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martedì 30 agosto 2011

Appello ai fumettisti fiorentini

Firenze è una città strana.
Bellissima, ma sotto sotto, cinica, divisa, cattiva.
Lo stesso sono i fiorentini, che hanno la divisione nel DNA.
Guelfi e ghibellini, divisi nel calcio storico e sempre "contro".
A prescindere.
Questo genera un preoccupante immobilismo che da anni congela la città in tutti i suoi settori.

E il fumetto non è da meno.

I disegnatori fiorentini, che sono anche pochissimi, non hanno mai fatto gruppo.
Non ci conosciamo, non ci incontriamo, non scambiamo idee.
Ci isoliamo e non capisco bene perché.
Faccio un appello, quindi.
Mi rivolgo a tutti i fumettisti fiorentini, disegnatori e sceneggiatori.
Provassimo a frequentarci?
Un caffè ogni tanto non può impedirci di rispettare le consegne e magari il confronto potrebbe migliorarci.
Incontriamoci in campo neutro o dove accidenti volete, ma proviamoci.
Anche se ci stiamo sul culo terribilmente proviamoci.
Mal che vada ci prenderemo a sberle. Un po' di moto ridurrà almeno le nostre maniglie dell'amore.



L'intervista scomparsa

Pubblico una breve intervista che mi era stata fatta per non so bene quale sito internet.
Sono passati molti mesi da allora e visto che ancora non è stata pubblicata e forse mai lo sarà, la posto qui. L'intervistatore mi aveva contattato proponendomi "una tavola rotonda virtuale grazie alla quale realizzare quella che sempre più spesso risulta un'utopia: un confronto civile e privo di urla o insulti basato su voci e approcci diversi."
La tavola rotonda deve essere andata deserta, ma visto che mi piacevano le risposte che avevo dato (ogni scarrafone è bello a mamma soja) ve la posto qui. L'argomento è la rete e i segreti non solo di "The Secret".

D: Qualche giorno fa il sito di un noto quotidiano nazionale presentava l’ennesimo video “virale” di Internet con questa apertura: “Le assurdità della Rete”. Solo un titolo o forse parole che rivelano anche un certo giudizio negativo sul Web, le sue dinamiche e i suoi protagonisti? Quali sono a vostro avviso le potenzialità e gli attuali limiti di Internet e del Web italiano in particolare?

GdB: Dire che il Web ci ha cambiato la vita è una banalità pari forse solo al titolo del video in questione. Credo che, come dice un personaggio nel primo episodio del mio fumetto "The Secret", sia stato un "cigno nero", un evento epocale e inaspettato che ha cambiato il corso della storia. Il Web, oltre che a fornirci la quasi totalità dell'informazione del pianeta come se fosse una akasha digitale, ci collega e ci permette di vivere innumerevoli vite fatte di avatar, nickname etc etc. L'informazione del cittadino non è più passiva ma diventa attiva. Questo ha delle contro indicazioni, perché insieme alle informazioni attendibili rischiamo di far riferimento a cose senza fondamento, magari inventate di sana pianta o distorte in base alle necessità di chi scrive. Internet stimola la mitopoiesi, ovvero la creazione di miti moderni che si auto alimentano autocitandosi. Secondo la cabala ebraica la lettera "W" è abbinata al numero "6", ecco che quel "www" acquista un significato inquietante e generatore di demoni. Il Web non sarà la "bestia" dell'Apocalisse, ma va maneggiato con cautela.

D: Il dialogo su Internet spesso si colora di toni più che accesi, con accuse, sfottò, insulti. La cosiddetta “netiquette” insomma sembra ancora stentare. Questa considerazione pare confermarsi anche scorrendo i blog e i forum che trattano di tematiche “border line” come U.F.O., Oopart, poteri ESP, segreti governativi. Questo mondo è stato spesso ridotto a due tesi apparentemente opposte e inconciliabili: “complottismo” e “debunking”. I due termini saranno anche sbagliati e in difetto rispetto alla reale molteplicità di posizioni, ma disegnano una situazione che è comunque realtà: una contrapposizione netta sul Web, con una guerra verbale e ideale di grandissima intensità. E’ davvero impossibile uscire da questa empasse? Cosa vorreste vedere nel “fronte opposto” e cosa sareste pronti a fare in prima persona per aprire una nuova via, un nuovo approccio a certi temi? Sarà mai possibile giungere ad una collaborazione, ad un sodalizio con un reciproco scambio d’informazioni e professionalità?

