Su gentile richiesta di Marco, qualche dietro le quinte dell'albo diaboliko "Il regalo" in edicola in questo agosto.
Post pubblicato in origine sulla pagina Facebook ufficiale di Diabolik.
ATTENZIONE SPOILER!
“IL REGALO” dietro le quinte di Andrea Pasini.
Data la natura dell’articolo, è necessario che la storia l’abbiate
letta prima, perché non solo certe informazioni si apprezzano solo
conoscendo la trama in questione ma, soprattutto, la lettura di questo testo potrà rovinarvi i colpi di scena presenti nella storia.
Quindi se ancora non avete letto l'albo, ma avete intenzione di farlo, NON PROSEGUITE OLTRE LA LETTURA.
TITOLO DI LAVORAZIONE – La sceneggiatura si è sempre intitolata
“Margherita”, il titolo definitivo “Il regalo” l'ha proposto il
direttore e, per quanto un po' insolito per Diabolik, io l'ho apprezzato
particolarmente. Il soggetto aveva invece un titolo del tutto diverso
di cui dirò dopo.
ADELE, DOLORES E MARGHERITA – Il punto di
partenza è stato un soggetto che Barbara Baraldi ci ha proposto nel
gennaio del 2013. Eravamo in contatto via mail da qualche tempo e le
avevo espresso il desiderio, da parte della redazione, di mettere in
cantiere una storia dal taglio romantico (componente da sempre presente
nella serie ma che mancava nei soggetti in quel momento in lavorazione).
Barbara si mise all'opera e ci propose una bella storia, così bella che
– in parte – la dovemmo rifiutare!
Si trattava infatti di una
storia in cui Diabolik si imbatteva in Adele, una ladra improvvisata che
mandava all'aria un suo colpo e che voleva rubare lo stesso anello su
cui aveva messo gli occhi Diabolik. Era un anello di fidanzamento in
origine destinato a lei che il cattivo di turno aveva rubato dopo avere
ucciso l'uomo che lei amava (e fin qui tutto bene) ma Adele doveva anche
essere un'amica carissima di Eva ai tempi della sua giovinezza. Eva si
sarebbe presa a cuore la sua storia e l'avrebbe vendicata. Un tema
forte, che ci piaceva molto, al punto da avergli già dedicato una
storia.
Barbara non poteva saperlo ma da lì a un paio di mesi
avremmo infatti pubblicato “I segreti di Morben” avventura in cui Eva
vendica la sorte di Dolores, una sua amica carissima di gioventù. Quella
parte del soggetto l'abbiamo dovuta eliminare. Più avanti nella
lavorazione Gomboli ha avuto l'idea di cambiare forma all'anello e nome
alla protagonista e così Adele è diventata Margherita.
BARALDI,
PASINI E GOMBOLI – Sì perché, anche se il soggetto è ufficialmente
firmato da Barbara e da me, un contributo importante alla storia è stato
dato anche da Mario Gomboli (come sempre del resto, che lo vediate o
meno nominato nei “credits” a fine albo). Il metodo di lavoro è stato
questo: io e il direttore abbiamo preso il soggetto di Barbarba e lo
abbiamo sviluppato un po', poi lo abbiamo mandato a lei perché potesse
aggiungere idee e considerazioni, poi è tornato a noi e quindi di nuovo a
lei. Un ping pong creativo via mail che è continuato fino alla stesura
definitiva.
VASCELLI E MARGHERITE – Il titolo di lavorazione
del soggetto era “L'enigma del vascello” perché nella sua stesura
iniziale l'anello aveva una particolare foggia a forma di nave. Come già
detto è stata del direttore l'idea di modificare forma del gioiello e
nome della protagonista: “Margherita” lei e a forma di margherita la
disposizione delle pietre.
Ah, i petali sono nove, rigorosamente
dispari, in modo che un ideale “m'ama, non m'ama” fatto con quel fiore
avrebbe ribadito l'amore di Alain per Margherita.
MASSAGGIATRICI E DEEJAY – Non sempre i disegnatori rispettano alla
lettera la sceneggiatura (e, qualche volta, può capitare che la cosa
irriti noi sceneggiatori). In questo caso, però, devo ringraziare
Giuseppe Di Bernardo per non aver dato retta a una mia indicazione.
Nella scena che parte da tavola 66 (pag. 68) Eva prende il posto di una
massaggiatrice che deve trattare uno degli scagnozzi del boss Angelo
Packard e io temevo che, se questa fosse stata avvenente, la scena
sarebbe potuta sembrare sessualmente ambigua (mentre invece Eva prende
il posto di una preparata fisioterapista e non di una professionista
dedita ad altro tipo di “massaggi”). Avevo quindi dato indicazione che
la maschera della massaggiatrice ritraesse una donna: «di circa
trent'anni con i capelli lisci castani raccolti in una coda, occhi
castani, occhiali e un viso non particolarmente brutto ma del tutto
insignificante». Giuseppe si è sicuramente reso conto che la sua messa
in scena della situazione non si prestava ad alcun fraintendimento e
così ha dato alla maschera di Eva dei tratti tutt'altro che
insignificanti! Quella donna infatti assomiglia molto a Desdemona Metus,
la bella disc jockey protagonista della serie a fumetti “L'insonne”
(creata dallo stesso Di Bernardo assieme a Andrea J. Polidori). Un
cammeo che ho davvero gradito.
OMICIDI E CONTRAPPASSI – Quando
era necessario Giuseppe è stato invece ligio al dovere, rendendo
perfettamente quanto scritto in sceneggiatura. Per esempio, volevamo che
ci fosse un puntuale gioco di rimandi tra la morte di Alain e la morte,
a fine storia, del mandante del suo omicidio: Guglielmo Williams e il
confronto delle prime vignette delle tavole 51 e 120 (pagg. 53 e 122)
penso che esprima bene il concetto.
Così come mi piaceva l'idea che
ci fosse un parallelo tra il discorso che Williams fa a Packard per
convincerlo a non togliere i diamanti dalla propria custodia e la
ragione per cui, alla fine, Packard uccide Williams nonostante il fatto
che il secondo potrebbe risarcire il primo del danno subito: per
entrambi: «se si spargesse la voce, nell'organizzazione nessuno avrebbe
più rispetto per me».
Però Giuseppe Di Bernardo e Jacopo Brandi
non sono gli unici ad aver prodotto dei gran bei disegni per questa
storia. A illustrare questo mio dietro le quinte, mi pregio di mostrarvi
i prestigiosi schizzi realizzati da me medesimo per chiarire alcuni
passi della nostra sceneggiatura.
Una intervista a Barbara Baraldi, soggettista dell'episodio, la potete leggere QUI.
Di seguito un po' di mie matite e qualche stralcio di sceneggiatura tratta dall'albo.
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