Firma per riportare L'Insonne in edicola! Bastano pochi click!

venerdì 16 dicembre 2011

A proposito di fumetti in rete e del Gatto e la Volpe.

Per prima cosa, anche da qui faccio gli auguri e i complimenti a Paola Barbato per il suo "Davvero". Come ho già detto in altre sedi, era ora che si proponesse un fumetto “slice of life” in taglio "bonelliano". Peccato non sia uscito su carta, ma ci sarà tempo.

Io lo leggo e mi piace.

Credo sia un esperimento coraggioso e valido. Nell'allegro “paesino del fumetto assassino”, cencio dice male di straccio e ho letto tanti pareri discordanti. Tutti i gusti son gusti. Vorrei entrare nel dettaglio dei commenti, ma mi esimo da questa mattanza degna di un piccolo gruppo di primati rinchiusi in una gabbia che passano il tempo a scannarsi. Il progetto di Paola è dichiaratamente no profit. Anzi, probabilmente, oltre al suo tempo ha speso pure dei soldini per acquistare il dominio. Non mi risulta che abbia costretto nessuno a collaborare e, se avessi avuto un po' di tempo, io da professionista avrei offerto gratuitamente il mio contributo grafico. Lo avrei fatto solo per il gusto di farlo e non credo di essere stato il solo professionista ad avere questo pensiero, perché nel team degli autori vedo gente come Statella, Trono e Da Sacco. Quindi l'esperimento è fatto solo per il gusto di offrire un prodotto (che gli editori non hanno accettato) gratuitamente ai lettori. Forse un regalo per l'affetto da loro ricevuto, come quando Claudio Baglioni organizzava concerti improvvisati negli autogrill.
Certamente, prima o poi, qualcuno, animato da ideali meno nobili, cercherà di farci “il busco”, come si dice dalle mie parti. Pazienza. Gli autori impareranno a difendersi da chi gli offre una visibilità fasulla. Io sono a favore dell'uso della rete per realizzare progetti interessanti e di rottura con l'ambiente editoriale mainstream. D'altra parte bisogna pur dimostrare di avere idee valide e bisogna fare esperienza. Nel rinascimento fiorentino si pagava per diventare ragazzo di bottega degli studi artistici più prestigiosi. Si imparava il mestiere. Oggi, qualche disegnatore di belle speranze accetta di offrire le sue capacità in cambio di una supervisione professionale e qualche consiglio. Mi pare uno scambio alla pari, soprattutto quando il prodotto generato è fruibile gratuitamente. Le tavole pubblicate non sono all'altezza perché il supervisore non poteva essere troppo severo? Il disegnatore si “sputtana”? Non credo. Ho visto decine di fumetti proporre disegnatori imbarazzanti, ma perdonabili perché al loro primo lavoro.
Siamo elastici.
Cerchiamo di non mettere i puntini sulle “i” per questa volta.
Credo ce ne sia “Davvero” bisogno.

33 commenti:

  1. Grazie a questo modo di pensare che il fumetto in italia va male U_U

    RispondiElimina
  2. Eh, lo so. Siamo tutti brutti e cattivi.
    Un branco di approfittatori mettinculo.
    Dovevi passare da 'sto mondo ventanni fa vuoi vedere come ti divertivi.

    RispondiElimina
  3. Era il 1989 ed ero appena uscito dal liceo artistico. Era l'epoca in cui si studiava sui libri e non si faceva copiaincolla da wiki. Giurassico. Ma a parte questo, fui contattato da una azienda per fare dei disegni su un catalogo di appparecchi elettronici.
    Io andai all'appuntamento, feci una ventina di disegni, poi chiesi quanto mi avrebbero pagato. Arrivò il capo, un viscito giovane manager di successo, e mi disse le testuali parole:
    "Ma tu vuoi lavorare o vuoi mangiare?"

    Sono impresse a fuoco nella mia memoria.

    Io volevo mangiare e non essere imbrogliato e sfruttato. Quindi gli dissi che avrebbero dovuto FOTTERSI, ma cjhe gli regalavo i disegni. Per me, quella era stata ESPERIENZA. Avevo guadagnato più con quelle ore a disegnare in una agenzia che con le 50 mila lire che potevano darmi.

    Faccio parte di quelli che pensano che "non si nasce imparati", che non tutto ci deve essere concesso solo perché siamo nati.

    Morale della storia: prima di accampare pretese, dimostrate di essere capaci. Fateci vedere.

    RispondiElimina
  4. E scusate gli errori di battitura. Le scatole che roteano mi spostano la mano sulla tastiera.

    RispondiElimina
  5. Una cosa è se ti fregano, una cosa è accettare volontariamente di lavorare gratis ad un progetto non tuo solo perché t'hanno detto che magari impari qualcosa dai "professionisti".