GdB: La contrapposizione è alla base del nostro universo duale. Oltretutto, lo scontro in rete è la valvola di sfogo per tante persone che riversano sul Web le frustrazioni della loro vita. Un tempo si faceva a pugni nel vicolo, oggi siamo un po' più codardi, ma le pulsioni sono sempre le stesse. Personalmente ascolto tutti i punti di vista, dal pensiero di gruppi ufologici che sembrano sempre più delle sette, a quello che dice il CICAP. Non sposo nessuna teoria. Non credo a priori a nessuno. Dubito di tutto. Mi "accorgo" delle cose e mai vorrei imporre il mio pensiero.
Va detto che molti di coloro che trattano temi border line, sembrano animati da una convinzione che non poggia su nessuna prova tangibile. Dipende proprio dalla natura del fenomeno, e per questo mi piacerebbe che ostentassero meno certezze assolute. Non mi piace il modo di rispondere di novelli guru che dicono; "E' così!". Preferirei un più cauto: "Credo sia così." Il rischio del dogmatismo è presente in entrambe le fazioni. Si può sperare in un civile abbassarsi dei toni, ma sinceramente credo che lo scontro sia, purtroppo, inevitabile.

D: Guardando alla catastrofe del Giappone non possono non tornare alla mente le immagini finali del celebre film d’animazione “Akira” e sorge spontanea una domanda: non è che la nostra mente abbia bisogno di fabbricare cause straordinarie alla base di eventi disastrosi come quello del febbraio scorso per allontanare il pensiero della banale impotenza dell’Uomo di fronte ai propri errori e alla forza della Natura? In qualche modo, tratteggiare identità come quelle degli Uomini in Nero e quindi credere alla presenza di esseri umani apparentemente capaci di una forma di controllo totale (anche malvagio) sul mondo non risponde ad una sorta di necessità?

GdB: Si tratta di un modo per razionalizzare un evento inspiegabile. Un tempo era Zeus con i suoi fulmini che colpiva gli uomini, oggi sono le antenne di Haarp. Vedere il demonio dietro a fenomeni incomprensibili è una antichissima pratica. Ieri il demonio, oggi gli Illuminati che a loro volta sono i suoi burattini. Cerchiamo un senso ad una vita che apparentemente, per il nostro emisfero sinistro, non ha senso. Ma il senso della vita, quello che ci accade, va oltre. C'è, a mio modesto parere, una trama intricata, un meccanismo imponderabile che regola la nostra esistenza. Il mondo non è causale, non risponde ad un principio di "causa-effetto", ma bensì "finalista". Credo che il senso della vita sia da cercare nel futuro, non nel passato. Tornando alla domanda, non so cosa ci sia dietro alle grandi sciagure. Non so se si tratti di grandi sacrifici di massa compiuti con armi incredibili, non so se si tratti di armi di coercizione politica verso stati "nemici", se si tratti di mutamenti geo spirituali indotti dal sole, della vendetta degli Dei o semplicemente dal caso. Quello che so è che le risposte non vanno solo cercate con la razionalità, ma anche intuite. Quelle saranno le risposte giuste per noi. Risposte che mai dovranno essere imposte agli altri.

lunedì 29 agosto 2011

Articolo su Il Reporter



Il Reporter è una bella pubblicazione free press dell'interland fiorentino. A tal proposito vi segnalo un articolo dell'ottima Ludovica Zarrilli dedicato a The Secret.
Lo trovate QUI. Scorrete il documento fino a pagina 23.
Un grazie speciale a Ludovica che ha sempre una penna di riguardo nei miei confronti.

domenica 28 agosto 2011

I fumetti e le serie TV: Davide contro Golia

Prendo a pretesto un post scritto dall'amica Linda su la mailing list di Yattaaa.
La riflessione derivava da un mio precedente post.

