Oggi vi racconterò una favola, perché lo sanno anche i sassi, che le favole hanno vari livelli di lettura.
"C'era una volta, tanto tempo fa, Occhiobovino un simpatico ometto che da grande voleva fare lo sceneggiatore. Diceva di essere un importante scrittore di film americani, ma nell'ambiente italiano veniva apostrofato in modo poco lisinghiero. Occhiobovino aveva un personaggio nel cassetto, un personaggio innovativo, secondo lui, ma che tutti gli altri avevano già letto almeno quaranta anni prima. Occhiobovino, per darsi un tono, curava una piccola pubblicazione a fumetti e chiese a Febo, il nostro eroe, di rispondere ad una intervista e di lasciargli pubblicare qualche pagina della "Sonnambula". Febo accettò, ignaro che intanto, Occhiobovino, dall'ostentata morale cattolica e dalla sicura carriera politica, cercasse di mettersi nel mezzo alle vicende sentimentali del nostro Febo. Quando la Streghetta mise al corrente il compagno di quello che stava succedendo, Febo chiese spiegazioni, ma mentre Occhiobovino faceva l'amicone, continuava segretamente ad accoltellarlo alle spalle. Dopo il due di picche definitivo e il conseguente "fuori dalle palle", Occhiobovino sparì dalla vita dei nostri eroi. Con lui anche il suo innovativo personaggio e le sue folgoranti sceneggiature. La carriera politica e la morale, sfortunatamente per i suoi concittadini, sono ancora lì, ma nessuna delle due tocca più i nostri eroi. Morale della favola? Non c'è nessuna morale soprattutto in chi la ostenta accanitamente."
Intanto Febo spera in uno tzunami selettivo e, dopo tanto tempo, gli restituisce la canzone che allora gli dedicò Occhiobovino.
Uhuhuhahah!
RispondiEliminaGià il titolo mi faceva pregustare il resto :D
Un bacino <3
Non so perchè, ma ho l'impressione di conoscere questo Febo e la sua streghetta. :)
RispondiEliminaIl brutto è che di Occhiobovino ne è davvero pieno il mondo, da rimanerci a bocca aperta... :(
_Danny_