Firma per riportare L'Insonne in edicola! Bastano pochi click!

venerdì 29 ottobre 2010

Repetita iuvant

Visto che ormai è iniziata la kermesse lucchese, vi ricordo i miei appuntamenti...
Sarò a Lucca Comics SOLO DOMENICA 31 ottobre.

Il mantra di questi giorni è stato:

"Perché vieni solo domenica?"
"Perché non ti fai tutti e quattro i giorni?"
"Perché?"




Ecco il dettaglio dei miei appuntamenti:

Ore 11-12 Stand Edizioni Arcadia - Firme e disegni per l'ultimo episodio de L'Insonne.

Ore 13-14 Show Case presentazione delle nuove miniserie Star Comics - Proiezione del video promozionale di The Secret e breve chiacchierata con disegno in diretta di Rosario Raho.

Ore 14-15 Scuola internazionale di Comics - Firme allo stand della scuola.

Ore 15-16 Stand Star Comics - Firme e disegni per The Secret. Interverranno Rosario Raho e Fabrizio Galliccia.

Ore 16-18 Stand Astorina - Firme e disegni allo stand di Diabolik

giovedì 28 ottobre 2010

Stress!

In questo periodo di traslochi da fare, tavole da disegnare, storie da inventare, fiere da presenziare e vita da vivere, mi sento esattamente così...

mercoledì 27 ottobre 2010

Soldi, soldi, soldi parte seconda



Il post precedente ha generato un interessante chiacchierata di macroeconomia tra Mattia Bulgarelli e il sottoscritto, su un video di Grillo dove parla di denaro e accenna (forse al signoraggio). Ne è scaturita una interessante discussione che riporto qui. Premetto che Mattia è del "mestiere" mentre io ho difficoltà a fare i conti a fine mese. Premetto anche che Mattia è un anti complottista scettico e invece il sottoscritto è uno gnostico, complottista esoterico. Siamo un po' come Piero Angela contro il Mago Anubi.
Vi invito a leggere il commento di Mattia al precendente post e poi continuare qui la lettura.
Grazie a Mattia per il contraddittorio.

*******

M.B: Se è fiction, è fiction.

G.D.B.: Su questo concordo.

>Ma se uno vuole fare giornalismo e/o presentarsi alle elezioni, farebbe meglio a documentarsi.

Certo che mi pare strano che Grillo non si sia stradocumentato.. Forse le cose hanno diverse interpretazioni.

>Già a 20 secondi dall'inizio, Grillo si fa beccare in castagna. Come "non sapremo mai chi sono" quelli della Banca Mondiale?

Credo che intenda "l'uomo della strada" non sa chi ha in mano il potere economico. Vediamo i politici in TV, tutti sanno chi è Silvio o Bersani, ma pochi conoscono i vertici della Banca Mondiale ;)

>Di conseguenza, stiamo sagionando su roba vecchia di almeno 5 anni.

Sì, guarda che il video è vecchissimo!

>2'00" Grillo, al di là del fare terrorismo psicologico come il più cialtrone dei giornalisti e di fare appello alla frenologia (che come ricorda Smithers dei Simpson "è considerata ciarlataneria da oltre un secolo"), mi spiega come farebbe la Dundesbank a decidere "se mio figlio farà l'università"? ?___?

Non dimenticare che usa la comicità per passare i suoi concetti (che poi possiamo anche discutere).
Se domani andremo a comprare il pane con i soldi in una cariola perché vittime di una recessione o di una crisi stile Argentina di qualche anno fa, credo che ti sarà difficile pagare le tasse universitareie per tuo figlio ;)

>Ma veniamo, finalmente, al centro del discorso. Grillo dice che queste persone "stampano soldi e li prestano". Errore.

Ovviamente qui non dico nulla, visto che non sono del settore come te, ma "da uomo della strada" se quello che dici è corretto (e sono certo che lo sia), mi chiedo come mai siano avvenuti i disastri economici che ci hanno raccontato in questi anni.

>Altro errore concettuale tra 3'50" e 4'00": il prezzo di una materia prima non viene deciso dalle Banche Centrali: non esiste che qualcuno si alzi la mattina e "rivaluti l'oro"! O__O

L'oro è un bene di rifugio, quindi chi possiede molto oro ha interesse a creare periodi di crisi per far alzare il suo prezzo. Questa è sempre l'opinione del "complottista uomo della strada" :D

>E arriviamo al Signoraggio, forse. 7'30" - 8'00": "Pagabili a vista al portatore"

Ma è vero o no che il denaro è stampato da società che NON sono di stato e che le banconote hanno un volre che è il loro valore nominale + le spese di stampa + la lavorazione e che quindi costano sempre un po' di più del loro valore nominale? Ho sentito questa storia da molte parti, tu mi sai spiegare meglio?

>L'amico inviperito dei sottotitoli a 8'07" non ha il dubbio che sull'Euro non ci sia scritto nulla perché le lingue ufficiali dell'UE sono ALMENO una dozzina, e per di più in crescita ad ogni allargamento? Paga lui per riscrivere tutte le banconote ogni 2-3 anni? :P

Potevano scriverlo in inglese o meglio in esperanto :D

>8'29": altro errore. Bankitalia è sì un'S.p.A. (Grillo fa leva sull'errore di pregiudizio "S.p.A. = privata"), ma ha uno statuto speciale per quanto riguarda le decisioni da prendere ed è un ente di Diritto Pubblico (altra materia su cui boccio senza pietà Grillo).

