Dal 23, invece in tutte le fumetterie la versione con copertina a colori.
Disegni delle bravissime Elena Cesana e Roberta Ingranata.
La versione variant dell'albo costerà 5 € mentre la versione regolare solo 4,30 €.
Faccio i miei migliori auguri agli autori per questa nuova avventura. Un pezzo di strada lo abbiamo fatto insieme in Star Comics, ma ora che ci separiamo sappiate che continuerò a tenervi sott'occhio e fare il tifo.
In particolare vorrei fare i complimenti all'amico Mario Taccolini, già editore de L'Insonne, che ha tenuto un prezzo bassissimo per il mercato delle fumetterie dimostrando, ancora una volta, che lui i fumetti li pubblica per vera (e a volte sconsiderata) passione.
Buon nuovo inizio di viaggio, Martina!
Che bello, non vedo l'ora di avere il numero 5. Non so se riesco a passare il 22, ma di sicuro lo compro in fumetteria :)
RispondiEliminaUn abbraccio e...buona strada!
Chiara
Davvero è stato uno dei fallimenti più rovinosi della Star Comics, da quando ha iniziato ad autoprodurre materiale italiano. Un fallimento che dimostra la superficialità delle politiche editoriali che prescindono da serie ricerche di mercato (ma poi cosa c'è di serio in questi progetti?). Sfugge il motivo del perché Edizioni Arcadia abbiano deciso di proseguire nella pubblicazione di uno dei peggiori fumetti mai usciti in Italia. Sconsiglio vivamente l'acquisto di questo albo.
RispondiElimina"Serie ricerche di mercato"?
EliminaUn editore pubblica anche in base alle proprie intuizioni e ai propri gusti.
Le ricerche di mercato vere, quelle che costano miliaia di euro (e parlo da ex pubblicitario), non sono attuabili per l'editoria a fumetti.
Poi, sui gusti bon si discute, naturalmente, ma l'astio che ho visto in questi anni verso "Davvero" ha qualcisa di malato.
Si, serie ricerche di mercato. Che strana parola, eh! Un editore, un editore serio per intenderci, prima di lanciarsi in una certa iniziativa, deve fare serie ricerche di mercato. Ovviamente, queste ricerche costano tanto, ma corrispondono anche ad un modo di agire professionale, con cui si tutelano innanzitutto i propri investimenti. Poi ci sono gli editori avventurosi, quelli con pochi soldi, che pensano che creare nick secondari sui forum e diffondere lì il messaggio di un fumetto fatto apparire come un'opera d'arte (quando in realtà è una cagata pazzesca), possa essere una scorciatoia. Ci credono così tanto da perdere ogni contatto con la realtà. E finiscono per credere anche loro che il fumetto che hanno realizzato sia un'opera d'arte. Un autoinganno pagato a caro prezzo, quando su un fumetto stampato in 35.000 copie ne vendi poco più di 3.500, cioè il 10%! L'editoria, per cortesia, lasciamola fare ai grandi editori, quelli che hanno i soldi e possono permettersi serie ricerche di mercato. Tutte queste centinaia di ridicoli microeditori e microdistributori dovrebbero togliere il disturbo. Formiche calpestate dai giganti.
EliminaPer quanto riguarda Davvero, credo che anche tu dovresti riallacciare i contatti con la realtà. Apprezzo la tua bravura come disegnatore di Diabolik (molto bravo, anche se il tuo stile si distacca un po' dai classici). Verso Davvero non c'è stato astio (salvo quello che è stato creato per induzione nella mente degli internauti per giustificare il fallimento della testata), ma solo un giudizio negativo (e l'indifferenza) dei lettori. Con Davvero, la Star Comics ha toccato il fondo. In realtà, è dal 2007 che non ne azzeccano una a Perugia. I fasti di Lazarus Ledd sono lontanissimi e corrispondono ad un'altra epoca.
Una felice intuizione, ecco cosa è stato Lazarus. Ma non si può pensare di andare avanti solo con le intuizioni. Avete progetti, idee? Proponeteli ai grandi editori.
L'unica cosa di malato nella vicenda di Davvero, è stato il patologico rifiuto della realtà da parte di chi ha espresso sgomento.
Grazie dei complimenti per Diabolik.
EliminaPer il resto, visto che toccavi argomenti interessanti, ne ho parlato qui:
http://dibernardocomics.blogspot.it/2013/10/sulle-indagini-di-mercato-e-sugli.html