Linda dice:
(...) Non vorrei essere troppo cattiva, ma ho tanto il timore che il lettore italiano sia annoiato perchè gli autori... diciamo i produttori italiani, non sono all'altezza di competere con la mole di prodotti stranieri di ottima qualità e alla portata di tutti (...) Un'ultima cosa: io sto passando dal fumetto alle serie tv, per vari motivi. I nostri fumetti (mi scuso con gli autori in lista) non possono competere con la mole e la qualità del materiale tv scaricabile! Dopo aver guardato certi telefilm, pensare al fumetto popolare italiano è abbastanza deprimente...

Ok, ma è come mangiare al ristorante e poi considerare la minestrina della mamma come deprimente...

Permettetemi una considerazione e un suggerimento.

La considerazione è che francamente le cose non sono paragonabili.
Una serie come “The Secret”, che va in edicola con 35 mila copie è fatta di solito da due persone, il disegnatore e il sottoscritto. In una serie TV quante persone ci lavorano?
Poi... pretendiamo che la mia qualità di scrittura sia pari a Adam Horowitz e Edward Kitsis? Se lo fosse stata non sarei qui.
Costo della produzione artistica del nostro fumetto? Non arriva a seimila euro. Una puntata di Lost, invece?

Il suggerimento nasce proprio dalla riflessione.
Non c'è gara e quando non c'è gara io non gioco.
Il fumetto sbaglia a voler imitare la TV, l'ho capito troppo tardi.
Che poi quanto erano belli i tempi quando tutti davamo addosso alla TV... mi scuso con i fanatici delle serie TV, ma mi guardo in torno e vedo un popolo che lavora tutto il santo giorno e la sera la passa a seguire compulsivamente questa o quella serie. Ormai ci si incontra tra amici e si parla solo di serie TV!
Comunque, dicevo che il fumetto non deve imitare le serie americane. E' un suicidio. Il fumetto deve valorizzare le differenze, di linguaggio e di contenuti.
Fare quello che in Fringe non possono fare.
Almeno proviamoci.

sabato 27 agosto 2011

Diranno che sei pazzo...

A volte nella vita capitano delle piccole cose che ti rimettano a posto la giornata.
E' il caso di questo caldo pomeriggio fioretino dove la mano proprio non ne vuole sapere di terminare le tante tavole di Diabolik che sono sparse sulla scrivania.
Federico Marchionni, amico e grafico di talento della Star Comics è stato fondamentale in questi mesi in cui abbiamo realizzato "The Secret". Ci ha messo l'anima, ha corretto le tavole e ha fatto i salti mortali, pur ricoprendo un ruolo che non prevede la fama tra i lettori. E' anche stato l'ideatore del Gioco di The Secret e del finale alternativo della serie. Tutto gratis, ovviamente, perché, amici miei, gli editori, oggi, al massimo stampano gli albi, il resto lo fanno gli autori, con il loro tempo. Suggerisco con forza alla Star Comics di affidare a Federico almeno uno speciale di The Secret.
Per ora.
Cari amici, se avete letto con piacere The Secret, dovete tanto a Federico e alla sua voglia genuina di fare fumetti. In questa puzza che si respira in un ambiente fatto di ego smisurato, spocchia, presunta santità fumettistica, la passione di Federico è una boccata di ossigeno.

Oggi Federico mi ha fatto una sorpresa che mi ha quasi commosso.
Si sa, gli anziani come me sono facili ai magoni.

Leggetevi il suo brevissimo racconto e ditemi se il personaggio della storia non vi ricorda qualcuno...

"In mezzo a loro si trovava un omino, minuto e di statura modesta, dotato di due occhi arguti come fiaccole ardenti lungo un’oscura galleria senza uscita. Aveva una settantina d’anni, ma quando parlava e gesticolava, sembrava rivestirsi di un manto fresco fatto di speranza e gioventù. Il sorriso ampio e contagioso era incorniciato da un pizzetto bianco come neve, e in testa aveva un’aureola di corti capelli slavati, selvaggi e indomabili dalla mattina alla sera. Il suo passatempo preferito era senza dubbio “parlare”, anche se molti giurano che sarebbe anche potuto essere “scrivere”, se solo fosse stato permesso ai pazienti di impugnare una biro o anche solo una matita. Qualcuno afferma che forse da giovane era uno scrittore, o qualcosa di simile; quel che è certo è che vi erano momenti circoscritti nella vita di quest’uomo in cui non si capiva nel modo più assoluto come poteva essere finito al “Cielo azzurro”.