E non era meglio avere una banca dello stato? meglio per il cittadino, intendo :)

>(da cui stiamo finalmente, un poco alla volta, uscendo).

Le "MIE" fonti (assolutamente inattendibili) assicurano che a gennaio facciamo il botto. Segnati questa data... spero che mi abbiano detto una sonora minchiata :D

Detto questo grazie davvero per la spiegazione a cui non so e non posso replicare. Io sono un dietrologo, ma dietrologo anche con i complottisti, quindi ascolto tutte le campane.
Dai tuoi correttissimi discorsi evinco che consideri le crisi economiche un "effetto" imprevedibile in un sistema che potrebbe essere migliorato ma che è il migliore che possiamo avere per adesso. Evinco anche che tu consideri chi detiene il potere economico delle persone corrette e che la struttura fa di tutto per evitare guai peggiori. Un po' come dire che i crimini vengono fatti ma che la polizia viglila e le leggi sono giuste.
Io, invece non mi fido. Per me, i vertici economici del pianeta sono corrotti fino all'ultimo capello.



Per il resto vi do appuntamento a "The Secret"

Soldi, soldi, soldi...



E noi fessi a scannarci tra di noi sul fatto che sia giusto o no farsi pagare gli sketch alle fiere...

Riperto il concetto già espresso: io tornerei al baratto.

martedì 26 ottobre 2010

Aggiornamento orari Lucca Comics!


Vi segnalo l'aggiornamento, spero definitivo, dei miei impegni lucchesi. Prendete nota e perdonatemi se potrò fermarmi poco a fare quattro chiacchiere.


DOMENICA 31 ottobre

11-12 Stand Edizioni Arcadia - Firme e disegni per l'ultimo episodio de L'Insonne.

13-14 Show Case presentazione delle nuove miniserie Star Comics - Proiezione del video promozionale di The Secret e breve chiacchierata con disegno in diretta di Rosario Raho.

14-15 Scuola internazionale di Comics - Firme allo stand della scuola.

15-16 Stand Star Comics - Firme e disegni per The Secret. Interverranno Rosario Raho e Fabrizio Galliccia.

16-18 Stand Astorina - Firme e disegni allo stand di Diabolik


lunedì 25 ottobre 2010

Diabolik ed Eva



China di Jacopo Brandi e matita del sottoscritto.

Incontri lucchesi

Come ogni anno giunge l'autunno, cadono i capelli (sig!) e le foglie morte, spuntano i funghi e arriva anche Lucca Comics. Mi chiedo se prima o poi riuscirò ad andarci quattro giorni per stare un po' con gli amici e non solo per fare firme, disegni e presentazioni. Quest'anno, essendo messo malissimo col lavoro (la scrittura di "The Secret" mi sta prendendo moltissimo tempo e ho i disegni di Diabolik da terminare) sarò presente solo un giorno. No, dai, niente lacrime. Di seguito trovate i miei appuntamenti.

DOMENICA 31

11-12 Scuola internazionale di Comics (orario da confermare)
13-14 Show Case presentazione delle nuove miniserie Star Comics (The Secret)
15-16 Edizioni Arcadia (L'Insonne)
16-18 Stand Astorina (Diabolik)

Vi pare vita?

Ovviamente gli orari saranno un po' ballerini, quindi non mettetevi ad aspettarmi, perché potrei anche essermi perso (volontariamente) per Lucca.

Allo Showcase sarò in compagnia di Rosario Raho ed Emanuela Lupacchino. Sarà un incontro congiunto con le altre nuove serie della Star Comics, per questo avremo circa 20 minuti a testa per fare quattro chiacchiere mentre Rosario realizzerà un semplice schizzo di Adam Mack. Spero di avere la possibilità di parlare dei contenuti di questo strano fumetto che è "The Secret", più che della sua genesi editoriale. I presenti potranno anche vedere in esclusiva il video della serie realizzato da Alex Dante e con le musiche originali di Alessandro Circhirillo.



Emanuela Lupacchino, un suo studio di Soul e lo stand delle Edizioni Arcadia e il sottoscritto... Questo a testimonianza che The Secret è una serie in programmazione da oltre un anno ;)


Domanda per l'organizzazione... ma gli autori potrebbero avere un "pass" generico? Ogni anno, soprattutto i giovani autori, comunque professionisti, devono impazzire per trovare un pass.

E 'mo, ribeccatevi il tormentone dell'autunno...

mercoledì 20 ottobre 2010

"WAR" – guerra all’arte svenduta. Parliamone.



Ricevo dalla Scuola Internazionale di Comics un interessante documento che invita gli autori di fumetto impegnati alle fiere, a farsi pagare ogni qualvolta che realizzano un disegno per i lettori.
Ritengo che questo sia pure giusto in senso ideologico ma nel mio caso di difficile realizzazione e ora vi spiego perché.

