A due mesi dalla sua presentazione a Lucca Comics, l'Insonne numero 3 edito da Arcadia (ovvero il 13 della numerazione Free Books) non è ancora arrivato in fumetteria.
Sabato sono stato ospite dai fantastici ragazzi della Fumetteria di Pozza di Maranello in occasione di un Diabolik Day. In molti dei presenti si sono lamentati del fatto che L'Insonne non era ancora stata consegnata malgrado fosse stato fatto da mesi un ordine.
L'amico Mario Taccolini delle Edizioni Arcadia ha stampato regolarmente un numero sufficiente di copie ma per un mistero insondabile, i distributori non sembrano fare il proprio lavoro, perché nelle fumetterie L'Insonne non si trova.
Bene, vi volevo comunicare che io non ci sto più.
Se mi sembrava pazzesco che L'Insonne non si trovasse in edicola, ora mi sembra assurdo e incomprensibile che non sia presente sugli scaffali di tremila punti vendita italiani.
Ma per chi cazzo stiamo lavorando?
Ma possibile che un nostro lettore ordini un fottuto albo e che dopo due mesi ancora non l'abbia ricevuto?
Devo forse pensare che il distributore privilegi certi prodotti rispetto ad altri?
Per la serie: "se non trovano la pizza, si romperanno le scatole e mangeranno i nostri spaghetti".
Hanno ammazzato i fumetti.
Li hanno ammazzati gli edicolanti che, con l'occhio bovino, impilano albi in spazi angusti e buttano direttamente in resa gli albi che arrivano in poche copie da editori sconosciuti.
Li hanno ammazzati gli editori che mandano in edicola pasta, magliette e minchiate di ogni genere, forti di un iva favorevole.
Li hanno ammazzati i piccoli editori, che hanno pubblicato prodotti senza la giusta cura editoriale.
Li hanno ammazzati i distributori da edicola che guadagnano sulle rese e hanno tutto l'interesse di veder fallire i piccoli editori che inseguono un illusione ma gli occupano prezioso spazio sui camion.
Li hanno ammazzati le fumetterie miopi che, siccome non hanno il sistema delle rese, non comprano nulla che non venga ordinato preventivamente. Chissà come faranno a farsi notare tutte le migliaia di giovani autori sfornati dalle scuole del fumetto, dove insegnano tanti fumettisti alla disperata ricerca di uno stipendio fisso. Ai ragazzi diteglielo il giorno del colloquio, che sarà fottutamente difficile se non impossibile farsi leggere.
Li ho ammazzati anche io, che ho scritto storie dal respiro corto e poco gradevoli al palato sopraffino della critica italiana, che non sono colto, che non sono nerd, che non sono uno del giro, che non sono uno di voi, che non ho passato la vita davanti ai videogiochi, che non mi guardo tutte le serie televisive, che non ho letto tutto, che tanto "Desdy Metus fa cagare".
Amici miei, il fumetto in Italia è come una bottiglia d'olio tappata. L'olio è buono, ma qualcuno ha intasato il tappo e si crede che l'olio sia finito.
Da oggi, 17 gennaio 2011, nel giorno del compleanno di Desdemona, si cambia rotta.
Nel '94 mi sono sentito dire che la colpa della chiusura dell'Insonne era del distributore da edicola di allora.
Nel 2007 mi sono sentito dire che i problemi di reperibilità de L'Insonne venivano dal distributore (ops, lo stesso del '94).
Ora mi sento dire che l'insonne non viene neppure distribuito in fumetteria per... per... per... non si capisce. O meglio, credo di capire ma non posso dire.
Posso però dire che da ora la faccio finita con questa frustrante tiritera fatta di poca visibilità, di autori pagati dopo anni o non pagati affatto, di scuse, di sfighe, di misteri più misteriosi di quelli di Cornelio Bizzarro.
L'Insonne continua solo on line sul sito di Verticalismi, fino alla stipula di nuovi accordi editoriali che garantiscano almeno la visibilità del prodotto.
Se avete una proposta fatevi avanti o spargete la voce.
Ho già mosso i primi passi, ma resto in attesa di eventuali proposte serie. Se non ci saranno, metto a disposizione di disegnatori che vorranno misurarsi con una storia di Desdemona, i miei consigli e le mie indicazioni di disegnatore-sceneggiatore. Capita molto spesso che giovani autori mi contattino per provare a disegnare una storia su una sceneggiatura "vera". Bene, mi pare un buon compromesso.