A me i pazzi sono sempre stati simpatici.


giovedì 25 agosto 2011

Le miniserie a fumetti sono morte

Come sapete, da qualche anno, la prassi dei grandi editori italiani di fumetto è puntare su miniserie auto conclusive. Una pratica che io stesso ho sposato ma che oggi mi sento di mettere in discussione, perché per me le miniserie a fumetti sono morte.

Almeno questo è il mio modestissimo parere e vorrei, in tre parole, spiegarvi il mio punto di vista.
Questo pensiero ferale si agitava dentro di me da diverso tempo e ha preso corpo come un ectoplasma in una notte di San Marino parlando con l'amico Mario Taccolini.
Come dicevo, da anni ormai si punta su miniserie di pochi episodi sperando di interessare il lettore italiano, sempre più stanco, annoiato e distratto, proponendo sempre nuovi personaggi, nella speranza che prima o poi uno di questi eroi sia la svolta di un mercato in evidenti difficoltà. Ma questo non succede. Perché? Che accidenti stiamo sbagliando?
Il lettore non frequenta più l'edicola. Quei gabbiotti pieni di cartaccia sono stracolmi di offerte di ogni tipo.
Il costo degli albi è troppo BASSO per ricevere la spinta dell'edicolante che ha un ricavo irrisorio. Questo provoca che le testate che non appartengono ai grandi editori e che hanno quindi tirature limitate, non riescono ad emergere.
Gli albi a fumetti non possono permettersi la pubblicità, non possono farla perché i costi di un passaggio televisivo, ad esempio, sono spropositati per i magri guadagni di un fumetto.
La qualità non influenza le vendite. Ci credereste? Io non credevo alle mie orecchie quando un importante editore italiano mi diceva che il suo pluripremiato fighissimo eroe vendeva la stessa cifra della fetecchia fatta con la "tecnica René". I lettori erano praticamente gli stessi. Pochi.
Quindi, l'unico modo che ha una serie a fumetti di sfondare è quello del passaparola, ma il passaparola necessita di moltissimo tempo. Anni. Con miniserie di 6 episodi bimestrali non si va da nessuna parte.

La mia ricetta...

Non so se qualche editore di buon cuore mi darà questa possibilità, ma ho messo a punto una ricetta che voglio rendere pubblica. Sappiatelo, la data di questo blog farà fede, e se mi ruberete l'idea verrò a tormentarvi in eterno, da vivo e da morto.

Per prima cosa, basta con le interpretazioni dei disegnatori.
Capisco, ognuno ha il proprio stile, siete tutti artisti, ma all'inizio di una serie, i personaggi devono essere uguali in tutti gli episodi. Il lettore popolare e occasionale, che è quello che cerchiamo, ODIA che il volto del suo amato eroe cambi di volta in volta. Non lo sopporta. Quindi, ci vogliono tanti disegnatori ma un unico stile con tanti saluti alle vostre velleità artistiche.

Secondo. Un team di autori ai testi.
Basta con le prime donne che scrivono tutto loro. Capisco ci sia da pagare il mutuo, ma spesso si scrive troppo velocemente per avere realmente delle buone idee. E all'inizio è davvero fondamentale. Con una "bibbia" del personaggio molto dettagliata e una supervisione come si deve (non come quelle che vedo fare) si può uniformare lo stile di diversi autori e trovare un compromesso. Vorrei un team di soggettisti e almeno un paio di sceneggiatori dalla stilografica tagliente.

Contenuti contemporanei.
Basta guardarsi l'ombelico. Il fumetto deve raccontare il fottuto mondo là fuori, non citare ossessivamente tutti i fumetti, i telefilm e i cartoni che hanno accompagnato la vostra crescita sociopatica. Bisogna avere il coraggio di dire cose forti, scomode, anche sbagliate, ma scioccanti. I brodini manieristi hanno fatto il loro tempo.