Personalmente non mi piace maneggiare soldi.
Cioè, se fosse per me, si starebbe ancora al baratto e non mi ci vedo proprio a incassare, fare i resti, emettere scontrino per ogni schizzo realizzato. L'ho fatto una volta a Milano invitato da uno stimato collega, ma la cosa mi ha imbarazzato in maniera terribile.
Dovrei avere un cassiere che prende le ordinazioni e mi passa le richieste... tipo cuoco di carta e china.
Già, ma questa cosa già esiste e si chiama "commission".
Le commission sono le richieste fatte all'autore che ha un suo tariffario, e che per cura e qualità, differiscono dallo sketch gratuito.
Ecco, questo sarebbe un altro punto: amici lettori, quando mi beccate alle fiere, non chiedetemi: "Diabolik ed Eva che si baciano e sullo sfondo Ginko con la pistola e Altea che guida la Jaguar", perchè per prima cosa vi mando a quel paese io, poi dimostrate una ingordigia imbarazzante, testimone del fatto che vi interessa solo un disegno di "provato" valore, non una testimonianza dell'autore.
Gli sketch dovrebbero essere poco più che delle firme (anche perché alle fiere spesso le file sono interminabili) e realizzati per chi dimostra un minimo di attaccamento al personaggio (a proposito, se non leggete Diabolik, L'Insonne o Cornelio, non chiedetemi nulla, eviterete di essere infamati davanti a tutti).
In secondo luogo, più che di un accordo tra autori, forse avremmo bisogno di un accordo tra editori... Se sono ospitato da uno stand, l'editore in questione potrebbe omaggiare i suoi clienti (leggi: che comprano qualche albo) di un disegno d'autore. Insomma, io sarei per lo skatch sull'albo o insieme all'acquisto dello stesso.
Oltretutto, fare un super accordo tra autori sarà molto difficile, molti potrebbero usare questa regola per ingraziarsi i lettori: "Vedi, io sono magnanimo e non ti faccio cacciare il grano", oppure i lettori prenderanno d'assalto gli stand con disegnatori esordienti che pur di farsi notare, tradirebbero comprensibilmente l'accordo.
In fine, ritengo che ognuno debba essere libero di vendere, svendere o regalare la propria arte (oltre che il corpo, l'anima e i parenti). Certo, anche a me fa inca**are come una serpe vedere i miei disegni svenduti si eBay (sappiate che se lo fate con i miei lavori vi coglierà una sfiga di oltre 14 anni), ma posso solo invitare i compratori a SCRIVERMI per richiedere un disegno che vi costerà meno rispetto all'acquisto sul noto sito di aste on line..

Io, comunque, vi riporto il testo completo dell'iniziativa. Fatene l'uso che volete.
Nel caso vi interessi dire la vostra o sottoscrivere l'accordo ecco la mail della scuola: firenze@scuolacomics.it Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

E naturalmente aspetto le vostre opinioni su questo blog.

Testo della mail:

Buongiorno a tutti. In allegato troverete il manifesto "WAR" – guerra all’arte svenduta, che abbiamo intenzione di lanciare in occasione di Lucca Comics. Se siete d’accordo con questa petizione, Vi preghiamo di sottoscrivere il documento e di "firmarlo" dando la propria approvazione. E' consigliabile che tutti mandino una mail in sede con oggetto: "leggo e sottoscrivo il manifesto "WAR" dando la mia adesione e approvazione all'iniziativa" L'iniziativa dovrà avere un certo numero di adesioni fin da ora in modo che alla pubblicazione ufficiale ci siano già dei nomi a fare da traino al resto. E' molto importante in questo momento la celerità, quindi vi pregherei di curarvi di questa iniziativa impegnandovi in tal senso. Aspettiamo le adesioni di tutti Voi insegnanti e degli autori entro giovedì, grazie. Tra l'altro il manifesto "WAR" (se l'avete letto) chiede ai disegnatori che presenzieranno allo stand della Scuola, di far pagare i propri disegni ai visitatori, quindi per Voi sarebbe anche occasione. Saluti a tutti lo staff nazionale della Scuola Internazionale di Comics
Allegato

CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE PER LA DIFESA DEL LAVORO DEI DISEGNATORI DI FUMETTO

Manifesto: La Scuola Internazionale di Comics intende promuovere una campagna di sensibilizzazione per la difesa del lavoro di tutti i disegnatori del fumetto. Poiché siamo quotidianamente a contatto con tanti professionisti, abbiamo raccolto le loro riflessioni e ci facciamo portavoce del loro malcontento. Come loro, anche noi crediamo che sia necessario cambiare una pessima abitudine che negli anni si è consolidata: il fumetto è un’arte, ma in Italia soffre di una svalutazione culturale, nonostante le capacità dei disegnatori italiani. Anche questo può aver contribuito a far nascere una falsa idea del lavoro dei disegnatori del fumetto, diffondendo la convinzione che la loro opera abbia minore dignità rispetto a quella di altri artisti. Sempre più spesso i disegnatori si sentono traditi nel loro entusiasmo di condividere il loro lavoro con i fan. Ecco la principale fonte di malcontento tra i disegnatori: alle fiere regalano infaticabilmente la loro professionalità e la loro arte per poi vederla svenduta su internet: spesso vediamo disegni “svenduti” anche per 5 euro, in questo modo anche il talento del disegnatore è svalutato. Tutto il loro lavoro, la loro esperienza, la loro fatica vengono svenduti per niente. Questa situazione marcia parallelamente a quella in cui un disegnatore si trova a dover rispondere a quesiti umilianti del tipo: “Tu chi sei? Che fumetti hai fatto? Ah! Allora mi fai un disegno?” per poi magari vedere il foglio accartocciato da qualche parte perché in fondo averlo non era poi così importante. La Scuola Internazionale di Comics vuole sostenere e accompagnare i disegnatori in una rivoluzione di questo sistema che sminuisce la loro professionalità, per cercare di dare il giusto peso alla loro arte. Per questo chiediamo a tutti quelli che condividono questo pensiero e che intendono attivamente spalleggiarci in questa battaglia educativa, di sottoscrivere questo documento per far sentire la loro voce e di rifiutarsi, nelle manifestazioni a venire, di prestare la loro opera gratuitamente. Da ora in poi chi vorrà un disegno potrà averlo dietro compenso o dopo aver acquistato le pubblicazioni dei disegnatori. La Scuola Internazionale di Comics da parte sua, si impegnerà a far circolare questo documento e inviarlo poi ai media, agli organizzatori delle fiere e alle case editrici, ai suoi studenti e a tutti quelli che seguono le attività della scuola perché chi lo condivide possa sottoscriverlo. Per dare l’avvio a questa nuova tendenza, noi della Scuola Internazionale di Comics, in occasione di Lucca Comics chiederemo ai nostri insegnanti di esporre il loro tariffario quando disegneranno per i fan presso il nostro stand. E chiederemo loro di applicare senza timore le tariffe che hanno stabilito. La campagna vede il contributo dell’avvocato Eleonora Trigari, che si esprime a favore del manifesto. Eleonora è un avvocato milanese esperta in diritto d’autore che presta la sua opera ad artisti su tutto il territorio nazionale. Qui di seguito potete leggere il suo contributo: “Molto correttamente la Scuola Internazionale di Comics utilizza l’espressione “svalutazione culturale”. In Italia all’arte sequenziale non viene infatti riconosciuto un adeguato valore artistico, come invece avviene in altri Paesi. Ciò nonostante lo studio, la passione e la dedizione che stanno dietro alle opere a fumetto. Si consideri che in Italia il fumetto non gode nemmeno di una tutela legislativa specifica. Esiste una proposta di riforma volta ad introdurre una disciplina ad hoc per le opere a fumetto, ma si tratta di un progetto tuttora arenato (disegno di legge n. 3298 del Senato della Repubblica, XIV legislatura, “Protezione del diritto d’autore delle opere a fumetti“ - comunicato alla Presidenza l’11 febbraio 2005-). Sarebbe invece di grande importanza una riforma, tra l’altro, per il valore in sé dell’espresso riconoscimento, anche a livello legislativo, del fumetto come forma d’arte. Infatti, le conseguenze della svalutazione culturale dell’’arte sequenziale sono molteplici. Innanzitutto, ciò incide, in negativo, sulle condizioni lavorative dei disegnatori. Basti pensare agli innumerevoli contratti a progetto che malcelano rapporti di lavoro subordinato e che i disegnatori, soprattutto i giovani artisti, si trovano “costretti” a sottoscrivere pur di poter lavorare. Oppure al mancato riconoscimento della proprietà degli originali delle tavole da parte delle case editrici. Gli stessi disegnatori sono direttamente vittime della svalutazione culturale dell’arte sequenziale, in quanto molto spesso non sono consapevoli dei diritti loro spettanti e non sono quindi in grado di tutelarli. Ne è un esempio palpabile il fatto che molti pensano che una volta firmato il contratto di edizione tutti i diritti di autore si trasferiscano automaticamente alla casa editrice, mentre non è necessariamente così. Occorre quindi che i disegnatori per primi rivendichino a gran voce la dignità artistica delle loro opere e il valore del loro lavoro e che si impegnino attivamente per la tutela dei loro diritti, dei quali anzitutto devono prendere coscienza. Tutti coloro i quali hanno a cuore la cultura e l’arte dovrebbero appoggiarli, perché tutto ciò che non favorisce la diffusione dell’arte e della cultura è di per sé negativo dal punto di vista sociale. “ Avv. Eleonora Trigari

venerdì 15 ottobre 2010

Tavola rotonda tra autori a Lucca Comics - Comunicato ufficiale

Ecco il comunicato ufficiale riguardante la tavola rotonda sul fumetto che si terrà a Lucca Comics 2010.

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Buon Giorno a tutti,
Siamo lieti di comunicarvi che Domenica 31 Ottobre 2010 alle ore 17:00, presso una delle sale del Museo del Fumetto (MUF) di Lucca, in concomitanza con la manifestazione LuccaComics and Games si terrà un incontro tra gli autori e gli addetti ai lavori dal titolo: “Una Tavola Rotonda-Autori a confronto”.

L'evento è organizzato dall’autore Claudio Stassi e moderato dall’autore e giornalista Luca Boschi.

All’ordine del giorno con interventi misurati e cronometrati al fine di dare parola a più autori e addetti ai lavori possibili, si approfondiranno diversi aspetti:

- Ivo Milazzo parlerà del contratto tra autori ed editori e della legge sul diritto d’autore.

- L'avvocato Raffaella Pellegrino, esperta di diritto d'autore, approfondirà l’aspetto legislativo, analizzando le leggi vigenti a tutela della professione.

- Rifletteremo, in analisi di confronto, sui contratti esteri con autori italiani che lavorano per il mercato americano e francese (interventi di Michele Petrucci, Matteo Casali, Emanuela Lupacchino, Luca Enoch, Otto Gabos).

- L’AFUI, nella rappresentanza del Presidente Daniele Pignatelli, interverrà con un'analisi sullo stato delle vendite nelle Librerie specializzate.