Sul sito di Verticalismi, un webcomics lab e magazine interamente online a "sviluppo verticale", troverete presto episodi "apocrifi", ovvero scritti dai lettori e "ufficiali", ovvero redatti dallo staff di Desdemona, tra cui alcuni episodi inediti compresi quelli mai stampati nel '94.
Vi segnalo che proprio oggi è stato pubblicata su Verticalismi una storia breve de L'Insonne dal titolo "Ancora Minimi prodigi", l'ideale seguito del n° 3 della serie che tanto successo ha riscontrato.
Sceneggiatura di Francesco Matteuzzi e disegni di Stefano Carloni. Questa storia è l'ideale seguito di "Minimi prodigi", l'episodio più amato della serie, dove il lettore incontra Mika, l'unico uomo che Desdemona abbia davvero amato. Una storia toccante e magica come piacciono a noi.
Buona lettura e buon compleanno, Desdemona.
Hai ragione su tutto, tranne che su un punto: non è colpa di come hai scritto Desdy, impegnato a schivare e destreggiarti non solo nelle normali difficoltà di scrittura, ma anche in quelle di riscritture e adattamenti per motivi contingenti.
RispondiEliminaDesdy è finita com'è finita per un marketing profondamente SBAGLIATO, che non ha fatto passare il messaggio su cos'è Desdy e a chi può piacere.
E il problema, come forse mi hai letto scrivere sulla mailing list di Yattaaa, è capillarmente diffuso in tutto il settore.
La bottiglie d'olio non solo è tappata, ma ha pure l'etichetta attaccata col lato bianco di fuori. :(
>La bottiglie d'olio non solo è tappata, ma ha pure l'etichetta attaccata col lato bianco di fuori. :(
RispondiEliminaHai colto perfettamente la questione.
Un abbraccio e grazie.
che schifo.
RispondiEliminache palle.
eppure ormai, non dovrei stupirmi di nulla.
però una cosa te la voglio dire, e senza paraculaggine.
io non credo che tu abbia sbagliato nulla, dibe (che poi, dai, sei nerd e di serie tv te ne vedi eccome).
il fatto che ancora desdy sia viva vegeta, abbia più reincarnazioni editoriali, anche di diverso tipo, non fa che dimostrare quanto il tuo impegno sia serio e portato avanti non solo con ostinazione, ma con competenza, coscienza e savoir faire (si scrive così)? ad averne, in giro gente come te. incazzati, ma non buttarti croci addosso per cause che non ti appartengono.
Cazzo Giuseppe, mi spiace un casino...Tanto più che la cosa che balza subito all'occhio è che tutti i problemi di Desdy Metus non sono MAI dipesi dal fumetto in sè stesso.
RispondiEliminaSenti, io è da tanto tempo che pensavo ad autopubblicarmi dei fumetti online, e come sai in questo periodo ho forzatamente del tempo libero sul versante del disegno. Per cui, se ci sono delle storie da disegnare mi offro più che volentieri.
Matteo Tusa
ciao giuseppe spero che ti ricordi di me sono quello che a moncalieri comics ha fatto autografare a te e a giuseppe alcuni albi di desdy ^^ , decisione coraggiosa e molto motivata di far continuare le avventure di desdy solo on line ma mi piange il cuore a dover lasciare orfana la mia collezione delle nuove avventure ( a dir il vero mi manca il 3 capitolo arcadia e 'notte bianca' che come spiegato nel tuo blog sono diventati introvabili in fumetteria e ora o capito il perche :( ma prima o poi sono speranzoso di trovarli ) sperare che le cose in italia migliorino e un utopia ma che un distributore piu coscienzioso si faccia avanti no !!!! spero di poter continuare a leggere le avventure di desdy su carta uno due tre mille volte !!! su schermo dl pc meglio che nulla pero l abetto e l albetto !!! e poi l errore non e tuo ma di chi ha voluto male a desdy !!! spero al piu presto di poter legger qui , sul facebook , dovunque che desdy torna su carta e al piu presto !!! saluti luca.
RispondiEliminaConcordo sul ragionamento relativo ai distributori, il punto sta lì. Ci vorrebbero nuovi accordi e nuove regole con loro, ma gli editori pensi che riuscirebbero nell'intento?