Ritorno alla serie regolare, magari divisa in stagioni, ma potenzialmente infinita.
Bisogna ridare ai lettori la speranza di una certezza. Bisogna dare il tempo alle idee di farsi largo, di crescere, ai personaggi di entrare nelle abitudini dei lettori. Si compra per abitudine e questo vale anche per i fumetti. Dobbiamo aspettare che il prodotto inizi a circolare sotto banco tra i ragazzini, meglio se osteggiato dai genitori e dagli insegnanti.
Un aspetto deflagrante che abbiamo scordato del fumetto è che era VIETATO. Questo gli conferiva un fascino irresistibile che pare irrimediabilmente perso.

L'ironia. Il fumetto deve divertire.
Divertire esprimendo anche la crudeltà e il cinismo della nostra società. Resto sempre dell'idea che manchi un nuovo personaggio cattivo nel fumetto italiano. Mi paiono tutti così stucchevolmente corretti.

Velocità di lettura.
Poche vignette, bei disegni, dialoghi forti e secchi. Ogni frase una stilettata, un aforisma da appuntare col sangue sul diario.

Una operazione editoriale multi piattaforma.
Non serve più rovesciare migliaia di copie in edicola, serve una organizzazione che agisca su più fronti: pubblicità virale sulla rete e non, pubblicazione del prodotto anche sulle nuove piattaforme, attirare l'attenzione dei media, creare una fitta rete di relazioni e contatti per instillare il prima possibile il nome del nostro nuovo eroe nelle testoline distratte dei compaesani. Gadget, tanti gadget capaci di essere usati e collezionati anche da chi non ha mai letto il fumetto.
E naturalmente c'è anche un ingrediente segreto che non vi rivelerò...

Ma questo, purtroppo resterà solo un sogno che non si realizzerà mai, perché nel nostro paese, ma non solo, manca la voglia di investire, sperimentare e soprattutto rischiare. Tutto questo appare lampante se un editore minore, la prima cosa che ti chiede quando gli presenti una serie è: "La voglio più bonelliana dei bonelli".



Aggiunta del 28 agosto.

Qualche GENIO! ha pensato che con "vietato" intendessi il porno.
Resto basito e allibito.
"Vietato" nello stesso modo in cui oggi, un genitore dice al figlio che non è bello giocare a "Call of duty" (giochino tacciato di indurre alla violenza).
"Vietato" come "mal visto dalla società degli adulti", non come porno. Ma come accidenti potete pensare che io voglia tornare a "Corna vissute"?

martedì 23 agosto 2011

La marchetta di Popolino

Quello che in un primo momento era sembrata "satira", si è rivelato solo un'abile (?) mossa promozionale.
Insieme all'amico Max Guadagni ci chiedevamo proprio che dietro all'operazione ci fosse "altro". Contravvenendo alla norma mi piace molto dire: "ve l'avevo detto".
Per chi si fosse perso le puntate precedenti può trovare un perfetto riassunto sul blog di Michele Ginevra.
Prima l'incitamento di qualcuno a farsi "due risate", ora l'elogio dell'esperimento, della provocazione. Arte, addirittura? In questa strana storia accaldata, mi pare che qualcuno ci abbia guadagnato, ma qualcuno, i più deboli, ci abbiano rimesso. Qualcuno ha attratto furbescamente l'attenzione mediatica su di sè, ma al prezzo di regalare notti insonni ad un autore ingiustamente additato di aver realizzato un libro di dubbio gusto. Una nuova chimera fumettistica: il disegnatore avvoltoio. Ma perché non vi siete inventati pure il nome del disegnatore oltre che del libro? E perché proprio lui?
Ripeto il concetto espresso in uno degli ultimi post: se fosse capitato a me sarei stato molto più che "nervosetto" (e a nulla sarebbe servito l'onanismo tranquillizzante propostomi da un collega esperto del settore pippe).
Perdonatemi, ma a me è sembrata proprio una porcheria.
Primo, non c'è un accidenti da ridere nel "perculare" dei colleghi (soprattutto se emergenti), secondo, ho sempre sospettato degli "artisti" che fanno della "provocazione" (di 'sta cippa) il grimaldello per accaparrarsi una mollica di fama. Troppo facile, non vi trovo molto diversi da Lady Gaga.


