fine del mondo", tant'é che inizia dicendo che si tratta di una "favola", ma il buon Cecco non ascolta e alza la voce, fino a minacciare un task force di avvocati pronti a perseguire penalmente chi, come Roberto Giacobbo (e il presente Igor), abbia scritto libri sull'argomento 2012 e seminato così il panico nella popolazione.
Una popolazione che si è bevuta la minchiata di un milione di posti di lavoro e che quindi crede a tutto, compresi agli sciagurati che curano il cancro con gli ultrasuoni.
Caro Cecco, i libri andrebbero letti prima di parlare. Né Giacobbo né Sibaldi, nei loro volumi preannunciano la "fine del mondo". Giacobbo riporta antiche leggende e miti e poi si affretta a dire che, a suo parere, non accadrà nulla di catastrofico. Igor parla di "stagioni dell'organismo società", e mai annuncia un'apocalisse. Quella la vorrei io, ma oggi è una giornataccia.
Sono curioso di assistere alla formazione del "Comitato anti 2012" e vorrei sapere se Cecco chiederà anche i danni a chi provoca morti per AIDS vietando l'uso del profilattico.



Per disattivare il tango di sottofondo andate fino alla fine della pagina ;)

lunedì 6 dicembre 2010

Niente benda. Preferisco guardare in faccia il plotone d'esecuzione...

Jacopo mi dice che sono permaloso.
Me lo dice anche Marisa.
Me lo dicono un po' tutti, effettivamente.
Sì, lo sono perché vorrei essere infallibile e invece dovrei accettarmi per ciò che sono.
Come saprete in edicola c'è il mio ultimo Diabolik, il titolo è “Fermate la ghigliottina” ed è anche una bella storia.
Appena uscito, gli occhi onniveggenti dei lettori più attenti, mi hanno segnalato una topica di tutto rispetto, quindi, siccome sarò pure permaloso ma mi prendo le mie responsabilità, ammetto pubblicamente l'errore, perché non ci si dovrebbe mai vergognare per gli sbagli fatti.
Nella vita come nei comics.
Un lettore della mailing-list diabolika scrive:

"Nella vignetta 32 in alto c'è un errore. Diabolik è con il coprivolto mentre alla precedente vignetta e (peggio) a quella dopo, privo di conoscenza, è senza il coprivolto, come è possibile che se la sia tolta mentre era ferito e privo di sensi in macchina?"

Ecco la sequenza incriminata.



La maschera va e viene dalla faccia del nostro eroe. Sarà un trucco diaboliko?

Jacopo Brandi e io chiediamo umilmente scusa per l'errore.
Capìta anche nelle migliori famiglie e nelle migliori produzioni (tipo l'orologio di Ben Hur).
Siamo imperdonabili, non ci crederete mai ma anche i fumettisti sono esseri umani e come tali: fallaci (leggesi: cazXXoni).
A fare fumetti non c'è una super produzione holliwodiana, ma poche persone che fanno del loro meglio. Pensate che c'è anche un sito che cataloga gli errori dei film, quindi se un fumettaro toppa non merita la croce né la flagellazione.
Magari lo sberleffo in pubblica piazza è una punizione accettabile.
A volte i fumettisti e i lettori, dimenticano l'ironia (e l'autoironia). Ce ne vorrebbe di più, perché stiamo parlando di fumetti, non della crisi di governo.

Gli errori, più o meno gravi, si possono fare. Ricordo che nel secondo numero de “L'Insonne”, nell'edizione del '95, Fabio lanciava in aria un coltello sottratto ad un criminale e ricadeva magicamente una pistola. Buffo.

Il lettore diaboliko continua così:
"E pure alla vignetta 35, Ginko mentre è al telefono si veste nel giro di pochi secondi... era più logico farglielo dire in pigiama "arrivo tra pochi minuti"..."

Bah, amico mio, qui non sono molto d'accordo. Ginco si potrebbe essere vestito nella vignetta intermedia. Questa, oltretutto, è una vignetta simbolica: bisognava far vedere come Ginko fosse pronto all'azione, lasciarlo in pigiama ce lo “afflosciava un po'”.

"Vabbè, sono sottigliezze.. però hanno il loro peso in un fumetto bello e arzigogolato come Diabolik. Più attenzione le prossime volte..."

Sarà fatto.
A volte capìta di essere disattenti, sai la vita ti travolge ti sommerge e ti toglie il sonno. Una maschera di Diabolik visto di spalle ci può scappare.

Vi saluto col capo coperto di cenere e vado a preparare la lama per il harakiri.

Giuseppe

PS
Per la cronaca, ho già segnalato la faccenda al sito nuvoleanomale

mercoledì 1 dicembre 2010

Storie di fumetti e di vita vissuta


"Un terribile incidente ed Eva Kant finisce in coma, all’ospedale, mentre Diabolik viene catturato, imprigionato e subito trascinato davanti alla ghigliottina. Qualcuno riuscirà a fermare la sua lama affilata prima che scenda inesorabile sul collo del Re del Terrore?"



E' in edicola il mio nuovo Diabolik.
Alle chine, come al solito, Maestro Jacopo Brandi.

Proprio stasera riguardavamo le nostre vecchie tavole fatte insieme. Alcune avevano dodici anni e ci sembrano ancora bellissime.
Forse più stasera che allora.
Dodici anni fa producevamo molto più di oggi e forse con maggiori motivazioni, ma nessun Editore sembrava volerci. Tutti dicevano che le tavole erano belle, ineccepibili, morbide, chiare, ma... ma... ma...
"Ma non prendiamo più nessuno", poi assumevano un disegnatore vicino di casa dello sceneggiatore.
"Se la serie diventa mensile vi prendiamo", poi la serie non diventava mensile ma assumevano comunque uno, due, tre nuovi disegnatori.
"Ma non c'è più posto", poi il posto si trovava sempre. Per gli altri, però.

All'epoca scrissi anche una lettera ad un importante Editore, uno che mi aveva anche già pubblicato. Gli dissi che eravamo davvero spinti dal sacro fuoco, che avremmo fatto di tutto per disegnare fumetti, che saremmo stati onorati di entrare nella "grande famiglia". Lui mi rispose inferocito che la sua non era una famiglia, ma una azienda in perdita e che i fumetti non vendevano più e bla bla bla.
Picche, insomma.
Quelli della redazione, giuro, mi fermarono nei mesi successivi per chiedermi scusa da parte dell'Editore.
"Lui è così", dicevano.
Mi piacerebbe davvero ritrovare quella lettera per pubblicarla, perché gli schiaffi fanno crescere, ma non bisogna mai dimenticarli.

Poi c'era quell'altro. Il piccolo Boss del fumetto italiano. Mi piaceva come scriveva, ma ho sempre pensato che fosse bipolare. Un giorno ti copriva di complimenti, il giorno dopo ti massacrava. Chiamava i disegnatori il sabato sera e se non erano a disegnare li cazziava e minacciava il licenziamento. Ha distrutto un mio caro amico, reo di troppa leggerezza, ma che ha pagato per colpe non sue.
"Ti rovineremo" diceva il Boss.
"I nostri avvocati mangeranno la casa dei tuoi genitori".
Io, che ho provato a rispondergli per le rime, sono stato boicottato negli anni e nel 2005 mi ha anche accusato pubblicamente di volergli fregare i disegnatori, solo perché avevo chiesto ad un amico se fosse interessato a disegnare un episodio dell'Insonne.
La differenza tra il Boss e me, è che io non ho mai considerato i disegnatori come sottoposti. Per me sono amici e collaboratori che danno, con me, corpo ad un sogno. Poi mi ci incazzo pure, ma il rispetto arriva sempre prima di tutto.
Il tempo è galantuomo, Boss.
Tu scrivevi molto meglio di me, ma ti sei fatto un pessimo Karma.

Poi, quando stavo per farla finita con i fumetti, quando mi ero rassegnato ad una stimata (e più remunerativa) vita da pubblicitario, è arrivato Diabolik, prima per me, poi, quattro anni dopo, per Jacopo.
Non finirò mai di ringraziare Giorgio Montorio e Mario Gomboli.
Magari neppure lo sanno che mi hanno salvato la vita.