    Se poi vuoi fare un regalo a un tuo amico nessuno te lo vieta, ma se rispondi ad un annuncio di "non lavoro" è un altra cosa.

    E come mai ti ci metti anche tu fra "i brutti e cattivi"?

    RispondiElimina
  6. Bravo te lo stai dicendo da solo :)
    comunque io vent'anni fà ho deciso di non
    leccare il c.... a nessuno e nemmeno lo
    faccio oggi.

    bye bye :)

    RispondiElimina
  7. Dibe... (per una volta lo dico io a te: "ma perchè perdi tempo"? Lui ventanni fa ha deciso di non leccare il C... (numero di puntini da definire) a nessuno. Lui ha un passato, probabilmente pubblica ed ha un nome, LUI SA. Certo...non si firma, ma questo solo perchè è modesto. tu...Tu che cazzo hai fatto (oddio mi sono dimenticato i puntini...vabbè....). Ricapitoliamo: tu ha creato personaggi, hai disegnato pagine su pagine, hai scritto,pubblicato e collaborato con svariate case editrici....cazzo Dibe...mi sa che allora tu devi aver leccato tanti c... !!! A meno che... (ma mi sembra impossibile) TU capisca qualcosa del tuo lavoro.... NO...no, Dibe : sei un leccaculo. GRANDE P. continua a seguire i tuoi SANI valori! VAI COSI'!!!!!!

    RispondiElimina
  8. Ciao Paolo e ciao Elena, vedo che ogni tanto ci si ritrova. Preferisco chiamare per nome le persone. Sul mio blog tutto questo anonimato non mi garba.

    Sì. Mi sono messo tra i "brutti e cattivi" perché non vedo nulla di mostruoso nell'operazione citata e perché per certi versi l'ho iniziata per primo un anno fa (senza "annunncio di non lavoro") su Verticalismi.it dove chiunque, anche voi, potevate scrivere e disegnare una storia de L'Insonne (ah, ma come ha detto qualcuno in altra sede: "Desdy aveva fatto il suo tempo e non c'era da riesumarla).

    Io non mi dico bravo, ti racconto quello che mi è capitato. E non ho mai leccato il culo a nessuno, né venti anni fa e neppure oggi.
    E c'è di più, neppure mi piace chi lecca.

    Dico quello che penso e penso quello che dico. Se non vi piace basta scollegarsi.

    RispondiElimina
  9. Aggiungo un dettaglio...

    Ai miei tempi, non si facevano annunci di "non lavoro"... Un editore commissionava il lavoro, te lo faceva fare, lo pubblicava e poi... non ti pagava.

    All'epoca avrei preferito di gran lunga disegnare gratis con i "professionisti".

    RispondiElimina
  10. Caro Max almeno io ho dei valori tu ops scusi Lei
    mi sembra che l'abbia persi ....... poetici
    AHHAHAHHAHAHAHAHAHHAHA.
    Comunque rimango della mia idea

    RispondiElimina
  11. Giuseppe, qui stiamo parlando di un certo argomento non di te, ma tu la prendi subito sul personale (come con Desdy ) e questo falsa tutto quello che si dice dopo.
    Anch'io ho rinunciato a lavorare nel fumetto tempo fa per non scendere a compromessi eccetera eccetera, il che non va letto che ti accuso di aver fatto ciò.
    Detto questo, noi è da un pò che discutiamo di questo argomento in giro e secondo me è sbagliato andare in questa direzione, secondo te no e ne discutiamo, tu hai scritto il post per discuterne, no? discutiamone allora.
    Se poi volete avere solo commenti benevoli bannami e festa finita.

    RispondiElimina
  12. Sorry, l'ultimo commento non è del p. ma mio :P

    RispondiElimina
  13. Sì, io la butto sempre sul personale.

    Ok.
    Però se si dice che "grazie a questo modo di pensare (io mio) il fumetto in italia va male", capisci che mi sento un capellino tirato in causa personalmente.

    Ok.
    Basta testosterone.
    Io, la cosa di Paola, la vedo come una opportunità e una cosa bella. No profit. fatta da amici che da soli non ce la facevano e, grazie alla rete (minchia su facebook non siamo tutti amici?) hanno chiesto aiuto.
    Se ci fosse stato un profitto, allora sarei d'accordissimo con voi.

    RispondiElimina
  14. Tanto, il mondo dell'editoria è già pieno di piccoli editori che non pagano (ed è normale, quando si vende 300 copie).