- Marcello Toninelli interverrà sull’esperienza dell’ Associazione Fumettisti, creata negli anni Novanta, e del valore di quella iniziativa.

- Michele Ginevra interverrà nel merito d’iniziative istituzionali, pubblicitarie, formative e didattiche che possono espandere l'ambito di diffusione e percezione del Fumetto.

- Gli autori Ratigher e LRNZ, rispettivamente editor e art director della rivista "Pic Nic", free-press di fumetti italiano, descriveranno la loro originale esperienza editoriale.

- Sarà presente un rappresentante del SILF (Sindacato Italiano Lavoratori del Fumetto).

Chiunque potrà partecipare alla Tavola Rotonda.

- Gli autori (sceneggiatori, disegnatori, coloristi, letteristi, grafici, copertinisti…);

- Gli editori (editori che distribuiscono in edicola, editori che distribuiscono in libreria, associazioni culturali, autoproduzioni…);

- Gli Addetti ai lavori (editor, traduttori, edicolanti, librai )

Chi volesse intervenire all'incontro potrà mandare un mail all’indirizzo di posta elettronica c.stassi@gmail.com

Sarà programmata una scaletta con interventi dal pubblico.

L’intera Tavola Rotonda sarà registrata e pubblicata sul web.

Nell’attesa, auguro a tutti buon lavoro.

Cordialmente,

Claudio Stassi e Luca Boschi

mercoledì 13 ottobre 2010

Storie di ordinari machismi


Sul treno che collega Firenze con il paesiello dove abito, oggi, ho assistito ad una scena figlia dell'intolleranza testosteronica di questi anni.

Un sardo e giovanissimo capotreno, evidentemente eccitato dall'autorità appena conferitagli sul veloce mezzo delle Ferrovie dello Stato, ha pensato bene di chiedere l'intervento della Polfer o dei Carabinieri, per tenere a bada un pericolosissimo criminale molesto. Il degno erede di Arkan era un poliziotto inglese in gita, con la moglie e due figli, nel nostro simpatico bel paese, ed era reo di aver confuso un rimborso del treno emesso dalle macchinette con il biglietto. Da questo l'alterco con l'agguerrito capotreno che, un po' tanto scarsino in inglese, ma integerrimo nei suoi doveri, gli propinava una spropositata multa. A sedare gli animi si è aggiunto un inutile tutore delle Forze dell'ordine in borghese, che non sapendo una parola di inglese, è stato buono solo a rimirare con sguardo bovino i documenti del pericoloso e vacanziero ex celtico.

Che quelli lì si sa che son tutti Hooligans.

Paradossale la scena, quando il barzotto capotreno aspettava l'intervento dei tutori dell'ordine per far sfollare la famigliola. Peccato che degli agenti della Polfer alla stazione non c'era traccia, probabilmente perché impegnati in qualche agguato alle macchinette del caffè o alle ragazze che aspettano sole in stazione. In una prova di civiltà, la famigliola inglese è scesa di sua spontanea volontà, deprecando l'organizzazione terzomondista delle nostre ferrovie. Una gara di autorità, a chi ce l'aveva più duro, il carattere, ovviamente, tra il poliziotto inglese e il capotreno sardo.

Un delirio di buon senso ed ospitalità, perché era chiaro anche ai seggiolini sporchi del treno, che l'inglese si era solo confuso e aveva timbrato un rimborso identico in forma e colore ai biglietti normali. Deprecabile il comportamento da parte del capotreno che ha fatto partire una gazzarra inutile, quando tutti i membri della famigliola inglese erano muniti di regolare biglietto ed anche disposti ad acquistare un biglietto a bordo. Follia pura, quando una vecchietta ha gridato ai sudditi della Regina: “Tornatevene al vostro paese che non vi vogliamo!”. Umoristico il fatto che la vecchietta non avesse obliterato il biglietto. Lei se l'è cavata, però.

Caro capotreno, mi giocherei un paio di stipendi sul fatto che, se al posto dei pronipoti di Re Artu', ci fossero state quattro biondine del medesimo paese, le cose sarebbero andate diversamente.

Auguro per questo, all'isolano capotreno, di trovare presto un gruppetto di ultras della Stella Rossa di Belgrado, confusi dalla complessa burocrazia bigliettesca delle nostre strade su rotaia e auguro alle ferrovie di assumere personale che conosca bene le lingue, se proprio non riesce ad assumerli ragionevoli.

lunedì 11 ottobre 2010

Quando i fumetti hanno un cuore


Fabio Postini è un amico da almeno 5 anni.
Dobbiamo a lui se gli albi de L'Insonne non si sono ritrovati pieni di strafalcioni e refusi. Fabio ha dato una mano al progetto per passione, lontano dalle luci della ribalta e con grande affetto nei conftonti della nostra eroina.
Fabio, autore di Vincent De Ville oggi, dopo aver letto l'ultimo episodio de L'Insonne, mi ha scritto una mail. Volevo incollarvi solo qualche brano, ma ho preferito regalarvela tutta perché spero vi emozioni almeno un decimo di quanto ha emozionato me.

