La conferenza è stata divertentissima e su un disponibilissimo Rubio s'è rovesciata una vera folla umana.
Non aggiungo altro perché le immagini parlano da sole.
Voglio solo ringraziare tutti per il sostegno, Gabriele per aver accettato di partecipare a questa avventura, alla Star Comics di averci creduto, Diego di averlo scritto ed Enza, Giuseppe e Andrea Meloni di averlo disegnato.
Chef Rubio Food Fighter approderà in edicola, fumetteria, libreria e su Amazon intorno al 10 di aprile.
La folla oceanica della conferenza |
Non capisco cosa c'entri un cuoco televisimo, ex-rugbista, nel contesto di un fumetto. Se tutto è incentrato sulla popolarità di Rubini e l'iniziativa miri a far comprare il fumetto a chi abitualmente non legge fumetti ma segue lo show televisivo, lo capirei.
RispondiEliminaPer ora, noto che sui forum si discute in termini più ironici che seri di questo fumetto, che, mi pare, nessuno di quelli che ha scritto i post ha ancora comprato.
Noto, altresì, che il programma della linea italiana della Star Comics è ridotto ai minimi termini.
Avete tentato di tutto, perfino con un fumetto anticattolico come Suore Ninja, ma non siete riusciti a catturare l'interesse dei lettori.
Della Star Comics ho un buon ricordo dei tempi in cui pubblicava la prima generazione di serie Image e le prime stagioni di Lazarus Ledd del mitico Ade Capone, ma noto con dispiacere che della qualità di quei tempi non è rimasto nulla, visto che nessuno dei progetti fumettistici che avete proposto negli ultimi 6-7 anni ha avuto un seguito (tranne, forse, Kepher, ma anche quello è naufragato).
Rubini è simpatico, ma da qui a giustificare l'acquisto di un fumetto a lui dedicato ce ne corre.
Che ci vuoi fare, siamo la rovina del fumetto italiano.
Eliminahttp://3.bp.blogspot.com/-4dQZPa5xcn4/U0a_PxwKhwI/AAAAAAAAB3M/Hou0W8nYszw/s1600/canfora.jpg
EliminaSecondo me, il vostro errore è stato quello di disperdere le energie su troppi progetti, invece di concentrare le risorse su 2, massimo 3 serie. La crisi del mercato e il calo generale di interesse verso il fumetto non vi hanno certo aiutato.
EliminaMa Chef Rubio?!
Beh, la politica delle miniserie, però, ha avuto un certo successo. Premettendo che non sono di certo io che decido le politiche editoriali della Star Comics, comunqueprossimamente le pubblicazioni si limiteranno a poche uscite di albi one shot.
EliminaSe la "politica delle miniserie" (come la chiami tu) avesse avuto successo, qualcosa di quelle miniserie sarebbe rimasto. In realtà, non è residuato nulla. L'unica che poteva permettersi un certo spessore era Kepher, ma anche quella avete interrotto e non si è mai saputo il perché. Un comunicato di un legale pubblicato sul forum di Ayaaaak, parlava di una "decisione unilateralmente assunta dalla casa editrice, sulla cui fondatezza sussistono pesanti dubbi". E Kepher non è stata la sola serie che avete interrotto. Si potrebbe citare Trigger con legittime lamentele da parte di Ade Capone. Ricordo che una decina di anni fa si partiva con l'intenzione di creare una serie regolare (tipo Nemrod, ma anche quella avete troncato, se non ricordo male), poi vi siete più mestamente accontentati di miniserie nella speranza di editare cicli o stagioni successive (nulla di fatto, tranne Cornelio). Ed oggi, per tua stessa ammissione, dite che "le pubblicazioni si limiteranno a poche uscite di albi one shot".
RispondiEliminaIo non parlerei di successo. Prima serie regolari, poi solo miniserie, poi solo one-shot.
Non si può nemmeno sostenere che il mercato impone certe scelte, se consideriamo che la Editoriale Cosmo nel giro di pochi mesi si è conquistata un solido spazio nelle edicole proponendo licenze di fumetti francesi (perché non ci avete mai pensato?) e anche Aurea Editoriale, sia pure in maniera molto confusionaria, sta cercando di farsi spazio. Il vero successo è quello di Saldapress, che ha saputo sfruttare benissimo TWD di Kirkman in formato bonellide. Perfino Rw Edizioni sta proponendo nello stesso formato alcune serie Vertigo molto famose.
Ma Chef Rubio?!
P.S.: complimenti per le tavole de "Il Grande Diabolik" di questo mese (La vera storia dell'isola di King). Molto meglio di quelle di Palumbo.
Io non rappresento la politica editoriale della Star Comics. Il mio ruolo è soltanto quello di accertarmi che i fumetti che vengono prodotti dalla casa editrice perugina siano il meglio che si possa fare nel testo e nei disegni. Ovviamente ci sono una INFINITA' di variabili che voi dall'esterno non potete conoscere, neppure se avere un blog dedicato al fumetto. Sono dinamiche interne che determinano la vita di una pubblicazione. Mi spiego in parole poverissime: se gli autori, ad esempio, litigano con un editore per motivi loro, probabilmente la serie verrà interrotta anche se la serie in questione vende dignitosamente. Purtroppo la Star Comics ha interrotto delle testate e di questa cosa mi dolgo e, quando ho potuto, ho consigliato di non ricorrere a questa soluzione. Ma come detto, di certo non dipende da me, né quello che si pubblica né quello che viene chiuso. Ti prego quindi di andare protestare dai diretti interessati, non da me ;)
EliminaChef Rubio, invece, è stata una mia idea... un mio suggerimento. Il fatto che non ti capaciti dell'operazione lo comprendo e lo rispetto. Per adesso tutto va a gonfie vele, c'è molto interesse e curiosità da parte dei media e dei fan di Rubio. Vedremo se verremo premiati. Se un successo sarà, servirà a dare nuovo ossigeno alla produzione italiana. Fidatevi ;)
Ah... e grazie molte per i complimenti per "il grande Diabolik" ;)
EliminaMa tu lavori per la Star e rappresenti la Star Comics ed è quindi normale che la gente che non concorda con la politica editoriale della Star si lamenti con chi lavora, direttamente o indirettamente, con la Star, a prescindere dal ruolo direttivo o meno.