    RispondiElimina
  15. Sugli editori ci ho gia messo una pietra sopra da tanto.
    L'iniziativa della Barbato andava bene se lei aveva chiamato degli amici e aveva creato insieme a loro il progetto. Tanti fanno così e nessuno ha mai detto niente.
    Il fatto è che ha messo l'annuncio!
    C'è una bella differenza.
    E non ha mai detto di voler fare un laboratorio o di fare un progetto tutti insieme, ma stava solo cercando lavoranti per il SUO progetto personale.

    Altrimenti perché non ha cercato anche sceneggiatori?

    RispondiElimina
  16. >Sugli editori ci ho gia messo una pietra sopra da tanto.

    E secondo me dovresti ricrederti ;)

    >L'iniziativa della Barbato andava bene se lei aveva chiamato degli amici e aveva creato insieme a loro il progetto.

    Ma perché? La sceneggiatrice è lei. Per scrivere 100 pagine deve cercare altre teste?

    >Il fatto è che ha messo l'annuncio!

    Io sarò pazzo e orbo, ma nell'annuncio e nella sua forma, non vedo nulla di pericoloso per il fumettomondo (né di scorretto)!

    Vabé, ma magari io sono stato corrotto dal lato oscuro della forza :D

    RispondiElimina
  17. Appunto, la sceneggiatrice è lei il progetto è suo, non è una cosa alla pari con gli altri, loro lavorano PER lei, non CON lei.
    Sarebbe stato diverso se avesse chiesto ad amici di aiutarla, come altri hanno fatto per loro progetti.

    RispondiElimina
  18. Aspetta, aspetta...
    mi sa tanto che il buon Paolo (P.)qui...

    http://ilmeravigliosomondodelp.blogspot.com/2011/08/la-vera-ricetta-per-il-fumetto-perfetto.html

    fa della pungente satira rispetto a...

    http://dibernardocomics.blogspot.com/2011/08/le-miniserie-fumetti-sono-morte.html

    Sono commosso...

    RispondiElimina
  19. Ora vado a nanna che son aziana 'notte

    RispondiElimina
  20. Io credo che ogni lavoro vada pagato ( ''lavoro'' implica che qualcuno guadagna ) e credo che chi ha sollevato la polemica abbia dei motivi per farsi venire il dubbio ma nonostante cio' anche io sto dalla parte della Barbato e del progetto Davvero... e provo a dire il perche' rovesciando la questione: ''se ogni fumetto dovesse essere fatto pagando gli autori, cosa che puo' fare solo un editore mi pare, si farebbero solo i fumetti che gli editori vogliono?''...quindi delegheremmo l'esclusiva dei progetti solo a loro?
    E se io ho un idea in cui credo, sono povero, e nessun editore vuole investirci un centesimo che faccio? faccio morire l'idea o provo a vedere se altri autori ci credono come me?...oggi c'e' Internet e c'e' anche la stampa On Demand ( con tutte le sue pecche )...progetti che ''sperimentano'', che sono per loro natura difficili da far digerire ad un editore e che parer mio meritano di vivere e di ''osare''.
    Per sintetizzare credo che dobbiamo ragionare non in bianco e nero ( prerogativa di chi sta in superficie ) ma a sfumature, quindi dobbiamo rimanere vigili affinche' gli editori non si approfittino di questo ( in questo senso capisco le paure di Roberto ) ma dobbiamo anche sostenere i progetti che ''potenzialmente'' cercano altre vie ( che poi i lettori decideranno se meriteranno il salto di qualita' o meno ).
    Poi finisco con una riflessione, quante case editrici si rifugiano dietro l''io pago'' dando cifre che spesso ricordano piu' un rimborso spese che un pagamento? Loro non meritano critiche perche' pagano? anche se vendono 10.000 copie in edicola? In tutto questa polemica ci sono delle sottovalutazioni, a mio avviso, evidenti....rimaniamo vigili ma non deleghiamo agli editori tutta la verve creativa! Un saluto.

    RispondiElimina
  21. Ciao Marco, come al solito, saggio e assolutamente condivisibile!

    RispondiElimina
  22. Ha ragione Marco Turini, concordo.
    Ed anche Di Bernardo.
    Barbato ha fatto una cosa no profit, ed ha chiesto volontari.
    E' una libera scelta, per i piu' disparati motivi, dalla visibilita' alla palestra.
    Non e' un caso che tutti i grandi professionisti non abbiano aderito all'offerta, perche' non hanno bisogno ne' dell'una ne' dell'altra.
    Questo e' anche riprova del fatto che Paola non abbia dato da intendere di eventuali favoritismi o gratitudini in ambiti piu' professionali, altrimenti avremmo visto esodi di masse di disegnatori professionisti migrare verso "Davvero", cosa che sappiamo non essere accaduta.
    E' dunque stata trasparente, la Barbato, e malfidato e sospettoso chi la critica.
    Personalmente credo che qualunque progetto vada pagato, ed in passato, anche prima di lavorare su Nathan Never, non ho mai aderito a situazioni gratuite che promettessero un "trampolino di lancio" o implicite promesse di crescita. Pero' riconosco il diritto di aderire a quel che si vuole e/o proporre di aderire al proprio progetto no profit.
    Basta che ci sia la chiarezza, la trasparenza, e mi sembra che in Paola Barbato queste due caratteristiche non siano mancate, tutt'altro.
    Cercava volontari, si e' espressa con chiarezza.
    Per il resto e' una questione di libero arbitrio.
    Ognuno fa quel che vuole con la sua matita.
    Saluto tutti.
    Andrea Cascioli.