Per questo vi invito a comprare il nuovo albo di Diabolik in questi giorni in edicola.
Perché se ci credi davvero i sogni si realizzano.



venerdì 26 novembre 2010

Articolo


Un grazie all'amico Enrico Zoi per questo articolo apparso su "Metropoli Chianti" del 26/11/10.

giovedì 25 novembre 2010

"Uno scrittore in realtà è un costruttore di casini."

Seconda lezione del Diegozillalab, il laboratorio di scrittura creativa virtuale di Cajelli. Come al solito, leggere Diego è un piacere. In questi giorni non credo che la cosa sia reciproca perché si sta sorbendo le mie sceneggiature di "The Secret". Coraggio, Diego, il cestone natalizio sta per arrivare e ci metterò del Malox.

Della lezione mi sono appuntato un paio di perle. Ecco la prima:

"Forse dovevo dirtelo prima, ma può essere che se ci capiamo al volo, ti rovinerò per sempre il rapporto che avrai con le storie che ti racconteranno in futuro. Film, telefilm, romanzi e quel che ti pare, non riuscirai più a guardarli con gli stessi occhi di prima. Non si tratta di “indovinare” come sarà il finale, a indovinare sono capaci tutti. (Parentesi: Anzi. Più uno è un grezzone, più non sarà in grado di stabilire il giusto patto di complicità con la storia che ha di fronte. Quindi, al mondo, ci sono una serie di tamarri che si vantano di indovinare il finale di un film o di un telefilm non perché hanno capito come funzionano i meccanismi narrativi, ma perché hanno inconsciamente rifiutato la narrazione.)"


Quanti ne conosco di grezzoni...

La seconda è da farci una maglietta:

"Uno scrittore in realtà è un costruttore di casini."

Ci sono anche i compiti a casa. Malgrado la fretta che mi assilla in questo periodo giuro che li farò. Sono sempre stato un bravo studente, io. All'incontro con i genitori le prof. dicevano a mia madre: "S'impegna, studia, si applica... ma non esce il sangue dalle rape neppure strizzandole."

Incipit

Qualche anno fa ho scritto un paio di racconti neri per l'editore Marco Del Bucchia. Il secondo che ho pubblicato si intitolava "Delitto in livrea" e raccontava di un delitto, come si evince dal titolo, ambientato durante una partita del Calcio Storico Fiorentino.
Cos'è il calcio storico fiorentino?
Date un'occhiata al video...



Oggi vi regalo l'incipit di quel racconto.

Delitto in livrea

Anche se chiudo gli occhi, quell'immagine non scompare.
È enorme il Cecchi, veramente grosso. Mi ricorda un cinghiale con quei suoi capelli neri ritti sulla testa come setole. Lo vedo sdraiato a terra, faccia in su, a non più di un paio di metri da me. Respira ancora mentre la macchia di sangue inzuppa quella che fino a pochi minuti fa era una candida livrea bianca. Scalcia, il Cecchi, e si tiene le mani sporche di rena strette intorno alla carotide. Fissa un punto in alto nel cielo sopra le teste delle ottomila persone accalcate sulle gradinate di ferro montate in piazza signoria. Stanno tutti zitti, il boato del pubblico che ha accompagnato la caccia dei bianchi si è smorzato improvvisamente.
Al Cecchi piaceva l'idea di avere tutti gli occhi addosso, per quello era diventato un giocatore del calcio storico, ma ora sembra anche imbarazzato mentre tutta quella gente lo guarda a pochi metri dalla rete degli azzurri.
Il Cecchi, ora è più simile alla fontanella di vino di Carmignano che a un marcantonio di quasi cento chili.

Sono seduto in una stanza della caserma dei carabinieri di Firenze, ho le manette ai polsi e la mano destra ferita, eppure non riesco a smettere di sorridere. Ho ancora i pantaloni della livrea addosso, mentre sulle spalle mi hanno buttato una giacca di chissà chi. Il sudore mi ha seccato la rena sulla pelle e ho il labbro rotto. No, non è stato uno scontro di gioco, non ne quasi avuto il tempo. Mi hanno rotto il labbro con un pugno. Volevano linciarmi, ma la sicurezza mi ha trascinato via.
La partita era iniziata da quindici minuti, almeno credo, perché sinceramente avevo un po' perso il senso del tempo. I miei compagni non facevano altro che riprendermi. Il Pini, uno dei cinque Sconciatori, il più stronzo, mi è venuto davanti a pochi centimetri dal muso e ha gridato:
“Ma che cazzo fai, Brogi? Stai dormendo? Ti passano accanto e neppure te ne accorgi!”
Per forza, ho pensato. Non li guardavo i miei avversari, ne puntavo uno, uno degli Innanzi dei bianchi, e aspettavo il momento che entrasse nella mia zona di campo. L'avevo quasi acciuffato un paio di volte.
“Brutto figlio di puttana!” Glielo avevo urlato in un orecchio, mentre gli serravo il collo tra le braccia, ma lui era riuscito a divincolarsi e non sembrava neppure avermi sentito. La seconda volta era finita in una mischia e il Maestro di campo ci aveva diviso.
Era giovane il Cecchi, quasi dieci anni meno di me, e quando non faceva il calciante era bidello del Liceo Artistico, la scuola di Silvia. Silvia, la mia bambina.
Silvia frequenta il secondo anno e una sera, al mio rientro dal cantiere, mi corse in contro e mi disse:
“Lo sai che il nostro bidello gioca nei bianchi?”
“Bella razza!” gli risposi io, “In Santo spirito c'è solo gentaccia.”
“Ma smettila, babbo, mica siamo più negli anni settanta! Ancora con queste menate sui quartieri storici. Guarda che non è di Santa Croce, il mio fidanzato!”
Che fidanzato? Silvia ha appena quindici anni, è solo una bambina.
Ecco che mi torna l'immagine del Cecchi agonizzante nel catino di Santa Croce. Ti sta bene, Cecchi, e se tornassi indietro lo rifarei senza pensarci troppo su. Eri un porco e sei finito sgozzato come un maiale.


Qui potete trovare la scheda del libro.

mercoledì 24 novembre 2010

A Halo preferisco Coelho

Ogni guerriero della luce ha avuto paura di affrontare un combattimento.
Ogni guerriero della luce ha tradito e mentito in passato.
Ogni guerriero della luce ha imboccato un cammino che non era il suo.
Ogni guerriero della luce ha sofferto per cose prive di importanza.
Ogni guerriero della luce ha pensato di non essere guerriero della luce.
Ogni guerriero della luce ha mancato ai suoi doveri spirituali.
Ogni guerriero della luce ha detto “sì” quando avrebbe dovuto dire “no”.
Ogni guerriero della luce ha ferito qualcuno che amava.

Perciò è un guerriero della luce: perché ha passato queste esperienze, e non ha perduto la speranza di essere migliore.


Paulo Coelho, da “Manuale del guerriero della luce”

Cosa deve esserci in un contratto e cosa no...

Riporto un interessantissimo articolo dell'amico Michele Ginevra su cosa deve esserci e cosa non deve esserci in un contratto di edizione. Per successivi dettagli vi rimando al suo blog. Ringrazio caldamente Mattia Bulgarelli per la segnalazione.