RispondiEliminaE gli autori fino a quanta voce in capitolo possono avere? Dopo l'incontro che ho fatto a Lucca alcuni distributori erano interessati ad un dialogo con gli editori. C'è stato?
Mi sa di no....
Desdy è un gran prodotto e con un Editore più forte avrebbe avuto sicuramente più pubblico...
In Francia o in Belgio il fumetto viene considerato al pari di un libro. In Italia è ancora roba per "bambini" o decerebrati.
RispondiEliminaVivo in un paesello fra i monti in cui ci sono due edicole e proprio sabato ho avuto il dispiacere enorme di notare che si è tolto (in tutte e due) spazio all'esposizione dei nuovi arrivi per aggiungere più riviste di gossip.
Lascia l'amaro in bocca e tanta rabbia ora sapere che non ti puoi aspettare niente nemmeno dalle fumetterie.
Però... Se perdete la speranza voi autori, chi farà sognare noi lettori? ;)
Credo che questo sia uno dei motivi per lottare ancora più spietatamente a denti stretti per far valere il proprio lavoro! C'è bisogno di rispetto e quello dev'essere preteso!
Auguri sinceri di cuore per un miglioramento di questa situazione.
_Danny_
condivido e faccio girare la tua posizione. mi dispiace anche per mario che ti ha sostenuto come ha potuto.
RispondiElimina@ Pier
RispondiEliminaGrazie :) Sarà anche un po' merito dei manicaretti di "Wilma"?
@ Matteo
Sì, sì... contaci ;)
@ Luca
Grazie di cuore.
@ Claudio
Grazie. Io sono fuori dal meccanismo e anche oggi ho chiesto conferme ad un amico. Grazie per le belle parole.
@ Danny
Grazie :) Non si deve smettere mai di lottare :)
@ Michele
Grazie :)
Sì, Mario è un amico e ha fatto il possibile e l'impossibile. Su questo non ci piove.
Credo che comunque anche L'Insonne abbia fatto qualcosa per Arcadia.
Ora, terminata la serie, con numerose, troppe incognite davanti, è giusto rimescolare le carte e ripartire.
3000 punti vendita? 300, semmai.
RispondiEliminaSul resto magari faccio un intervento dopo.
Sono così pochi? Davvero?
RispondiEliminaGrazie di essere passato RRobe.
Sì, grossomodo sono 300 fumetterie.
RispondiEliminaPerò, Giuseppe, una cosa me la devi spiegare: come si può lamentarsi contro il sistema quando non si hanno ben presenti nemmeno i confini che quel sistema serve? Voglio dire, c'è una bella differenza tra una percezione di 3000 punti vendita e una realtà di 300. Una bella differenza che non può non influire sui strumenti cognitivi che permettono di capire dove sta il problema.
RispondiEliminaMmm... insomma, visto che non so quanti sono i punti vendita di fumetto in Italia non dovrei lamentarmi?
RispondiEliminaIo non conosco i delicati problemi che stanno dietro all'economia dei fumetti e non pretendo di dare lezioni di management editoriale (uso il blog come diario virtuale per i quattro amici che ci passano. Non è mia intenzione fare opinione).
Sapevo che le fumetterie erano 3000. Mi hanno dato una informazione bacata. Scuoierò il mio uomo a l'Avana. Sono 300. Come gli spartani. Ora mi è tutto chiaro.
Comunque la cosa non mi impedisce di protestare se vedo il mio albo non distribuito dopo mesi che è stato realizzato.
Non amo alzare polveroni. Sono per conservare un karma positivo, ma credetemi, non ne posso più... perché per un motivo o per l'altro, sono 17 anni che va avanti questa storia.
Non dico che ti impedisce di protestare, dico che un'informazione sbagliata (così sbagliata), rischia di non permetterti di comprendere la natura del problema e di farti fare valutazioni sbagliate.
RispondiEliminaNon posso darti torto.
RispondiEliminaIl fatto che siano considerevolmente meno (e faccio di nuovo ammenda, gettando il sale sulla pelle scorticata del mio informatore), ai miei occhi, aggrava un bel po' la faccenda.