    RispondiElimina
  23. Credo che sia un'idea molto interessanete quella di P.Barbato, soprattutto per avvicinarsi ai lettori senza troppe pretese. Inoltre è un'ottima occasione per i disegnatori che hanno modo di avere i commenti dei lettori e dei preziosi consigli utili per la loro crescita.
    Seguo il progetto dall'inizio e non ci ho mai visto nulla di negativo, anzi. :)

    RispondiElimina
  24. Concordo molto con Giuseppe, Marco Turini e Andrea Cascioli. Mi pare che i patti fossero chiari sin dal principio, nell'annuncio di P. Barbato e questo, dai racconti degli operatori del settore, mi sembra già un buon inizio (purtroppo).
    Al ragionamento di Cascioli, però, aggiungerei che mentre fino a poco tempo fa la proposta di lavorare a gratis per palestra, visibilità e trampolino di lancio era soprattutto una buona intenzione (se non una favola) oggi con i tanti strumenti (e gratuiti o quasi) per creare blog/siti e per far circolare la notizia (social network in primis) anche la visibilità non è più una fantasia ma un obiettivo realistico.
    E' una fortuna? Non lo so. Mi piace il fumetto di carta e spero che la rete sia solo uno stadio intermedio per progetti, movimenti culturali, crescita di lavoratori del settore.
    Linda

    RispondiElimina
  25. P. Paolo....caro figliuolo... per chi lavoro, quanto mi pagano, che tipo di esperienza ho e i miei successi e traguardi... sono cazzi miei.
    Io il mutuo lo pago senza problemi facendo un lavoro che ho scelto, che mi piace e che mi diverte...potrei chiederti perchè tu sei così convinto che sia tutto un "leccare culi" o perchè sei così acido...ma (detto tra noi, Paolo) Me ne sbatto anche un pochino. Buon Natale!(Dibe...ma che cazzo di gente...!)

    RispondiElimina
  26. Nessuno è venuto nel tuo blog a offenderti, caro Max.

    RispondiElimina
  27. Salve Max sono la cazzo di gente :)
    Mi sembra che stai facendo tutto da solo , se pensi che quello che ho detto sia riferito a te vuol dire che c'è un po di coda di paglia :)
    Se poi sono cazzi tuoi quel che fai, non vedo la ragione che tu mi venga a raccontare che paghi un mutuo ecc. mi manca il codice fiscale e il gruppo sanguigno e poi sono a posto :)
    Comunque vedo che la stai prendendo con calma, dignita e classe
    http://youtu.be/i2dVBhVI4mc

    RispondiElimina
  28. Boni, statebboni! :)

    http://youtu.be/uPOVBaFMD3M

    RispondiElimina
  29. Tornando all'argomento del post e ai dubbi sollevati, vi propongo una "parabola" (mi sa che mi sono montato la testa).

    Immaginiamo che io sia un artista e che voglia fare una opera d'arte moderna.
    L'opera, fatta di muratura e materiali interessantissimi, verrà donata al Comune del mio paese. La metteranno in piazza dove tutti la potrenno vedere.
    Chiedo a tutti gli amici di partecipare. Gli amici chiedono agli amici e, visto che le braccia non bastano mai, metto un annuncio appiccicato ad un lampione. Chiedo se qualcuno ha vogli di partecipare a questa opera d'arte. Sulla targa verranno messi tutti i nomi degli artisti che hanno partecipato e che ne fanno dono ai compaesani (del villaggio globale).
    L'opera d'arte (qualcuno ha detto che l'arte è un "dono" da fare agli altri), viene costruita e messa al centro del paesino.

    Secondo voi, gli altri artisti del paesino, dovrebbero arrabbiarsi?

    RispondiElimina
  30. Ahahaha!!! :D
    Beh la parabola va bene per alcune cose, se coinvolgi gli amici, ma quando uno mette un annuncio simil lavoro non si rivolge agli amici, sennò telefonava, no?

    RispondiElimina