***

"Si, si, è veramente una storia molto bella. Immaginavo accadesse qualcosa del genere, alla fine forse in termini più vasti, ma lo immaginavo.
Però il finale... è qualcosa di sensazionale, e...mi ha toccato molto.
Mi ha toccato molto soprattutto perché sono ormai... quanto? 16 anni? ...che aspettavo questa risoluzione, io e te non ci conoscevamo ancora, ma conoscevo Desdy, l'ho amata sian da subito (non essere geloso..), in qualche modo abbiamo condiviso qualcosa del suo passaggio su questa terra, anche professionalmente, (e, credimi, Giuseppe, ne sono veramente ONORATO) e le sono sempre rimasto fedele.
Voglio bene a Desdemona. Probabilmente non quanto te, ma... le voglio molto bene.
Il finale, l'ultima trasmissione mi ha fatto ripensare a quell'inizio, a quella prima apparizione. Mi ha fatto ripercorrere molti anni. E quindi, immagino lo farà con molti altri, dato che di fedeli Desdy ne ha proprio tanti.
Non so se la rivedremo. Mi chiedo se non lo sappia nemmeno tu. Ma a me mancherà tantissimo. Mi mancherà, ma al contempo sono felice che abbia avuto il suo finale. E' giusto, se lo meritava. Un buon finale, di questo livello, è molto di più di quanto ogni buon fumetto italiano possa aspettarsi, spremuti a produrre euro fino all'ultimo istante per poi buttarli via quando non varranno più nulla.
Anche per questo ti stimo molto, Giuseppe. Nonostante il tempo, nonostante le avversità, i problemi legali, gli editori, nonostante tutto l'insonne è andata avanti. E questo, vecchio mio... bhe ...non so se fa di te un autore, di quello che si intende oggi per autore. Ma di sicuro ai miei occhi fa di te un Autore. Di quelli veri, di quelli che scrivono perché devono farlo, e non (solo) per pagare la rata del mutuo. Di quelli che sanno che l'autore deve molto al personaggio, a volte tutto. E che sanno che il personaggio gli sopravviverà, nonostante tutti i problemi di cui sopra. Nonostante sia un bonellide, nonostante le scarse vendite, se vuoi, nonostante il mercato.
Che poi...scarse vendite...non mi pare proprio. E' che qui tutto è diventato un'industria, se i numeri non sono altissimi nulla basta più per supportare l'esistenza di un prodotto. Ma chi l'ha detto? Perché bisogna per forza assoggettarsi a certe regole di mercato, appunto, che invece di elevare un prodotto lo standardizzano?
Bonellide, dicevo, che pare diventato sinonimo di popolare, e chissà perché pare che il popolare faccia schifo a tutti. Deve essere proprio questo che si intende per "popolare". Mi chiedo a questo punto se il contrario di popolare non sia "snob", invece di "d'autore". Perché chi più Autore di chi porta le sua creatura al compimento del suo destino, che sia in una uscita o mille, ma comunque, quando che sia il momento giusto? Chi più Autore di chi lotta per un periodo così lungo (16 anni, nel tuo caso), solo perché un figlio, fatto di carta e china, possa incontrare il suo destino ed essere finalmente libero? Oggi i fumetti si fanno sui nomi dei famosi, sulle stragi (che, per carità, hanno il loro diritto legittimo di essere narrate e ricordate), sui cantanti. Quelli si che fanno vendere (ma vorrei vedere, poi..). Guai a ricercare l'originalità! Molto meglio produrre una bella strenna da regalare a Natale, che ci fai anche bella figura. Dicevo, Giuseppe, che hai tutto il mio rispetto. Non ai suddetti fumetti costruiti sui nomi, né ai bonellidi ( che da questo mese smetterò di acquistare QUASI in massa -il quasi è d'obbligo, anche in casa Bonelli mi è rimasto un po' di rispetto verso qualcuno. Non sto a dirti di chi parlo tanto sono sicuro lo immaginerai. Smetterò di acquistare, dicevo, a sottolineare lo sdegno per i tristi destini cui sono incorsi i MIEI personaggi , quelli che ho amato e che sono finiti dentro uno standard di produzione industriale, MIEI perché erano i MIEI eroi, fino a che qualcuno, al posto mio, li ha amati, e fino a che qualcun altro, al posto di chi li amava al posto mio, ne ha fatto un lavoro. Scrivere fumetti o vender gelati, che differenza fa? E' solo un lavoro, no?...), e neppure al fumetto d'importazione (che in molti casi amo, esattamente quanto NON amo chi fa dell'editore un mestiere di importazione invece che di produzione. Eh, ma lo sappiamo, c'è il mercato...) va il mio plauso, ma va a te: a te che ancora una volta mi dimostri che questo è un mestiere che si fa prima di tutto con il cuore. Magari buttando anche un occhio al portafogli, si, perché chiunque a questo mondo deve mangiare, ma soprattutto con il cuore.
E con il cuore ti ringrazio. Ti ringrazio per quello che mi hai donato in questi 16 anni, ad intermittenza, si, ma dimostrandomi che vale ancora la pena legger fumetti. Ora lasciali parlare, Giuseppe: la critica di adorerà o ti stroncherà. Lasciali perdere. E' solo la critica. Ricordati sempre che chi sa, fa. Chi non sa fare, insegna. E chi non sa neanche insegnare, fa il critico. Capito, vecchio mio? TU fai. LORO fanno i critici. Ti prego di non dimenticarlo mai, e questo te lo chiedo da amico. Questa che ho tra le mani è una gran BELLA storia. Lascia perdere chi ti dirà che è sempre la solita manfrina, che prodotti come l'insonne gli fanno venire il latte alle ginocchia, o cose del genere. Lascia perdere tutto. Ora ci godiamo la ristampa di Cornelio, e poi vedrai quando Desdy verrà ristampata come un cult. Allora si che ci divertiremo. Quando seguirà il destino che è toccato a Ken Parker, e pochi altri come lui. Oh, certo, anche quello all'epoca di rimarcamenti ne aveva, eccome, se ne aveva. A noi che leggiamo davvero i fumetti che NON CI PIACCIONO sono altri. Poi i lettori della domenica dicano quello che gli pare. E ringrazio il cielo che ci siano autori come te.
Phab"