A parte il mio "sfogo isterico" sulla situazione fumettistica nostrana, il problema è che per questioni "interne" tra un Editore ed UN Distributore (faccenda su cui non voglio entrare neppure sotto tortura), non arriva l'ultimo numero de L'Insonne tra le mani di quei quattro gatti che la vorrebbero.
Siccome è l'ultimo numero, siccome la gestazione è stata a dir poco straziante (chiedere a Emanuela Lucacchino e Lucilla Stellato) e siccome questa manfrina (in vari modi) si ripete da anni, mi sono innervosito parecchio ;)
Per ora si va solo on line, poi vedremo.
Grazie di aver puntualizzato ;)
Onestamente, ho scoperto l'esistenza dell'insonne solo un paio di giorni fa, mentre visitavo free-book.Ho deciso di compralo perchè m'intrigava la storia, ma sono rimasto esterefatto quando, su wikipedia ho letto che è in giro dal 94 ed io leggo fumetti dal 92. Mai visto in edicola o in fumetteria. La notizia mi addolora doppiamente, perchè con altri aspiranti fumettisti pensavamo di autoprodurci, ma a questo punto studieremo bene il marcheting prima e le possibilità che ci da il web. Concludo dicendo che, spargerò anch'io la voce, almeno questa nuova opportunità servira a far fare le ossa ad altri.
RispondiEliminaPS spero d'averscritto tutto correttamente, in caso contrario scusatemi.
come ti ho scritto anche da me, è importante essere precisi, proprio per supportare al meglio le proprie rimostranze. mi sembra che la sostanza non cambi troppo. però è appunto diverso dire 3000 o 300 punti vendita, come dire che nessuno ti distribuisce o è manchevole uno solo dei distributori anche se il più grande.
RispondiEliminami raccomando!
X MarCus79
RispondiEliminaGrazie! Siamo andati avanti sotto voce. Come in una trasmissione notturna ;)
X Michele
Michele, hai ragione, ma io scrivo di pancia :)
Lo faccio sempre, altrimenti non scriverei mai.
"Sarebbe meglio!" Ehi! Ho sentito il coro! :P
Se ho scritto questo post l'ho fatto perché "semplicemente" le fumetterie che conosco non hanno ricevuto L'Insonne 3.
Quando ho avuto ulteriori informazioni le ho aggiunte e non ho problemi a fare ammenda se ho scritto solenni minchiate ma, per favore, prendete questo post come uno sfogo di un autore che non si vede distribuio.
Alla fine non faccio neppure nomi...
Un abbraccio!
E' nel non fare i nomi che secondo me si sbaglia. Giro per blog di autori e fumetterie: molti si lamentano e nessuno (o quasi) parla chiaro, nessuno (o quasi) mette nero su bianco i nomi di distributori malfidati oppure di responsabili di testate che si organizzano festival e concorsi per truffare i partecipanti. I nomi bisogna farli altrimenti il lettore continuerà nella sua ignoranza ad acquistare fumetti e a portare soldi a personaggi falsi e disonesti. E' anche vero che spesso e volentieri il lettore di fumetti è una specie di tossico e se ne frega se qualche piccolo editore non arriva in fumetteria, l'importante è che abbia la sua dose e al diavolo il resto.
RispondiEliminaSarà anche colpa della crisi che non permette alle fumetterie di investire nel proporre un albo che non è il solito manga o ilsolito bonelli.
[tra l'altro qualcuno mi deve spiegare questa novità nel distribuire gli arretrati bonelli in fumetteria. Perchè io, lettore abituale bonelli, dovrei aspettare sei mesi per avere la mia copia in fumetteria? sapendo che se c'è una casa editrice che avrà sempre visibilità in edicola è proprio l'editore di Tex e compagnia ( a scanso di equivoci non sono più lettore bonelli da più di 10 anni].
Fate i nomi e poi quando ci sarà un Napoli comicon o una Lucca comics presentiamoci e chiediamo spiegazioni al o ai distributori incriminati, chiediamogli perchè? Perchè non distribuite L'Insonne? perchè non attuate il conto vendita in modo da dare alle fumetterie qualche aiuto nel promuovere il fumetto, specialmente quello realizzato senza il supporto dei grandi editori, da sceneggiatori e disegnatori che credono in questo linguaggio. Non si può ridurre il fumetto italiano all'ennesima miniserie di un personaggio modellato sulle fattezze di un qualche attore/attrice famoso/a con storie ridicole e insulse nella maggior parte dei casi.
