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giovedì 11 novembre 2010

Si torna a scuola...

“Non si finisce mai di imparare.”
Non è solo un luogo comune. Se ci si mette nell'ottica che chiunque, anzi, qualsiasi cosa ti possa essere maestro, ti garantisci una buona probabilità di sviluppo.
Per questo ho deciso di frequentare il Diegozillalab, il corso di scrittura on-line di Diego Cajelli, collega che stimo profondamente.
Dopo aver scritto una ventina di albi “bonelliani”, a qualcuno è sembrato strano, anzi, addirittura dequalificante che partecipassi a una “scuola” di scrittura, quando io stesso insegno alla Scuola Internazionale di Comics. Premettendo che io insegno “disegno” proprio perché non sarei capace di insegnare tecniche di scrittura. Quando scrivo sono come un uomo di neanderthal con un sax in mano. Non ho tecnica ma solo istinto. Vado ad orecchio, faccio le cose senza sapere come e perché. Sono un giocatore indisciplinato che ogni tanto azzecca una giocata, ma che rischia anche delle figure tragiche. Per questo, alla soglia dei quarantanni, Giuseppe Di Bernardo torna a scuola da chi, lo strumento scrittura, lo ha smontato e osservato da vicino. Perché non bisogna mai vergognarsi di imparare, se uno come Leonardo diceva di essere “Uomo senza lettera”.
Riempio la cartella cercando di non scordare la merenda, e al suono della campanella dell'intervallo, tutti in cortile a correre dietro ad una palla fatta di parole da addomesticare.

Dalla prima lezione porto con me alcune chicche che vi ripropongo:

"Per prima cosa, mettiamo le cose in chiaro. Qui facciamo storie di genere. Raccontiamo storie che possono essere collocate su uno scaffale e divise per generi narrativi. Poi, è chiaro che i generi non stanno mai fermi e si mescolano."

"Se qualcuno ti dice che può insegnarti la creatività picchialo. Ti autorizzo a farlo. In altre parole: Questa è una scuola di guida acrobatica, ma devi venirci con la tua macchina. Ti insegno a guidare, ma se non hai almeno una Panda non possiamo fare niente."

"Il primo passo per scrivere è capire una differenza. Una differenza sottile, forse ovvia, ma spesso sottovalutata.
Non confondere mai l’azione di battere i tuoi ditoni sulla tastiera, o di pasticciare su un foglio con una penna, con l’atto di scrivere. Azione e atto. Vanno separati."

4 commenti:

  1. Complimenti per l'umiltà e per la gran voglia di imparare. Studiare significa esplorare, arricchirsi, non smettere mai di crescere interiormente. E' un enorme privilegio che ha ogni essere umano!

    Non sono d'accordo con una cosa sola di questo intervento: quando lei dice che non è in grado di insegnare tecniche di scrittura.
    Non credo ci sia bisogno di costruire una lezione con teorie e formule, dalla pratica si apprende tantissimo, molto di più di qualsiasi altra teoria.
    Da allievo basterebbe osservare una sua sceneggiatura di Dk, osservarla con attenzione, saperla leggere e comprendere per imparare da questa tantissime cose, e lei ha già insegnato moltissimo in tutte le sue opere!

    Danny (orgogliosa ex-allieva!)

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  2. Grazie Danny!
    Premetto che NON ho mai scritto una sceneggiatura di DK (cosa che ha fatto e fa, magistralmente, Diego), mentre ne ho scritte molte tra L'Insonne e Cornelio ;)
    Grazie ancora per l'attestato di stima ;)

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  3. Pardon, volevo scrivere Cornelio ma sono troppo fissata con DK :D
    La stima è tutta meritata, non c'è bisogno di ringraziare ^_^

    Danny

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  4. Complimenti davvero. Premesso che secondo me, visti i risultati, non ne avevi bisogno, è sempre bello vedere qualcuno che non si sente mai arrivato e ha sempre voglia di migliorarsi e imparare. Grande!

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