L'Insonneday 2011 - Tiriando le somme




Tornato da un bell'Insonneday in quel di San Marino, non posso non ringraziare di cuore tutti gli amici che ci hanno raggiunto sulle pendici del monte Titano. Purtroppo le irte viuzze della serenissima repubblica erano invase soltanto da una sudata e gracchiante orda proveniente dall'ex madre Russia. Immagino che anche per questo, la fiera dei comics sia stata piuttosto desolata.
Guardandomi intorno ho avuto la netta impressione che la maggior parte dei visitatori fossero lì solo per incontrare gli autori de L'Insonne e di The Secret. C'erano Francesco Matteuzzi, Alessia Di Giovanni, Daniele Statella e l'esordiente Marisa Lo Zito. L'albo che è stato presentato conta 72 pagine in bianco e nero e può essere richiesto scrivendo a
fumetteriaarcadia@libero.it



Quella che avevo chiesto ai nostri affezionati era una specie di prova d'amore: "Se amate davvero Desdemona, scalate la montagna".
E i lettori de L'Insonne l'hanno scalata.
Alla grande.
La prossima volta, lo prometto, L'insonneDay si svolgerà in un luogo molto più raggiungibile.
Il Tibet?


mercoledì 17 agosto 2011

Uff, io odio mettere i titoli ai post...

Caldo, caldo, caldo.
Firenze la città più calda d'Italia?
Non è una novità.
E non mi interessa l'aria condizionata. Ho la scorza dura e temprata a ben altre temperature. Voi non siete cresciuti in una camera di neppure tre metri quadrati senza finestre. Non hai idea di cosa sia il caldo.
Venerdì si va a San Marino per L'InsonneDay feat The Secret. Per tutti i dettagli guarda il post precedente. Non ho voglia di ripetermi.
News?
Ho finito The Secret, lo sapevi? Ora manca davvero poco. Gli ultimi due episodi sono disegnati per oltre metà e penso al mio futuro. Credo che mi prenderò un annetto dedicato a Diabolik, anche se con Cesira Max Guadagni stiamo giusto progettando un nuovo delirio fatto di carta e china.
Naturalmente penso anche a Desdemona e alle sue prossime storie. Ho appuntamento con qualche editore per fine agosto. Vedremo.
Intanto, in un Italia sull'orlo di una bancarotta predetta da un mio amico almeno un mese fa, i fumettari si interrogano su un finto istantcomics e si dividono tra chi plaude al finto articolo (vorrei vedere se avessero scritto il vostro nome su quel fake) e chi lo biasima. Satira la chiamate? Diffondere false notizie in rete mi sa poco di satira. La cosa, a mio modesto (e superficiale, come sempre) parere, avrebbe avuto un senso se alla fine dell'articolo le carte fossero state scoperte, oppure se fossero stati usati nomi fittizi. Invece no. E' agosto, cacchio, non il primo aprile. A meno che tutta la faccenda non sia un interessante esperimento di pubblicità virale. In tal caso chapeau.





giovedì 4 agosto 2011

L'Insonne all'estero!

Comunicato stampa

"L'Insonne e The Secret" a "Uchronia Comics Convention" venerdì 19 agosto 2011 dalle ore 16:00 a SAN MARINO!


L'Insonneday, la festa itinerante dedicata a Desdemona Metus, la dj-detective sempre alle prese con gli inquietanti personaggi che animano la notte di Radio Strega, quest'anno raddoppia e diventa "InsonneDay-TheSecretDay"!

La prima e l'ultima opera di Giuseppe Di Bernardo, già disegnatore di Diabolik, insieme, per festeggiare con i lettori e i visitatori di "Uchronia Comics Convention 2011"!