LE COSE CHE DEVONO ESSERCI

- La data di stipula
- Il nome dell'autore
- Il nome e la ragione sociale dell'editore
- Il titolo e la descrizione dell'opera
- Descrizione apporto creativo dell'autore
- Dichiarazione di responsabilità della paternità dell'opera
- Il tipo di pubblicazione prevista
- Periodicità e tiratura
- Tempi e modalità di consegna
- Attribuzione proprietà originali e materiale preparatorio
- Luogo/nazione di pubblicazione
- Compenso e modalità di erogazione per la pubblicazione
- Eventuali ristampe e compensi previsti
- Altri possibili sfruttamenti, quali traduzioni all'estero, pubblicazione su altri supporti etc.
- Compensi e modalità di erogazione per gli altri utilizzi
- In caso di più autori, modalità di collaborazione e percentuali di ripartizione compensi e diritti
- In caso di creazione di serie, modalità di intervento sugli apporti creativi degli altri autori
- In caso di collaborazione a serie create da altri, modalità di intervento sul proprio apporto creativo
- In ogni caso, modalità di intervento dell'editore sull'opera
- Durata del contratto e modalità di modifica e rinnovo


LE COSE CHE NON DEVONO ESSERCI

- La rinuncia alla paternità dell'opera
- La possibilità da parte dell'editore di modificare l'opera senza una preventiva intesa
- La cessione di tutti i diritti per sempre (a meno di super compensi a cui non si può dire no...)
- L'assenza di una data o della durata del contratto
- L'assenza di un compenso o di altro bene/valore morale approvato dall'autore.
- La cessione gratuita degli originali
- La menzione incerta o assente dei diritti ceduti
- La ripartizione ingiusta di compensi e diritti tra co-autori

- Il pagamento delle spese di edizione parziale o totale da parte dell'autore
- L'obbligo da parte dell'autore di acquistare parte della tiratura o le copie invendute (che invece possono essere diritti da esercitare e concordare)
- La possibilità di subire riduzioni del compenso vessatorie in caso di ritardo nelle consegne, o peggio di dover pagare multe
- La mancata comunicazione delle copie vendute
- La mancata comunicazione di iniziative di promozione dell'opera
- L'incarico di proseguire l'opera attribuito ad altri autori, senza previa e congrua intesa
- L'accettazione di modalità di lavoro e consegna pesanti o umilianti
- L'imposizione di riprodurre opere altrui, senza il consenso degli aventi diritto

Sull'argomento vi consiglio di tenere d'occhio il blog di Claudio Stassi

martedì 23 novembre 2010

Quando ce vo' ce vo'!

Oggi pubblico un post che non volevo pubblicare. Lo avevo scritto qualche giorno fa e poi tagliato perché la persona a cui era dedicato risulta essere una specie di "troll" che ce l'ha a morte (per problemi suoi) con la Star Comics. Per quieto vivere e per non dargli troppa soddisfazione avevo deciso di non replicare ulteriormente sul mio blog, ma oggi leggo il suo prevenuto commento su "The Secret" che il nostro amico, che chiamerò "Corinna", giudica:"la solita mini povera di contenuti, di idee originali, frutto di una pianificazione imparagonabile a quelle bonelliane, che non avrà un seguito, che non diventerà mai (e ci mancherebbe altro) serie regolare."

Ora... va bene tutto, ma ancora prima di leggerlo già lo giudichi così? In questo modo palesi la tua faziosità e il tuo preconcetto.

Con le persone obiettive, discuto, con i prevenuti non uso argomenti, ma solo una grassa pernacchia.



La rete è bella perché permette a tutti di dire la propria: un ortolano della Rufina può sparlare di macroeconomia, come una pensionata di Villamagna può lasciare il suo parere sul complessino Hip Hop del momento. Sono i vantaggi svantaggi dell'era dell'eccessivo accesso.
Capita così, che grazie all'anonimato, non si perda occasione per attaccare questo o quello, magari perché ci si rode d'invidia se una casa editrice ci ha rifiutato il progetto o ci ha scartato come disegnatori.

A proposito della nuova serie N.O.X. di Alessandro Bottero leggo un commento che considera “fallimentare” la politica editoriale della Star Comics.
Tutto è migliorabile, certo, ma tutto il veleno che leggo in giro verso la casa editrice di Perugia mi pare francamente fuori luogo e sinceramente fazioso.

Ecco cosa scrive l'amico che chiamerò "Corinna":
"Caro Direttore, devo dirti che sono un po' scettico nei confronti di questi progetti di miniserie della Star Comics (...) L'esempio di questo modello è la Bonelli: tanti soldi, ma anche tanti collaboratori, tanto tempo per affinare un progetto e renderlo eccezionale. La Star Comics, invece, non si caratterizza per questi elementi e gli ultimi, fallimentari progetti lo dimostrano. Sia Factor V che Valter Buio si avviano (e non c'erano dubbi) a non avere seguiti. E vogliamo citare la fine ingloriosa dei progetti precedenti (...) Come sarà Nox? Avrà una sola possibilità, non due, nemmeno tre. Solo una. E' vero che un'opera non si comprende dal primo numero, ma tutti i progetti Star sembrano germinare degli stessi, fallimentari elementi fin dall'inizio. Dunque, una sola chance. Sono convinto che la Star otterrebbe risultati migliori se, invece di editare 3 o 4 mini per volta, si concentrasse su una sola (o al massimo due), innestandovi gli sforzi di un lavoro almeno biennale. Ma non sta avvenendo e i risultati (miseri) si vedono.”

Ed ecco come la penso io:

“Per prima cosa faccio i miei migliori auguri ad Alessandro Bottero e a tutto il suo staff, per la nuova avventura editoriale. Di auguri e di energie positive ne abbiamo tutti bisogno.
Scrivo anche per rispondere all'intervento di "Corinna" che mi pare un po' troppo negativo e disfattista nei confronti della Star Comics.
Caro amico, parli di "progetti fallimentari", ma lo sono probabilmente solo ai tuoi occhi, l'oggettività della cosa non parla di fallimento se da anni la Star Comics sta investendo tanto su nuove serie danto da mangiare, permettimelo, a tantissimi disegnatori che non avrebbero altri spazi espressivi. Questa mi pare, a prescindere, un'opera meritoria.
Dalla tua impietosa analisi, si evince che investendo tempo, soldi, e tanti collaboratori si ottenga la formula del successo. Magari fosse così. Il "successo" è un'alchimia, non una formula matematica.
La storia del fumetto è piena di serie nate con un budget limitato e che sono entrate nel mito, mentre altre, invece, nate con grandi aspettative sono naufragate perché senz'anima.
La parola che più ricorre nel tuo intervento è "fallimento". Lo sarebbe se la casa editrice chiudesse i battenti o interrompesse le miniserie a metà. Cosa che è capitata, ma è capitato anche il contrario con una miniserie come "Cornelio" che, malgrado il mal di stomaco di tanti palati sopraffini del pubblico nostrano, ha raddoppiato i le sue pubblicazioni.
Una serie che non ci piace non è detto sia fallimentare."

Realizza un episodio de L'INSONNE (Verticalismi e Edizioni Arcadia)



E' davvero con grande orgoglio che vi invito a questa iniziativa promossa da Verticalismi.
L'obiettivo è realizzare, reinventare, riscrivere, ridisegnare, L'Insonne. Avete capito bene, proprio quando si è conclusa la miniserie del nostro personaggio la palla passa ai lettori o a chi capita qui per caso.
Iscrivetevi e partecipate!



...e complimenti anche per la scelta di un tango per la colonna sonora.


Eccovi il comunicato ufficiale:

Verticalismi è orgoglioso di presentare: L’insonne feat. Giuseppe Di Bernardo

Finalmente è giunta l’occasione che aspettavi, realizza un fumetto de l’Insonne (da solo o in team creativo) nel tipico formato “verticale”(Jpeg, 700 pixel di larghezza e lunghezza libera).

Per la prima volta al mondo, la licenza di una serie a fumetti coperta da diritto d’autore viene estesa a tutti gli utenti di un sito-web.

Grazie alla collaborazione con edizioni Arcadia, avete la possibilità di sbizzarrirvi a creare la vostra versione di Desdy Metus e di realizzarei vostri personali episodi completi, solo su Verticalismi.it .

Come partecipare?

Loggati o iscriviti e inserisci un commento di adesione in fondo a questo post. Riceverai via e-mail le istruzioni su come e quando procedere.

Conosciamo meglio il mondo de L’insonne

Desdemona Metus è la conduttrice della trasmissione “L’Insonne” su Radio Strega a Firenze, gli interventi degli spettatori durante la messa in onda inducono Desdy a indagare su oscuri misteri italiani.

Nato dalla mente di Giuseppe Di Bernardo e Andrea Polidori, questo cult comic tutto italiano è anche un libro scritto dallo stesso Di Bernardo (con prefazione di Carlo Lucarelli e Mauro Smocovich) e un vero programma radiofonico (qui puoi ascoltare tutte le puntate in streaming).

Scarica gratis i fumetti in formato PDF dal sito ufficiale.

Ascolta il programma radiofonico.

Visita il sito-web e il blog de L’insonne.

Guarda lo spot su Youtube e Vimeo.

Trovi i fumetti de l’Insonne in tutte le edicole e fumetterie.

