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lunedì 15 ottobre 2012

Al mercatino dell'antiquariato

Attenzione, attenzione, state per leggere un nuovo lagnosissimo post dove mi lamento per la sfortuna de L'Insonne. Quindi siete avvisati: se non avete lo spirito da crocerossina vi conviene chiudere la pagina. Non mi offendo.


Io sono molto sensibile ai fenomeni sincronici. Me ne capitano continuamente e credo che abbiano un significato.
Cosa sono i fenomeni sincronici?
Per dirla semplice "le coincidenze", ma si sa che il caso è Dio che passeggia in incognito.
Ad un mercatino rionale dell'antiquariato mi sono avvicinato ad un banco che vendeva qualche fumetto. Lì, tra le varie costine dei fumetti ne spiccava un blocco con la costolina arancione e nera. Si trattava di alcuni numeri de "L'Insonne" del 2005 (4-6-7-extra-10) e in mezzo a quelli c'era anche il numero 3 della serie del 1995.
Li ho comprati, naturalmente.
Negli anni ne ho regalati tanti, li ho mandati ad editori più o meno attendibili per proporgli di rilevare il personaggio, quindi ho sempre bisogno di qualche copia in più. Proprio poche ore prima stavo parlando con la mia splendida compagna sul da farsi con Desdemona, quale piano editoriale perseguire e se perseguirlo.
Magari mollare tutto, visto che ogni giorno sembra sempre più complicato.
Per tanti autori pubblicare un fumetto è un lavoro. Per me cercare di pubblicare Desdemona è una specie di autoflagellazione. Altro che Giuseppe Di Bernardo dell'Ordine di Desdemona Metus. Non passa giorno che una possibilità svanisca o che qualcuno mortifichi una flebile speranza.
Ma perché continuo a farlo?
In "Matrix" Mr. Smith dice a Neo: "Perché signor Anderson? Perché? Perché? Perché lo fa? Perché si rialza? Perché continua a battersi?" e Neo risponde: "Perché così ho scelto".
Ecco, non so perché mi ostino a farlo... forse lo faccio solo perché ho deciso di farlo.
Tornando alle copie trovate al mercatino, dopo l'acquisto mi ha assalito un profondo disagio. La persona che aveva venduto quelle copie, amava certamente Desdemona. Le aveva collezionate fino al n°10 e aveva anche l'extra e un numero della prima serie. Non si trattava di un lettore occasionale che, finita la lettura, vende al rigattiere i vecchi fumetti.
Questo è uno che l'ha seguita fin dall'inizio. Ed uno che mi sento di aver tradito.
Sì, perché questa persona non ha avuto la possibilità di leggere l'epilogo della serie, gli ultimi numeri. Per questo me lo immagino a far spazio in libreria per accogliere qualche nuova serie, oppure semplicemente per recuperare lo spazio per la camera del bambino. Lo immagino che avrà pensato: "La vendo. L'ho amata tanto ma la vendo, perché hanno tradito la mia fiducia, promettendomi un finale che non è mai arrivato". Se potessi gli telefonerei per raccontargli come è andata a finire la storia.
Per questo io ho un rapporto così stretto con i lettori: ho l'impressione di dovergli qualcosa, di onorare un accordo fatto. Un accordo che non dipende da me o dagli autori. Perché per me, L'Insonne non è un lavoro, è una specie di missione.
Ma c'è un altro motivo che mi ha messo di umore nero, ovvero l'aver visto Desdemona in mezzo a tutti quei vecchi fumetti come un personaggio del passato, fuori tempo massimo. Come se il mondo volesse dirmi: "Vedi? Qui deve stare: tra le vecchie cose".
E io, come un vecchio patetico soldato giapponese non mi do per vinto. 

10 commenti:

  1. Come ho scritto sul tuo blog (ma non so se ho fatto le mosse giuste) secondo me invece il mondo vuole dirti: "Vedi? Desdemona c'è ancora, è ancora qui e andrà sempre avanti in un modo o nell'altro." Qualche ora prima parlavamo de L'Insonne e poi spunta lì, come a farti ricordare che non è finita, che continua.
    E poi in questi mercatini ci sono cose preziosissime, proprio come Desdemona e le vecchie Polaroid

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  2. In fondo molto sensibile questo tuo rimuginare. Ma in verità vuoi solo sentirti dire che l'Insonne è finito nel giro dei grandi fumetti da edicola alla pari di Legs o quell'altra tipa gialla come si chiama... E' finito nei giri dei mercatini, delle bancherelle, dei collezionisti, la cerchi disperatamente in scatole e scatoloni zeppi di Tex o Diabolik di cui ce n'è una caterva, e poi sbuca quando meno te l'aspetti (e tu le porti via tutte d'un blocco!!)
    Ma poi in verità ti dico: quella collezione, che par di essere precisa identica la mia, e di molti altri, forse è stata svenduta da una madre senza scrupoli, all'insaputa del figlio, poverino, che ormai se n'è andato di casa, studia, lavora, chissà, ignaro di tutto! Devo subito chiamare mammà!!

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  3. Bhe ! non posso che capire il tuo stato d'animo, le riflessioni positive e negative che hai fatto . Ma l'amore x una "cosa" , qualunque cosa sia , un soldatino perso o rotto da bambino , una strscia di Tex o Zagor barattata x un ghiacciolo...la vita di e le vibrazioni che mi hanno dato, sampre saranno con mè! Anche ora devo vendere un paio di serie complete ; x problemi di posto e di danaro , ma non x'chè non mi dicano più niente.troppe cocs da dire ...mi stoppo Ø . SYD

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  4. Ma quanto te l'ha fatte pagare il
    rigattiere? O_o''

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    1. Oh, è stato onestissimo. Un euro ciascuno... gli volevo dire: "Ma no! Valgono di più"
      :P

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  5. Capisco il tuo stato d'animo Giuseppe, ma io vedo questo come un segno benevolo :)

    Mi spiego. La vera tragedia sarebbe stata se il tipo l'avesse buttati. Invece ha venduto i fumetti, per cui comunque un valore l'ha dato a quelle pagine. Questo secondo me è il fatto più importante. Poi ovviamente si sarà trovato a doversene separare comunque, ma mi immaginio che l'abbia fatto a malincuore :)

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  6. E' sicuramente un segno positivo che deve darti ancora più forza nel proseguire la tua missione! :)
    Ho una curiosità: perchè li hai acquistati?
    Non sarebbe stato più "furbo" sperare che li acquistasse qualcun altro così da poterne eventualmente diventare un potenziale nuovo fan?
    E' una scelta che mi ha incuriosita...

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    1. Perché mi servono! Devo mandarli in giro e io non ne ho molte copie!
      lasciarli lì sarebbe stato tipo "un messaggio nella bottiglia"... romantico ma poco utile :P

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    2. Ah, non aevo compreso fosse a causa di quella motivazione. :)
      Le mie copie le presto agli amici così da farne più pubblicità possibile, anche con orgoglio, ma non me la sentirei mai di venderle e mi dispiace per chi è costretto a farlo... :(

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    3. Andrea Polidori, l'altro papà de L'Insonne, invece, ha una teoria diversa...
      Proprio oggi mi ha scritto:

      "Come sceneggiatore forse avrò ancora qualcosa da imparare da te, o maestro, ma
      come marketing advertiser non mi batterai mai. Ti avevo detto che tempo fa, girando per mercatini dell'usato, avevo trovato
      un Meclet! Meclet!? Ieri ci sono ripassato, e il fumetto non c'è più. Perciò...
      un potenziale fan in più!!!"

      Quindi, probabilmente, questa è la tecnica migliore! ;))))


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