RispondiElimina"Noi" che siamo all'esterno... quante volte ho sentito dire la stessa cosa. "Voi siete semplici lettori, che ne sapete di come funziona una casa editrice?".
Resta il fatto che chi decide di comprare siamo noi e se a noi le cose non gradiscono, non compriamo, checchè ne pensi l'editore. Non conosco i motivi che hanno indotto gli autori a litigare con la Star, se è successo veramente questo.
Non ne ho idea.
Ma ti ho citato il comunicato di quel legale, no? Si parla di decisione unilaterale della casa editrice. Il che è naturale visto che gli autori poi hanno cercato di proporre Kepher ad altri editori. Kepher non è stato il solo progetto finito male.
E' dai tempi di Trigger che qualcosa si è rotto nel rapporto tra la Star Comics e i lettori. E da quando Ade Capone vi ha lasciati, credo abbiate perso molto, tecnicamente parlando.
E fino ad ora non siete più riusciti a colmare quel vuoto.
Con Kepher eravate sulla buona strada... ed è stato un grosso errore chiuderla.
Molti aspettano ancora di conoscere tutti i misteri che quella serie aveva così straordinariamente creato, ponendo le premesse per una testata superiore alla migliore serie Bonelli presente sul mercato...
Ma chi ti ha detto che, dall'esterno, certe variabili non si possono conoscere?
Come disegnatore sei bravo, Giuseppe. Te l'ho scritto anche in un altro commento. E credo che su una serie di comics Usa potresti dare molto di più. Io dipingo (principalmente ritratti) e credo di saperne qualcosa di disegno e di arte.
Buona Pasqua!
Grazie ancora per i complimenti.
EliminaIo posso personalmente e pubblicamente dire che Ade Capone è un autore che apprezzo tantissimo e con cui ho lavorato spesso. Mi sono dispiaciuto della chiusura di Trigger e aggiungo che non avrei mai voluto la chiusura di Kepher. Posso giurarti su quello che vuoi che ne ho sconsigliato la chiusura. Però, come dicevo, non ho voce in capitolo.
Sul fatto del "noi" e "voi" non voglio salire su un piedistallo... ma è come nei matrimoni... non sai mai davvero cosa accade davanti al focolare se non ci sei (o non sei chiuso nell'armadio :P). Intendevo solo quello ;)
Che tu ti sia prodigato per non far chiudere Kepher, non ho motivo di non crederci. Ma forse questo non ti suggerisce che dovresti cercare collaborazioni con chi ascolta maggiormente i tuoi suggerimenti?
RispondiEliminaIl discorso del "noi" e "voi" andava bene 25-30 anni fa. Oggi non è più sostenibile. Viviamo in un villaggio globale e molti sanno perfettamente cosa succede all'interno della Star (così come altre case editrici) e come ci si muove.
Ciao!
Non si tratta dei miei "collaboratori", ma dell'azienda per cui lavoro. Posso esporre la mia opinione, ma giustamente le decisioni vengono prese nelle sedi oppurtune.
EliminaIl villaggio glogale di cui parli tu prevede quindi anche le microspie? ;)
A parte gli scherzi... saranno comunque sempre riportati da terzi. Detto questo, mi fa piacere saperti informato... non ho molto altro da aggiungere. Buon per te! ;)
Quindi, non collabori ma sei legato alla Star Comics da uno stabile rapporto di lavoro subordinato!
RispondiEliminaChe dirti... la politica della Star Comics, da quando se ne sono andati Lupoi, Brighel e Scatasta, è stata costellata di errori continui e passi falsi in grandi quantità.
Almeno, secondo il mio punto di vista.
I problemi cominciarono con la gestione delle testate della prima generazione di supereroi Image e all'epoca Spawn & Savage Dragon vendeva più dell'Uomo Ragno (circa 40.000 contro 35.000 copie).
Nel giro di due anni, tra il 1995 e il 1997, riuscirono nell'impossibile compito di distruggere tutto quanto creato da Lupoi tra il 1993 e il 1994.
La chiusura (e la pessima gestione) di Extreme è una ferita ancora aperta (imperdonabile, anche a distanza di 20 anni).
Dopo di loro, una serie di supervisori non all'altezza (tra cui Amoroso, Gil, ecc.) e tante energie sprecate su progetti non validi (come i primi supereroi Dark Horse).
Riuscirono persino a farsi sfilare i diritti dell'Ultraverse dalla Marvel Italia/Panini!
Ed è solo grazie ai manga (e ai Kappa Boys) che oggi giustificano la loro esistenza sul mercato (anche se ho sentito di voci poco rassicuranti dal punto di vista finanziario...).
Microspie? Ah, ah, ah, ah, ah, ah, ah! Il Villaggio è globale. Mi affaccio dalla finestra e ti vedo. Viviamo tutti in una grande casa, dove ogni stanza (comunicante con le altre) è una città, un Paese!
Ciao!