Il disegno utilizzato per il flyer è della mitica Elena Casagrande .

lunedì 22 novembre 2010

Intervista su "Fumetto d'autore"

Vi segnalo una lunga e interessante intervista apparsa su Fumetto d'autore.
Si parla di "The Secret" e non solo.
Ringrazio il collega Alessandro Bottero per il pezzo, e colgo l'occasione per fargli i miei migliori auguri per N.O.X. la sua nuova avventura editoriale made in Star Comics.

martedì 16 novembre 2010

Il fumettista non esiste, è solo il frutto delle nostre menti malate

Oggi, tornato dalla mia spesa tra gli scintillanti scaffali della Coop, ho trovato nella cassetta della posta una lettera che mi ha fatto credere che qualcosa, nella mia professione, stesse cambiando.

La missiva aveva come mittente "L'Ente Nazionale di Previdenza e di Assistenza per i Lavoratori dello Spettacolo e Sportivi Professionisti" (ENPALS).

Per un attimo ho pensato che FINALMENTE si fossero accorti di noi poveri fumettisti, neppure cinquemila persone che si occupano, più o meno professionalmente, delle italiche strisce (no, non parlo di cocaina).
Apro la lettera e mi trovo di fronte una richiesta di "chiarimenti" a proposito di alcune note spese fatte anni fa. Non entro nello specifico per evitare una denuncia, ma mi veniva richiesto che tipo di PRESTAZIONE avessi fornito all'azienda sotto la lente d'ingrandimento degli ispettori.

Quale mansione avevo svolto? Queste erano le possibilità:

"Attore, Figurante"
Io non so recitare neppure le preghiere, ma di figuracce, nella mia vita ne ho fatte parecchie.

"Fotomodello"
Ecco, una mezza idea mi era venuta, visti gli addominali scolpiti, la folta chioma e lo sguardo magnetico...

"Operatore di ripresa, tecnico"
No. Ho difficoltà ad accendere anche il cellulare... poi nelle foto taglio le teste.

"Scenografgo, musicista, sceneggiatore, regista"
Mmm... No. Mi sa che sono l'unico in questo paese che non vuole fare cinema. Musicista? No, non so suonare neppure il campanello.

e infine...
"Disegnatore o creatore di fumetti per animazione"

Ecco... Avete fatto bene. Scrivere "animatore" avrebbe fatto pensare ai villaggi vacanze... ma "Fumettista" vi faceva proprio schifo?

I fumettisti non esistono.
Ora l'ho capito, finalmente!
Ci hanno fatto credere di essere disegnatori di fumetto, ma siamo in un enorme Truman Show per malati di mente che vogliono vivere disegnando le loro assurde fantasie.

Ma io sto guarendo.
Ho capito il vostro gioco ed uscirò da questa realtà virtuale.
Ehi, lassù, in regia... sto venendo a prendervi a calci in culo.




:)

giovedì 11 novembre 2010

Si torna a scuola...

“Non si finisce mai di imparare.”
Non è solo un luogo comune. Se ci si mette nell'ottica che chiunque, anzi, qualsiasi cosa ti possa essere maestro, ti garantisci una buona probabilità di sviluppo.
Per questo ho deciso di frequentare il Diegozillalab, il corso di scrittura on-line di Diego Cajelli, collega che stimo profondamente.
Dopo aver scritto una ventina di albi “bonelliani”, a qualcuno è sembrato strano, anzi, addirittura dequalificante che partecipassi a una “scuola” di scrittura, quando io stesso insegno alla Scuola Internazionale di Comics. Premettendo che io insegno “disegno” proprio perché non sarei capace di insegnare tecniche di scrittura. Quando scrivo sono come un uomo di neanderthal con un sax in mano. Non ho tecnica ma solo istinto. Vado ad orecchio, faccio le cose senza sapere come e perché. Sono un giocatore indisciplinato che ogni tanto azzecca una giocata, ma che rischia anche delle figure tragiche. Per questo, alla soglia dei quarantanni, Giuseppe Di Bernardo torna a scuola da chi, lo strumento scrittura, lo ha smontato e osservato da vicino. Perché non bisogna mai vergognarsi di imparare, se uno come Leonardo diceva di essere “Uomo senza lettera”.
Riempio la cartella cercando di non scordare la merenda, e al suono della campanella dell'intervallo, tutti in cortile a correre dietro ad una palla fatta di parole da addomesticare.

Dalla prima lezione porto con me alcune chicche che vi ripropongo:

"Per prima cosa, mettiamo le cose in chiaro. Qui facciamo storie di genere. Raccontiamo storie che possono essere collocate su uno scaffale e divise per generi narrativi. Poi, è chiaro che i generi non stanno mai fermi e si mescolano."

"Se qualcuno ti dice che può insegnarti la creatività picchialo. Ti autorizzo a farlo. In altre parole: Questa è una scuola di guida acrobatica, ma devi venirci con la tua macchina. Ti insegno a guidare, ma se non hai almeno una Panda non possiamo fare niente."

"Il primo passo per scrivere è capire una differenza. Una differenza sottile, forse ovvia, ma spesso sottovalutata.
Non confondere mai l’azione di battere i tuoi ditoni sulla tastiera, o di pasticciare su un foglio con una penna, con l’atto di scrivere. Azione e atto. Vanno separati."

mercoledì 10 novembre 2010

Vivamente consigliato

La macchina del capo



"Grande capo scandalo, t'hanno coperto di fango, ma t'han reso bello agli occhi di chi sta votando, perchè il fango in sto paese fa bene come una spa, scoparti quella roia ti ha reso una vera star..."

Ci si indigna per i festini e non per le leggi ad personam.
Il bunga-bunga fa più parlare delle sue affermazioni sugli omosessuali.
I presunti rapporti con "quasi maggiorenni" ci preoccupano più che quelli, sempre presunti, con la mafia.
Non so se questo paese sia più ipocrita, bigotto, sprovveduto o in mala fede.



Un racconta balle di prima categoria, ma non mi serviva Cal Lightman per capirlo.



Chiariamoci subito. Non sono fazioso, sono uno che sostiene che desdtra e sinistra siano le sue facce della stessa faccia del potere. I veri potenti, quelli che tirano le fila, non li vedrete mai in TV.

lunedì 8 novembre 2010

Mi piace... non mi piace...



Sono d'accordo, parola per parola.

Il futuro di Desdemona



In tanti hanno avuto paura che L'Insonne non avrebbe più vissuto le sue avventure, che la nostra amata DJ avrebbe, con l'ultimo numero della serie, interrotto le sue trasmissioni. Chi mi conosce bene sa che per me sarebbe come strapparmi un occhio, un braccio o semplicemente smettere di vivere.

Infatti Desdemona continuerà a vivere con me e dopo di me (Herry, rassegnati).

Desdemona è un personaggio di carne di carta e sangue di china, e per questo ha il diritto/dovere di mutare nel tempo. Ad ogni trasformazione, ad ogni rinascita, la fenice cambia livrea, e così vorrei che fosse il nostro personaggio.

Se avrà la possibilità di un'altra vita editoriale, vorrei tornare sulla "commedia umana" sulle storie di amore e morte e su un disegno più "ggggiovane". Dopo "The Secret" sarà la mia nuova missione. Riuscirà il nostro eroe a condurre in porto questa nuova follia editoriale?

Ma per fare un viaggio bisogna compiere certamente un primo passo, e l'occasione me l'ha data Mauro Gabba patron del Associazione Alberghi del libro d'oro, una fantastica azienda che regala ai clienti di prestigiosi hotel dei preziosissimi libri, ed eccezionalmente questa volta toccherà ai fumetti. Al nostro fumetto. Nell'epoca del Ipad noi facciamo controtendenza oltre che controcultura. O siamo degli sprovveduti o siamo dei geni (incompresi, ovviamente).

Le tavole che vedete sono state sceneggiate da Francesco Matteuzzi e disegnate da Francesca e Cristina Flotta. Lo stile ci piace da impazzire e vorremmo continuare su questa strada. Voi cosa ne pensate? Maggiori informazioni nei prossimi giorni.

mercoledì 3 novembre 2010

Esci, Diabolik!


Grazie a Jacopo per la segnalazione.