***

Fabio, che dire? Mi hai lasciato senza parole.
Sono onorato di avere amici come te.
Grazie.
G.

sabato 9 ottobre 2010

Tutto è compiuto

Nomen Omen, dicevano i latini. In soldoni il nome che portiamo è una profezia del nostro destino. Desdemona significa qualcosa come "avversata dalla sorte", come se il mondo cospirasse contro di lei. Purtroppo un po' è vero. Non avete idea di come la sua vita editoriale sia stata complicata e non ho intenzione di rievocare spiriti del passato o fantasmi del presente. Vi dico solo che ci siamo.



Trovere il nuovo albo della serie allo stand lucchese delle Edizioni Arcadia.
Un consiglio... rileggetevi tutta la serie prima di affrontate il tredicesimo episodio.

venerdì 8 ottobre 2010

Diabolik e Cajelli



"Diabolik è un opera collettiva. Lo so che questo concetto, con tutta l’aura di sperimentazione che permea la parola “opera collettiva”, viene accettato, a livello di percezione, per un diverso di tipo di fumetto.
Mi rendo conto che alcune parole sono gradite soltanto quando dici :
Io alcuni miei amici artisti ci siamo ritrovati in una stanza dell’Hotel Mercure e, ascoltando i Baustelle, abbiamo realizzato un’opera collettiva che racconta mirabilmente il senso di vuoto che permea i nostri ombelichi.
Invece, maguardaunpo’, leggere l’ampio elenco di nomi che compone i credits di un numero di Diabolik crea un certo sconcerto."


Trovate tutto il bel pezzo di Diego Cajelli sul suo variopinto BLOG, ma questo inizio era favoloso e lo condivido in pieno. Forse è per questo che nel mio ombelico non trovo il vuoto ma delle inspiegabili matassine di cotone?

Intervista

Tratto da “Intervista a Giuseppe Di Bernardo” a cura di Gianfranco Staltari

Personaggi

Domanda: Come si affronta la creazione di un personaggio e come, invece, la lavorazione, l’invenzione di storie per una serie per un personaggio già esistente? Quali sono le difficoltà in entrambi i casi?

Risposta: La genesi di un eroe a fumetti, almeno per me, è improvvisa e inaspettata. I miei personaggi sono germogliati da soli, sono nati dalla fertile terra dell'inconscio e hanno preso vita. Mi sono limitato a versare un po' d'acqua che organizzasse le loro esistenze, ma il grosso del lavoro l'ha fatto l'alchimia dell'immaginazione.
Si possono creare dei personaggi a tavolino, ma ai miei occhi, appaiono senz'anima. Cloni destinati ad una breve vita.
L'Insonne è nata per la mia voglia di raccontare la radio e la notte della mia città. I crimini efferati che si compiono alla luce dei negozi di moda del centro storico. Desdemona ha un carattere tutto suo e ben definito, che è nato autonomamente e ha preso una fisionomia precisa solo con la serie edita dalla Free Books. “Cornelio”, invece, doveva fare i conti con la presenza di Carlo Lucarelli. Avendo il volto del noto scrittore e presentatore televisivo, Cornelio non poteva mostrare un carattere troppo marcato, ma doveva essere consono all'immagine che lo spettatore di “Blu notte” aveva di Carlo. In “The Secret”, invece ho avuto completa libertà e trovo che i personaggi siano molto sfaccettati, pieni di paranoie, tormentati e ambigui.

D: Quali caratteristiche psicologiche deve avere “il cattivo” perché funzioni?

R: Come al solito non ci sono delle formule magiche, posso solo farti degli esempi. Pensiamo al rapporto Diabolik-Ginko, il primo freddo e calcolatore, il secondo molto più umano. Per quanto mi riguarda, questi ruoli sono evidenti nel rapporto Desdemona-Cronide della serie “L'Insonne”. Cronide agisce in preda a raptus, spesso senza una ragione precisa, fa del male perché è nella sua natura farlo. È un personaggio colmo di sessualità perversa, non ha rapporti umani, è una “monade”, un individuo fuori dalla comunità. Desdemona, invece, ragiona anche fin troppo, non farebbe mai del male e la sua sessualità è legata solo ai sentimenti. Nella serie, più volte, il loro essere l'opposto dell'altra è stato evidenziato in vari modi, anche graficamente. In “The Secret”, i malvagi sono irreggimentati, obbediscono agli ordini e fanno parte d un gruppo. Sono i pezzi di un puzzle che s'incastrano perfettamente l'uno con l'altro e hanno quasi una mentalità da alveare. Adam vuole ribellarsi ed essere unico, vuole essere l'ingranaggio difettoso che blocca il sistema.
D: Molte scuole di scrittura affermano che una storia non esiste senza un conflitto. Sei d’accordo? Se sì, come lavori su questo elemento? Che genere di conflitto preferisci usare? (per esempio conflitto tra due uomini, conflitto interiore, conflitto dell’uomo contro una forza della natura).