"The Secret" è la nuovissima proposta editoriale della Star Comics che tratta argomenti molto appassionanti e discussi come cerchi nel grano, teorie del complotto, U.F.O. e simbologie esoteriche. Pubblicato a marzo di quest'anno e composto di otto episodi, sta suscitando tra gli appassionati e non solo, grandi dibattiti in rete, applausi e critiche feroci. "The Secret" è quindi il fenomeno a fumetti del momento. Sarebbe un crimine non incontrare i suoi autori, Giuseppe Di Bernardo, Walter Trono e Daniele Statella e Francesco Matteuzzi, già autori de L'Insonne, per un aperitivo all'insegna del mistero.

Che cos'è L'InsonneDay?

L'InsonneDay è una festa itinerante che ha come obiettivo far incontrare i lettori de l'Insonne con gli appassionati del fumetto. Ospitata negli anni scorsi a Marina di Pietrasanta, Serravalle Pistoiese, Rimini, Manziana e Firenze, la sesta edizione si terrà nella splendida cornice di San Marino. L'Insonne, una serie a fumetti italiana creata da Andrea Polidori e Giuseppe Di Bernardo (disegnatore di Diabolik e sceneggiatore di The Secret) narra le avventure di Desdemona Metus, una DJ nottambula affetta da una misteriosa forma di insonnia, che viene trascinata suo malgrado, nelle strane vite dei personaggi che le telefonano in diretta. Un po' "Talk Radio", un po' "Ai confini della realtà", L'Insonne viene pubblicata in Italia dal 1994, vincendo numerosi premi del settore.

Per l'occasione verrà presentato il nuovo volume della serie dal titolo: "Rumori di fondo" e saranno presenti numerosi autori della serie.

Arcadia Edizioni.

Col cavolo che siamo morti e sepolti.

lunedì 1 agosto 2011

Il mio Diabolik in edicola!

E siamo al numero... siamo al numero... boh, ho perso il conto. Dodici?
Sono quasi dieci anni che faccio Diabolik.
Ho accompagnato il Re del Terrore per un quinto della sua vita.
Ma vi rendete conto?

Comunque lo trovate in edicola.
Sceneggiatura di Diego Cajelli, chine di maestro Jacopo Brandi e matite del sottoscritto.



"Sulla Perla Blu, una piccola ed elegante nave da crociera, sta succedendo qualcosa di losco, e Ginko si assume l’incarico di indagare. Ma per mantenere l’incognito sarà costretto a usare tutte le tecniche e i trucchi del suo avversario per eccellenza."

Nota:
Per una dimenticanza, sull'albo non è indicato che Andrea Cuneo ha collaborato con me per dei layout delle tavole.


The Secret in sette note



Non sono molti i fumetti ad essere citati all'interno delle canzoni, soprattutto se non hanno una vita editoriale lunghissima o se non appartengono ad una casa editrice molto importante.
Però a noi è successo.
Sì, perché i Mr.L Madame Conspiracy, non solo ci hanno dedicato una canzone, ma anche un video.



"Mr.L Madame Conspiracy e Il destino del Mondo" è un progetto musicale che unisce musica e informazione, nato per la divulgazione delle tematiche trattate da Corrado Malanga, David Icke, Zecharia Sitchin e John Mack, riguardanti: abductions, n.w.o., illuminati, u.f.o. e tutti i fenomeni legati al controllo di massa. Per definire il genere hanno coniato l'espressione "pandemic", un mix di electro, stoner, rock, alternative, indie, trip hop, dub step, drum n' bass, grunge e industrial.
Due musicisti mascherati. Mascherati perché non è importante chi c'è sotto le maschere, l'importante è il messaggio che vogliano trasmettere e divulgare. Mascherati da conigli, perché proprio come conigli ci vorrebbe la società: ingenui e spaventati.
Originariamente hanno pubblicato sul web il pezzo "Malcor Therapy", poi visti gli interessi comuni e la loro passione per il nostro fumetto, si sono messi all'opera per incidere "The Secret", un brano che è immediatamente diventato la colonna sonora ufficiale della nostra serie.
Grazie ragazzi, siamo commossi e onorati.

Seguiteli, perché ne vale la pena!

www.myspace.com/mr.l_madame_conspiracy
www.youtube.com/user/mrlmadamec