E mi auguro che Diabolik non smetta MAI di uscire ;)

martedì 2 novembre 2010

The Secret a Lucca Comics

La Lucca Comics di quest'anno è stato un vero bagno... non solo di folla. Ma tralasciando le condizioni meteo è stato comunque sempre bellissimo incontrare i vecchi amici e i lettori.
Presentato in anteprima in fiera, ecco il comic trailer della serie a fumetti "The Secret" in edicola da marzo 2011 per le edizioni Star Comics.
Video di Alex Dante, disegni di Rosario Raho, musiche originali di Alessandro Circhirillo.



Presto i riflessi filmati della presentazione.



Giuseppe Di Bernardo e Rosario Raho.

venerdì 29 ottobre 2010

Repetita iuvant

Visto che ormai è iniziata la kermesse lucchese, vi ricordo i miei appuntamenti...
Sarò a Lucca Comics SOLO DOMENICA 31 ottobre.

Il mantra di questi giorni è stato:

"Perché vieni solo domenica?"
"Perché non ti fai tutti e quattro i giorni?"
"Perché?"




Ecco il dettaglio dei miei appuntamenti:

Ore 11-12 Stand Edizioni Arcadia - Firme e disegni per l'ultimo episodio de L'Insonne.

Ore 13-14 Show Case presentazione delle nuove miniserie Star Comics - Proiezione del video promozionale di The Secret e breve chiacchierata con disegno in diretta di Rosario Raho.

Ore 14-15 Scuola internazionale di Comics - Firme allo stand della scuola.

Ore 15-16 Stand Star Comics - Firme e disegni per The Secret. Interverranno Rosario Raho e Fabrizio Galliccia.

Ore 16-18 Stand Astorina - Firme e disegni allo stand di Diabolik

giovedì 28 ottobre 2010

Stress!

In questo periodo di traslochi da fare, tavole da disegnare, storie da inventare, fiere da presenziare e vita da vivere, mi sento esattamente così...

mercoledì 27 ottobre 2010

Soldi, soldi, soldi parte seconda



Il post precedente ha generato un interessante chiacchierata di macroeconomia tra Mattia Bulgarelli e il sottoscritto, su un video di Grillo dove parla di denaro e accenna (forse al signoraggio). Ne è scaturita una interessante discussione che riporto qui. Premetto che Mattia è del "mestiere" mentre io ho difficoltà a fare i conti a fine mese. Premetto anche che Mattia è un anti complottista scettico e invece il sottoscritto è uno gnostico, complottista esoterico. Siamo un po' come Piero Angela contro il Mago Anubi.
Vi invito a leggere il commento di Mattia al precendente post e poi continuare qui la lettura.
Grazie a Mattia per il contraddittorio.

*******

M.B: Se è fiction, è fiction.

G.D.B.: Su questo concordo.

>Ma se uno vuole fare giornalismo e/o presentarsi alle elezioni, farebbe meglio a documentarsi.

Certo che mi pare strano che Grillo non si sia stradocumentato.. Forse le cose hanno diverse interpretazioni.

>Già a 20 secondi dall'inizio, Grillo si fa beccare in castagna. Come "non sapremo mai chi sono" quelli della Banca Mondiale?

Credo che intenda "l'uomo della strada" non sa chi ha in mano il potere economico. Vediamo i politici in TV, tutti sanno chi è Silvio o Bersani, ma pochi conoscono i vertici della Banca Mondiale ;)

>Di conseguenza, stiamo sagionando su roba vecchia di almeno 5 anni.

Sì, guarda che il video è vecchissimo!

>2'00" Grillo, al di là del fare terrorismo psicologico come il più cialtrone dei giornalisti e di fare appello alla frenologia (che come ricorda Smithers dei Simpson "è considerata ciarlataneria da oltre un secolo"), mi spiega come farebbe la Dundesbank a decidere "se mio figlio farà l'università"? ?___?

Non dimenticare che usa la comicità per passare i suoi concetti (che poi possiamo anche discutere).
Se domani andremo a comprare il pane con i soldi in una cariola perché vittime di una recessione o di una crisi stile Argentina di qualche anno fa, credo che ti sarà difficile pagare le tasse universitareie per tuo figlio ;)

>Ma veniamo, finalmente, al centro del discorso. Grillo dice che queste persone "stampano soldi e li prestano". Errore.

Ovviamente qui non dico nulla, visto che non sono del settore come te, ma "da uomo della strada" se quello che dici è corretto (e sono certo che lo sia), mi chiedo come mai siano avvenuti i disastri economici che ci hanno raccontato in questi anni.

>Altro errore concettuale tra 3'50" e 4'00": il prezzo di una materia prima non viene deciso dalle Banche Centrali: non esiste che qualcuno si alzi la mattina e "rivaluti l'oro"! O__O

L'oro è un bene di rifugio, quindi chi possiede molto oro ha interesse a creare periodi di crisi per far alzare il suo prezzo. Questa è sempre l'opinione del "complottista uomo della strada" :D

>E arriviamo al Signoraggio, forse. 7'30" - 8'00": "Pagabili a vista al portatore"

Ma è vero o no che il denaro è stampato da società che NON sono di stato e che le banconote hanno un volre che è il loro valore nominale + le spese di stampa + la lavorazione e che quindi costano sempre un po' di più del loro valore nominale? Ho sentito questa storia da molte parti, tu mi sai spiegare meglio?

>L'amico inviperito dei sottotitoli a 8'07" non ha il dubbio che sull'Euro non ci sia scritto nulla perché le lingue ufficiali dell'UE sono ALMENO una dozzina, e per di più in crescita ad ogni allargamento? Paga lui per riscrivere tutte le banconote ogni 2-3 anni? :P

Potevano scriverlo in inglese o meglio in esperanto :D

>8'29": altro errore. Bankitalia è sì un'S.p.A. (Grillo fa leva sull'errore di pregiudizio "S.p.A. = privata"), ma ha uno statuto speciale per quanto riguarda le decisioni da prendere ed è un ente di Diritto Pubblico (altra materia su cui boccio senza pietà Grillo).

E non era meglio avere una banca dello stato? meglio per il cittadino, intendo :)

>(da cui stiamo finalmente, un poco alla volta, uscendo).

Le "MIE" fonti (assolutamente inattendibili) assicurano che a gennaio facciamo il botto. Segnati questa data... spero che mi abbiano detto una sonora minchiata :D

Detto questo grazie davvero per la spiegazione a cui non so e non posso replicare. Io sono un dietrologo, ma dietrologo anche con i complottisti, quindi ascolto tutte le campane.
Dai tuoi correttissimi discorsi evinco che consideri le crisi economiche un "effetto" imprevedibile in un sistema che potrebbe essere migliorato ma che è il migliore che possiamo avere per adesso. Evinco anche che tu consideri chi detiene il potere economico delle persone corrette e che la struttura fa di tutto per evitare guai peggiori. Un po' come dire che i crimini vengono fatti ma che la polizia viglila e le leggi sono giuste.
Io, invece non mi fido. Per me, i vertici economici del pianeta sono corrotti fino all'ultimo capello.



Per il resto vi do appuntamento a "The Secret"

Soldi, soldi, soldi...



E noi fessi a scannarci tra di noi sul fatto che sia giusto o no farsi pagare gli sketch alle fiere...

Riperto il concetto già espresso: io tornerei al baratto.

martedì 26 ottobre 2010

Aggiornamento orari Lucca Comics!


Vi segnalo l'aggiornamento, spero definitivo, dei miei impegni lucchesi. Prendete nota e perdonatemi se potrò fermarmi poco a fare quattro chiacchiere.


DOMENICA 31 ottobre

11-12 Stand Edizioni Arcadia - Firme e disegni per l'ultimo episodio de L'Insonne.

13-14 Show Case presentazione delle nuove miniserie Star Comics - Proiezione del video promozionale di The Secret e breve chiacchierata con disegno in diretta di Rosario Raho.

14-15 Scuola internazionale di Comics - Firme allo stand della scuola.

15-16 Stand Star Comics - Firme e disegni per The Secret. Interverranno Rosario Raho e Fabrizio Galliccia.

16-18 Stand Astorina - Firme e disegni allo stand di Diabolik


lunedì 25 ottobre 2010

Diabolik ed Eva



China di Jacopo Brandi e matita del sottoscritto.