R: Sì, senza conflitto non c'è storia. Sono assolutamente d'accordo. In genere si tratta di conflitti interiori palesati dal conflitto tra due o più personaggi. C'è il conflitto di Desdemona con suo padre Isaia, che è anche un conflitto tra modi di essere. Il conflitto di Adam è con la società e la famiglia che lo hanno ingabbiato, ed è rappresentato attraverso la ribellione verso le forse oscure che tengono il genere umano inconsapevolmente prigioniero.

Serie

D: Come procedi con la creazione di una serie \ miniserie? Qual è il tuo metodo di lavoro? Parti dal personaggio? Dalla trama? Hai bisogno di vedere subito visualizzato il tuo lavoro con degli studi da parte di un disegnatore?

R: Dipende. Per L'Insonne sono partito dalleroe: una deejay nottambula alle prese con gli strani personaggi che affollano la notte delle radio. Per The Secret, invece, era il tema. Volevo parlare di complottismo, interferenze aliene, new age, così, per prima cosa ho lavorato su una teoria unificatrice delle tante storie che girano su questi argomenti. Poi, pian piano sono venuti i personaggi.

D: Come avviene la selezione dei disegnatori?

R: Durante l'anno mi si propongono molti autori. Io li valuto e li metto in una cartella in attesa del momento del bisogno. Un bisogno che può anche essere di altri, infatti spesso giro i bravi disegnatori ai colleghi. Poi, navigo spesso sui blog cercando bravi disegnatori, in questo modo ho scoperto Emanuela Lupacchino, Walter Trono, Daniele Statella e diversi altri. Mi dicono che sono un talent scout di giovani autori. Un po' è vero, quelli che ho fatto esordire sono tutti diventati apprezzatissimi autori.

D: C’è veramente bisogno di nuovi bravi sceneggiatori, ci sono gli spazi?

R: Bisogno non so, ma gli spazi ci si creano. Io, per poter scrivere fumetti, ho dovuto imparare a disegnare. Intendo dire che per uno sceneggiatore è molto più complesso farsi notare. Gli spazi ci sono se ci sono delle idee e tanta professionalità, perché per gli editori minori, uno sceneggiatore deve anche fare da supervisore ai disegni, insomma, portare un prodotto finito.

D: Quali sono i consigli, le dritte che puoi dare a degli aspiranti sceneggiatori che si vogliono proporre in Italia?

R: Nessuno ha voglia di leggere quello che scrivete. Nessuno. Se mandate un progetto, nelle prime cinque righe dovete sparare tutto quello che avete. Non tenetevi per “dopo” le idee. Dovete colpire subito chi ha aperto la vostra mail o sfogliato il vostro book. E siate insistenti: se non vi rispondono insistete anche solo per farvi dire “no grazie”. Se mandate le vostre cose e restate eternamente in attesa, non otterrete nulla. Chiamate, presentatevi in casa editrice, proponete.

venerdì 1 ottobre 2010

Una brutta faccia


Grazie a Black Lion (Glamazonia)

Neppure è stato fatto un comunicato ufficiale su “The Secret”, che alcune pagine copiate dal blog ufficiale circolano in rete e annunciano l'uscita di questa nuova serie a fumetti.

Figo, no?

'nsomma... perché gli inesauribili postatori dei forum, avvelenati non so bene perché, affilano canini e unghie pronti ad azzannare qualsiasi cosa si muova nel panorama fumettistico italiano. Prima sparano poi chiedono: “Chi è?”

Mi sarebbe piaciuto avessero fatto delle domande, si fossero posti degli interrogativi e criticato le tematiche affrontate, invece la questione che più fa accapigliare gli utenti dell'eccessiva era dell'accesso è: “perché usare il volto di un attore per fare un personaggio a fumetti? Che tristezza!”.

Non so se è una prassi che dia tristezza ma è di certo una consuetudine e una grande comodità. Ora vi spiego come funziona.
I disegnatori, quando iniziano uno studio dei personaggi, chiedono naturalmente: "a quale attore devo ispirarmi?" Se gli diciamo: "Fai tu", protestano, smettono di mangiare, in qualche caso hanno crisi epilettiche. Così, Per semplicità, diamo un riferimento iniziale che diventa, nei comunicati, una nota di colore.

Poi, come capita sempre, i personaggi prendono vita propria. Maturano un'anima e un aspetto che diventa indipendente dal proposito iniziale.

Usare un volto noto per un personaggio a fumetti è accaduto nella quasi totalità degli eroi di carta. E rompete per Adam? E pensare che avevo pura che mi avreste detto che somigliava a Raz Degan di "Mistero"...

Quando non riconoscete il riferimento è perché magari gli autori si sono fatti un autoritratto o hanno disegnato qualche loro amico. Posso portarvi le prove di quello che dico.

Paradossalmente, quando ho fatto L'Insonne, Desdemona non era ispirata a nessuna attrice in particolare, eppure mi è stato chiesto fino alla noia a quale modella ci fossimo ispirati.

Non siete mai contenti.

Forse la nostra è solo povertà di spirito, mancanza di fantasia. Come direbbe Manzoni: "Ai posteri l'ardua sentenza."