Riporto un interessantissimo articolo dell'amico Michele Ginevra su cosa deve esserci e cosa non deve esserci in un contratto di edizione. Per successivi dettagli vi rimando al suo blog. Ringrazio caldamente Mattia Bulgarelli per la segnalazione.
LE COSE CHE DEVONO ESSERCI
- La data di stipula
- Il nome dell'autore
- Il nome e la ragione sociale dell'editore
- Il titolo e la descrizione dell'opera
- Descrizione apporto creativo dell'autore
- Dichiarazione di responsabilità della paternità dell'opera
- Il tipo di pubblicazione prevista
- Periodicità e tiratura
- Tempi e modalità di consegna
- Attribuzione proprietà originali e materiale preparatorio
- Luogo/nazione di pubblicazione
- Compenso e modalità di erogazione per la pubblicazione
- Eventuali ristampe e compensi previsti
- Altri possibili sfruttamenti, quali traduzioni all'estero, pubblicazione su altri supporti etc.
- Compensi e modalità di erogazione per gli altri utilizzi
- In caso di più autori, modalità di collaborazione e percentuali di ripartizione compensi e diritti
- In caso di creazione di serie, modalità di intervento sugli apporti creativi degli altri autori
- In caso di collaborazione a serie create da altri, modalità di intervento sul proprio apporto creativo
- In ogni caso, modalità di intervento dell'editore sull'opera
- Durata del contratto e modalità di modifica e rinnovo
LE COSE CHE NON DEVONO ESSERCI
- La rinuncia alla paternità dell'opera
- La possibilità da parte dell'editore di modificare l'opera senza una preventiva intesa
- La cessione di tutti i diritti per sempre (a meno di super compensi a cui non si può dire no...)
- L'assenza di una data o della durata del contratto
- L'assenza di un compenso o di altro bene/valore morale approvato dall'autore.
- La cessione gratuita degli originali
- La menzione incerta o assente dei diritti ceduti
- La ripartizione ingiusta di compensi e diritti tra co-autori
- Il pagamento delle spese di edizione parziale o totale da parte dell'autore
- L'obbligo da parte dell'autore di acquistare parte della tiratura o le copie invendute (che invece possono essere diritti da esercitare e concordare)
- La possibilità di subire riduzioni del compenso vessatorie in caso di ritardo nelle consegne, o peggio di dover pagare multe
- La mancata comunicazione delle copie vendute
- La mancata comunicazione di iniziative di promozione dell'opera
- L'incarico di proseguire l'opera attribuito ad altri autori, senza previa e congrua intesa
- L'accettazione di modalità di lavoro e consegna pesanti o umilianti
- L'imposizione di riprodurre opere altrui, senza il consenso degli aventi diritto
Sull'argomento vi consiglio di tenere d'occhio il blog di Claudio Stassi
cos'è? fantasilandia?
RispondiEliminatroppo bello per essere vero. e comunque è indicativo il fatto che queste cose, normali in altri settori, nel mondo "artistico" (non solo fumetto, ma anche musica, etc) sembrino chimere.
rimangono solo tre punti. come arrivare a farsi fare un contratto che abbia queste caratteristiche, come farlo rispettare, e come rivalersi quando non ciò non avviene, quando ormai è prassi comune e consolidata per gli editori evitare i primi due, per gli "autori" ignorare il secondo (perchè gli autori sovente nn consegnano in tempo, o si rompono le palle nel mantenere un determinato standard qualitativo), e per la legge evitare che il terzo punto sia eseguito...
Non è fantasilandia, è solo la scaletta per un normale contratto francese tradotta in italiano, ha commentato non-ricordo-chi non-ricordo-dove... -_-;
RispondiEliminaP.S.: prego, Giuseppe. Se si può aiutare... ^__^