Mi è capitato di scrivere un commento a proposito del self-publishing, ma temo che sia stato frainteso o magari strumentalizzato, quindi approfitto per specificare. E lo faccio qui, perché sulle pagine dove se n'è trattato direi che non c'è interesse ad approfondire o chiarire ma solo un certo gusto al tiro al piccione.
Il succo, in breve, è che
qui Joe Lansdale sconsiglia l'autoedizione (trovate i dettagli nel post).
Io, modestamente, non sono d'accordo.
Forte di quello che ho visto accadermi intorno e anche di numerosi articoli in merito, credo che per un aspirante autore sia inutile e anche mortificante, limitarsi a mandare il proprio manoscritto ai vari editori e restare in attesa, a volte per anni. E' come quando ti dicono:
"Ti chiamo io, èh!" e ti decomponi accanto alla cornetta.
Ho sempre consigliato di investire, anche economicamente, su se stessi e di far girare le proprie idee.
Sarà comunque una occasione per crescere e quel know how vi servirà per migliorarvi.
Ma attenzione, non parlo di pagare un editore per farsi pubblicare, o partecipare alle spese di stampa, parlo di stampare in proprio.
Non sarà una soluzione, ma soprattutto all'inizio, mi pare una strada da percorrere.
Non ho evocato nessuna "kasta", anche perché non esiste :)
Se sei bravo, sia nello scrivere che nel saper vendere la tua immagine, prima o poi ce la fai.
Io un romanzo l'ho scritto e pubblicato per un editore che, non solo non mi ha fatto pagare, ma mi ha pure pagato. E quando l'ho pubblicato l'ho fatto solo perché me l'ha chiesto. E ha pure insistito.
Quando c'è stata una opportunità anche migliore ho preferito continuare a scrivere fumetti, perché mi viene certamente meglio e ho pure guadagnato di più.
Gli "wannabe che non ce l'hanno fatta" ci sono, e sono come quelli che quando vengono mollati danno la colpa solo al partner e considerano gli esponenti del sesso opposto come tutti dei gran bastardi.
Capita, spesso è colpa della delusione.
L'importante, anche nella scrittura, è aspettare che passi e rimboccarsi le maniche lavorando su se stessi.
In fondo, anche la scrittura è un grande amore.