Incontri lucchesi

Come ogni anno giunge l'autunno, cadono i capelli (sig!) e le foglie morte, spuntano i funghi e arriva anche Lucca Comics. Mi chiedo se prima o poi riuscirò ad andarci quattro giorni per stare un po' con gli amici e non solo per fare firme, disegni e presentazioni. Quest'anno, essendo messo malissimo col lavoro (la scrittura di "The Secret" mi sta prendendo moltissimo tempo e ho i disegni di Diabolik da terminare) sarò presente solo un giorno. No, dai, niente lacrime. Di seguito trovate i miei appuntamenti.

DOMENICA 31

11-12 Scuola internazionale di Comics (orario da confermare)
13-14 Show Case presentazione delle nuove miniserie Star Comics (The Secret)
15-16 Edizioni Arcadia (L'Insonne)
16-18 Stand Astorina (Diabolik)

Vi pare vita?

Ovviamente gli orari saranno un po' ballerini, quindi non mettetevi ad aspettarmi, perché potrei anche essermi perso (volontariamente) per Lucca.

Allo Showcase sarò in compagnia di Rosario Raho ed Emanuela Lupacchino. Sarà un incontro congiunto con le altre nuove serie della Star Comics, per questo avremo circa 20 minuti a testa per fare quattro chiacchiere mentre Rosario realizzerà un semplice schizzo di Adam Mack. Spero di avere la possibilità di parlare dei contenuti di questo strano fumetto che è "The Secret", più che della sua genesi editoriale. I presenti potranno anche vedere in esclusiva il video della serie realizzato da Alex Dante e con le musiche originali di Alessandro Circhirillo.



Emanuela Lupacchino, un suo studio di Soul e lo stand delle Edizioni Arcadia e il sottoscritto... Questo a testimonianza che The Secret è una serie in programmazione da oltre un anno ;)


Domanda per l'organizzazione... ma gli autori potrebbero avere un "pass" generico? Ogni anno, soprattutto i giovani autori, comunque professionisti, devono impazzire per trovare un pass.

E 'mo, ribeccatevi il tormentone dell'autunno...

mercoledì 20 ottobre 2010

"WAR" – guerra all’arte svenduta. Parliamone.



Ricevo dalla Scuola Internazionale di Comics un interessante documento che invita gli autori di fumetto impegnati alle fiere, a farsi pagare ogni qualvolta che realizzano un disegno per i lettori.
Ritengo che questo sia pure giusto in senso ideologico ma nel mio caso di difficile realizzazione e ora vi spiego perché.

Personalmente non mi piace maneggiare soldi.
Cioè, se fosse per me, si starebbe ancora al baratto e non mi ci vedo proprio a incassare, fare i resti, emettere scontrino per ogni schizzo realizzato. L'ho fatto una volta a Milano invitato da uno stimato collega, ma la cosa mi ha imbarazzato in maniera terribile.
Dovrei avere un cassiere che prende le ordinazioni e mi passa le richieste... tipo cuoco di carta e china.
Già, ma questa cosa già esiste e si chiama "commission".
Le commission sono le richieste fatte all'autore che ha un suo tariffario, e che per cura e qualità, differiscono dallo sketch gratuito.
Ecco, questo sarebbe un altro punto: amici lettori, quando mi beccate alle fiere, non chiedetemi: "Diabolik ed Eva che si baciano e sullo sfondo Ginko con la pistola e Altea che guida la Jaguar", perchè per prima cosa vi mando a quel paese io, poi dimostrate una ingordigia imbarazzante, testimone del fatto che vi interessa solo un disegno di "provato" valore, non una testimonianza dell'autore.
Gli sketch dovrebbero essere poco più che delle firme (anche perché alle fiere spesso le file sono interminabili) e realizzati per chi dimostra un minimo di attaccamento al personaggio (a proposito, se non leggete Diabolik, L'Insonne o Cornelio, non chiedetemi nulla, eviterete di essere infamati davanti a tutti).
In secondo luogo, più che di un accordo tra autori, forse avremmo bisogno di un accordo tra editori... Se sono ospitato da uno stand, l'editore in questione potrebbe omaggiare i suoi clienti (leggi: che comprano qualche albo) di un disegno d'autore. Insomma, io sarei per lo skatch sull'albo o insieme all'acquisto dello stesso.
Oltretutto, fare un super accordo tra autori sarà molto difficile, molti potrebbero usare questa regola per ingraziarsi i lettori: "Vedi, io sono magnanimo e non ti faccio cacciare il grano", oppure i lettori prenderanno d'assalto gli stand con disegnatori esordienti che pur di farsi notare, tradirebbero comprensibilmente l'accordo.
In fine, ritengo che ognuno debba essere libero di vendere, svendere o regalare la propria arte (oltre che il corpo, l'anima e i parenti). Certo, anche a me fa inca**are come una serpe vedere i miei disegni svenduti si eBay (sappiate che se lo fate con i miei lavori vi coglierà una sfiga di oltre 14 anni), ma posso solo invitare i compratori a SCRIVERMI per richiedere un disegno che vi costerà meno rispetto all'acquisto sul noto sito di aste on line..

Io, comunque, vi riporto il testo completo dell'iniziativa. Fatene l'uso che volete.
Nel caso vi interessi dire la vostra o sottoscrivere l'accordo ecco la mail della scuola: firenze@scuolacomics.it Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

E naturalmente aspetto le vostre opinioni su questo blog.

Testo della mail:

Buongiorno a tutti. In allegato troverete il manifesto "WAR" – guerra all’arte svenduta, che abbiamo intenzione di lanciare in occasione di Lucca Comics. Se siete d’accordo con questa petizione, Vi preghiamo di sottoscrivere il documento e di "firmarlo" dando la propria approvazione. E' consigliabile che tutti mandino una mail in sede con oggetto: "leggo e sottoscrivo il manifesto "WAR" dando la mia adesione e approvazione all'iniziativa" L'iniziativa dovrà avere un certo numero di adesioni fin da ora in modo che alla pubblicazione ufficiale ci siano già dei nomi a fare da traino al resto. E' molto importante in questo momento la celerità, quindi vi pregherei di curarvi di questa iniziativa impegnandovi in tal senso. Aspettiamo le adesioni di tutti Voi insegnanti e degli autori entro giovedì, grazie. Tra l'altro il manifesto "WAR" (se l'avete letto) chiede ai disegnatori che presenzieranno allo stand della Scuola, di far pagare i propri disegni ai visitatori, quindi per Voi sarebbe anche occasione. Saluti a tutti lo staff nazionale della Scuola Internazionale di Comics
Allegato

CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE PER LA DIFESA DEL LAVORO DEI DISEGNATORI DI FUMETTO

Manifesto: La Scuola Internazionale di Comics intende promuovere una campagna di sensibilizzazione per la difesa del lavoro di tutti i disegnatori del fumetto. Poiché siamo quotidianamente a contatto con tanti professionisti, abbiamo raccolto le loro riflessioni e ci facciamo portavoce del loro malcontento. Come loro, anche noi crediamo che sia necessario cambiare una pessima abitudine che negli anni si è consolidata: il fumetto è un’arte, ma in Italia soffre di una svalutazione culturale, nonostante le capacità dei disegnatori italiani. Anche questo può aver contribuito a far nascere una falsa idea del lavoro dei disegnatori del fumetto, diffondendo la convinzione che la loro opera abbia minore dignità rispetto a quella di altri artisti. Sempre più spesso i disegnatori si sentono traditi nel loro entusiasmo di condividere il loro lavoro con i fan. Ecco la principale fonte di malcontento tra i disegnatori: alle fiere regalano infaticabilmente la loro professionalità e la loro arte per poi vederla svenduta su internet: spesso vediamo disegni “svenduti” anche per 5 euro, in questo modo anche il talento del disegnatore è svalutato. Tutto il loro lavoro, la loro esperienza, la loro fatica vengono svenduti per niente. Questa situazione marcia parallelamente a quella in cui un disegnatore si trova a dover rispondere a quesiti umilianti del tipo: “Tu chi sei? Che fumetti hai fatto? Ah! Allora mi fai un disegno?” per poi magari vedere il foglio accartocciato da qualche parte perché in fondo averlo non era poi così importante. La Scuola Internazionale di Comics vuole sostenere e accompagnare i disegnatori in una rivoluzione di questo sistema che sminuisce la loro professionalità, per cercare di dare il giusto peso alla loro arte. Per questo chiediamo a tutti quelli che condividono questo pensiero e che intendono attivamente spalleggiarci in questa battaglia educativa, di sottoscrivere questo documento per far sentire la loro voce e di rifiutarsi, nelle manifestazioni a venire, di prestare la loro opera gratuitamente. Da ora in poi chi vorrà un disegno potrà averlo dietro compenso o dopo aver acquistato le pubblicazioni dei disegnatori. La Scuola Internazionale di Comics da parte sua, si impegnerà a far circolare questo documento e inviarlo poi ai media, agli organizzatori delle fiere e alle case editrici, ai suoi studenti e a tutti quelli che seguono le attività della scuola perché chi lo condivide possa sottoscriverlo. Per dare l’avvio a questa nuova tendenza, noi della Scuola Internazionale di Comics, in occasione di Lucca Comics chiederemo ai nostri insegnanti di esporre il loro tariffario quando disegneranno per i fan presso il nostro stand. E chiederemo loro di applicare senza timore le tariffe che hanno stabilito. La campagna vede il contributo dell’avvocato Eleonora Trigari, che si esprime a favore del manifesto. Eleonora è un avvocato milanese esperta in diritto d’autore che presta la sua opera ad artisti su tutto il territorio nazionale. Qui di seguito potete leggere il suo contributo: “Molto correttamente la Scuola Internazionale di Comics utilizza l’espressione “svalutazione culturale”. In Italia all’arte sequenziale non viene infatti riconosciuto un adeguato valore artistico, come invece avviene in altri Paesi. Ciò nonostante lo studio, la passione e la dedizione che stanno dietro alle opere a fumetto. Si consideri che in Italia il fumetto non gode nemmeno di una tutela legislativa specifica. Esiste una proposta di riforma volta ad introdurre una disciplina ad hoc per le opere a fumetto, ma si tratta di un progetto tuttora arenato (disegno di legge n. 3298 del Senato della Repubblica, XIV legislatura, “Protezione del diritto d’autore delle opere a fumetti“ - comunicato alla Presidenza l’11 febbraio 2005-). Sarebbe invece di grande importanza una riforma, tra l’altro, per il valore in sé dell’espresso riconoscimento, anche a livello legislativo, del fumetto come forma d’arte. Infatti, le conseguenze della svalutazione culturale dell’’arte sequenziale sono molteplici. Innanzitutto, ciò incide, in negativo, sulle condizioni lavorative dei disegnatori. Basti pensare agli innumerevoli contratti a progetto che malcelano rapporti di lavoro subordinato e che i disegnatori, soprattutto i giovani artisti, si trovano “costretti” a sottoscrivere pur di poter lavorare. Oppure al mancato riconoscimento della proprietà degli originali delle tavole da parte delle case editrici. Gli stessi disegnatori sono direttamente vittime della svalutazione culturale dell’arte sequenziale, in quanto molto spesso non sono consapevoli dei diritti loro spettanti e non sono quindi in grado di tutelarli. Ne è un esempio palpabile il fatto che molti pensano che una volta firmato il contratto di edizione tutti i diritti di autore si trasferiscano automaticamente alla casa editrice, mentre non è necessariamente così. Occorre quindi che i disegnatori per primi rivendichino a gran voce la dignità artistica delle loro opere e il valore del loro lavoro e che si impegnino attivamente per la tutela dei loro diritti, dei quali anzitutto devono prendere coscienza. Tutti coloro i quali hanno a cuore la cultura e l’arte dovrebbero appoggiarli, perché tutto ciò che non favorisce la diffusione dell’arte e della cultura è di per sé negativo dal punto di vista sociale. “ Avv. Eleonora Trigari

venerdì 15 ottobre 2010

Tavola rotonda tra autori a Lucca Comics - Comunicato ufficiale

Ecco il comunicato ufficiale riguardante la tavola rotonda sul fumetto che si terrà a Lucca Comics 2010.

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Buon Giorno a tutti,
Siamo lieti di comunicarvi che Domenica 31 Ottobre 2010 alle ore 17:00, presso una delle sale del Museo del Fumetto (MUF) di Lucca, in concomitanza con la manifestazione LuccaComics and Games si terrà un incontro tra gli autori e gli addetti ai lavori dal titolo: “Una Tavola Rotonda-Autori a confronto”.

L'evento è organizzato dall’autore Claudio Stassi e moderato dall’autore e giornalista Luca Boschi.

All’ordine del giorno con interventi misurati e cronometrati al fine di dare parola a più autori e addetti ai lavori possibili, si approfondiranno diversi aspetti:

- Ivo Milazzo parlerà del contratto tra autori ed editori e della legge sul diritto d’autore.

- L'avvocato Raffaella Pellegrino, esperta di diritto d'autore, approfondirà l’aspetto legislativo, analizzando le leggi vigenti a tutela della professione.

- Rifletteremo, in analisi di confronto, sui contratti esteri con autori italiani che lavorano per il mercato americano e francese (interventi di Michele Petrucci, Matteo Casali, Emanuela Lupacchino, Luca Enoch, Otto Gabos).

- L’AFUI, nella rappresentanza del Presidente Daniele Pignatelli, interverrà con un'analisi sullo stato delle vendite nelle Librerie specializzate.

- Marcello Toninelli interverrà sull’esperienza dell’ Associazione Fumettisti, creata negli anni Novanta, e del valore di quella iniziativa.

- Michele Ginevra interverrà nel merito d’iniziative istituzionali, pubblicitarie, formative e didattiche che possono espandere l'ambito di diffusione e percezione del Fumetto.

- Gli autori Ratigher e LRNZ, rispettivamente editor e art director della rivista "Pic Nic", free-press di fumetti italiano, descriveranno la loro originale esperienza editoriale.

- Sarà presente un rappresentante del SILF (Sindacato Italiano Lavoratori del Fumetto).

Chiunque potrà partecipare alla Tavola Rotonda.

- Gli autori (sceneggiatori, disegnatori, coloristi, letteristi, grafici, copertinisti…);

- Gli editori (editori che distribuiscono in edicola, editori che distribuiscono in libreria, associazioni culturali, autoproduzioni…);

- Gli Addetti ai lavori (editor, traduttori, edicolanti, librai )

Chi volesse intervenire all'incontro potrà mandare un mail all’indirizzo di posta elettronica c.stassi@gmail.com

Sarà programmata una scaletta con interventi dal pubblico.

L’intera Tavola Rotonda sarà registrata e pubblicata sul web.

Nell’attesa, auguro a tutti buon lavoro.

Cordialmente,

Claudio Stassi e Luca Boschi

mercoledì 13 ottobre 2010

Storie di ordinari machismi


Sul treno che collega Firenze con il paesiello dove abito, oggi, ho assistito ad una scena figlia dell'intolleranza testosteronica di questi anni.

Un sardo e giovanissimo capotreno, evidentemente eccitato dall'autorità appena conferitagli sul veloce mezzo delle Ferrovie dello Stato, ha pensato bene di chiedere l'intervento della Polfer o dei Carabinieri, per tenere a bada un pericolosissimo criminale molesto. Il degno erede di Arkan era un poliziotto inglese in gita, con la moglie e due figli, nel nostro simpatico bel paese, ed era reo di aver confuso un rimborso del treno emesso dalle macchinette con il biglietto. Da questo l'alterco con l'agguerrito capotreno che, un po' tanto scarsino in inglese, ma integerrimo nei suoi doveri, gli propinava una spropositata multa. A sedare gli animi si è aggiunto un inutile tutore delle Forze dell'ordine in borghese, che non sapendo una parola di inglese, è stato buono solo a rimirare con sguardo bovino i documenti del pericoloso e vacanziero ex celtico.

Che quelli lì si sa che son tutti Hooligans.

Paradossale la scena, quando il barzotto capotreno aspettava l'intervento dei tutori dell'ordine per far sfollare la famigliola. Peccato che degli agenti della Polfer alla stazione non c'era traccia, probabilmente perché impegnati in qualche agguato alle macchinette del caffè o alle ragazze che aspettano sole in stazione. In una prova di civiltà, la famigliola inglese è scesa di sua spontanea volontà, deprecando l'organizzazione terzomondista delle nostre ferrovie. Una gara di autorità, a chi ce l'aveva più duro, il carattere, ovviamente, tra il poliziotto inglese e il capotreno sardo.

