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giovedì 5 luglio 2012

Di Davvero e Suore Ninja

I lavori per "Davvero" di Paola Barbato, nella sua versione cartacea per la Star Comics, procedono speditamente.
Nel curare i fumetti pensavo di essere uno meticoloso, preciso fino all'ossessione, fino a quando non ho visto lavorare Paola. Le sue sceneggiature sono dense, non solo di dettagli per il disegnatore, ma soprattutto di emozioni e stati d'animo. Paola non scrive solo una sceneggiatura, ma cerca in ogni modo di passare all'illustratore tutti i travagli interiori dei protagonisti. Ed è intransigente. Non accetta tavole fatte per fare, ma le pagine che raccontano la vita di Martina hanno dei punti fermi che vanno necessariamente rispettati e finché l'obbiettivo non è centrato la tavola si rifà. I disegnatori percepiscono questa passione e con la sceneggiatrice si crea un legame talmente forte e positivo che credo si avverta leggendo quelle pagine.

Dettaglio - Walter Trono

In questi giorni ho letto un paio di recensioni alla versione on-line di "Davvero", ma quello che mi ha stupito di più sono stati certi commenti. Fatta salva la libertà di pensiero, critica ed espressione, permettetemi una puntualizzazione sul tema.
Non mi pare che da nessuna parte l'autrice abbia annunciato di voler innovare il fumetto con "Davvero", ma resta il fatto che la versione cartacea sarà il primo esperimento popolare italiano di un fumetto che tratti la vita comune di una ragazzina come tante. Non dico sia una novità assoluta, ma non mi pare (correggetemi) che nella produzione di taglio bonelliano ci siano stati esperimenti simili.
Le tematiche di "Davvero" potranno non piacere. Questo è naturale ed è giusto sia così, ma non è un buon motivo per gridare allo scandalo. A me non piace il western, ma non è che inveisco ad ogni nuova pubblicazione del genere. Ho letto i primi tre episodi della versione cartacea e vi assicuro che non hanno nulla a che fare con le soap opera, come qualcuno va dicendo in rete. Oltretutto, l'antipatica Martina, subisce durante la storia una trasformazione che la rende molto vera. Si tratta di una specie di "romanzo di formazione", ma questo apparirà chiaro tra molti episodi.
Ho letto on-line che si sarebbe detto come le sei tavole pubblicate on-line sarebbero una specie di prova per la versione cartacea. Tale curiosa affermazione trae spunto da un mio commento su questo blog. Un commento che pensavo di aver chiarito, ma evidentemente non è bastato. A chi criticava il metodo d'ingaggio dei disegnatori, ho detto che, visto che è normale fare delle tavole di prova per una serie (io e Jacopo Brandi, a suo tempo, ne abbiamo fatte più di 40), non è scandaloso che un disegnatore accetti di fare 6 tavole gratuitamente per un progetto di libera diffusione. I migliori disegnatori della serie on line, sono stati infatti scelti per la versione cartacea. Se ne aggiungeranno altri che vengono proprio da quella palestra che è www.davvero.org e che quindi hanno visto fruttare il loro investimento. La loro scommessa.
Ripeto e chiarisco ancora: le sei tavole non erano una prova per la versione cartacea. Anche perché all'epoca non c'erano contatti tra l'autrice e la Star Comics.
 E' stata tutta colpa mia, che si sappia. Offendete me. Sono stato io a suggerire alla Star di valutare "Davvero". Sono stato io che ho messo in contatto Paola con la casa editrice. Mi dichiaro colpevole agli occhi del pubblico.

Così come sono "colpevole" di aver proposto Davide La Rosa e Vanessa Cardinali alla casa editrice di Perugia.
 
 Dettaglio - Vanessa Cardinali

Il primo numero di "Suore Ninja" è quasi pronto. Vedrà la luce nel marzo 2013 e tutti gli episodi dovrebbero essere disegnati dalla bravissima Vanessa Cardinali. Credo che "Davvero" e "Suore Ninja" abbiano almeno il pregio di tentare una strada diversa, una "speciazione" si direbbe parlando della teoria dell'evoluzione. La speciazione avviene quando una specie subisce una trasformazione che dà origine a qualcosa di diverso ma che fonda le sue radici nel passato.
Beh, speriamo di non aver imboccato la strada dell'estinzione.

5 commenti:

  1. Davide La Rosa....uhm...questo noto mi sembra essermi noto....uhm....

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  2. "di un fumetto che tratti la vita comune di una ragazzina come tante"

    Insomma...Martina, almeno per quanto riguarda la versione web non sembra proprio essere una ragazzina come altre dato che parte già ben avantaggiata e abbastanza viziata. Le "ragazzine" che si fanno strada veramente da sole hanno ben altro carattere e ben altri limiti che Martina in se non ha mai avuto. Nasce spocchiosa e priva di interessi e non sono bastati 60 e passa episodi per renderla davvero reale come altre ragazzine.

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    1. Ciao Stefano, non sono d'accordo. E non per doveri di scuderia, credimi.
      Martina E' una ragazzina come tante, appunto, spocchiosa e viziata. Ragazzine così ci sono e sono molte di più di quello che possiamo immaginare.
      Sessanta episodi non bastano. La serie on-line si conclude con 70 episodi e credo che qualche cambiamento nella testa di questa ragazzina lo vedremo. Tieni anche presente che la vicenda narrata on-line verrà racchiusa (se non erro) entro i primi 3-4 numeri della serie cartacea (che è composta di 12 episodi). Ricordo anche che le storie per l'edizione cartacea saranno riscritte, ampliate e ridisegnate. Cambia anche il ritmo narrativo che non è più schiavo della particolazione a sei pagine.

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  3. Per il solo essere semi-esperimenti e per provare a parlare un nuovo linguaggio a un nuovo pubblico sempre più scettico, i numeri uno di entrambe le testate si meriterebbero un sonoro sold-out! Molte voci smetterebbero di aleggiare e monterebbe un fragore di mani che applaudono.

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    1. La difficoltà maggiore, e l'ho detto dal primo momento, sarà arrivare (con questo formato bonllide, ad un pubblico che abitualmente non legge fumetti ma che sono sicuro resterebbe "attaccato" a "Davvero". Che i lettori abituali di avventura storgano la bocca mi pare davvero normale e assolutamente comprensibile. Lì si gioca la partita: non dobbiamo dare "Davvero" ai lettori abituali di fumetto, ma portarlo a chi di solito non è interessato (ma dovrei dire interessata) all'avventura.

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