FATE I NOMI! altrimenti anche voi che vi lamentate per il trattamento ricevuto dalle vostre creazioni siete parte del problema.
Della mancanza di una vera critica fumettistica, che sarebbe necessaria per promuovere i fumetti che vale la pena di leggere, non ne parlo: un settore che è uno schifo quanto e forse più della distribuzione.
E' facile dire al taglieggiato per mafia di FARE I NOMI!
RispondiEliminaTanto accoppano lui :)
Vuoi i nomi?
Facile.
Prenditi gli albi de L'Insonne del '94 e guarda chi era il distributore.
Vuoi sapere chi oggi non ha ancora fatto l'ordine?
Cito testualmente dal forum di Comicus le parole dell'amico Mario Taccolini (Ro-Mario): "ad oggi, Pan Distribuzione non mi ha ancora inviato l'ordine per le novità di Lucca, quindi le fumetterie che acquistano da Pan non lo hanno ricevuto (come non hanno ricevuto Agent Orange, Malasorte e Zorflick)."
Mi spiace solo il fatto che tanto lavoro, tanto amore, tanta passione non verranno condivise con i lettori.
Quei lettori che forse non sono così "innamorati" di Desdemona, perché nessuno ha proposto petizioni popolari contro la chiusura della serie. Mi ripeto, la colpa è nostra che non vi abbiamo fatto innamorare abbastanza.
Solo colpa nostra.
In questi giorni stiamo affrontando l'avventura virtuale con "Verticalismi" e spero di potervi dare presto una bella notizia a proposito dell'IPad. Però ho notato con sconcerto che l'iniziativa "digitale" de L'Insonne è stata accolta con una certa freddezza dai lettori e basisco quando il mio tramite per l'universo IPad mi dice che gli italiani non capiscono che si debbe pagare per avere il fumetto "digitale".
Per voi, amici collezionisti, forse esiste solo la carta. Se vi diamo il fumetto cartaceo, pagate (sempre poco, mettetevelo in testa), ma se vi diamo solo il "contenuto" vi sembra un furto.
Il lavoro, nella nostra cultura è visto come PUNIZIONE. Un lavoro sembra essere qualcosa che si fa mal volentieri. Uno ha detto: "non dovrebbero pagarvi per fare fumetti, perché vi divertite".
"Che lavoro fai?"
"Faccio fumetti."
"Sì, ma di lavoro?"
E' sempre quella la questione.
Italia, Francia, la distribuzione per i prodotti "indipendenti" è una merda. Niente eufemismi! Inoltre se il distributore è editore sei fottuto!
RispondiEliminaNon commento su chi dice che il fumettista non sia un vero lavoro, perchè sarei davvero troppo acida a riguardo.
RispondiEliminaMa ci tengo a ribadire il concetto: la colpa non è di certo degli autori dell'Insonne. E' meritevole di lode la sola iniziativa su "Verticalismi" (dimostra quanto ci teniate a non far morire Desdemona).
La colpa è di un sistema che non pubblicizza abbastanza ciò che merita. Pubblicizza quello che conviene a livello economico, dà aria ad altro (di esempi ce ne sono tantissimi non solo nel campo del fumetto).
Che colpa ne hanno gli autori in questo?
Prima di mettere su internet, non conoscevo Desdemona, forse perchè troppo giovane o forse perchè le mie edicole sono sempre e solo state invase soprattutto dai fumetti Bonelliani, Marvel, DC e Disney! Ciò non vuol dire che casa Bonelli e le altre siano il meglio. Semplicemente hanno più possibilità di distribuzione e quindi di farsi conoscere.
Non vuol dire però che i suoi autori (inchiostratori, sceneggiatori, disegnatori) siano i migliori in assoluto in tutta Italia.
A volte è semplicemente questione di fortuna, che purtroppo L'insonne per ora non ha avuto, schiacciata solo da chi ha più potere in questo senso.
Non è assolutamente colpa degli autori che amano così tanto questo prodotto, altrimenti non continuereste a lottare in questo modo...
Dunque, la vostra unica colpa quale sarebbe? Quella di amare troppo la vostra "creatura di carta"? Sinceramente non ci vedo nulla di male, anzi...
_Danny_
Grazie Danny! :)
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