Un delirio di buon senso ed ospitalità, perché era chiaro anche ai seggiolini sporchi del treno, che l'inglese si era solo confuso e aveva timbrato un rimborso identico in forma e colore ai biglietti normali. Deprecabile il comportamento da parte del capotreno che ha fatto partire una gazzarra inutile, quando tutti i membri della famigliola inglese erano muniti di regolare biglietto ed anche disposti ad acquistare un biglietto a bordo. Follia pura, quando una vecchietta ha gridato ai sudditi della Regina: “Tornatevene al vostro paese che non vi vogliamo!”. Umoristico il fatto che la vecchietta non avesse obliterato il biglietto. Lei se l'è cavata, però.

Caro capotreno, mi giocherei un paio di stipendi sul fatto che, se al posto dei pronipoti di Re Artu', ci fossero state quattro biondine del medesimo paese, le cose sarebbero andate diversamente.

Auguro per questo, all'isolano capotreno, di trovare presto un gruppetto di ultras della Stella Rossa di Belgrado, confusi dalla complessa burocrazia bigliettesca delle nostre strade su rotaia e auguro alle ferrovie di assumere personale che conosca bene le lingue, se proprio non riesce ad assumerli ragionevoli.

lunedì 11 ottobre 2010

Quando i fumetti hanno un cuore


Fabio Postini è un amico da almeno 5 anni.
Dobbiamo a lui se gli albi de L'Insonne non si sono ritrovati pieni di strafalcioni e refusi. Fabio ha dato una mano al progetto per passione, lontano dalle luci della ribalta e con grande affetto nei conftonti della nostra eroina.
Fabio, autore di Vincent De Ville oggi, dopo aver letto l'ultimo episodio de L'Insonne, mi ha scritto una mail. Volevo incollarvi solo qualche brano, ma ho preferito regalarvela tutta perché spero vi emozioni almeno un decimo di quanto ha emozionato me.

***

"Si, si, è veramente una storia molto bella. Immaginavo accadesse qualcosa del genere, alla fine forse in termini più vasti, ma lo immaginavo.
Però il finale... è qualcosa di sensazionale, e...mi ha toccato molto.
Mi ha toccato molto soprattutto perché sono ormai... quanto? 16 anni? ...che aspettavo questa risoluzione, io e te non ci conoscevamo ancora, ma conoscevo Desdy, l'ho amata sian da subito (non essere geloso..), in qualche modo abbiamo condiviso qualcosa del suo passaggio su questa terra, anche professionalmente, (e, credimi, Giuseppe, ne sono veramente ONORATO) e le sono sempre rimasto fedele.
Voglio bene a Desdemona. Probabilmente non quanto te, ma... le voglio molto bene.
Il finale, l'ultima trasmissione mi ha fatto ripensare a quell'inizio, a quella prima apparizione. Mi ha fatto ripercorrere molti anni. E quindi, immagino lo farà con molti altri, dato che di fedeli Desdy ne ha proprio tanti.
Non so se la rivedremo. Mi chiedo se non lo sappia nemmeno tu. Ma a me mancherà tantissimo. Mi mancherà, ma al contempo sono felice che abbia avuto il suo finale. E' giusto, se lo meritava. Un buon finale, di questo livello, è molto di più di quanto ogni buon fumetto italiano possa aspettarsi, spremuti a produrre euro fino all'ultimo istante per poi buttarli via quando non varranno più nulla.
Anche per questo ti stimo molto, Giuseppe. Nonostante il tempo, nonostante le avversità, i problemi legali, gli editori, nonostante tutto l'insonne è andata avanti. E questo, vecchio mio... bhe ...non so se fa di te un autore, di quello che si intende oggi per autore. Ma di sicuro ai miei occhi fa di te un Autore. Di quelli veri, di quelli che scrivono perché devono farlo, e non (solo) per pagare la rata del mutuo. Di quelli che sanno che l'autore deve molto al personaggio, a volte tutto. E che sanno che il personaggio gli sopravviverà, nonostante tutti i problemi di cui sopra. Nonostante sia un bonellide, nonostante le scarse vendite, se vuoi, nonostante il mercato.
Che poi...scarse vendite...non mi pare proprio. E' che qui tutto è diventato un'industria, se i numeri non sono altissimi nulla basta più per supportare l'esistenza di un prodotto. Ma chi l'ha detto? Perché bisogna per forza assoggettarsi a certe regole di mercato, appunto, che invece di elevare un prodotto lo standardizzano?
Bonellide, dicevo, che pare diventato sinonimo di popolare, e chissà perché pare che il popolare faccia schifo a tutti. Deve essere proprio questo che si intende per "popolare". Mi chiedo a questo punto se il contrario di popolare non sia "snob", invece di "d'autore". Perché chi più Autore di chi porta le sua creatura al compimento del suo destino, che sia in una uscita o mille, ma comunque, quando che sia il momento giusto? Chi più Autore di chi lotta per un periodo così lungo (16 anni, nel tuo caso), solo perché un figlio, fatto di carta e china, possa incontrare il suo destino ed essere finalmente libero? Oggi i fumetti si fanno sui nomi dei famosi, sulle stragi (che, per carità, hanno il loro diritto legittimo di essere narrate e ricordate), sui cantanti. Quelli si che fanno vendere (ma vorrei vedere, poi..). Guai a ricercare l'originalità! Molto meglio produrre una bella strenna da regalare a Natale, che ci fai anche bella figura. Dicevo, Giuseppe, che hai tutto il mio rispetto. Non ai suddetti fumetti costruiti sui nomi, né ai bonellidi ( che da questo mese smetterò di acquistare QUASI in massa -il quasi è d'obbligo, anche in casa Bonelli mi è rimasto un po' di rispetto verso qualcuno. Non sto a dirti di chi parlo tanto sono sicuro lo immaginerai. Smetterò di acquistare, dicevo, a sottolineare lo sdegno per i tristi destini cui sono incorsi i MIEI personaggi , quelli che ho amato e che sono finiti dentro uno standard di produzione industriale, MIEI perché erano i MIEI eroi, fino a che qualcuno, al posto mio, li ha amati, e fino a che qualcun altro, al posto di chi li amava al posto mio, ne ha fatto un lavoro. Scrivere fumetti o vender gelati, che differenza fa? E' solo un lavoro, no?...), e neppure al fumetto d'importazione (che in molti casi amo, esattamente quanto NON amo chi fa dell'editore un mestiere di importazione invece che di produzione. Eh, ma lo sappiamo, c'è il mercato...) va il mio plauso, ma va a te: a te che ancora una volta mi dimostri che questo è un mestiere che si fa prima di tutto con il cuore. Magari buttando anche un occhio al portafogli, si, perché chiunque a questo mondo deve mangiare, ma soprattutto con il cuore.
E con il cuore ti ringrazio. Ti ringrazio per quello che mi hai donato in questi 16 anni, ad intermittenza, si, ma dimostrandomi che vale ancora la pena legger fumetti. Ora lasciali parlare, Giuseppe: la critica di adorerà o ti stroncherà. Lasciali perdere. E' solo la critica. Ricordati sempre che chi sa, fa. Chi non sa fare, insegna. E chi non sa neanche insegnare, fa il critico. Capito, vecchio mio? TU fai. LORO fanno i critici. Ti prego di non dimenticarlo mai, e questo te lo chiedo da amico. Questa che ho tra le mani è una gran BELLA storia. Lascia perdere chi ti dirà che è sempre la solita manfrina, che prodotti come l'insonne gli fanno venire il latte alle ginocchia, o cose del genere. Lascia perdere tutto. Ora ci godiamo la ristampa di Cornelio, e poi vedrai quando Desdy verrà ristampata come un cult. Allora si che ci divertiremo. Quando seguirà il destino che è toccato a Ken Parker, e pochi altri come lui. Oh, certo, anche quello all'epoca di rimarcamenti ne aveva, eccome, se ne aveva. A noi che leggiamo davvero i fumetti che NON CI PIACCIONO sono altri. Poi i lettori della domenica dicano quello che gli pare. E ringrazio il cielo che ci siano autori come te.
Phab"

***

Fabio, che dire? Mi hai lasciato senza parole.
Sono onorato di avere amici come te.
Grazie.
G.